Martedì 29 Aprile 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Dal 1994, con l'avvento della democrazia, l’industria vinicola sudafricana ha conosciuto una crescita significativa. Secondo WOSA – Wines of South Africa [1], attualmente oltre 2.350 viticoltori coltivano circa 87.848 ettari di vigneti, e il settore impiega oltre 270.000 persone direttamente e indirettamente. Nel 2023, il raccolto è stato di 1.182.519 tonnellate (933,8 milioni di litri); l’83,9% di queste è stato utilizzato per la vinificazione. Sempre secondo WOSA, a livello globale, nel 2023 il Sudafrica è stato il settimo produttore mondiale di vino, contribuendo al 3,9% della produzione totale.
I dati WOSA rivelano che, nello stesso anno, il Sudafrica ha esportato 306,5 milioni di litri di vino prodotto localmente, mentre secondo Trade Map [2] il Paese avrebbe esportato, in tutto, 349,3 milioni di litri di vino. Sempre secondo i dati di Trade Map (i quali non distinguono necessariamente i beni di produzione locale dai beni riesportati) le esportazioni sudafricane di vino hanno interessato principalmente l’Unione Europea (32,2%), il Regno Unito (22,7%) e i Paesi SADC [3] (15,9%).
Secondo Vinimark [4], uno dei principali distributori di vino in Sudafrica, nel 2023 le vendite al dettaglio di vino hanno raggiunto un quantitativo di oltre 170 milioni di litri. Per quanto riguarda i vini bianchi, Chardonnay e Chenin Blanc sono stati in testa alla crescita, mentre le vendite di Sauvignon Blanc e blend bianchi hanno subito un leggero calo, anche se il Sauvignon Blanc è rimasta la cultivar singola più venduta. I blend rossi hanno guadagnato terreno registrando una crescita, ma Cabernet Sauvignon, Shiraz, Merlot, Pinotage e Rosé hanno riportato un lieve calo nelle vendite. Confrontando rossi e bianchi, i rossi rimangono comunque la scelta più popolare tra i consumatori locali.
Secondo i dati Trade Map relativi alle importazioni sudafricane, nel 2023 il Sudafrica ha importato vino per un valore totale di 54,42 milioni di USD, per una quantità superiore a 3,30 milioni di litri. Le importazioni sono avvenute principalmente dalla Francia (82,3%), mentre l’Italia si colloca al secondo posto con una quota dell’11,1% (980.000 litri per un valore totale di oltre 6 milioni di USD, sempre secondo i dati facenti riferimento al Sudafrica).
Tra il 2019 e il 2023, le importazioni sudafricane di vino sono diminuite del 40% in termini di quantità, ma sono aumentate dell’8% in termine di valore. La diminuzione delle importazioni ha interessato particolarmente i vini dalla Spagna e dall’Argentina. Nello stesso quinquennio, le importazioni di vino dall’Italia hanno registrato un aumento: quantità +9%, valore +14%.
Dal punto di vista dell’export, il Sudafrica è il 57esimo mercato di destinazione dei vini italiani. Si tratta quindi di un partner commerciale al momento poco rilevante, ma ciò non deve soprendere data la forte tradizione vinicola del Paese africano e la massiccia presenza di vini francesi.
I vini frizzanti (codice HS 220410) corrispondono a quasi i due terzi dell’export vinicolo italiano verso il Sudafrica. Il trend di crescita nel quinquennio 2019-2023 è sostenuto sia per quanto riguarda il valore (+21%) che le quantità (+22%). In questa categoria il Prosecco conta per più del 50% delle esportazioni.
I vini fermi (codice HS 220421) rappresentano una fetta di mercato decisamente più contenuta e presentano un trend di crescita stagnante in termini di valore, accompagnato da una diminuzione nella quantità esportata (-14%).
[1] WOSA è un'organizzazione che rappresenta tutti i maggiori produttori di vino sudafricani che esportano i propri prodotti.
[2] Trade Map è uno strumento online sviluppato dall'International Trade Centre (ITC) che fornisce dati e analisi sul commercio internazionale e i flussi commerciali.
