Notizie mercati esteri

Sabato 14 Dicembre 2024

Brasile. Nuova legge regolerà il mercato dei crediti di carbonio

Il 12 dicembre il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha approvato la legge n. 15.042 che istituisce il SBCE (Sistema Brasiliano di scambio delle emissioni di gas a effetto serra). La misura crea un mercato del carbonio regolato e stabilisce limiti alle emissioni di gas serra.

La legge divide il mercato dei crediti di carbonio in due settori: regolamentato e volontario.

Il primo promuove la decarbonizzazione attraverso obiettivi governativi per diversi settori dell’economia, che possono essere raggiunti riducendo le emissioni all’interno delle aziende o acquistando crediti di carbonio.

Nel mercato volontario, le aziende acquistano crediti di carbonio per raggiungere gli obiettivi aziendali di neutralizzazione delle emissioni di gas.

A questo proposito, il provvedimento chiarisce le regole per progetti e programmi REDD+ (Riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado forestale) con generazione di crediti e donazioni di carbonio che si basano sulla riduzione delle emissioni derivanti dalla deforestazione, dal degrado e sull’aumento degli stock di carbonio nella vegetazione autoctona

La legge stabilisce anche regole per lo sviluppo dei programmi REDD+. E garantisce il diritto dei legittimi proprietari, come le popolazioni indigene e i popoli e comunità tradizionali, a realizzare progetti sul carbonio nelle loro aree.

Il settore agro-pecuario sarà escluso da questa regolamentazione. Le emissioni indirette di anidride carbonica e altri gas legati al riscaldamento globale, derivanti dalla produzione di fertilizzanti agricoli o materie prime, sarranno escluse dall’osservanza degli obblighi di contenimento delle emissioni di gas.

(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Venerdì 13 Dicembre 2024

Sudafrica. Le importazioni dal mondo e dall'Italia nel 2023, secondo Trade Map

I rapporti commerciali tra Italia e Sudafrica sono caratterizzati da una lunga tradizione di collaborazione economica e scambi bilaterali. L’Italia rappresenta un importante partner commerciale per il Sudafrica nell’Unione Europea, con interscambi che coprono diversi settori strategici. Con riferimento all’export, il Sudafrica è il quinto partner commerciale dell’Italia in Africa, e il primo nella regione SADC.

L'Italia, che si posiziona al decimo posto tra i partner commerciali del Sudafrica (e al secondo tra i Paesi europei, dopo la Germania) vanta un’offerta competitiva in diverse delle categorie merceologiche più richieste. Questo articolo offre una panoramica dettagliata delle principali esportazioni italiane verso il Sudafrica, evidenziando le aree di maggiore successo e i settori in cui il Made in Italy può ulteriormente espandersi.

Secondo Trade Map, nel 2023, le importazioni del Sudafrica hanno raggiunto un valore pari a 107.26 miliardi di USD, evidenziando una crescita rispetto agli 88.22 miliardi di USD del 2019. Tuttavia, considerando il quinquennio, questo trend è stato caratterizzato da una certa volatilità, influenzata in parte dalla pandemia da Covid-19, con un picco del valore delle importazioni nel 2022 (111.87 miliardi di USD) e una lieve flessione nel 2023 rispetto all’anno precedente. Nel 2023, i principali Paesi da cui il Sudafrica ha importato beni sono stati la Cina, gli Stati Uniti e la Germania. A livello geografico, il 29,3% delle importazioni proveniva dai Paesi del gruppo BRIC, mentre il 23,4% proveniva dall'Unione Europea (EU27).

Le importazioni sudafricane nel 2023 comprendevano una vasta gamma di beni, tra cui macchinari, attrezzature, veicoli, prodotti petroliferi, prodotti chimici, materie plastiche, prodotti farmaceutici ed elettronici. Inoltre, cereali, fertilizzanti e oli hanno costituito una parte significativa delle importazioni.

Sempre secondo Trade Map, nel 2023 il Sudafrica ha registrato una bilancia commerciale positiva (+ 3.398.580.000 USD) [1]. Le principali destinazioni delle sue esportazioni sono state la Cina, gli Stati Uniti e la Germania. Inoltre, il Sudafrica ha indirizzato il 24,3% delle sue esportazioni verso i Paesi membri della SADC (Comunità di Sviluppo dell'Africa Australe), il 19,1% verso l'Unione Europea e il 16,6% verso i Paesi del gruppo BRIC.

Il Sudafrica ha esportato principalmente prodotti minerari, metalli preziosi, veicoli, e prodotti agricoli come agrumi, vino e mais.

Secondo Trade Map, nel 2023, le esportazioni italiane verso il Sudafrica hanno raggiunto un valore di 2.39 miliardi di USD, registrando una leggera flessione rispetto al 2022 (2.50 miliardi di USD) e al 2021 (2.65 miliardi di USD). Questo segna un trend negativo che si è consolidato negli ultimi tre anni, in contrasto con l'andamento generale delle esportazioni italiane verso il resto del mondo, che invece hanno mostrato un costante aumento.

Di seguito sono elencati i 20 prodotti esportati dall’Italia verso il Sudafrica che nel 2023 hanno registrato un valore delle esportazioni più alto:

