Mercoledì 30 Aprile 2025
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L’industria edilizia residenziale slovacca ha registrato un periodo di stagnazione nel terzo trimestre del 2024, con un lieve incremento delle abitazioni completate rispetto all’anno precedente, ma un calo significativo negli avvii di nuovi progetti. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio statistico della Repubblica Slovacca, sono stati completati 4.251 nuovi appartamenti tra luglio e settembre, segnando un aumento dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, il completamento è ancora al di sotto della media dei dieci anni precedenti la pandemia, con un ritardo del 3,2%. Più della metà degli appartamenti completati nel trimestre erano case unifamiliari.
La regione di Trnava ha registrato il maggior numero di abitazioni ultimate, con 992 unità, in crescita del 56% su base annua. Al contrario, le regioni di Bratislava e Košice hanno visto una diminuzione significativa, superiore al 20%, mentre altre regioni, come quella di Nitra, hanno subito un calo a due cifre. Le ragioni di questo rallentamento sono molteplici. Tra i fattori principali vi sono l’aumento dei tassi di interesse, che ha ridotto la disponibilità di mutui ipotecari, e l’incremento dei costi dei materiali e delle opere di costruzione rispetto agli anni precedenti. Tomáš Boháček, analista di 365.bank, ha inoltre sottolineato come i ritardi amministrativi nelle regioni di Bratislava e Košice abbiano ostacolato il rilascio dei permessi di costruzione, contribuendo al calo del 20% nei dati complessivi.
A livello regionale, le differenze sono evidenti. La regione di Trnava ha registrato il tasso più alto di avvio di nuovi progetti, favorita da prezzi più bassi e dalla vicinanza alle aree economicamente più attive, come Bratislava. Al contrario, la regione di Košice ha subito una contrazione significativa, evidenziando la necessità di superare le barriere amministrative e incentivare lo sviluppo edilizio. Secondo l’analista Boháček, è improbabile un miglioramento significativo nell’ultimo trimestre del 2024, poiché l’incertezza economica continua a pesare sul settore. Tuttavia, se la Banca Centrale Europea ridurrà ulteriormente i tassi di interesse, come previsto, il mercato immobiliare potrebbe iniziare a beneficiare di condizioni più favorevoli prima dell’estate 2025. Ne è un esempio il recente annuncio dell’avvio di un importante investimento a Bratislava.
Dopo anni di speculazioni, il quartiere di Ružinov a Bratislava si prepara ad accogliere un progetto immobiliare di grande portata. L'area interessata, situata lungo la Prievozská ulica, dietro il ristorante McDonald's, è stata a lungo al centro di discussioni. Ora, grazie a un accordo tra il Comune di Bratislava e il developer Metrostav, responsabile del progetto, l'iniziativa potrebbe finalmente prendere forma, portando vantaggi economici significativi alla città ed oltre 1000 appartamenti costruiti. Secondo dati forniti dall’Ufficio di Statistica (ŠÚ), i prezzi delle proprietà residenziali in Slovacchia sono aumentati del 6,2% su base annua nel terzo trimestre del 2024, accelerando rispetto al tasso di crescita del 4% registrato nel secondo trimestre. La crescita è stata particolarmente significativa per gli immobili più datati rispetto a quelli di nuova costruzione. A Bratislava, i prezzi hanno registrato un aumento del 6%. Le analisi indicano che i prezzi delle case hanno superato del 1,8% il picco massimo precedente, risalente al 2022. Tuttavia, i prezzi pubblicizzati negli annunci, anche questi monitorati dalla banca centrale NBS, risultano ancora inferiori del 7% rispetto al picco storico.
Il salario nominale mensile di un dipendente è aumentato del 5,8% su base annua, raggiungendo nel terzo trimestre del 2024 i 1.484 euro. I dipendenti hanno quindi ricevuto in media 81 euro in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tenendo conto dell'inflazione, i salari reali sono aumentati del 3%. Rispetto al secondo trimestre del 2024, il salario nominale medio destagionalizzato è aumentato dell'1%. I salari medi continuano quindi a crescere, ma il ritmo è stato il più debole degli ultimi tre anni e mezzo. L'aumento dei salari lordi varia dal 4,1% nel commercio al 9,7% nel settore della distribuzione d’acqua. Al contrario, i salari lordi sono diminuiti rispetto all'anno precedente per i lavoratori del settore immobiliare. Attualmente, i salari medi mensili più alti, superiori a 2.400 euro, sono stati raggiunti dai dipendenti delle attività finanziarie e assicurative, nonché del settore dell'informazione e della comunicazione. Dal punto di vista territoriale, i salari nominali mensili mostrano grandi disparità anche se erano superiori alla media solo nella regione di Bratislava, con un salario medio di 1.784 euro. Secondo i dati Eurostat di ottobre 2024, il tasso di disoccupazione slovacco è sceso al 5,3%, rispetto al 5,7% dello stesso mese dell’anno precedente. Questo risultato pone la Slovacchia al 12° posto tra i paesi dell’UE in termini di bassa disoccupazione. Nella regione, i dati mostrano che la Repubblica Ceca mantiene il primato con il 2,6% di disoccupazione, seguita da Polonia (3,1%) e Ungheria (4,5%), mentre l’Austria registra un leggero incremento al 5,6%. Il governo ha annunciato nuovi incentivi per favorire l’occupazione giovanile e femminile, oltre a programmi di riqualificazione professionale per adattare la forza lavoro alle esigenze di un’economia sempre più tecnologica.
La società autostradale NDS ha indetto con un leggero ritardo una gara d'appalto per il tratto di 11 km dell'autostrada D3 tra Žilina e Kysucké Nové Mesto. Il prezzo previsto è di 507 milioni di euro. Si tratta della terza gara d'appalto per la D3 da maggio, che porterà l'autostrada da Žilina al confine polacco per 1,1 miliardi di euro di investimento totale. In estate è stata indetta anche una gara d'appalto per la sezione D1 Turany-Hubová. Nella prima gara d'appalto per la D3 con il tunnel Horelica, Metrostav e Váhostav avrebbero presentato l'offerta più bassa di 230 milioni di euro. NDS si aspettava 307 milioni di euro. Per maggiori informazioni sul bando pubblicato contattare la Camera di Commercio Italo-Slovacca al seguente indirizzo email: servizi@camit.sk
Lo scorso 28 novembre si è svolta, alla presenza del Vice Primo Ministro e Ministro dell’Ambiente della Repubblica Slovacca Tomáš Taraba e dell’Ambasciatore d’Italia Gianclemente De Felice, la cerimonia di firma del contratto tra la Cimolai Technology, azienda italiana specializzata nella costruzione di strutture per edifici civili e industriali e per l'industria navale, con l’ente VODOHOSPODÁRSKA VÝSTAVBA per la progettazione, produzione e consegna di due gru nell’ambito dei lavori per la modernizzazione dell'acquedotto di Gabcikovo e per l’operatività della centrale idroelettrica ivi ubicata. Un contratto del valore di circa 13 milioni di euro e rispetto al quale l'Ambasciatore De Felice ha espresso vivo apprezzamento, sottolineandone il valore di importante traguardo per un'azienda italiana ad elevato contenuto tecnologico nel settore delle infrastrutture.
Secondo il nuovo rapporto B-Ready della Banca Mondiale, la Slovacchia si colloca tra i migliori Paesi per quanto riguarda la regolamentazione delle imprese e i servizi pubblici e solo leggermente dietro agli Stati nelle migliori posizioni per quanto riguarda l'efficienza operativa. Il rapporto sostituisce il precedente rapporto Doing Business e la sua prima edizione mette a confronto solo 50 Paesi. Il rapporto identifica le tasse come uno dei maggiori problemi della Slovacchia, mentre dà una valutazione positiva delle infrastrutture. Oltre all'onere fiscale e contributivo relativamente elevato, un altro problema è rappresentato dal complicato processo di presentazione delle dichiarazioni dei redditi. L'anno scorso la spesa slovacca per le prestazioni di protezione sociale, comprese le pensioni e l'assistenza sanitaria, è stata la più alta dell'UE, con un aumento annuo del 19%. In media, i Paesi dell'UE hanno speso il 27% del PIL. La quota è stata più alta in Francia (31,3% del PIL) e più bassa in Irlanda (12%).