[3] Southern African Development Community
[4] Vinimark review of SA wine market 2023 - winemag
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
Durante le festività natalizie e di fine anno 2024, il settore turistico portoghese prevede un significativo miglioramento rispetto al 2023, trainato soprattutto dal mercato esterno. Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto per la Pianificazione e lo Sviluppo del Turismo (IPDT), circa il 70% dei professionisti del settore stima un aumento rilevante delle entrate provenienti dal turismo internazionale, supportato da una crescita nel numero di turisti e pernottamenti. Parallelamente, il mercato interno mostra segni di stabilità, con una maggioranza di esperti che prevede livelli simili a quelli del 2023, ma con il 37% che anticipa una crescita nelle entrate e nella redditività del settore, in particolare nel RevPAR (ricavo per camera disponibile).
Le proiezioni per il mercato esterno sono più ottimistiche rispetto a quelle interne, con il turismo internazionale considerato il motore principale del valore economico del settore. Gli indicatori suggeriscono un aumento nel numero di turisti (+52%) e nelle notti prenotate (+57%), confermando un maggiore dinamismo del mercato esterno. Sul fronte degli investimenti, le aspettative si concentrano sul settore privato e sulla domanda turistica esterna, ritenuti fondamentali per sostenere la crescita del turismo, mentre il turismo interno e gli investimenti pubblici dovrebbero rimanere relativamente stabili.
Nonostante le incertezze globali, come le tensioni geopolitiche e i cambiamenti politici negli Stati Uniti, il settore turistico portoghese mantiene un alto livello di fiducia, con un punteggio medio di 82,9 nella scala di fiducia IPDT. Le priorità per il futuro includono la qualificazione dell’offerta e una migliore distribuzione dei flussi turistici per garantire una crescita sostenibile. Tuttavia, sfide interne come la saturazione dell’aeroporto di Lisbona e possibili instabilità legislative rappresentano ostacoli che richiedono interventi strategici.
Secondo i dati diffusi il 10 dicembre dall'Istituto Nazionale di Statistica (INE), a ottobre 2024 le esportazioni di beni in Portogallo sono cresciute del 17,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, mentre le importazioni hanno registrato un aumento del 7,5%. Tra le esportazioni, i settori più dinamici sono stati i Forniture industriali (+16,8%) e il Materiale di trasporto (+21,7%). Nelle importazioni, si distingue il forte incremento dei Beni di consumo (+20,5%). Escludendo combustibili e lubrificanti, le esportazioni sono aumentate del 16,5% e le importazioni del 7,0%.
Gli indici di valore unitario (prezzi) hanno continuato a registrare variazioni negative: -0,8% per le esportazioni e -4,3% per le importazioni. Tuttavia, escludendo i prodotti petroliferi, i prezzi delle esportazioni sono cresciuti dello 0,2%, mentre quelli delle importazioni sono diminuiti dell’1,8%. Questi risultati confermano un andamento più favorevole rispetto a ottobre 2023, quando le variazioni erano più pronunciate in negativo (-4,6% per le esportazioni e -6,2% per le importazioni).