  • Prodotti petroliferi leggeri (codice HS 271012), 242.993.000 USD
  • Articoli di gioielleria e loro parti, in metalli preziosi diversi dall'argento (codice HS 711319), 209.217.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Macchine per l'imballaggio o il confezionamento (codice HS 842240), 27.351.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Medicinali costituiti da prodotti misti o non misti per scopi terapeutici o profilattici (codice HS 300490), 26.648.000 USD
  • Trattori con potenza del motore superiore a 37 kW ma non superiore a 75 kW (codice HS 870193), 25.590.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dall’India.
  • Cavi e fili elettrici isolati per tensioni inferiori o uguali a 1.000 volt (codice HS 854449), 23.938.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dalla Cina.
  • Macchine per riempire, chiudere, sigillare o etichettare bottiglie, lattine, scatole, sacchi o altri contenitori (codice HS 842230), 23.092.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dalla Germania.
  • Camion autopropulsi dotati di attrezzature di sollevamento o movimentazione, non alimentati da energia elettrica (codice HS 842720), 23.038.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Cina e Giappone.
  • Trattori con potenza del motore superiore a 75 kW ma non superiore a 130 kW (codice HS 870194), 21.020.000 USD
  • Occhiali da sole (codice HS 900410), 20.810.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dalla Cina.
  • Automobili e altri veicoli a motore per il trasporto di meno di 10 persone (codice HS 870324), 20.753.000 USD
  • Prodotti a base di cioccolato e preparazioni contenenti cacao confezionati per la vendita al consumatore (codice HS 180690), 17.996.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Apparecchiature per tubi, caldaie, serbatoi, recipienti o simili (codice HS 848180), 16.546.000 USD
  • Pasta non cotta, non farcita o preparata in altro modo, senza uova (codice HS 190219), 16.267.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Eswatini e Namibia.
  • Piastrelle in ceramica per pavimentazione, camino o parete (codice HS 690721), 15.971.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dall’India.
  • Tappi e dispositivi di chiusura utilizzati per sigillare contenitori come bottiglie e barattoli (codice HS 830990), 15.726.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Calzature con suole esterne in gomma, plastica o cuoio composito, e con tomaia in pelle (codice HS 640399), 14.867.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Cina e Vietnam.
  • Veicoli a motore per il trasporto di merci, con motore diesel, di peso massimo a carico <= 5 tonnellate (codice HS 870421), 14.506.000 USD
  • Parti di macchine lavastoviglie, macchine per imballaggio o confezionamento e altre macchine e apparecchi simili (codice HS 842290), 13.986.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Componenti e parti destinate ai laminatoi utilizzati nella lavorazione dei metalli (codice HS 845590), 13.718.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Cina e India.

In conclusione, i dati del 2023 confermano che il Sudafrica è un mercato di riferimento per le imprese italiane, in particolare nei settori del lusso, dei macchinari industriali e dei beni di consumo di alta qualità. Sebbene si sia registrata una leggera flessione nelle esportazioni italiane, il potenziale per una crescita futura rimane significativo, supportato dalla percezione positiva del Made in Italy e dalla domanda di prodotti innovativi e di alta gamma. Inoltre, il rafforzamento delle relazioni commerciali attraverso missioni economiche, partecipazioni fieristiche e collaborazioni locali può rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese italiane che desiderano consolidarsi in questo mercato strategico.

 

[1] Secondo la South African Reserve Bank, nel 2023 il surplus commerciale del Sudafrica è stato pari a 103,5 miliardi di rand (circa 5.5 miliardi di USD). Current account release March 2024

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Venerdì 13 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

2025 anno di svolta per la fiscalità delle imprese

A partire da gennaio 2025 entreranno in vigore numerosi cambiamenti normativi che influenzeranno l'attività delle aziende in Polonia, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI). Gli imprenditori dovranno affrontare sfide come l’aumento dell'imposta sugli immobili, che colpirà in modo significativo i proprietari di capannoni o uffici, e le nuove regole per l'assunzione di stranieri. Queste includono, tra l’altro, la digitalizzazione dei processi, l’obbligo di contratti di lavoro e sanzioni più severe per il lavoro nero. Una delle innovazioni principali sarà l’introduzione degli e-consegne obbligatorie per le nuove società e l’adozione di una nuova classificazione PKD, con un periodo transitorio fino alla fine del 2026. Inoltre, le aziende dovranno prepararsi all'attuazione della direttiva sulla trasparenza retributiva, che richiederà una maggiore chiarezza nella politica salariale, e al nuovo sistema di tassazione – il PIT cassa – vantaggioso per le aziende con un fatturato fino a 1 milione di złoty. Gli esperti sottolineano che i cambiamenti comportano sia rischi che opportunità di crescita. Sarà cruciale adattare le strategie aziendali e sfruttare le agevolazioni disponibili per le tecnologie digitali ed ecologiche. Il 2025 potrebbe rappresentare una sfida significativa, ma anche un’opportunità per aumentare la competitività delle imprese.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

 

Gli analisti di S&P prevedono rating stabile per la Polonia

Il principale analista dell’agenzia S&P Global Ratings, Karen Vartapetov, ha espresso la sua fiducia riguardo al rating della Polonia e alla sua prospettiva stabile. Come motivo principale del suo atteggiamento positivo, ha citato alcune forti caratteristiche del profilo creditizio del paese. "In primo luogo, parliamo di prospettive di crescita molto solide, con alcune possibilità di miglioramento, qualora il governo riesca a portare avanti le riforme e ad ottenere un maggiore afflusso di fondi europei. In secondo luogo, parliamo di un’economia molto resiliente, che è stata messa alla prova da una serie di shock in passato, con una minore esposizione al settore automobilistico e una struttura delle esportazioni più diversificata," ha sottolineato. Ha aggiunto che un sistema di politica monetaria credibile, basato su un regime di tasso di cambio fluttuante e sulla gestione affidabile della politica monetaria da parte della banca centrale, supporta ulteriormente i rating. Tuttavia, ha osservato che le prospettive fiscali non rappresentano un punto di forza per il rating. Miglioramenti in questa area potrebbero essere attesi dopo le elezioni del prossimo anno, quando si aprirà una finestra per una consolidazione fiscale più aggressiva. Vartapetov ha inoltre affermato che, nel medio termine, lo scenario base di S&P prevede una certa consolidazione fiscale in Polonia. Tra le tre maggiori agenzie di rating, Moody’s attribuisce alla Polonia il rating più alto, a livello "A2". Il rating della Polonia secondo Fitch e S&P è "A-", un livello inferiore rispetto a Moody’s. Le prospettive di tutte le valutazioni sono stabili.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Venerdì 13 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Brasile

PIL: il Brasile cresce quanto la Cina nel 3° trimestre e nel G20 è solo dietro Indonesia e Messico

3 dicembre 2024

L’economia brasiliana è cresciuta dello 0,9% nel terzo trimestre del 2024, rispetto al secondo trimestre, secondo i dati pubblicati il 3 dicembre da IBGE - Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica.

La crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo) brasiliano è pari a quella della Cina nel periodo ed è dietro solo a Indonesia e Messico tra i paesi del G20 (il gruppo che riunisce le maggiori economie del mondo).

Da inizio anno, tuttavia, la crescita della Cina supera quella del Brasile. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima che il Paese asiatico crescerà del 4,8% nel 2024. Il Brasile dovrebbe vedere un aumento del PIL del 3%.