La Železničná spoločnosť Slovensko (ZSSK), la compagnia ferroviaria statale slovacca, sta pianificando un'importante trasformazione sotto la guida del suo nuovo direttore generale, Peter Helexa. Nominato a fine 2023, Helexa ha già introdotto significativi cambiamenti per migliorare il servizio ferroviario nazionale, con un focus sull’efficienza, la qualità e l’accessibilità. Uno dei provvedimenti più discussi è stato l’eliminazione dei treni InterCity (IC) a lungo raggio. Secondo Helexa, questi convogli trasportavano in media solo 46 passeggeri per viaggio e, considerando la concorrenza di treni rapidi e gli sconti del 100% offerti su altre tratte, non erano economicamente sostenibili. "Abbiamo deciso di concentrare le risorse su soluzioni più utili ai passeggeri, come aumentare la frequenza dei treni espressi sulla tratta Bratislava–Žilina–Košice, che ora circoleranno ogni ora," ha spiegato. Tra le promesse di Helexa c’è anche un rinnovamento della flotta ferroviaria. ZSSK prevede di acquistare treni rapidi simili a quelli delle České dráhy (Ferrovie Ceche), come i Pendolino italiani o i moderni Railjet tedeschi. "Vogliamo avvicinarci agli standard offerti dalle ferrovie ceche o dall’austriaca ÖBB," ha dichiarato. Alcuni media ipotizzano che i treni potrebbero essere forniti dalla Cina e verrebbero pagati con i fondi europei.
Bratislava si prepara a rivoluzionare il proprio skyline con la costruzione di due nuovi grattacieli che spingeranno ulteriormente i limiti architettonici della capitale slovacca. Il progetto, sviluppato dal noto costruttore JTRE (precedentemente J&T Real Estate), include una torre di 260 metri, destinata a diventare la seconda più alta dell’Unione Europea. Il grattacielo, che sorgerà accanto all'attuale Eurovea Tower – già il più alto edificio della città con i suoi 168 metri e 46 piani – rappresenta il prossimo passo nell'ambiziosa espansione della moderna area Eurovea City. Questa zona, situata tra i quartieri di Staré Mesto e Ružinov, sta rapidamente diventando il cuore pulsante della Bratislava contemporanea. Il nuovo progetto prevede due torri, alte rispettivamente 260 e 184 metri, che ospiteranno oltre mille appartamenti. Con la costruzione del grattacielo più alto, Bratislava scalerà le classifiche dei grattacieli nell'UE, superando la torre di Francoforte sul Meno (259 metri) ma rimanendo dietro al Varso Tower di Varsavia, che mantiene il primato con i suoi 310 metri. Gli architetti delle nuove torri puntano su un design innovativo che promette di ridurre l'uso di cemento e le emissioni legate alla costruzione, rispondendo alle crescenti esigenze di sostenibilità. L’obiettivo è creare un modello per edifici sostenibili che combinino estetica, funzionalità e responsabilità ambientale. La sfida lanciata da JTRE si inserisce in un contesto più ampio di competizione tra le grandi città europee, pronte a ridefinire le proprie skyline per attrarre investimenti e turismo, ma anche per rispondere alle nuove esigenze di abitabilità urbana.
L’utilizzo dei contratti part-time rimane in Slovacchia ancora al di sotto della media UE. Lo indicano i dati dell’Eurostat. Nel 2023 aveva un contratto part-time meno del 3% dei lavoratori in Repubblica Ceca. La quota negli ultimi anni è in lieve aumento ma resta al di sotto della media dell’Unione Europea, dove aveva un contratto part-time ben il 17% dei lavoratori. Utilizzano maggiormente un contratto con il tempo di lavoro ridotto le donne, che hanno in cura dei bambini. In quel caso la quota dei contratti part-time raggiunge il 7%. Il governo da tempo sta cercando di attuare politiche a favore della diffusione dei contratti part-time per alcune categorie della popolazione. Prioritarie sono proprio le donne con i figli piccoli, dove è maggiore il rischio dell’uscita dal mercato del lavoro, o i lavoratori anziani. Nel 2023, circa un terzo (31,8%) delle donne occupate di età compresa tra i 25 e i 54 anni con figli nell'UE lavorava a tempo parziale, rispetto al 20,0% delle donne occupate senza figli. Al contrario, tra gli uomini, solo il 5,0% di quelli con figli lavorava a tempo parziale rispetto a quelli senza figli (7,3%). La differenza nelle quote di lavoro part-time tra donne e uomini con figli è stata quindi di ben 26,8 punti percentuali nel 2023, mentre per gli uomini e le donne senza figli è stata meno della metà, con 12,7 punti percentuali.Il divario maggiore tra donne e uomini con figli è stato registrato in Austria, con una differenza di 61,2 punti percentuali (69,2% contro 8,0%). Seguono Germania e Paesi Bassi con differenze rispettivamente di 57,2 punti percentuali e 54,8 punti percentuali. Questi tre Paesi dell'UE hanno anche le quote più alte di donne con figli che lavorano a tempo parziale.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
La società Czechoslovak Group, socio Camic, è entrata per la prima volta nella classifica delle cento imprese di difesa più importanti al mondo stilata dall’istituto svedese SIPRI.
Il gruppo ceco si è piazzato all’89º posto, migliorando rispetto al 107º dello scorso anno. A determinare questa scalata è stato il rialzo del 25% delle entrate derivanti dalla vendita di armamenti e servizi militari. Nel 2023, CSG ha registrato ricavi da queste attività pari a 1,2 miliardi di dollari, che rappresentavano circa il 70% delle entrate complessive della società.
CSG è l’unica società ceca presente nella classifica. Il vertice è dominato da cinque aziende statunitensi. I gruppi europei più grandi sono Airbus e l’italiana Leonardo, posizionati rispettivamente al 12º e 13º posto.
Fonte: https://www.sipri.org/sites/default/files/2024-11/fs_2412_top_100_2023_0.pdf
Gli stipendi in Repubblica Ceca sono aumentati nei primi tre trimestri di quest’anno di quasi il sette percento. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.
Da gennaio a fine settembre le remunerazioni mensili versate ai dipendenti full-time sono aumentate del 6,9% a 45.107 corone ceche lorde. Al netto dell’inflazione, l’aumento è stato del 4,5%. Il valore mediano, che divide il mercato del lavoro in due parti uguali, tra chi prende di più e chi di meno, è arrivato nel terzo trimestre dell’anno a 40.482 corone ceche lorde al mese.
A trainare la crescita sono stati settori a forte presenza di imprese private, come l’edilizia, i trasporti o il settore della ristorazione e dell’accoglienza. Nell’industria manifatturiera, che conta più di un milione di dipendenti, gli stipendi sono cresciuti dall’inizio dell’anno del 7,4% a 44.287 corone ceche. Nell’istruzione e nella pubblica amministrazione gli aumenti si sono fermati a +2,8%.
Fonte: https://csu.gov.cz/rychle-informace/prumerne-mzdy-3-ctvrtleti-2024
Lo Stato ceco sosterrà, tramite il nuovo programma TWIST, i progetti di ricerca aziendali che utilizzeranno l’intelligenza artificiale. Lo ha indicato il gestore del programma, il Ministero dell’Industria e del Commercio.
Il programma può sostenere progetti di ricerca e sviluppo industriali che prevedono un utilizzo significativo dell’intelligenza artificiale. “Dai progetti sostenuti attendiamo soprattutto risultati come prototipi, linee sperimentali, tecnologie certificate, software e altre soluzioni digitali, in cui l’intelligenza artificiale avrà un ruolo fondamentale”, ha dichiarato Petr Očko del Ministero dell’Industria e del Commercio.
Il programma accetta domande di sovvenzione fino al 12 febbraio. Possono richiedere il sostegno aziende di ogni dimensione attive su tutto il territorio ceco. A disposizione ci sono 700 milioni di corone, che possono essere aumentati qualora pervengano molti progetti interessanti.
Fonte: https://www.mpo.gov.cz/cz/rozcestnik/pro-media/tiskove-zpravy/mpo-vyhlas...
Il gruppo parastatale ČEZ sta effettuando nel 2024 forti investimenti nelle reti di distribuzione.
Il principale gruppo energetico ceco prevede di realizzare quasi 20 miliardi di corone di investimenti nelle reti di distribuzione nel corso dell’anno, con un aumento di 2,5 miliardi di corone rispetto al 2023. “Si tratta del volume più alto di investimenti e costruzioni nella storia del gruppo,” ha dichiarato il portavoce Martin Zmelík.
Una parte rilevante dei fondi, circa 8,8 miliardi di corone, è stata destinata all’adattamento della rete per rispondere alle esigenze delle nuove fonti rinnovabili, soprattutto quelle fotovoltaiche. Il gruppo ha ricevuto quest’anno oltre 48.000 richieste di allaccio alla rete da parte di nuove fonti di produzione ed è riuscito a soddisfarne circa 27.000.
La Repubblica Ceca non sta ricevendo petrolio dalla Russia da mercoledì scorso. Lo hanno comunicato le imprese del settore.
I rifornimenti di petrolio tramite l’oleodotto Druzhba si sono interrotti senza una chiara spiegazione. Le importazioni attraverso questo oleodotto coprono circa la metà del fabbisogno della Repubblica Ceca. La principale raffineria del paese, situata a Litvínov, per il momento fa affidamento sulle sue scorte. Inoltre, il governo ha deciso di liberare una parte delle riserve strategiche. I rifornimenti tramite l’oleodotto TAL, invece, continuano senza interruzioni.