Il deficit della bilancia commerciale si è attestato a 2.535 milioni di euro, in calo di 390 milioni rispetto a ottobre 2023. Escludendo combustibili e lubrificanti, il deficit è diminuito di 412 milioni, raggiungendo 1.857 milioni di euro. Nel trimestre concluso a ottobre 2024, le esportazioni e le importazioni sono aumentate rispettivamente del 7,1% e del 4,2%, determinando una riduzione del deficit commerciale di 177 milioni di euro rispetto al trimestre precedente.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
La Polonia occupa il terzultimo posto nell’Unione Europea per quota di auto completamente elettriche sul mercato delle nuove vetture passeggeri. Il più recente rapporto dell’Associazione Polacca per la Nuova Mobilità (PSNM) rivela che le auto elettriche rappresentano solo il 3% del mercato, e per la prima volta nel 2024 si è registrato un calo delle vendite anno su anno. Gli esperti della PSNM sottolineano che la mancanza di punti di ricarica è uno dei problemi principali che ostacola lo sviluppo della mobilità elettrica in Polonia. Sebbene il 2024 sia stato un anno record per l’installazione di nuove stazioni di ricarica, la velocità di espansione è ancora troppo lenta. Nei primi dieci mesi del 2024 sono stati installati circa 930 punti di ricarica rapida DC, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023. La potenza complessiva dell’infrastruttura è aumentata di quasi un terzo, raggiungendo circa 300 MW. Dal rapporto emerge che l’87% delle auto a zero emissioni in Polonia è acquistato dalle aziende, dimostrando il loro ruolo dominante nel mercato della mobilità elettrica. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, Varsavia è in testa per numero di auto elettriche registrate (quasi il 25% del parco nazionale), seguita da Danzica e Poznań. La maggior parte delle auto BEV (68%) è registrata nelle città con oltre 100 mila abitanti. Sebbene la situazione del mercato delle auto elettriche in Polonia sia difficile, gli esperti della PSNM prevedono un miglioramento nel 2025, grazie alle normative europee sui limiti di emissioni per i produttori di auto (regolamento 2019/631). Tuttavia, preoccupano i piani del governo centrale di sostituire il programma “Mój elektryk” con un nuovo sistema di incentivi che, secondo Aleksander Rajch della PSNM, non soddisferà le aspettative del mercato e limiterà l’accesso ai finanziamenti. Rispetto agli altri paesi dell’UE, la Polonia resta uno dei mercati più deboli per le auto elettriche. Solo altri due paesi registrano una quota inferiore di BEV nelle nuove immatricolazioni, il che evidenzia l’entità delle sfide che la mobilità elettrica deve affrontare in Polonia. Nonostante alcuni successi infrastrutturali, senza un supporto sistemico e un’accelerazione degli investimenti sarà difficile competere con i leader europei.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
La Banca Nazionale Polacca calcola mensilmente gli indicatori dell’inflazione di fondo, che permettono di valutare meglio la persistenza dell’inflazione e l’efficacia della politica monetaria. A novembre, l’indicatore più importante dell’inflazione di fondo, che esclude i prezzi di cibo ed energia, è salito al 4,3% su base annua, segnando un aumento rispetto a ottobre (4,1%) ma una riduzione rispetto all’anno precedente (6,6%). Per confronto, l’indice generale CPI è sceso al 4,7%, evidenziando un calo più rapido dell’inflazione complessiva. L’analisi degli altri indicatori di inflazione di fondo mostra che, sebbene i prezzi soggetti a fluttuazioni stagionali o amministrative stiano diminuendo, l’inflazione di fondo rimane persistente. Secondo la professoressa Joanna Tyrowicz, gli attuali tassi di interesse non sono sufficienti a ridurre l’eccesso di liquidità sul mercato e ad aumentare il risparmio. Le banche non offrono condizioni attraenti sui depositi, il che impedisce di assorbire efficacemente il surplus di capitale nell’economia. Rispetto alle tendenze globali, dove le banche centrali stanno riducendo i tassi di interesse (come recentemente la BCE), la situazione della Polonia è diversa. Le previsioni indicano un aumento dell’inflazione per il prossimo anno, principalmente a causa della fine del congelamento dei prezzi dell’energia. Questo potrebbe richiedere azioni più restrittive da parte del Consiglio di Politica Monetaria per controllare efficacemente le pressioni inflazionistiche.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Nel documento allegato si riportano tutte le informazioni relative alle Fiere e conferenze piu' importanti che si terranno negli Stati del Texas, Oklahoma e Louisiana nel 205 dedicate ai temi dell'energia, gas, perforazione e renewables.
(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc.)
In mezzo a pressioni inflazionistiche e a un panorama economico globale incerto, l'economia digitale del Sud-est asiatico (SEA) ha continuato a mantenere la sua resilienza, registrando una crescita a doppia cifra in termini di valore lordo della merce, ricavi e profitti.
Le aziende intervistate dai ricercatori, in sei mercati del SEA (Singapore, Vietnam, Filippine, Indonesia, Malesia e Thailandia), osservano un aumento della redditività nei settori di mercato principali come l'e-commerce, i viaggi, il trasporto e il cibo, e i media online.