I settori che hanno contribuito maggiormente alla crescita registrata tra luglio, agosto e settembre in Brasile sono stati i servizi (+0,9%) e l'industria (+0,6%). Il settore agricolo, invece, è sceso dello 0,9%.

I dati IBGE mostrano che, nel settore dei servizi, “si sono registrati sviluppi nell’informazione e comunicazione (2,1%), altre attività di servizi (1,7%), nelle attività finanziarie, assicurative e servizi connessi (1,5%), nelle attività immobiliari (1,0%), commercio (0,8%), trasporti, magazzinaggio e posta (0,6%) e amministrazione, difesa, sanità pubblica, istruzione e previdenza sociale (0,5%)”.

“Nell’industria spicca la crescita dell’1,3% nelle industrie manifatturiere. Sono invece diminuite: costruzioni (-1,7%), elettricità e gas, acqua, fognature, attività di gestione dei rifiuti (-1,4%) ed industrie estrattive (-0,3%)”, sottolinea l’IBGE.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il PIL è cresciuto del 4,0%.

Fino al terzo trimestre di quest’anno, il PIL brasiliano è cresciuto del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Rispetto allo scorso anno si è registrato un calo del 3,5% nell’agricoltura, una crescita del 3,5% nell’industria e del 3,8% nei servizi.

I risultati pubblicati dall’IBGE rientrano o addirittura leggermente al di sopra di quanto previsto da diversi economisti e istituti di ricerca.

C'è, tuttavia, una preoccupazione per l'aumento dei prezzi nel Paese. Negli ultimi 12 mesi l’inflazione ha raggiunto il livello del 4,77%, spinta dall’aumento delle tariffe alimentari ed elettriche.

Rispetto ad altre economie del G20, il Brasile è dietro solo a Indonesia e Messico, che sono cresciuti rispettivamente dell’1,5% e dell’1,1% nel periodo, ed appare alla pari con la Cina.

Nel terzo trimestre del 2024, il Paese è davanti, tra gli altri, all’Arabia Saudita, agli Stati Uniti e alla Francia. Non sono ancora state diffuse informazioni sul PIL del terzo trimestre in Sud Africa, Argentina, Australia, India e Russia.

In allegato: Grafico “Il cambiamento nelle economie del G20” - Crescita del PIL nel 3° trimestre del 2024

Il Rapporto congiunturale della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI), che analizza il terzo trimestre del 2024, attira l’attenzione sulla crescita brasiliana a un “ritmo superiore alle aspettative”.

“Gran parte della sorpresa per il tasso di crescita più elevato nella prima metà del 2024 è dovuta all’espansione fiscale. L’aumento delle spese per il personale, l’anticipazione del calendario dei trasferimenti di reddito, le spese relative al recupero dello Stato di Rio Grande do Sul e l’aumento delle prestazioni e del numero dei beneficiari della previdenza sociale sono alcuni dei punti salienti di una serie di spese che hanno portato ad un forte aumento dell’impulso fiscale nel periodo”, si legge nel testo.

“Inoltre, c'è il mercato del lavoro, che continua ad essere surriscaldato. L'occupazione continua ad aumentare in uno scenario di basso tasso di disoccupazione, un ambiente che ha fornito significativi aumenti reali del reddito da lavoro. Di conseguenza, il tasso di crescita reale dello stipendio di massa è aumentato nella prima metà del 2024, mostrando un incremento superiore ai tassi già significativi degli ultimi due anni.”

Attualmente, il tasso di disoccupazione in Brasile misurato dall’IBGE è del 6,2% – il livello più basso mai registrato.

Il rapporto sottolinea che la somma dell’espansione fiscale con l’aumento della massa salariale e l’aumento del credito ha stimolato i consumi delle famiglie – la crescita del PIL quest’anno, infatti, è più legata alla domanda interna che allo scenario internazionale, secondo la CNI.

Il testo mette in guardia dal futuro impatto di fattori quali intensa siccità, incendi, deprezzamento del tasso di cambio e aumento dei prezzi dell’elettricità e del carburante sull’inflazione – che “si è avvicinata al tetto obiettivo del 4,5%, ma resta su un livello inferiore a quello registrato a fine 2023”.

Anche il Monitor del PIL della Fundação Getúlio Vargas (PIB-FGV) evidenzia la “buona performance dell’economia” tra luglio e settembre, contraddicendo le aspettative di un calo dei numeri.

“Per l’ottica della produzione, il grande traguardo è il forte sviluppo dell’industria, che si è verificato in modo diffuso. Inoltre, il settore dei servizi cresce anche, nonostante la decelerazione, mentre l'agricoltura si ritira nel trimestre”, analizza Juliana Trece, coordinatrice del PIB-FGV.

“Dal punto di vista della domanda, i consumi e gli investimenti continuano a crescere rispettivamente per il terzo e il quarto trimestre consecutivo”, aggiunge.

Il rapporto FGV indica una solida crescita in settori quali i consumi delle famiglie (aumento del 4,5% nel terzo trimestre), Investimenti fissi lordi (+9,7%), esportazioni (+2,4%) e importazioni (+20,2%).

A fine settembre l’Istituto per la Ricerca Economica e Applicata (Ipea) ha rivisto, invece, la proiezione di crescita del Paese nel 2024 al 3,3%. Per il 2025, l’agenzia prevede che il Paese cresca del 2,4%.

“Contrariamente a quanto si poteva pensare a giugno [...] gli impatti delle inondazioni del Rio Grande do Sul sul PIL aggregato sembrano essersi esauriti nel breve termine”, sottolinea l’analisi.

“Sospinta dalla buona evoluzione del mercato del lavoro e dalle migliori condizioni di accesso al credito, l'andamento delle vendite di beni e servizi alle famiglie ha mantenuto vigore per tutto il 2024, e continua a rappresentare il principale motore dell'economia.”

“Dopo un 2023 deludente, anche la domanda di beni strumentali si è distinta positivamente, alimentando una ripresa del settore manifatturiero, seppure a ritmi ancora modesti”, analizza Ipea.