La Repubblica Ceca ha già deciso di rinunciare, a partire dal prossimo anno, alle importazioni di petrolio dalla Russia. Per questo motivo, sta finanziando i lavori di potenziamento dell’oleodotto TAL, che parte da Trieste. Il governo di Praga, inoltre, non ha richiesto una proroga dell’esenzione dalle sanzioni comunitarie per le importazioni di prodotti derivati dal petrolio russo, esenzione che è scaduta giovedì 5 dicembre.
Fonte: https://mero.cz/vyjadreni-mero-cr-k-aktualnimu-stavu-zasobovani-ceska-ropou/
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
In 444 uffici postali di Poste Polacche è ora possibile acquistare biglietti per i pullman FlixBus, come parte del piano di trasformazione dell’azienda, ha annunciato il presidente di Poste Polacche, Sebastian Mikosz. Il programma pilota include città come Varsavia, Breslavia, Cracovia e Katowice, e l’elenco completo degli uffici partecipanti è disponibile sul sito del vettore. La collaborazione con FlixBus è uno dei primi progetti concreti della nuova strategia di Poste Polacche, che punta a trasformarla in una “moderna azienda di servizi postali, logistici, finanziari e digitali”. Il piano prevede la modernizzazione dei sistemi IT, dei processi logistici, l’ottimizzazione del personale e lo sviluppo della rete di vendita. Ad agosto, l’azienda ha annunciato un Programma di Dimissioni Volontarie, che mira a ridurre il personale del 15%. Sebastian Mikosz ha anche anticipato l’espansione della rete di locker postali e nuove collaborazioni, i cui dettagli saranno rivelati prossimamente. La trasformazione dell’azienda risponde al deterioramento della situazione finanziaria: nel primo semestre del 2024, Poste Polacche ha registrato una perdita di 300 milioni di złoty, attribuita dal presidente agli errori delle precedenti gestioni. Poste Polacche, che impiega circa 62 mila persone, possiede 7.600 uffici in tutta la Polonia ed è il più grande operatore postale del Paese.
Nel 2023, il valore degli Investimenti Diretti Esteri (IDE) in Polonia è salito a 314 miliardi di euro, con un aumento di 49 miliardi di euro rispetto all'anno precedente (+18,6%). Gli investitori europei, tra cui Paesi Bassi, Germania e Spagna, hanno svolto un ruolo di primo piano, anche se l'attività inaspettatamente elevata degli investitori bielorussi ha attirato l'attenzione. Gli investimenti provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione Europea sono stati pari a 48,7 miliardi di euro, con un aumento del 24,3% rispetto all'anno precedente. Gli investimenti dai Paesi dell'UE sono stati pari a 265 miliardi di euro, il che si è tradotto in una quota del 3,8% della Polonia sul valore totale degli investimenti dell'UE, in aumento rispetto al 3,3% del 2022. I maggiori investitori in Polonia sono stati gli olandesi (59,2 miliardi di euro, +20,6% a/a) e la Germania (52 miliardi di euro, +14,1% a/a). I Paesi Bassi, grazie alle loro favorevoli normative fiscali, attraggono molte holding di investimento, il che spiega la quota significativa del mercato polacco nei loro investimenti europei. Gli investimenti spagnoli sono aumentati del 53% su base annua, raggiungendo i 17 miliardi di euro, soprattutto grazie a società come Santander BP e Budimex. L'Irlanda ha registrato un impressionante aumento del 231% su base annua dei suoi investimenti in Polonia, portando il loro valore a 4,1 miliardi di euro. Degni di nota anche gli investimenti della Bielorussia, raddoppiati a 3,1 miliardi di euro nel 2023, soprattutto grazie al settore informatico. Allo stesso tempo, le aziende polacche hanno aumentato la loro attività all'estero, riflettendo la crescente maturità dell'economia. Il valore degli investimenti diretti polacchi al di fuori del Paese è stato di 46 miliardi di euro (+22,4% su base annua). La maggior parte dei fondi è stata destinata al Lussemburgo (6 miliardi di euro, +11,7%), alla Repubblica Ceca (4,2 miliardi di euro, +3,8%) e alla Romania (2,2 miliardi di euro, +66%), dove investono, tra gli altri, Żabka e Maspex. Ciononostante, gli investimenti polacchi nell'Unione hanno rappresentato solo lo 0,35% delle spese dell'UE, il che suggerisce ulteriori opportunità di crescita in questo ambito. Nel 2023, la Polonia ha rafforzato la sua posizione di destinazione attraente per gli investimenti, soprattutto per i Paesi dell'UE, e ha sviluppato la sua presenza come investitore all'estero. L'aumento dell'importanza degli investimenti in entrata e in uscita dalla Polonia indica uno sviluppo stabile dell'economia e un aumento della sua competitività internazionale.
Il governo ha approvato un progetto di modifica alla legge sull’IVA, sulle accise e su altri oneri, che prevede il prolungamento del meccanismo di inversione contabile dell’IVA fino al 31 dicembre 2026. Questa soluzione si applica, tra l’altro, al gas, all’energia elettrica e ai servizi relativi al trasferimento dei diritti di emissione dei gas serra. Il meccanismo trasferisce l’obbligo di liquidare l’IVA all’acquirente invece che al venditore. Il progetto introduce anche l’esenzione dalle accise per i veicoli immatricolati in Polonia per scopi di test e ricerca nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo, oltre a permettere il rimborso delle accise per i veicoli immatricolati temporaneamente destinati all’esportazione. Viene eliminato l’obbligo di integrare i registratori di cassa online con i terminali di pagamento, mentre rimane l’obbligo di segnalare i dati delle transazioni da parte degli agenti di pagamento. Le nuove normative entreranno in vigore il 1° aprile 2025, eccetto quelle relative al meccanismo di inversione contabile dell’IVA, che saranno valide dal 28 febbraio 2025. Le modifiche mirano a precisare le normative e a sostenere l’innovazione nel settore automobilistico.
Il Consiglio della Politica Monetaria (RPP), nonostante la flessione dell'inflazione in novembre, non ha riconosciuto che ciò costituisca un motivo per abbassare i tassi d'interesse. La stessa decisione è stata presa per la dodicesima volta consecutiva. Alcuni analisti ritengono che le aspettative di riduzioni porteranno sollievo ai mutuatari nei primi mesi del prossimo anno. “Secondo le previsioni di mercato, il tasso di interesse principale del NBP (Banca Nazionale di Polonia) rimarrà allo stesso livello in dicembre ogni mese prima, che è del 5,75% all'anno” ieri ha dichiarato NBP dopo la riunione del Consiglio della Politica Monetaria. Ciò significa che i membri del RPP non hanno avuto l'impressione di un calo dell'inflazione a novembre del 4,6% annuo dal 5% di ottobre (effetto degli alti aumenti dei prezzi dei carburanti dopo le elezioni 2024). Anche altri tassi del NBP non cambieranno cioè lombard (6,25%), deposito (5,25%), cambiali riscontati (5,8%) e cambiali scontati (5,85%) ma il tasso di riferimento dipende dal tasso WIBOR 3M, più spesso utilizzato nei tassi di mutuo nelle banche polacche. “L'ambiente esterno (possibili tagli più profondi dei tassi della Banca Centrale Europea) e i dati nazionali "hanno spinto" verso la necessità di tassi d'interesse più bassi (scarso recupero del consumo dopo le inondazioni, investimenti privati fatali, congelamento dei prezzi dell'energia, minori aspettative di inflazione)” commenta Rafał Benecki, l’economista principale di ING BSK. “Il sostegno nella politica monetaria sono le dichiarazioni del presidente NBP in una conferenza stampa dopo la riunione di novembre, che ha dichiarato poi che la prima riduzione dei tassi d'interesse potrebbe avvenire alla riunione di marzo nel 2025 se i risultati delle proiezioni sull'inflazione pubblicate in quel momento indicano la prospettiva della sua diminuzione nei seguenti trimestri” hanno sottolineato gli analisti Credit Agricole già prima della sessione del Consiglio. “Storicamente, il costo del denaro a dicembre è stato modificato solo in situazioni eccezionali, più recentemente nella pandemia del 2021, quando la contrazione è iniziata due mesi prima, che era una risposta alla pericolosa accelerazione dell'inflazione” ha indicato Bartosz Sawicki, l’analista Cinkciarz.pl. “I tassi di interesse in Polonia sono rimasti invariati da ottobre dell’anno scorso quando è stata ultimata la miniserie di due aggiustamenti con una scala totale di 100 punti base. Si possono prevedere riduzioni entro 3 o 4 mesi. Le incertezze sul futuro dei residui di scudi anti-inflazione sono state dissipate. I prezzi dell'energia rimarranno congelati fino a settembre” informa Sawicki. Secondo le previsioni del Credit Agricole, i tassi scenderanno solo dal terzo trimestre del 2025 di soli 0,25 punti percentuali e dello stesso livello nel prossimo trimestre. Gli analisti di Bank Millennium ritengono che i tassi per l'anno saranno inferiori di 1 punto percentuale rispetto a quelli attuali. Nell'ultimo rapporto, gli economisti di mBank prevedono che WIBOR 3M tassi in previsione di tagli alle tariffe inizieranno a scendere dal 5,70 al 4,85% nel primo trimestre, e nel secondo al 4,25% per scendere al 3,9% alla fine dell'anno in modo che i mutuatari dovrebbero sentire la decisione di riduzione RPP prima ancora cade. Gli economisti di Bank Millennium ritengono invece che WIBOR 3M nel quarto trimestre scenderà al 4,83% e il declino inizierà seriamente solo nel secondo trimestre del prossimo anno. Sebbene il mercato si attenda riduzioni dei tassi, è un membro del RPP che vota regolarmente per aumentarli da mesi. Si tratta della prof.ssa Tyrowicz nominata al RPP dal Senato della legislatura precedente. Secondo le ultime informazioni disponibili, nella riunione del 2 ottobre ha presentato una domanda di aumento di 2 punti percentuali per la quale ha votato solo lei e gli altri nove membri del Consiglio erano contrari.