Il rapporto Google, Temasek e Bain "e-Conomy SEA Report 2024" offre un'analisi approfondita delle tendenze, delle sfide e suggerisce spunti pratici per le aziende per capitalizzare l'enorme potenziale dell'economia digitale del SEA e raggiungere la crescita. Ottieni informazioni come:
Lo stato del panorama degli investimenti nel Sud-est asiatico: gli investitori sono alla ricerca di idee innovative per stimolare la prossima ondata di attività nel Sud-est asiatico, sia nel settore tecnologico che in quelli adiacenti. Scopri su cosa si stanno concentrando.
Come il SEA sta rispondendo alla domanda di infrastrutture AI: la regione sta attirando investimenti significativi nell'AI, con oltre 30 miliardi di dollari USA impegnati in infrastrutture AI solo nella prima metà del 2024. Come può la tua azienda partecipare a questo cambiamento?
Dove risiedono i settori in crescita nell'economia digitale del SEA: gli sviluppatori del SEA stanno catturando una quota crescente del mercato globale dei video games. Ma questo non è l'unico settore, altri importanti opportunita' si presentano nella telemedicina e servizi finanziari.
(Report allegato)
Il Sottosegretario di Stato alla Difesa del Ministero della Difesa italiano, Matteo Perego di Cremnago, ha incontrato il Ministro Senior di Stato (SMS) per la Difesa di Singapore, Heng Chee How, questa mattina presso il Ministero della Difesa (MINDEF). Durante l'incontro, entrambe le parti hanno ribadito i caldi legami bilaterali di difesa tra Singapore e l'Italia, scambiando opinioni sugli sviluppi geopolitici e di sicurezza.
Il signor Perego di Cremnago si trova a Singapore per una visita di lavoro dal 28 al 29 ottobre 2024. La visita sottolinea i solidi legami di difesa tra Singapore e l'Italia, che continuano a crescere significativamente in diversi settori. Entrambi i paesi collaborano e interagiscono attraverso visite e dialoghi di alto livello, scambi militari e di formazione, partecipazione reciproca a corsi professionali e collaborano in aree di interesse comune, come la tecnologia della difesa.
Per i consumatori di Singapore, il Parmigiano è un tipo di formaggio che può provenire anche da fuori Italia, hanno stabilito i giudici in una controversia riguardante le indicazioni geografiche.
SINGAPORE: In una sentenza che influenzerà il modo in cui il formaggio può essere commercializzato a Singapore, la Corte d'Appello ha deciso venerdì 22 novembre che il Parmigiano non è lo stesso del Parmigiano Reggiano.
Questo è dovuto al fatto che i consumatori di Singapore non considerano il formaggio Parmesan come originario solo dalla regione specificata d'Italia da cui proviene il Parmigiano Reggiano, hanno affermato i giudici Tay Yong Kwang, Belinda Ang e Judith Prakash. Al contrario, il modo in cui il Parmesan è commercializzato e venduto a Singapore ha influenzato i consumatori locali a vederlo come un formaggio che può provenire anche da fuori Italia.
La Corte d'Appello ha emesso la sua decisione dopo un ricorso della Fonterra Brands (Singapore) Pte Ltd, una filiale di una cooperativa di 10.000 fattorie di latte in Nuova Zelanda.
Fonterra, che vende diversi tipi di formaggi con il marchio Perfect Italiano, contestava la sentenza di un tribunale di grado inferiore che stabiliva che " Parmesan" fosse una traduzione di "Parmigiano Reggiano".
Il Parmigiano Reggiano è un tipo di indicazione geografica (IG). Le IG identificano i prodotti che provengono da territori specifici, e le etichette IG non possono essere usate su prodotti che non provengono da quei territori specifici.
In questo caso, l'IG è per il formaggio che proviene "dalla parte della provincia di Bologna a sinistra del fiume Reno, dalla parte della provincia di Mantova a destra del fiume Po, e dalle province di Modena, Parma e Reggio Emilia" in Italia.
L'IG "Parmigiano Reggiano" è stata registrata a Singapore nel giugno 2019 dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano – un consorzio di produttori del formaggio.
Il Consorzio è incaricato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali d'Italia di proteggere gli interessi legati al Parmigiano Reggiano.