(Fonte: BBC News Brasil)

 

Il Brasile esporta 46 milioni di sacchi di caffè, raggiungendo il record nel 2024

I principali importatori sono Stati Uniti, Germania e Belgio

Alex Rodrigues - Giornalista presso Agência Brasil | Pubblicato il 10/12/2024

Nel novembre di quest’anno, il Brasile ha esportato 4,66 milioni di sacchi da 60 chilogrammi (kg) di caffè. Con un risultato superiore del 5,4% rispetto allo stesso mese del 2023, quando il Paese aveva venduto 4,42 milioni di sacchi di prodotto sul mercato estero, il settore della coltivazione del caffè ha stabilito un nuovo record: ad un mese dalla fine dell’anno, i produttori nazionali avevano già spedito un totale di 46,399 milioni di sacchi, superando del 3,78% il volume più alto registrato fino ad allora, pari a 44,707 milioni di sacchi nei 12 mesi del 2020.

Secondo il Consiglio degli Esportatori Brasiliani di Caffè (Cecafé), organismo che ha pubblicato lunedì (9) dei dati statistici, con le vendite all’estero del prodotto, il Brasile ha ricevuto, solo nel mese di novembre, 1,343 miliardi di dollari, una somma superiore del 62,7% a quella 825,7 milioni di dollari registrati nello stesso mese del 2023. Se i ricavi ricevuti da gennaio a novembre di quest’anno (11,30 miliardi di dollari) vengono confrontati con quelli dello stesso periodo di 2023 (9,24 miliardi di dollari), la crescita è di circa il 22,3%.

Fino alla fine di novembre, i principali importatori di caffè brasiliano erano gli Stati Uniti (7.419 milioni di sacchi, pari al 16% del totale), Germania (7.228 milioni), Belgio (4.070 milioni), Italia (3.702 milioni) e Giappone (2.053 milioni di euro) e, in totale, i giapponesi hanno importato, quest’anno, un volume inferiore dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2023.

La tipologia di caffè che il Brasile ha esportato di più nel 2024 continua ad essere l’Arabica: oltre 33,97 milioni di sacchi. Secondo Cecafé, questo volume, superiore del 23,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è il più grande della storia per il periodo di 11 mesi. Segue la specie canephora (conilon + robusta).

I caffè di alta qualità o certificati utilizzando pratiche sostenibili hanno rappresentato il 17,5% del totale delle esportazioni brasiliane tra gennaio e novembre 2024, con 8,112 milioni di sacchi spediti all’estero. Questo volume è superiore del 33,5% rispetto a quello registrato nei primi 11 mesi dello scorso anno. Il prezzo medio del prodotto è stato di 269,41 dollari per sacco, generando entrate in valuta estera pari a 2,185 miliardi di dollari, ovvero il 19,3% del totale ottenuto.

 

Sfide

Nonostante i buoni risultati, Cecafé sottolinea il persistere di strozzature che ostacolano il settore, soprattutto in termini logistici. “In teoria, analizzando l'andamento delle esportazioni di caffè brasiliano, avremmo solo motivo di festeggiare, ma la realtà è un po' più crudele”, ha dichiarato in un comunicato il presidente dell’entità, Márcio Ferreira. “Questa prestazione record è dovuta alla professionalità e creatività degli esportatori associati a Cecafé, che hanno cercato alternative e hanno pagato milioni di dollari in spese aggiuntive nei loro processi di esportazione a causa della mancanza di infrastrutture, soprattutto nei porti brasiliani, per onorare gli impegni presi con i clienti internazionali dei caffè brasiliani”.

Agência Brasil ha consultato l’Associazione Brasiliana dell’Industria del Caffè (Abic) in merito ai dati diffusi da Cecafé. Sempre in un comunicato, il presidente dell’entità, Pavel Cardoso, ha commentato che il settore prevede di raggiungere, quest’anno, la soglia dei 50 milioni di sacchi di caffè esportati.

“I dati sull’export diffusi da Cecafé, che dovrebbero accumulare, alla fine di quest’anno, quasi 50 milioni di sacchi di caffè, sono robusti e, rispetto ai dati dell’anno scorso, che ammontavano a quasi 40 milioni, dimostrano il vigore che le esportazioni brasiliane hanno raggiunto quest’anno”, ha affermato Cardoso.

Per il presidente dell’Abic, due fattori sono stati importanti per l’aumento delle importazioni: “il robusta (conilon brasiliano) era molto economico rispetto al conilon vietnamita nella prima metà dell’anno, da qui il motivo per cui queste esportazioni rimangono molto più elevate rispetto all’anno scorso, soprattutto conilon (di robusta), e un altro punto fondamentale, soprattutto negli ultimi quattro mesi, sono state le anticipazioni che questi importatori europei hanno fatto in vista dell’imminente entrata in vigore del Regolamento dell’Unione Europea per i Prodotti Senza Deforestazione (EUDR), rinviato di altri 12 mesi, ma le anticipazioni degli importatori erano già state fatte”.

(Fonte: Agência Brasil)

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Giovedì 12 Dicembre 2024

Brasile. Il mercato del franchising nel segmento pet shop

L’industria dei prodotti e dei servizi per animali domestici cresce ogni giorno in Brasile. Per darvi un’idea, nel 2021 il mercato ha generato più di 35,8 miliardi di R$, suddivisi tra Pet Vet (14%), Pet Care (7%) e Pet Food (79%).

In termini di fatturato nel segmento, il Brasile occupa il 6° posto nel ranking mondiale, rappresentando il 4,5% del fatturato totale e davanti a grandi paesi come Francia, Italia, Canada e Australia.

Investire in un’azienda che esporta beni dal mercato degli animali domestici, è un ottimo affare, visto che il 95% – ovvero più di 391,9 milioni di R$ – di questo totale riguarda prodotti del segmento Pet Food.

A partire da R$10.000 è possibile investire in un franchising di un negozio di animali. Esistono modelli di micro-franchising, franchising mobile e anche quelli che possono essere gestiti da casa. Ed esistono anche reti più grandi, dove l'investimento iniziale parte da R$ 100.000.

Di seguito sono riportati alcuni dei migliori franchising del segmento.

Animalia Farma è un franchising di negozi di animali creato in San Paolo e opera come farmacia di preparati veterinari. Attualmente conta 14 unità, distribuite tra San Paolo, Paraná, Rio Grande do Sul e Rio de Janeiro. Ha un catalogo di prodotti molto vario che spazia dai medicinali masticabili alle pomate e allo shampo.