“A partire dal 10 dicembre 2024, gli imprenditori toccati dalle alluvioni che hanno colpito le regioni della Polonia sud-occidentale potranno richiedere un sostegno. Da un fondo speciale istituito dal Ministero dei Fondi e della Politica Regionale in collaborazione con la Banca Gospodarstwa Krajowego, 100 milioni di zloty saranno a disposizione degli imprenditori nella prima fase”, si legge nell'annuncio di mercoledì del Ministero. Si sottolinea che si tratta di una risposta alle urgenti necessità degli imprenditori locali colpiti dall'alluvione nei voivodati della Bassa Slesia, Lubusz, Opole e Slesia. Il Fondo di Sostegno aiuterà a ricostruire e a garantire le attività commerciali nella zona. “Il sostegno è un finanziamento agevolato a lungo termine (periodo di rimborso fino a 10 anni, periodo di grazia di 12 mesi per capitale e interessi) con la possibilità di cancellare fino al 90% del debito (subordinatamente alla disponibilità di un limite di aiuto de minimis con l'imprenditore)”, spiega il Ministero. L'importo del finanziamento è determinato individualmente per ogni imprenditore, ma non può superare i 5 milioni di zloty. Il Fondo di Sostegno è finanziato dai rimborsi di precedenti prestiti concessi durante la pandemia COVID-19. Le domande di sostegno saranno disponibili dal 10 dicembre presso i partner finanziari di BGK. Gli imprenditori possono stanziare un sostegno per la ricostruzione e il rinnovo di strutture e infrastrutture danneggiate o distrutte dalle inondazioni e necessarie per la ripresa delle attività commerciali. L'ambito di applicazione comprende anche la riparazione o l'acquisto di attrezzature, macchinari o altre risorse tecniche distrutte o danneggiate a causa delle inondazioni, necessarie per la ripresa delle attività. Sono inclusi gli investimenti relativi al trasferimento delle attività dell'azienda in un'area a minor rischio di inondazione all'interno della stessa provincia, il rifornimento di carburante, il finanziamento delle operazioni quotidiane dell'azienda, compresi il pagamento degli stipendi, i pagamenti ai fornitori, la copertura dei costi operativi, le responsabilità di diritto pubblico. Sono inoltre previsti fondi per finanziare altre spese necessarie a garantire la continuità dell'attività.
Il GUS (Ufficio Centrale di Statistica) ha pubblicato i nuovi dati sugli stipendi in Polonia. Secondo i dati lo stipendio medio a giugno è stato pari a 8.057 di PLN lordi e il valore mediano è stato pari a 6.507 di PLN. A giugno lo stipendio medio è aumentato dello 0,7% rispetto a maggio mentre il valore mediano è aumentato solo dello 0,4%. Quindi si osserva che gli stipendi dei manager aumentano molto più rapidamente di quelli dei dipendenti medi. Tuttavia, da marzo la differenza dei guadagni tra i manager ed i dipendenti ordinari è diminuita notevolmente. A marzo la differenza degli stipendi è stata pari a 2055,50 di PLN ed è scesa a 1550 di PLN a giugno. A causa dell’aumento del salario minimo si prevede che la disparità di stipendio diminuirà nel futuro. Inoltre i dati di GUS mostrano che il valore mediano dei salari degli uomini è superiore di quello delle donne, a giugno la differenza ammontava a 456 di PLN. A febbraio la disparità degli stipendi degli uomini e delle donne era minore ed ammontava a 292 di PLN. Questo significa che gli uomini ottengono un bonus più spesso. La maggior disparità del valore mediano tra uomini e donne si registra nella fascia d’età 35-44 anni (860 di PLN). Ma nella fascia d’età 55-64 anni e più di 65 anni il valore mediano delle donne è superiore a quello degli uomini ed ammonta a 270 di PLN e 482 di PLN per il gruppo di età superiore ai 65 anni. Per quanto riguarda lo stipendio medio la differenza nella fascia d’età 35-54 anni ammonta a 1251 di PLN e la minore ammonta a 124 di PLN per il gruppo di età 55-64 anni. La maggior differenza a favore delle donne si osserva nelle imprese piccole e medie in cui le donne più spesso lavorano in posizioni dirigenziali, la differenza del valore mediano ammonta a 295 di PLN e dello stipendio medio ammonta a 186 di PLN. Invece nelle imprese medie la differenza del valore mediano ammonta a 400 di PLN e dello stipendio medio è pari a 19 di PLN. La maggior differenza a favore degli uomini si nota nelle aziende più grandi, e ammonta a 1416 di PLN per quanto riguarda il valore mediano ed a 1908 di PLN per quanto riguarda lo stipendio medio.
(Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il mercato sudafricano dei gioielli rappresenta un’opportunità interessante, seppur di nicchia, per le aziende italiane del settore. La crescente domanda interna di prodotti di alta qualità consente all’Italia di distinguersi nel mercato sudafricano della gioielleria, grazie anche ai vantaggi competitivi garantiti dall’accordo di partenariato economico (EPA) tra l’Unione Europea e i Paesi della SADC.
Il presente articolo offre un'analisi dettagliata delle importazioni sudafricane di gioielleria in argento e in metalli preziosi diversi dall'argento, con un focus particolare sul posizionamento delle esportazioni italiane verso il Sudafrica.
I dati riportati provengono da Trade Map, una piattaforma internazionale di analisi commerciale sviluppata dall'International Trade Centre (ITC). Trade Map consente di accedere a dati dettagliati su esportazioni, importazioni e flussi commerciali, offrendo uno strumento prezioso per individuare opportunità di export e monitorare la concorrenza. Tuttavia, è importante utilizzare questi dati tenendo conto di alcune limitazioni intrinseche come, per esempio, la ricostruzione di dati mancanti, potenziali differenze nei sistemi di registrazione doganale di Paesi diversi, tempi di spedizione e arrivo della merce, variazioni nel peso netto e lordo e, generalmente, costi di trasporto e assicurazione inclusi nel valore CIF (importazioni) ma esclusi nel valore FOB (esportazioni)[1].
In particolare segnaliamo che, in assenza di dati completi sulle importazioni sudafricane dal mondo e dall’Italia per gli articoli di gioielleria facenti riferimento al codice 711319, vengono utilizzati i “mirror data”[2] di Trade Map per fornire una rappresentazione della realtà quanto più accurata possibile.
Articoli di gioielleria in argento (codice HS 711311)
Nel 2023, il valore delle importazioni sudafricane di gioielleria in argento è stato pari a 14,97 milioni di USD, posizionando il Sudafrica al 45° posto tra gli importatori mondiali per questa categoria, con uno 0,18% delle importazioni globali. Tra il 2019 e il 2023, le importazioni mondiali hanno registrato una crescita annua media del 9% in valore e del 7% in quantità, mentre quelle sudafricane hanno seguito un andamento simile in valore (+9%), ma con una crescita in quantità più limitata (+3%).
I gioielli in argento importati dal Sudafrica provengono principalmente dalla Tailandia (40,7%), seguita da Cina (22,3%) e Italia (21,2%). Nel 2023, il Sudafrica ha importato dall’Italia gioielleria in argento per un valore di 3,18 milioni di USD, equivalente a 3 tonnellate, con un valore unitario medio di 1.058.667 USD/tonnellata. Questo dato evidenzia l’alta qualità del prodotto italiano rispetto alla concorrenza: il valore unitario è significativamente più alto rispetto a quelli che fanno riferimento alle importazioni dalla Tailandia (304.500 USD/tonnellata) e dalla Cina (185.444 USD/tonnellata).