Il Consorzio è anche il titolare del "Parmigiano Reggiano" come Denominazione di Origine Protetta (DOP) secondo la legge dell'Unione Europea.
Nel settembre 2019, Fonterra ha presentato una domanda per qualificare che l'IG "Parmigiano Reggiano" non dovesse coprire il termine " Parmesan" poiché i termini non sono equivalenti.
La società ha sostenuto che il Parmesan non deve provenire dall'Italia, non è regolato allo stesso modo del Parmigiano Reggiano, e differisce nel contenuto di latte, nelle normative, nel gusto, nel colore e nella consistenza.
Quando il registro delle IG ha consentito la domanda di Fonterra, il Consorzio ha presentato opposizione.
La controversia ha visto contrapporsi le definizioni di "Parmigiano", fornite dal Consorzio, e gli esempi di come il termine venga utilizzato nel mercato di Singapore, presentati da Fonterra.
Il Consorzio ha utilizzato estratti dal Collins Dictionary, dal Larousse Italian-French Dictionary e dal Cambridge Italian-English Dictionary per sostenere che "Parmigiano Reggiano" si traduce in "Parmesan" sia in inglese che in francese.
La Giudice Senior Prakash, nel pronunciare la sentenza, ha detto che gli estratti possono fornire qualche supporto per il caso del Consorzio, ma non sono definitivi.
Questo perché sono stati compilati da editori stranieri che potrebbero non essere informati su come il termine "Parmesan" venga usato a Singapore.
"In altre parole, questi dizionari non sono scritti (e non sono stati progettati per riflettere) il linguaggio utilizzato dalla gente del posto a Singapore", ha detto. Ha spiegato che " come una parola particolare venga utilizzata e i significati che essa assume nel tempo possono variare a seconda del contesto particolare e delle condizioni locali in cui la parola è usata".
Ha anche affermato che la corte si concentrava sulla percezione del "consumatore medio di Singapore", che significa i cittadini e residenti di Singapore, e non quelli che sono solo di passaggio.
Questo consumatore medio "non è qualcuno con una conoscenza specialistica del formaggio", e neppure un membro della comunità di espatriati o della comunità italiana a Singapore, ha detto.
Al contrario, Fonterra ha sostenuto che è "consuetudine" a Singapore che il Parmigiano si riferisca a "un formaggio duro, secco, facile da grattugiare, o grattugiato, con un sapore piccante, leggermente dolce e salato", e che questo non sia legato al Parmigiano Reggiano.
I giudici sono stati più persuasi dalle prove di Fonterra, sotto forma di almeno 10 elenchi di prodotti che mostrano che i prodotti di formaggio Parmigiano vengono venduti a Singapore con chiare indicazioni che provengono da fuori Italia.
Hanno notato considerevoli differenze nei segnali visivi complessivi tra i prodotti venduti come Parmesan e quelli venduti come Parmigiano Reggiano, e esposizioni evidenti del paese di origine per il Parmigiano.
Le prove di Fonterra includevano anche cataloghi online di supermercati locali e Amazon Singapore che classificano separatamente il Parmigiano Reggiano dal Parmesan.
I giudici hanno concordato con Fonterra che tale categorizzazione da parte dei commercianti ha influenzato i consumatori locali a vedere il Parmesan e il Parmigiano Reggiano come "due tipi diversi di prodotti caseari".
Dando ragione a Fonterra, hanno ordinato l'inserimento di una qualificazione dei diritti nel Registro delle IG, dichiarando che la protezione dell'IG "Parmigiano Reggiano" non dovrebbe estendersi all'uso del termine " Parmesan ".
I giudici hanno anche ordinato al Consorzio di pagare 100.000 dollari di Singapore (74.204 dollari USA) a Fonterra come spese legali.
L'Unione Europea e Singapore hanno concluso i negoziati per un Accordo sul Commercio Digitale (DTA). Questo accordo è il primo del suo genere per l'UE, riflettendo l'aspirazione dell'Unione a diventare un punto di riferimento globale per le normative sul commercio digitale e sul flusso transfrontaliero dei dati. Il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea per un’economia che funziona per le persone e Commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, e la Ministra per le Relazioni Commerciali di Singapore, Grace Fu, hanno annunciato la conclusione dei negoziati tra l'UE e Singapore per l'Accordo sul Commercio Digitale a Bruxelles.