Investimento iniziale: da R$300mila.

Vital Pet è una società di gestione di piani medico-sanitari per animali domestici. Attraverso servizi offerti da questa proposta assicurativa, l’ animale domestico potrà avere accesso a cliniche, centri diagnostici e laboratori, in modo molto simile a un piano sanitario umano. Abbiamo poche opzioni di franchising di questo modello sul mercato. Pertanto rappresenta un’ottima opportunità di investimento.

Investimento iniziale: da R$30 mila;

La Clinica Veterinaria offre un'infrastruttura completa per consultazioni, trattamenti, vaccinazioni, interventi chirurgici ed esami. Per chi desidera essere un franchisee, ci sono 3 opzioni di modello di business: Smart (solo servizio clinico), Clinic (clinica + bagno e toelettatura e negozio di medicinali e alimentari) e Clinic (clinica + ufficio + esami di laboratorio).

Investimento iniziale: da R$ 135mila.

(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Giovedì 12 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

BNP leader negli acquisti d'oro nel 2024: 42 tonnellate nelle riserve

Secondo il think tank OMFIF, basato sui dati del World Gold Council, la Banca Nazionale di Polonia (NBP) ha acquistato 42 tonnellate d’oro fino a settembre 2024, il quantitativo più alto tra le banche centrali a livello globale quest’anno. Complessivamente, gli acquisti netti delle banche centrali nel terzo trimestre del 2024 ammontano a 186 tonnellate, per un totale di 694 tonnellate dall’inizio dell’anno, un livello inferiore rispetto al 2023 ma in linea con il trend del 2022. Ad ottobre, le riserve auree della NBP sono aumentate a 13,734 milioni di once, con un acquisto di 21,7 tonnellate solo a settembre, portando la quota dell’oro nelle riserve oltre il 16%. La Banca Nazionale di Polonia aveva iniziato a incrementare significativamente le riserve auree a metà del 2019, portandole allora a 7,336 milioni di once. La NBP prevede di aumentare la quota d’oro al 20% delle riserve valutarie complessive entro il 2025.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

 

Via libera a 40 miliardi di zloty di fondi del PNRR per la Polonia

Il viceministro dei fondi Jan Szyszko ha informato mercoledì l’agenzia PAP che la Commissione Europea ha approvato il pagamento di 40 miliardi di złoty in base alla seconda e alla terza richiesta di pagamento del PNRR (Poland's recovery and resilience plan). Ha spiegato che questi fondi sono destinati, tra l’altro, ai parchi eolici nel Mar Baltico, alla costruzione e modernizzazione delle reti energetiche, nonché all’acquisto di attrezzature e alla ristrutturazione dei reparti oncologici in Polonia."Questo trasferimento conclude la prima fase di recupero dei ritardi del PNRR e il primo anno di attuazione del PNRR. Una volta completato, invieremo altre richieste di pagamento, la quarta e la quinta, già entro quest'anno. Subito dopo l’invio, ci dedicheremo alla revisione del PNRR," ha aggiunto il viceministro. Allo stesso tempo, ha assicurato che le accuse di presunti ritardi nei pagamenti delle successive tranche sono prive di senso, poiché le nuove richieste non sono ancora state presentate e, di conseguenza, le scadenze per i pagamenti non sono ancora stabilite. Il viceministro Szyszko ha inoltre menzionato che i negoziati con la Commissione Europea sul versamento dei contributi previdenziali per i contratti civili, uno degli obiettivi chiave per sbloccare i fondi per la Polonia, dureranno almeno alcune settimane. Un accordo è previsto nel primo trimestre del 2025.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

 

Passi avanti per la prima centrale nucleare, sarà commercialmente funzionante dal 2036

Il primo blocco della prima centrale nucleare in Polonia dovrebbe essere avviato nel 2036. Ieri, l'informazione che è stata inserita nel programma aggiornato per l'energia nucleare polacca, è stata trasmessa dal rappresentante del governo per le infrastrutture energetiche strategiche, Wojciech Wrochna. Come ha sottolineato Wrochna, l'aggiornamento del Programma Polacco di Energia Nucleare (PPEJ) è nell'ultima fase di preparazione. Dovrebbe prevedere che la gestione commerciale dei successivi due blocchi avvenga nel 2037 e 2038. Gli altri termini che dovranno trovarsi nell'aggiornamento del PPEJ includono il trasferimento del sito di costruzione al contraente nel 2025, oltre a questo, il permesso per la costruzione dell'impianto nucleare e l'inizio dei lavori veri e propri nel 2028. Come ha aggiunto Wrochna, il governo conta di ottenere entro la fine dell'anno dalla Commissione Europea una decisione di apertura sul suo ricorso, per la domanda dell'aiuto pubblico per il primo impianto nucleare. “Questo permetterà di avviare un dialogo sul sistema di aiuto per la prima centrale, che è anche la condizione per firmare il contratto EPC con i contraenti” ha sottolineato Wrochna. Il rappresentante del governo ha anche confermato che la Commissione Europea può avviare entro la fine dell'anno la procedura sull'aiuto pubblico per la prima centrale nucleare. “Abbiamo dovuto fare in modo che la Commissione Europea prendesse prima di tutto una decisione sull'avvio del procedimento che esaminerà il modello (di aiuto pubblico e per l'energia nucleare) che abbiamo proposto”, ha detto Wrochna. Ha anche informato che si è incontrato riguardo a questa questione con la nuova commissaria europea per la concorrenza, Teresa Rivera. “C'è stato un buon dialogo con la commissaria, e spero che l’effetto di questo sarà una decisione di apertura entro la fine di quest'anno o forse persino prima di Natale” ha aggiunto Wrochna. Come ha sottolineato, la data di firma del contratto EPC con il contraente dipende dalla decisione della Commissione Europea sull'assegnazione dell'aiuto pubblico. Il nuovo rappresentante ha notato che i tempi per la realizzazione dell'energia nucleare sono “estremamente stretti”. L'8 novembre, Leszek Juchniewicz, il presidente di PEJ (Centrali Nucleari Polacche), ha informato che il primo blocco della centrale nucleare a Choczewo dovrà essere pronto nel 2035, in seguito probabilmente ci sarà un anno di test e solo allora la fornitura elettrica al sistema nazionale. Il consorzio Westinghouse-Bechtel e PEJ stanno attualmente preparando il cosiddetto accordo ponte tra il contratto di progettazione e quello di esecuzione per la realizzazione della centrale nucleare a Choczewo. Il progetto è realizzato dalla società PEJ appartenente al 100% all’erario dello Stato. Come appaltatore e partner per la prima centrale, il governo precedente ha indicato il consorzio Westinghouse-Bechtel. La prima centrale con la tecnologia americana AP1000 sarà costruita nella località di Lubiatowo-Kopalino in Pomerania. Wrochna ha anche informato sui piani di costruzione di una seconda centrale nucleare. Ha detto che la scelta del partner per la seconda centrale nell'ambito del PPEJ deve avvenire attraverso una procedura di natura competitiva. Come ha aggiunto Paweł Gajda, il direttore del Dipartimento di Energia Nucleare del Ministero dell'Industria, attualmente sono prese in considerazione quattro località "post carbonifere". “Si adattano bene ai bisogni del sistema, garantiscono nuovi investimenti dopo la dismissione delle centrali a carbone e offrono la presenza di aziende competenti nei servizi” ha spiegato Paweł Gajda. Ha sottolineato che le probabilità di selezione per ciascuna di queste quattro località sono varie. “Vediamo la necessità di un approccio diverso nella scelta del partner strategico. Selezionare contemporaneamente il fornitore, il contraente generale e più elementi dell'offerta finanziaria", ha aggiunto Gajda. La corta lista delle possibili localizzazioni sarà conosciuta a gennaio. Gajda ha sottolineato che è prevista anche una partecipazione al capitale del partner strategico nel prossimo progetto. Il ministero vuole pure creare un programma separato per i reattori SMR.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Martedì 10 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