Articoli di gioielleria in metalli preziosi diversi dall’argento, come l’oro (codice HS 711319)
Le importazioni sudafricane di gioielli in metalli preziosi diversi dall'argento sono state pari a 234,10 milioni di USD nel 2023, collocando il Paese al 35° posto a livello mondiale, con una quota dello 0,2% delle importazioni globali[3]. L’Italia domina le esportazioni verso il Paese con una quota dell’89,4%, corrispondente a un valore di 209,21 milioni di USD e a 6 tonnellate di merce esportata.
Nel quinquennio 2019-2023, il Sudafrica è passato dal 12° all'8° posto tra i mercati di destinazione per l’export italiano in questa categoria di prodotti, con un valore di esportazioni italiane pari a 109,25 milioni di USD nel 2019. Attualmente, i soli mercati che superano il Sudafrica per importanza sono, in ordine decrescente, Svizzera, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Francia, Irlanda e Cina.
Uno dei punti di forza per le aziende italiane è rappresentato dai dazi doganali azzerati grazie all’EPA, a condizione che i prodotti rispettino i requisiti di origine comunitaria. Al contrario, i Paesi senza accordi commerciali con il Sudafrica affrontano un’aliquota del 20%.
L'analisi delle importazioni sudafricane di articoli di gioielleria in argento e in metalli preziosi diversi dall'argento evidenzia il ruolo cruciale del Paese come destinazione delle esportazioni italiane. Il Sudafrica si afferma come un mercato privilegiato per i prodotti italiani, grazie anche all'alto livello di qualità riconosciuto internazionalmente, che distingue l'Italia dai principali concorrenti.
[1] Trade Map - Frequently Asked Questions
[2] I “mirror data” sono dati commerciali utilizzati per analizzare il flusso di beni tra Paesi. Si basano sulle dichiarazioni doganali: le importazioni dichiarate da un Paese vengono usate per stimare le esportazioni del Paese partner, e viceversa. Questa metodologia aiuta a colmare lacune nei dati ufficiali quando un Paese non fornisce informazioni dettagliate sui suoi flussi commerciali.
[3] Posizionamento ricostruito sulla base dei “mirror data”.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
L’Italia e la Repubblica Ceca hanno presentato insieme un documento comunitario per preservare la competitività del settore automotive europeo e contrastare il rialzo delle sanzioni previste per il prossimo anno.
Hanno sottoscritto il cosiddetto non-paper anche Austria, Slovacchia, Bulgaria, Polonia, Malta e Romania, ha indicato Roma. Al documento è mancato, però, il sostegno di altri paesi leader dell’automotive come Germania, Francia e Spagna. Secondo il ministro italiano Adolfo Urso e il ministro ceco Lukáš Vlček, il documento ha suscitato un notevole dibattito tra i ministri degli altri paesi UE.
“La competitività del settore automotive europeo deve restare un punto centrale della politica UE” si legge nel documento. Gli stati firmatari chiedono la revisione del vincolo che porterebbe al divieto di produrre veicoli con motori endotermici dopo il 2035 e il ritiro dell’obiettivo intermedio per il 2025, che comporterebbe forti sanzioni per le case automobilistiche. Secondo il ministro ceco Vlček, tali sanzioni toglierebbero alle aziende le risorse necessarie per le attività di sviluppo.
Realtà italiane e ceche collaboreranno al progetto spaziale LUMI, che ha ottenuto il sostegno dell’Agenzia Spaziale Europea.
Il progetto è condotto dalla società ceca TRL Space. Si prevede l’invio nello spazio di un nanosatellite equipaggiato con una telecamera particolarmente sofisticata per ottenere immagini più precise del polo sud della Luna, dove potrebbero in futuro atterrare nuove missioni spaziali. La piattaforma del satellite verrà fornita dall’impresa italiana Tyvak International.
Lo scopo del progetto è quindi ottenere una mappatura molto più precisa del polo sud della Luna, che è caratterizzato da una scarsa presenza di luce. “Con LUMI saremo capaci di ridurre le imprecisioni a 50 centimetri, ottenendo una risoluzione dieci volte migliore (rispetto a oggi),” ha indicato il responsabile della missione in TRL Space, Petr Boháček.
Fonte: TRL Space
La via Pařížská nel centro di Praga si mantiene tra le principali vie del lusso al mondo. Lo indica la classifica di Cushman & Wakefield.
La classifica valuta le principali strade del lusso sulla base dei canoni d’affitto. Nella classifica generale della società di consulenza, la via Pařížská si situa alla posizione numero 20 con il migliore risultato per l’Europa centrale e orientale. Nella principale via dei marchi di lusso a Praga, i canoni d’affitto sono rimasti stabili rispetto all’anno precedente con un canone annuo medio di 2700 euro per metro quadrato.
Nel resto del mondo invece, i canoni hanno registrato un aumento di oltre il 4% anche grazie alla ripresa del turismo e dei consumi di alta fascia. Per la prima volta in vetta alla classifica, c’è una località in Europa – via Montenapoleone a Milano con un canone annuo medio di 20.000 euro al metro quadrato.
Fonte: https://cushwake.cld.bz/mainstreets-11-2024-global-central-en-content-retail
Il Friuli Venezia Giulia avrà da marzo del prossimo anno un collegamento diretto aereo per Praga. Lo ha comunicato l’Aeroporto di Trieste.
Il nuovo collegamento partirà il 30 marzo. Trieste e Praga saranno collegate con il volo diretto giovedì e domenica. Ad operare la tratta sarà la compagnia Ryanair, che ha avviato la vendita di biglietti.
I vertici della regione Friuli Venezia Giulia avevano mostrato un forte interesse per avere un collegamento aereo diretto con Praga durante gli incontri con i rappresentanti della regione ceca di Vysočina. Le due regioni hanno concordato in settembre di approvare un protocollo d’intesa.
Il commercio tra la Repubblica Ceca e l’Italia ha superato nei primi tre trimestri dell’anno i 13 miliardi di euro.
Il valore in euro del commercio estero ha registrato rispetto a un anno fa un leggero calo dell’1,8%. In parte l’andamento è dovuto agli effetti del cambio. Il volume è in aumento di quasi il tre percento e il valore in corone ceche è cresciuto di 3,4% a 334,5 miliardi di corone ceche.
Rimane forte il peso dei settori dell’automotive, dei macchinari e delle apparecchiature. Sono in leggera crescita le esportazioni ceche verso l’Italia con un volume di 7,2 miliardi di euro, mentre le esportazioni italiane verso la Repubblica Ceca subiscono un calo a 6,1 miliardi di euro.
Fonte: czso.cz
Italia rafforza la sua posizione di importante incrocio delle forniture energetiche per la Repubblica Ceca.
Da ottobre la Repubblica Ceca ha cominciato a ricevere forniture di gas dall’Algeria. Il gruppo energetico ČEZ acquisterà dall’Algeria circa il due percento del consumo annuale ceco, ma secondo la società algerina Sonatrach i volumi potrebbero aumentare. Il gas per la Repubblica Ceca viene trasportato in Europa tramite il gasdotto Enrico Mattei, che collega l’Algeria con l’Italia.
L’Italia aumenterà il suo peso anche per le forniture di petrolio grazie al potenziamento dell’oleodotto TAL, che parte dal porto di Trieste. Dal prossimo anno l’oleodotto dovrebbe coprire la grande maggioranza del fabbisogno ceco. Grazie al potenziamento del TAL la Repubblica Ceca dovrebbe fare a meno delle forniture tramite l’oleodotto russo Druzhba.
Fonte: https://forbes.cz/do-ceska-pritekl-prvni-alzirsky-plyn-pokryje-dve-procenta-celorocni-spotreby/
La Repubblica Ceca e l’Italia proporranno insieme il rinvio dell’inasprimento dei requisiti sulle emissioni per le case automobilistiche, che porterebbe a sanzioni miliardarie. Lo ha detto il ministro dei trasporti Martin Kupka.
I due Paesi proporranno il rinvio dell’inasprimento dei valori delle emissioni medie, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno. “Venerdì il premier Fiala ha concordato con la premier Giorgia Meloni un’iniziativa comune” ha indicato Kupka, secondo cui con il rinvio è d’accordo anche il ministro dell’economia tedesco dei Verdi Robert Habeck. Praga vuole rivedere anche la scadenza della fine della produzione delle auto a benzina e diesel nel 2035, ha detto Kupka.
Le case automobilistiche temono che con l’inasprimento dei valori medi concessi delle emissioni dovrebbero pagare in sanzioni miliardi di euro o limitare la produzione delle macchine a benzina o diesel. Le vendite delle auto elettriche, che portano ad abbassare il valore medio, sono meno dinamiche del previsto. Secondo Kupka le sanzioni miliardarie toglierebbero alle società risorse necessarie per lo sviluppo delle propulsioni elettriche.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La Škoda Auto è diventata nella prima metà dell’anno il quarto marchio di automobili più venduto in Europa. Lo ha indicato la casa automobilistica ceca, che fa parte del gruppo Volkswagen.