L'Accordo riflette l'importanza strategica del commercio digitale e il ruolo cruciale che il Sud-est asiatico svolge, dato il consistente sviluppo della sua economia digitale. Valdis Dombrovskis ha dichiarato: "Costruire regole intelligenti e moderne per il commercio digitale con i nostri partner globali è fondamentale in un momento in cui più della metà del commercio dei servizi dell'UE è fornito digitalmente. L'accordo di oggi con Singapore, il primo del suo genere, porterà benefici alle imprese e ai consumatori di entrambe le parti, avvicinando ulteriormente le nostre economie, mentre rappresenta un passo importante per l'ambizione dell'UE di essere un punto di riferimento globale nel campo del commercio digitale."
Scrivendo su X (@IwonaPiorkoEU), l'Ambasciatrice dell'Unione Europea a Singapore, Iwona Piorko, ha definito questo momento "un grande giorno per le relazioni UE-Singapore! È un onore assistere alla conclusione politica del nostro Accordo sul Commercio Digitale con il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis e la Ministra Grace Fu."
L'UE e Singapore condividono una solida e duratura relazione economica, consolidata dall'Accordo di Libero Scambio UE-Singapore del 2019. L'Accordo sul Commercio Digitale approfondisce questa partnership nel dominio digitale e sottolinea il ruolo chiave dell'UE e di Singapore nel fissare regole sul commercio digitale di alto livello e giuridicamente vincolanti.
In concomitanza con l'annuncio dell'Accordo sul Commercio Digitale, la Ministra Fu e il vicepresidente esecutivo Dombrovskis hanno co-presieduto la seconda riunione del Comitato per il Commercio nell'ambito dell'Accordo di Libero Scambio UE-Singapore (EUSFTA), entrato in vigore il 21 novembre 2019. I co-presidenti hanno confermato le forti relazioni commerciali tra Singapore e l'UE, che sono cresciute costantemente, con un commercio annuale di beni e servizi che ha superato i 130 miliardi di euro nel 2022.
Il DTA completerà l'Accordo di Libero Scambio UE-Singapore del 2019, collegando ulteriormente le due economie e portando vantaggi alle imprese e ai consumatori che desiderano impegnarsi nel commercio digitale. Fornirà anche regole vincolanti che favoriranno la fiducia dei consumatori, garantiranno prevedibilità e certezza giuridica per le imprese, nonché rimuoveranno e impediranno l'emergere di barriere ingiustificate al commercio digitale. Inoltre, aprirà nuove opportunità economiche, garantendo nel contempo un ambiente online sicuro.
La crescita della produzione di chip nei paesi occidentali difficilmente cambierà l’equilibrio di potere dell’industria, che continuerà a essere centrata sull’Asia. Lo ha affermato Christophe Fouquet, presidente e CEO di ASML, azienda olandese leader nella produzione di macchinari avanzati per la fabbricazione di semiconduttori, in un’intervista esclusiva con Nikkei Asia.
Fouquet ha parlato dalla sede di ASML a Veldhoven, nei Paesi Bassi, poco dopo aver partecipato a una cerimonia a Dresda, in Germania, per l’avvio dei lavori del primo stabilimento europeo di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC). Questo progetto è considerato cruciale per rafforzare la capacità di produzione di chip nell'Unione Europea.
ASML, leader mondiale nella produzione di macchinari per semiconduttori, è rinomata per la sua tecnologia avanzata di litografia, fondamentale per trasferire e stampare i design dei circuiti sui wafer di silicio utilizzati per i semiconduttori.
Sfide per Europa e Stati Uniti
Fouquet ha sottolineato che per avere un impatto significativo sull’industria, Europa e Stati Uniti dovranno andare oltre la costruzione di impianti sovvenzionati.
L’Asia rappresenta l’84% delle entrate di ASML, con Taiwan come mercato principale, seguito da Cina, Corea del Sud, Giappone e Singapore. Stati Uniti ed Europa generano rispettivamente solo il 12% e il 4% delle vendite totali dell’azienda.