Glapiński posticipa i tagli dei tassi d’interesse al 2026

L’intervento di giovedì del presidente della Banca Nazionale Polacca (NBP), Adam Glapiński, ha sorpreso i mercati. Il presidente ha annunciato che la discussione sui tagli ai tassi d’interesse non inizierà a marzo 2025, come precedentemente previsto, ma solo nell’autunno 2025, con la possibilità che i tagli dei tassi vengano rinviati al 2026. La decisione del Consiglio di Politica Monetaria (RPP) di mantenere i tassi al 5,75% è stata interpretata come un segnale restrittivo, soprattutto in vista di un possibile allentamento della politica monetaria da parte della BCE. L’intervento di Glapiński ha avuto un impatto sui mercati finanziari: lo złoty si è rafforzato rispetto all’euro e al dollaro, raggiungendo i livelli più alti da settembre. Sono stati osservati movimenti anche sul mercato obbligazionario e azionario. L’indice WIG-Banki è aumentato del 2,4%, mentre i titoli di banche come mBank e Santander Bank Polska hanno registrato guadagni fino al 5%. Gli esperti sottolineano che la decisione della NBP potrebbe rallentare la ripresa economica in Polonia, soprattutto a causa dell’aumento dei tassi d’interesse reali e del rafforzamento dello złoty. Tuttavia, non escludono tagli ai tassi nel 2025, qualora la situazione economica peggiorasse.

Polonia quinto esportatore mondiale di palline natalizie

La Polonia si classifica al terzo posto in Europa e al quinto nel mondo per l'esportazione di palline natalizie, come riportato nel rapporto dell'azienda Akcenta. Nel 2023, il valore delle esportazioni polacche di decorazioni natalizie ha raggiunto i 68,2 milioni di euro, registrando un valore doppio rispetto alle importazioni. I prodotti polacchi sono apprezzati per il design unico e la durata, tra i principali destinatari ci sono la Germania (15,6 milioni di euro), gli Stati Uniti (14,8 milioni di euro) e la Francia (4,3 milioni di euro). Le palline natalizie polacche vengono esportate anche in altri paesi europei, come la Repubblica Ceca, l'Austria e la Slovacchia, oltre che in mercati più lontani, come la Russia e l'Australia. Allo stesso tempo, la Polonia importa decorazioni natalizie, principalmente dalla Cina, che rappresentano 36,2 milioni di euro su un valore totale delle importazioni di 46,7 milioni di euro. A livello globale, la Polonia si distingue positivamente: mentre il valore dell'export mondiale di decorazioni natalizie è diminuito del 39% nel 2023, la Polonia ha registrato solo un calo del 7%, rispetto al 42% della Cina, che domina il mercato.

Investitori canadesi per la prima centrale nucleare polacca

La società che è responsabile della costruzione della prima centrale nucleare in Polonia, "Centrali nucleari polacche" (PEJ) ha ricevuto una lettera di intenti da Export Development Canada (EDC) per quanto riguarda il sostegno finanziario al progetto che sarebbe pari a quasi 6 miliardi di PLN. EDC ha enorme esperienza nel finanziamento dei progetti energetici in tutto il mondo. L’obiettivo principale dell’istituto è sviluppare l’export canadese e il commercio internazionale canadese. PEJ ha detto che a metà novembre è stata siglata una lettera di intenti con l’Istituto americano di finanziamento allo sviluppo, Development Finance Corporation che offre alla costruzione della prima centrale nucleare Lubiatowo-Kopalino più di 4 miliardi di PLN. PEJ ha menzionato che la costruzione della centrale nucleare suscita grande interesse degli investitori. Inoltre la società polacca ha firmato la lettera di intenti del valore pari a circa 70 miliardi di PLN con la Banca di Importazione-esportazione americana. Come dice PEJ la collaborazione con le agenzie di credito all’esportazione è necessaria per il finanziamento dell'impianto nucleare. La prima centrale nucleare sarà costruita a Lubiatowo-Kopalino, nel comune di Choczewo, la costruzione inizierà nel 2028 e la fine della costruzione è prevista nel 2035. Ora, la società polacca ha ricevuto una decisione ambientale per la costruzione della centrale e una decisione di principio del Ministero del Clima e dell’Ambiente.