La Škoda Auto ha registrato in Europa un buon semestre con una crescita delle immatricolazioni del 12,6% a quasi 330.000 mezzi secondo i dati dell’associazione ACEA. La Škoda Auto ha quindi superato l’Audi al posto del secondo marchio più venduto del gruppo Volkswagen. Su tutto il mercato europeo il marchio ceco è il quarto più venduto dopo la Volkswagen (611.000 auto), la Toyota (419.000 auto) e la Renault (330.000 auto).
Particolarmente buoni sono stati i numeri sul mercato tedesco, dove le consegne di nuove automobili con il marchio della freccia alata sono aumentate di quasi il 18% a 91.100 mezzi. Il modello maggiormente preferito dai clienti resta l’Octavia seguita da Kamiq e Fabia.
L’economia ceca è tornata a livelli prima della pandemia di covid-19 già nel 2022. Lo ha confermato l’Ufficio di Statistica Ceco.
Il recupero anticipato dell’economia ceca era già stato notato da alcuni analisti in seguito alla revisione delle storie storiche nel mese di luglio. La conferma ora arriva in maniera ufficiale anche dal principale ente di statistica ceco. “L’economia ceca ha dovuto attendere il 2022 per tornare a livelli prepandemia” ha confermato l’Ufficio di Statistica Ceco in una pubblicazione sull’andamento dell’economia tra il 2018 e il 2023. Dopo il forte calo del 2020 la Repubblica Ceca ha registrato una significativa ripresa nel 2021 e nel 2022, mentre nel 2023 il prodotto interno lordo era calato dello 0,1%.
Ad avere un’influenza anomala sull’andamento del Pil sono state le scorte. A causa delle interruzioni nelle catene di fornitura le imprese ceche hanno accumulato nel 2021 e nel 2022 una grossa quantità di scorte, che hanno avuto un effetto positivo sui dati di quegli anni. “Lo scorso anno le scorte hanno invece frenato il Pil, quando hanno cominciato a diminuire gli stock accumulati” ha notato l’ufficio di statistica.
Fonte: https://csu.gov.cz/docs/107508/a1edbe20-f55a-9ff7-8842-33636956bfc4/320354-24.pdf?version=1.0
Il patrimonio delle famiglie ceche è cresciuto di circa il 50% negli ultimi quattro anni. Lo indica l’Ufficio di Statistica Ceco.
Il valore del patrimonio delle famiglie ceche è cresciuto tra il 2020 e il 2023 di circa 8890 miliardi di corone raggiungendo circa 25.000 miliardi di corone. La crescita è stata trainata soprattutto dall’aumento dei prezzi degli immobili. Circa tre quarti delle famiglie ceche ha infatti una casa in proprietà e un quarto delle famiglie ha anche una seconda casa.
Di oltre 3800 miliardi sono tuttavia cresciuti anche i beni finanziari con un forte aumento delle quote d’investimento. Durante il periodo della pandemia è fortemente aumentato il tasso di risparmio delle famiglie con una crescita dal 12% al 19%. Il dato è rimasto alto anche dopo la pandemia e lo scorso anno ha sfiorato il 20%.
Fonte: https://csu.gov.cz/docs/107508/a1edbe20-f55a-9ff7-8842-33636956bfc4/320354-24.pdf?version=1.0
I prezzi degli immobili residenziali a Praga sono in ripresa. Lo indicano i dati pubblicati da Deloitte Real Index.
Secondo le rilevazioni di Deloitte basate sui contratti depositati presso il catasto, i prezzi degli immobili residenziali sono aumentati nel primo trimestre a Praga del 2,6% a una media di 124.900 corone ceche per metro quadrato. Il dato è più alto di circa 8000 corone per metro quadrato rispetto a un anno fa. A Praga 1 i prezzi sfiorano le 200.000 corone per metro quadrato e a Praga 2 arrivano a 147.300 corone ceche per metro quadrato. Più alti rispetto alla media sono anche i prezzi in nuovi progetti immobiliari.
In media i prezzi degli immobili residenziali nei capoluoghi della Repubblica Ceca sono cresciuti del 4%. Ci sono tuttavia forti variazioni regionali con un calo intorno al dieci percento a Jihlava e Pardubice e un aumento dell’otto percento a Liberec. “L’attuale situazione sul mercato conferma, che la tendenza in calo partita più di un anno fa a causa dell’alta inflazione e del rincaro delle energie, dell’aumento dei tassi d’interesse e dei prezzi dei lavori edili è finita in maniera definitiva” ha indicato Petr Hána di Deloitte.
Fonte: https://www2.deloitte.com/content/dam/Deloitte/cz/Documents/real-estate/Real-index-1Q-2024.pdf
Il mercato degli uffici a Praga ha dato segnali di ripresa nel secondo trimestre dell’anno con nuovi spazi disponibili e una crescita dei canoni. Lo indica la società Colliers.
Nel secondo trimestre sono entrati sul mercato quattro edifici di classe A con una superficie totale di 44.000 metri quadrati. Inoltre è partita la costruzione di alcuni nuovi edifici. “Si può parlare di un segnale positivo” ha detto Josef Stanko di Colliers. Per diversi trimestri il mercato praghese aveva registrato un’attività di costruzione molto bassa.
I nuovi spazi sono già quasi tutti affittati. Tuttavia il tasso degli uffici sfitti è salito leggermente sfiorando l’otto percento. I canoni d’affitto sono aumentati leggermente e nel centro della città sono arrivati a una media di 29 euro per metro quadrato.
Fonte: Colliers
Il governo ceco vuole introdurre una registrazione obbligatoria per i residenti, che sono cittadini di altri paesi dell’Unione Europea.
Il nuovo obbligo fa parte della nuova legge sulla residenza degli stranieri preparata dal Ministero degli Interni. Il testo prevede l’obbligo per i cittadini di altri paesi UE residenti in Repubblica Ceca per più di 90 giorni di registrarsi presso gli uffici dell’anagrafe. Attualmente per i cittadini comunitari si tratta di una possibilità, di cui possono fare anche a meno. Secondo il ministero questi cittadini UE sono invisibili alle istituzioni a differenza dei cittadini cechi e dei cittadini extra UE, che solitamente hanno bisogno di un permesso di soggiorno.
A chiedere il nuovo obbligo di registrazione sono gli enti locali, che in questo modo avranno informazioni più dettagliate sui residenti, spiega il Ministero degli Interni. Se la legge verrà approvata, l’obbligo scatterà dal 2027.
Fonte: https://www.mvcr.cz/clanek/vlada-schvalila-novy-zakon-upravujici-pobyt-cizincu-na-uzemi-cr.aspx
La vendita di nuovi appartamenti a Praga sta registrando un forte aumento. Lo indicano i dati delle società di sviluppo immobiliare.
Nel secondo trimestre di quest’anno sono stati venduti a Praga circa 1900 nuovi appartamenti, il secondo risultato più alto nel decennio dopo l’anno da record del 2021. Complessivamente sono stati venduti nei primi sei mesi dell’anno 3500 appartamenti, il doppio rispetto a un anno fa. I più popolari sono gli appartamenti di piccola taglia, che sono i più facili da affittare.
Vista la forte domanda le società di sviluppo immobiliare non attendono più forti correzioni di prezzo o sconti. Il prezzo effettivo per metro quadrato di una nuova abitazione è aumentato a 147.000 corone e dovrebbe crescere anche nei prossimi mesi.
Le imprese edili ceche attendono per lo più una stabilità dei prezzi dei materiali da costruzione. Lo rileva un’indagine di CEEC Research.
Tra il 2021 e il 2023 i prezzi dei materiali edili hanno registrato un generale rialzo. Il periodo dei forti rincari però sembra arrivato alla fine. Quasi due terzi delle aziende ceche infatti attende per quest’anno una stabilizzazione dei prezzi. Il 22% delle imprese edili invece pensa che i prezzi dei materiali continueranno a crescere in media dell’otto percento.
I prezzi si sono tuttavia stabilizzati agli alti livelli degli anni 2021 – 2023 con una prospettiva molto remota di ritorno ai livelli precedenti. Rispetto agli anni passati le aziende tuttavia percepiscono minori difficoltà di approvvigionamento. Solo l’uno percento delle aziende dice di avere spesso difficoltà di reperire i materiali richiesti, mentre il 44% delle aziende ha dichiarato di non avere nessuna difficoltà in tale senso.
Fonte: CEEC Research
L’Aeroporto di Praga si conferma tra i migliori in Europa. Lo indica la direzione dello scalo sulla base di uno studio delle valutazioni espresse sulla piattaforma Google.