Il ruolo dell'Asia nell'industria dei chip
Fouquet ha ribadito che l’Asia rimarrà il centro della produzione di semiconduttori per molti anni, grazie al suo vantaggio competitivo.
Secondo l’associazione di settore SEMI, la Cina ha probabilmente speso più di Taiwan, Corea del Sud e Stati Uniti messi insieme in macchinari per la produzione di chip nella prima metà dell’anno. Tuttavia, SEMI prevede che questa spesa rallenterà entro il 2027, mentre Stati Uniti, Europa, Giappone e Sud-est asiatico aumenteranno i loro investimenti.
Solo Canon e Nikon in Giappone offrono macchinari per la litografia paragonabili a quelli di ASML. Tuttavia, aziende cinesi come Shanghai Micro Electronics Equipment e Huawei stanno sviluppando le proprie soluzioni, sebbene non abbiano ancora prodotto modelli commercialmente validi.
ASML, intanto, rimane l’unico fornitore mondiale di macchine per litografia EUV (Extreme Ultraviolet), necessarie per produrre semiconduttori avanzati, come i chip da 7 nanometri o meno, utilizzati in dispositivi ad alte prestazioni come gli iPhone 16 e i processori Nvidia.
Innovazioni tecnologiche e investimenti
ASML continua a sviluppare macchinari di nuova generazione per rispondere alla crescente domanda di chip avanzati.
ASML sta ampliando le sue strutture nei Paesi Bassi e nei mercati chiave come Corea del Sud e Taiwan, dove ha aperto centri per formazione, riparazione e rigenerazione di macchinari. Il suo più grande centro di rigenerazione si trova a Taoyuan, Taiwan.
Restrizioni e incertezze
ASML è soggetta a restrizioni sulle esportazioni dei suoi macchinari più avanzati, come i sistemi EUV, verso la Cina dal 2019, a causa del loro potenziale utilizzo in applicazioni militari. Le regole si sono ulteriormente inasprite quest’anno, allineandosi alle politiche statunitensi. Fouquet ha evidenziato che i continui cambiamenti normativi creano incertezza, ma ha ribadito l’impegno dell’azienda a rispettare le leggi.
Visione strategica di Fouquet
Fouquet mira a mantenere ASML ben organizzata, efficiente e flessibile. Nonostante il numero ridotto di produttori di chip all’avanguardia a causa dei costi elevati, cresce la domanda di chip meno avanzati, noti come “mature node”, per l’uso in sensori e altre applicazioni.
“Abbiamo discussioni approfondite con i nostri clienti su ciò che sarà necessario non solo domani, ma anche tra cinque o dieci anni,” ha dichiarato Fouquet, aggiungendo che la tempistica dello sviluppo dei macchinari è cruciale per evitare sprechi e garantire il successo dell’azienda.
Per accelerare la crescita delle startup nel settore delle tecnologie avanzate, Singapore ha stanziato ulteriori 440 milioni di dollari di Singapore per il programma Startup SG Equity, portando il totale dei finanziamenti pubblici destinati all'iniziativa a oltre 1 miliardo di dollari. Amministrato da Enterprise Singapore e dal Economic Development Board (EDB), il programma mira ad attirare fondi di venture capital per co-investire in startup innovative con sede a Singapore e con potenziale di espansione internazionale.
L'annuncio, fatto dal Vice Primo Ministro Heng Swee Keat durante la Singapore Week of Innovation and Technology (SWITCH) 2024, riflette l'impegno di Singapore nel promuovere startup in settori trainati da avanzamenti scientifici e ingegneristici.
Maggiore supporto e investimenti per le startup deep tech
Ecco le principali novità del programma Startup SG Equity:
Finora, il programma ha facilitato investimenti per quasi 3 miliardi di dollari, coinvolgendo 330 startup, di cui oltre 2,5 miliardi provengono da investitori del settore privato.
Nuove iniziative per rafforzare l'ecosistema startup
Stage One: Una piattaforma unica
In arrivo nel primo trimestre del 2025, Stage One offrirà alle startup supporto fisico e programmatico per stabilire la loro base a Singapore.