Sostegno pubblico per Rafako, rimbalzo del titolo in Borsa

L’azienda polacca Rafako che nel passato è stata una delle maggiori aziende del settore energetico ora sta ottenendo risultati tra i più bassi del mercato azionario. La Rafako è stata valutata 900 milioni di PLN ma da anni si trova in difficoltà finanziarie. La Rafako ha pubblicato i dati sui risultati finanziari del terzo trimestre del 2024 in cui ha registrato una perdita netta di 379 milioni di PLN. A novembre la Rafako è stata una delle società le cui azioni sono scese di quasi il 30%, la valutazione dell’azienda è stata stimata in 43 milioni di PLN. Altresì l’azienda ha preso la decisione di avviare licenziamenti collettivi. Tuttavia, la situazione della Rafako può cambiare nel futuro. Lunedì le azioni Rafako in borsa sono aumentate del 50%, è stata una delle società le cui azioni sono aumentate di più, da 0,25-0,30 di PLN a quasi 0,45 di PLN. La valutazione dell’azienda è salita a 74 milioni di PLN. Attualmente il governo polacco pianifica il sostegno per la Rafako, prevede l’insolvenza controllata con l’indicazione di attrarre un investitore che avverrà a giorni.

Rapporto Thornton: il governo non fa abbastanza per le imprese

Secondo l'ultimo rapporto di Grant Thornton, il governo non ha realizzato le attese riforme favorevoli alle imprese e alcune normative si sono rivelate addirittura dannose per gli imprenditori. Tra le 30 leggi economiche approvate dal governo da dicembre dello scorso anno, solo sei sono state giudicate positive, 15 considerate di scarso impatto, e nove valutate come sfavorevoli. Tra le modifiche positive si annoverano la possibilità per le piccole imprese di calcolare l'imposta sul reddito (PIT) con il metodo di cassa, l'introduzione delle cosiddette "vacanze ZUS" (esenzione mensile dai contributi previdenziali) e la semplificazione delle regole per la gestione dei materiali da costruzione. Anche la legge speciale a sostegno delle imprese nelle aree alluvionate è stata valutata positivamente. Tra le regolamentazioni dannose sono stati inclusi i requisiti per i whistleblower, che impongono obblighi onerosi ai datori di lavoro, come la creazione di regolamenti interni per la ricezione delle segnalazioni, e la consultazione con i rappresentanti dei dipendenti. Due leggi fiscali, una che accelera l'aumento delle accise sui prodotti del tabacco e l'altra che introduce una tassa globale compensativa, sono state anch'esse ritenute sfavorevoli. Le imprese hanno inoltre espresso disappunto per i cambiamenti nel diritto delle telecomunicazioni e per le norme che facilitano le cause legali dei consumatori contro le aziende. Il rapporto rileva tuttavia un calo del numero di nuove normative. Nei primi tre trimestri dell'anno, sono state introdotte 9.074 pagine di nuove leggi, rispetto alle 25.900 dello stesso periodo dell'anno precedente. Questo potrebbe indicare la fine della "sovrapproduzione normativa" osservata negli anni precedenti. Gli esperti sottolineano che, sebbene il volume della legislazione sia in calo, gli imprenditori continuano a lamentare la mancanza di stabilità e prevedibilità delle norme. Come osserva Rzeczpospolita, il rapporto è un avvertimento: nonostante alcune modifiche favorevoli, mancano ancora riforme complete per sostenere lo sviluppo delle imprese in Polonia.

La Polonia apre le strade ai veicoli a guida autonoma

Il Ministero delle Infrastrutture ha presentato un progetto di modifica alla legge sul traffico stradale, che consentirà di testare veicoli a guida semi-automatica e completamente automatica sulle strade pubbliche. Le nuove norme prevedono che i test siano condotti dai cosiddetti "organizzatori dei lavori di prova", ovvero soggetti specializzati nella valutazione e nella gestione dei veicoli automatizzati. Le autorizzazioni per queste attività saranno rilasciate dal Coordinatore Nazionale dei Lavori di Prova mediante decisione amministrativa, a condizione che venga garantita la sicurezza del traffico stradale e il rispetto delle normative. L'autorizzazione avrà una validità massima di un anno, e il costo potrà ammontare fino a 20.000 zł in una sola regione o fino a 40.000 zł per più regioni. Nella motivazione del progetto, si sottolinea che l'obiettivo delle modifiche è consentire il collaudo delle tecnologie più avanzate sulle strade polacche, a supporto dello sviluppo delle imprese operanti nel settore delle tecnologie automotive a guida automatica. L'attuale mancanza di regolamentazioni rappresenta un ostacolo per le aziende polacche nella catena del valore globale. La legge entrerà in vigore sei mesi dopo la sua pubblicazione, aprendo la strada al progresso tecnologico e allo sviluppo del trasporto a guida automatica in Polonia.

Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Martedì 10 Dicembre 2024

Spagna. Limite di responsabilità per i reati commessi in ambito aziendale

In base all'ultima riforma legislativa in materia di diritto fallimentare in Spagna, tutti gli amministratori o responsabili di un’Azienda devono essere consapevoli della responsabilità derivante dai reati che possono essere commessi in ambito aziendale, sotto un duplice aspetto: responsabilità dell'amministratore e responsabilità della persona giuridica. 

Le persone giuridiche sono penalmente responsabili nei casi in cui il Codice penale stabilisce espressamente conseguenze penali per queste ultime, vale a dire che non tutti i reati comportano una responsabilità penale per la persona giuridica. Quest’ultima sorge nei seguenti casi:

A) Reati commessi a nome o per conto della persona giuridica, e a suo vantaggio diretto o indiretto, dai suoi rappresentanti legali o da coloro che, agendo a titolo individuale o in qualità di membri di un organo della persona giuridica, sono autorizzati a prendere decisioni per conto di quest'ultima o sono dotati di poteri di organizzazione e di controllo all'interno della stessa.

B) Reati commessi, nell'esercizio di attività sociali e per conto e a vantaggio diretto o indiretto delle stesse, da coloro che, essendo sottoposti all'autorità delle persone fisiche di cui al punto precedente, hanno potuto compiere i fatti in seguito a una grave violazione da parte di queste ultime dei doveri di vigilanza, monitoraggio e controllo della loro attività in considerazione delle specifiche circostanze del caso.

A questo punto occorre sottolineare che il reato deve essere commesso a vantaggio diretto o indiretto dell'azienda, cioè può essere un vantaggio economico o di altro tipo, come il posizionamento sul mercato, il danneggiamento di aziende concorrenti, ecc.