Nelle valutazioni l’Aeroporto di Praga ha ottenuto 4,3 stelle sulle cinque, che esprimono la massima soddisfazione. Si tratta del quarto punteggio più alto dopo Istanbul, Porto e Atene. Rispetto a un anno fa Praga ha guadagnato una posizione. “Sono felice che nonostante le complicazioni di inizio estate siamo riusciti a rimanere tra i migliori aeroporti in Europa” ha indicato il presidente del CdA dello scalo Jiří Pos.
Gli utenti menzionano gli alti standard di pulizia e comfort dell’aeroporto praghese, la facilità di movimento e la disponibilità di servizi. “Più spesso, invece, appaiono lamentele circa l’attesa per i bagagli dopo l’arrivo” ammette Pos, secondo cui lo scalo sta tentando di risolvere ogni indicazione critica.
La vendita degli appartamenti di nuova costruzione a Praga ha registrato nel corso dell’anno una forte ripresa. Lo hanno indicato le tre maggiori società sul mercato praghese, il più rilevante in Repubblica Ceca.
Secondo i dati delle società nei primi tre trimestri sono stati venduti 5350 appartamenti di nuova costruzione, circa il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel solo terzo trimestre il numero delle abitazioni vendute è aumentato di quasi il 75% a 1850 appartamenti. “La richiesta di nuovi appartamenti è rimasta estremamente alta nel terzo trimestre” ha indicato il presidente del CdA di Skanska Residential Petr Michálek.
La domanda rimane molto alta nonostante un ulteriore aumento dei prezzi di vendita. Il prezzo medio per metro quadrato nel terzo trimestre è salito di circa il sette percento a quasi 161.000 corone ceche.
Con un prezzo elevato per le tasche della maggior parte dei brasiliani, l'olio d'oliva è diventato un oggetto ambito dai clienti nelle promozioni del Black Friday. Anche se il prezzo del prodotto è salito alle stelle negli ultimi 12 mesi, accumulando un aumento del 50%.
I marchi Terra de Camões e Andorinha guidano la categoria extravergine, in testa alle vendite. I prezzi variavano da R $ 28,99 a R $ 75 per bottiglia da 500 ml.
Secondo un sondaggio della società di consulenza Ebit Nielsen, tra il 16 e il 22 novembre, l'olio d'oliva è stato il prodotto più ricercato.
L'indagine indica una crescita delle vendite del prodotto del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. E l’olio extravergine di oliva Gallo, Terras de Camões e Andorinha sono stati i più promossi durante il Black Friday.
Hanno contribuito a influenzare il prezzo dell’olio d’oliva, con escalation nei prezzi al dettaglio, sia la crisi produttiva degli ultimi 2 anni. Difatti, ci sono stati due anni di scarsi raccolti per i produttori di olio d'oliva in Portogallo e Spagna, che hanno trasformato il prodotto in "oro liquido", con prezzi che hanno raggiunto livelli record.
Ma, non meno determinante, il fattore che l’olio d’oliva extravergine è un prodotto di importazione, con relative tasse doganali, per mancanza di produzione locale in Brasile e destinato prevalentemente ad un pubblico di segmento A.
Inoltre, l’aumento del dollaro, la guerra in Ucraina e il fenomeno El Niño, che nel 2022 e nel 2023 hanno causato siccità e temperature elevate in Europa, hanno influenzato la raccolta delle olive e la stessa coltura dell’olivo, che impiega almeno due anni per la ripresa da eventi meteorologici di estrema gravità.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
I ricavi di marketing dei club di calcio brasiliani hanno raggiunto per la prima volta 1,36 miliardi di Reais, tra le 20 squadre che guadagnano di più in Brasile.
Questo tipo di entrate include sponsorizzazioni, licenze e vendite di prodotti.
Si segnala un aumento delle entrate per marketing del 55% in 5 anni.
Nella classifica generale, Flamengo (242 milioni di R$), Palmeiras (165 milioni di R$) e Corinthians (117 milioni di R$) compaiono nelle prime 3 posizioni per entrate totali di marketing nel 2023.
Secondo i dati di Sports Value, le sponsorizzazioni rappresentano ancora circa il 73% delle entrate di marketing dei club. Tuttavia, alcuni team sono riusciti ad aumentare i propri guadagni attraverso nuove opportunità commerciali, come la licenza del marchio e la vendita di prodotti.
I club brasiliani, anche se si trovano in uno dei mercati pubblicitari più grandi del mondo, rimangono al di sotto del loro potenziale, secondo le informazioni di Sports Value. Nel 2023, i ricavi globali del marketing calcistico in Brasile sono stati pari a 285 milioni di dollari.
La Premier League, ad esempio, ha raggiunto i 2,1 miliardi di dollari. La Bundesliga si presenta con 1,3 miliardi di dollari e LaLiga con 930 milioni di dollari.
Amir Somoggi, specialista in marketing e socio-direttore della Value Sports crede che ci sarà ancora una crescita dei ricavi di marketing nel 2024 e stima che i valori potrebbero raggiungere più di 1,6 miliardi di Reais.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)
Il settore estero spagnolo ha continuato a crescere a settembre, con un aumento delle esportazioni dell'1,9% su base annua. Si tratta del terzo mese consecutivo di aumento, come dimostrano i dati commerciali dichiarati dalle dogane e raccolti nel Rapporto mensile sul commercio estero del Ministero dell'Economia, del Commercio e delle Imprese, redatto dalla Segretaria di Stato per il Commercio.
Le esportazioni del mese di settembre 2024 hanno raggiunto 31.596,9 milioni, il secondo valore più alto per un mese di settembre. In termini destagionalizzati e con la correzione del calendario, le esportazioni sono cresciute del 2,0% su base annua.
L'aumento dell'exporft spagnolo va in controtendenza rispetto ad alcune tra le principali economie europee, come Germania e Francia, che hanno registrato cali su base annua rispettivamente del -0,3% e del -4,3%. Al di fuori dell'Unione Europea, le esportazioni dal Regno Unito sono diminuite del 10,4% su base annua e quelle dal Giappone dell'1,7% su base annua, mentre quelle dagli Stati Uniti e dalla Cina sono cresciute rispettivamente dello 0,2% e dell'1,6%.
Le importazioni, invece, hanno registrato 34.888,2 milioni di euro, il secondo dato più alto di settembre nella serie storica, con un aumento dello 0,1% su base annua.
Il deficit commerciale ha continuato a ridursi del 14,3% su base annua a settembre, attestandosi a 3.291,3 milioni, grazie al fatto che il deficit energetico, che rappresenta più della metà del totale, è diminuito del 37,6%, con le importazioni di energia in calo del 22,7% su base annua.
A livello settoriale, spiccano le eccedenze nel settore alimentare, delle bevande e del tabacco (1.156,9 milioni di euro), nel settore automobilistico (1.019,3 milioni di euro) e nei semilavorati non chimici (633,1 milioni di euro).
Il surplus commerciale con l'Unione Europea è aumentato del 32% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 2.605,6 milioni di euro (ricordiamo che il surplus ha raggiunto i 1.973,3 milioni di euro nel settembre 2023). I mercati di destinazione con i maggiori surplus a settembre sono stati Francia (1.847,7 milioni di euro), Portogallo (1.569,4 milioni di euro) e Regno Unito (1.260,0 milioni di euro).
Settori e mercati di destinazione
A settembre, i settori con i maggiori contributi positivi al tasso di variazione annuale delle esportazioni (1,9%) sono stati: alimentari, bevande e tabacco (1,3 punti percentuali), prodotti chimici (1,2 punti) e manufatti di consumo (0,5 punti). Il settore alimentare, delle bevande e del tabacco ha raggiunto il massimo storico del mese (crescita del 7,9% su base annua).
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, le esportazioni verso l'UE-27 hanno rappresentato il 63,3% del totale e sono aumentate del 3,2% rispetto all'anno precedente. Le cifre record del mese sono state raggiunte in 13 destinazioni dell'UE, tra cui Italia, Polonia e Svezia.
Le esportazioni verso destinazioni extra-UE hanno rappresentato il 36,7% del totale e nel mese sono stati raggiunti picchi record in mercati importanti per la Spagna, come Regno Unito, Marocco e Messico.
Dati sul commercio estero da gennaio a settembre 2024
Nell'anno cumulato fino a settembre 2024, le esportazioni di beni hanno raggiunto 286.805,8 milioni di euro, il secondo miglior dato della serie storica per lo stesso periodo. Le importazioni hanno invece registrato 313.896,9 milioni di euro.
Il deficit commerciale è diminuito dell'8,5% a 27.091 milioni di euro, mentre il deficit energetico ha continuato la sua tendenza al ribasso ed è sceso del 10,6% a 22.238,1 milioni di euro. I settori con le maggiori eccedenze sono stati: alimentare, bevande e tabacco (13.957,9 milioni di euro), automobilistico (6.565,7 milioni) e semilavorazione non chimica (5.181,3 milioni).
Con l'Unione Europea, il surplus del periodo è aumentato a 25.762,4 milioni di euro, mentre il deficit commerciale con i Paesi terzi è sceso a 52.853,4 milioni di euro. I Paesi con cui l'economia spagnola ha registrato le maggiori eccedenze sono stati: Francia (16.963,8 milioni di euro), Portogallo (11.590,0 milioni) e Regno Unito (10.158,0 milioni).
Per quanto riguarda le comunità autonome, quelle che hanno registrato la maggiore crescita delle esportazioni sono state le Isole Canarie (18,3%), seguite da Castiglia e León (16,2%) e dall'Estremadura (11,7%).
Il numero di esportatori regolari (quelli che hanno esportato più di 1.000 euro nell'anno di riferimento e in ciascuno dei tre anni immediatamente precedenti) è cresciuto del 4,8% nel periodo cumulato fino a settembre 2024, raggiungendo i 44.838 esportatori, superando già il dato dell'intero 2023 (43.834). Questi esportatori hanno esportato 275.492,1 milioni di euro, il 96,1% del totale e il 2,9% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)
Con un prezzo elevato per le tasche della maggior parte dei brasiliani, l'olio d'oliva è diventato un oggetto ambito dai clienti nelle promozioni del Black Friday. Anche se il prezzo del prodotto è salito alle stelle negli ultimi 12 mesi, accumulando un aumento del 50%.
I marchi Terra de Camões e Andorinha guidano la categoria extravergine, in testa alle vendite. I prezzi variavano da R $ 28,99 a R $ 75 per bottiglia da 500 ml.
Secondo un sondaggio della società di consulenza Ebit Nielsen, tra il 16 e il 22 novembre, l'olio d'oliva è stato il prodotto più ricercato.
L'indagine indica una crescita delle vendite del prodotto del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. E l’olio extravergine di oliva Gallo, Terras de Camões e Andorinha sono stati i più promossi durante il Black Friday.
Hanno contribuito a influenzare il prezzo dell’olio d’oliva, con escalation nei prezzi al dettaglio, sia la crisi produttiva degli ultimi 2 anni. Difatti, ci sono stati due anni di scarsi raccolti per i produttori di olio d'oliva in Portogallo e Spagna, che hanno trasformato il prodotto in "oro liquido", con prezzi che hanno raggiunto livelli record.
Ma, non meno determinante, il fattore che l’olio d’oliva extravergine è un prodotto di importazione, con relative tasse doganali, per mancanza di produzione locale in Brasile e destinato prevalentemente ad un pubblico di segmento A.
Inoltre, l’aumento del dollaro, la guerra in Ucraina e il fenomeno El Niño, che nel 2022 e nel 2023 hanno causato siccità e temperature elevate in Europa, hanno influenzato la raccolta delle olive e la stessa coltura dell’olivo, che impiega almeno due anni per la ripresa da eventi meteorologici di estrema gravità.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)
Il seminario sul turismo, svoltosi a novembre presso l'Instituto Federal Catarinense (IFC) di Camboriú, comune del Brasile nello Stato di Santa Catarina, ha visto la partecipazione di grandi nomi del turismo nazionale e ha approfondito diversi temi.
Il primo round di conversazioni ha affrontato nel panel temi quali natura, avventura e sport, come il Museo in omaggio ad Ayrton Senna, il cicloturismo e il drift driving.
Ad un secondo turno di conversazioni ha partecipato il Segretario dell'Agricoltura di Gramado-RS, Eliezer Nascimento de Lima, che ha parlato dell'importanza del turismo rurale e degli imprenditori nel campo dell'ecogastronomia, dell'integrazione attraente e redditizia del prodotto dalla fattoria alla tavola.
Il terzo ed utimo tema è stato “La fede che muove il turismo”, affrontando il turismo religioso alla presenza di padre Wagner Calegário, del Santuario della Basilica Nossa Senhora da Piedade, a Caeté, Minas Gerais.
L'evento ha riunito studenti dell'Istituto, insegnanti, segretari e direttori del Turismo della regione, e la partecipazione di un rappresentante della CCIE-SC.
I temi scelti sono stati selezionati in base alle esigenze più avanzate del turismo sostenibile, rispetto dell’ambiente. Sono state indicate le possibilità di investimento in questi segmenti nello stato di Santa Catarina. In particolare, la possibilità di offrire opportunità di investimento nei prodotti made in Italy e nell'ecogastronomia di stile mediterraneo, in linea con il progetto “Ospitalità Italiana”.
(Fonte: Informativo ABIH –SC 14 novembre)
FCamara investe 30 milioni di R$, una crescita del 1400% rispetto allo scorso anno
FCamara, una società di consulenza tecnologica, ha indirizzato gran parte dei suoi sforzi verso una crescita esponenziale nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.
In totale, l'azienda ha investito 30 milioni di R$ negli ultimi 12 mesi, concentrandosi su infrastrutture, processi, formazione e assunzioni, nonché su domande per i progetti dei suoi clienti. Questo importo rappresenta un aumento del 1400% rispetto all'anno precedente.
Nel 2024, il portafoglio di progetti focalizzati sull’uso dell’IA presso FCamara è cresciuto di oltre il 500%, al servizio di settori come la sanità, la finanza e l’industria in generale. Questi progetti possono essere soluzioni specifiche per l’intelligenza artificiale o soluzioni di consulenza che utilizzano l’intelligenza artificiale, entrambi mirati ad accelerare la creazione di nuove fonti di entrate per i clienti e ad aumentare la produttività del team, tra gli altri obiettivi.
“L’intelligenza artificiale richiede molta ricerca e sviluppo. Ciò richiede tempo, studio e investimenti. Questi sforzi, sia negli investimenti che nella formazione dei professionisti, creano progetti di eccellenza, sia internamente che in quelli che forniamo ai nostri clienti”, spiega Joel Backschat, CEO di FCamara.
FCamara - Fondata nel 2007 dal suo attuale CEO, Fabio Camara, è nato l'ecosistema FCamara (https://fcamara.com /). Una multinazionale con sedi operative in Europa e nel Regno Unito, con uffici in Portogallo, Londra, Dubai e Paesi Bassi. Con un'elevata specializzazione in settori quali vendita al dettaglio, sanità e mercati finanziari, le nostre soluzioni favoriscono l'accelerazione dei ricavi, aumentano l'efficienza operativa, attivano nuove fonti di reddito e creano progetti di grande impatto. Disponiamo inoltre di un nucleo di Intelligenza Artificiale che promuove l’adozione efficiente e integrata di queste tecnologie.
Il numero di piccole fabbriche di birra in Brasile è passato da 114 a 1.847 dal 2010. E lo spazio per aumentare la presenza di nuovi birrifici è molto ampio, considerando l'elevato consumo pro capite del consumatore brasiliano.
C’è stato un “Big Bang” delle birre artigianali in Brasile. A partire dagli anni 2010, ha cominciato ad emergere un universo completamente nuovo di bevande fermentate, con dozzine di nuovi tipi e centinaia di nuovi gusti.
Le bevande artigianali si sono espanse rapidamente. Sono già 45.600 le etichette e 3.500 le ricette registrate dai piccoli stabilimenti
Fino ai primi anni 2000 il mondo della birra brasiliana era un territorio piatto, sostanzialmente dominato da un unico gusto, la tipologia pilsner.
La fioritura della birra artigianale ha segnato l'inizio di un cambiamento nella cultura di questa bevanda a base di luppolo, malto e orzo. Gilberto Tarantino, presidente di Abracerva e titolare di un microbirrificio racconta che “una volta si parlava solo d'acqua, che dall'acqua dipendeva il sapore. Ma oggi i consumatori capiscono, ad esempio, che il lievito abbonda. Anche il malto può avere sapori diversi, così come il luppolo, che agisce come se fosse il pepe della birra. Termini come IPA, weizenbier, pale ale, stout e porter sono a diventate parte delle conversazioni nei bar e nelle feste in tutto il Brasile.
Tre grandi gruppi dominano ancora largamente il mercato: Ambev, Heineken e Petrópolis insieme rappresentano il 94,7% delle vendite di birra nel paese
Il mercato locale funziona molto bene ed offre grandi opportunità anche per piccoli ed esperti investirori.
Il Brasile è passato da 114 piccoli produttori di birra registrati presso il Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento (Mapa) nel 2010 a 1.847 nel 2023. Si tratta di una crescita del 1.520%, più di 16 volte in 13 anni. Oggi rappresentano un rispettabile fatturato annuo di 1,6 miliardi di Reais. In termini di valore, il calo ha raggiunto il 39,4% attestandosi a soli 8,6 milioni di dollari.
(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)