Al fine di eliminare o ridurre la responsabilità penale della persona giuridica, è consigliabile, per non dire obbligatorio, implementare un programma di prevenzione penale o conformità normativa, la cosiddetta Compliance. Va ricordato che le sanzioni che possono essere inflitte alla persona giuridica vanno dall'imposizione di multe, alla sospensione dell’attività, passando per la chiusura dei locali, il divieto di svolgere le attività nel cui esercizio è stato commesso il reato, senza dimenticare l'esclusione dal godimento di sovvenzioni o aiuti pubblici o la possibilità di stipulare contratti con la pubblica amministrazione e di usufruire di agevolazioni e incentivi fiscali o previdenziali, il sequestro giudiziario e, nei casi più gravi, lo scioglimento della persona giuridica.

Il secondo aspetto è la responsabilità dell'amministratore stesso. L'articolo 31 del Codice penale stabilisce che "chiunque agisca nella veste di amministratore di fatto o di diritto di una persona giuridica, oppure a nome o in rappresentanza legale o volontaria di terzi, è personalmente responsabile, anche laddove non fossero soddisfatte le condizioni, le qualità o i rapporti che il corrispondente reato prevede perché questi possa essere soggetto attivo dello stesso, se tali circostanze sussistono nell'entità o persona a nome o per conto del quale agisce".

Per questo motivo è altamente consigliata una formazione sui rischi penali per i dirigenti e i responsabili delle aziende e una sensibilizzazione sulla cultura della compliance.

Fonte: Maio Legal -  www.maiolegal.com

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Martedì 10 Dicembre 2024

Dubai. Un nuovo record mondiale: la più lunga fila di pizze (sostenibile)

Il nuovo record mondiale per la linea più lunga di pizze sostenibili è stato stabilito il 21 novembre 2024 a Dubai (Festival City Promenade – Intercontinental Hotel), con 2059 pizze disposte in una linea continua di 656,76 metri. Il record precedente era di 1800 pizze.

Il nuovo record, certificato dall'organizzazione del Guinness World Records come la linea più lunga di pizze, è stato parte della 15ª edizione dell'Italian Cuisine World Summit, nell'ambito della 9ª Settimana della Cucina Italiana nel Mondo promossa dal Governo Italiano.

L'evento è stato realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti (IICUAE), sotto il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia negli EAU.

Le pizze preparate nel giorno dell'evento sono state circa 2.500, inclusi quelle escluse perché non rispondevano ai requisiti del Guinness (forma rotonda e diametro di 31 cm). Tutte le pizze sono state realizzate in 4 ore e 15 minuti utilizzando 5 forni messi a disposizione da Esposito Forni. L'impasto non conteneva sale, ma acqua di mare filtrata fornita da Acqua di Mhare, che riduce l'apporto di sodio nocivo fino al 50% e migliora il sapore.

Tutte le pizze sono state raccolte e ridistribuite alle persone bisognose grazie alle organizzazioni di beneficenza Hifz Al Niaama e Dubai Charity Association.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 9 Gennaio 2025
Lunedì 9 Dicembre 2024

Danimarca. Boom dei Consumi Privati nel 2025: Opportunità per le Imprese Italiane del Made in Italy

Nel 2025, la Danimarca si prepara ad un potenziale boom dei consumi privati, con una crescita stimata al 3,7% rispetto all'anno precedente. Le previsioni, elaborate dalla banca danese Arbejdernes Landsbank, indicano un contesto economico favorevole trainato da tre fattori chiave: l’aumento dell’occupazione, una crescita sostenuta dei salari ed una significativa riduzione dell’inflazione.

Occupazione in Aumento

Il mercato del lavoro danese mostra segnali di espansione, con più persone che entrano nel mondo lavorativo. Grazie ad una disoccupazione bassa ed a politiche di piena occupazione, il governo danese continua ad incentivare la partecipazione attiva e produttiva. Secondo i dati di Statistikbanken.dk, l’occupazione è cresciuta in diversi settori, inclusi tecnologia, sanità e manifattura, contribuendo ad una maggiore stabilità finanziaria delle famiglie e, di conseguenza, ad una maggiore propensione alla spesa.

Questo incremento dell’occupazione rappresenta un’opportunità per le imprese italiane: più reddito disponibile significa anche una domanda potenzialmente maggiore per beni di qualità, ambito in cui il Made in Italy trova da sempre terreno fertile. Dai settori del design e dell’arredamento a quello del food&beverage, i prodotti italiani rispondono ai desideri dei consumatori danesi, noti per la ricerca di qualità e stile.

Crescita dei Salari

Anche i salari nel settore privato danese stanno registrando un aumento significativo, il più elevato negli ultimi trent’anni. La crescita salariale, come osservato da Arbejdernes Landsbank, è un pilastro centrale del miglioramento del potere d’acquisto dei consumatori danesi, ed un incentivo importante per la spesa. Questa tendenza positiva è supportata da politiche economiche che garantiscono aumenti salariali progressivi e da un contesto stabile e favorevole.

Per le imprese italiane, il crescente potere d’acquisto danese apre possibilità nel segmento dei beni di lusso e dei prodotti alimentari di alta gamma. Con salari più elevati, i consumatori danesi sono più propensi ad investire in articoli di pregio ed in esperienze di consumo di qualità, caratteristiche per cui l’Italia è da sempre apprezzata.

Inflazione in Calo

Dopo un periodo di elevata inflazione, la Danimarca presernta ora un tasso inflazionistico in diminuzione, il che facilita la crescita dei consumi. Il calo dell’inflazione, come evidenziato anche dalla Danmarks Nationalbank, sta riportando stabilità e sicurezza economica, incentivando le famiglie a spendere di più senza timori di ulteriori rincari.

Un’inflazione moderata rappresenta un vantaggio anche per le aziende italiane che desiderano espandere la propria presenza in Danimarca: riducendo le pressioni sui prezzi, le imprese possono pianificare strategie di lungo termine in un mercato meno volatile, garantendo competitività e stabilità ai propri prodotti.

Opportunità per il Made in Italy

Le nuove prospettive di crescita dei consumi in Danimarca rappresentano quindi un'opportunità strategica per le imprese straniere. Quindi, con la giusta attenzione alle tendenze del mercato danese, il 2025 potrebbe essere un anno di crescita e consolidamento per le imprese italiane, confermando l’Italia come partner privilegiato per il consumatore danese.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Giovedì 9 Gennaio 2025