Espansione della Global Innovation Alliance (GIA)
La rete GIA, progettata per collegare Singapore ai principali hub globali dell'innovazione, aggiungerà nuovi nodi ad Amsterdam e Eindhoven nei Paesi Bassi.
Open Innovation Challenges
Il Vice Primo Ministro Heng ha inoltre annunciato il lancio di tre importanti sfide di innovazione aperta per favorire la collaborazione tra startup, PMI e grandi aziende:
Sono stati stanziati oltre 2,5 milioni di dollari per sostenere le startup nello sviluppo delle soluzioni richieste.
Singapore come hub globale per le tecnologie avanzate
Il Vice Primo Ministro Heng ha sottolineato il ruolo di Singapore come hub finanziario globale, con 5,4 trilioni di dollari in asset under management e un ecosistema solido che include oltre 1.650 family office. Questo consente al Paese di offrire "capitali pazienti" per sostenere i lunghi tempi di maturazione richiesti dai progetti deep tech.
Con il supporto dell’Economic Development Board (EDB) e di Enterprise Singapore, Cargill sta rinnovando il suo Singapore Innovation Center per soddisfare il crescente settore della ristorazione e la domanda di alimenti indulgenti. Questo investimento mira a rafforzare la capacità di innovazione dell’azienda e a contribuire all’ecosistema alimentare dell’Asia.
Previsti per il completamento entro l’inizio del 2025, i miglioramenti consentiranno a Cargill di collaborare in modo più efficace con produttori alimentari, operatori della ristorazione e rivenditori a Singapore e nella regione per sviluppare prodotti innovativi in linea con le tendenze dei consumatori asiatici. Grazie all’ampliamento delle capacità di innovazione e al rafforzamento della collaborazione esterna con clienti, fornitori e partner, il centro offrirà opportunità di crescita per i clienti, sia a livello locale che globale, sfruttando la rete estesa di Cargill e la sua forza regionale.
Tendenze Alimentari in Asia
Secondo lo studio APAC TrendTracker 2024 di Cargill, i consumatori asiatici danno priorità alla salute e al benessere nelle scelte alimentari e di stile di vita, pur cercando esperienze culinarie indulgenti e senza sensi di colpa. La crescita della classe media in Asia, combinata con una maggiore disponibilità economica e vite più frenetiche, sta inoltre stimolando una forte espansione nei settori della ristorazione (HORECA), del takeaway e della consegna di cibo.
Nuove Capacità del Singapore Innovation Center
Per soddisfare la crescente domanda nel settore della ristorazione e dei prodotti indulgenti, come prodotti da forno, cioccolato, gelati e bevande in stile caffetteria, il centro rinnovato includerà:
Singapore: un Hub Globale per l’Innovazione Alimentare
Florian Schattenmann, Chief Technology Officer di Cargill, ha sottolineato il ruolo di Singapore come polo leader per l’innovazione alimentare, grazie all’abbondanza di talenti, tecnologie avanzate e normative favorevoli. Le nuove capacità del centro rafforzeranno il posizionamento di Singapore, Cargill e dei suoi clienti nell’avanguardia dell’innovazione alimentare regionale.
Anche Lim Wey-Len, Vicepresidente esecutivo di EDB, e Lee Pak Sing, Vice Direttore Generale di Enterprise Singapore, hanno evidenziato come l’investimento di Cargill consolidi Singapore come hub per soluzioni regionali e globali, creando opportunità di carriera e supportando la strategia Trade2030.
Innovazione Regionale
Oltre al centro di Singapore, Cargill gestisce altri tre Innovation Center in Asia (Shanghai, Pechino e Gurgaon), che servono come hub critici per l’innovazione alimentare locale e regionale, dal concetto allo sviluppo e all’applicazione.
Come leader globale nelle soluzioni alimentari, Cargill sostiene i clienti in Asia e oltre con reti di approvvigionamento sostenibile, approfondimenti di mercato proprietari, competenze di gestione del rischio, impianti di produzione all’avanguardia e strutture di innovazione.
L’industria PE (Precision Engineering) ha rappresentato l'11,8% della produzione totale manifatturiera di Singapore e il 12,5% del valore aggiunto totale nel 2022. Grazie al suo ruolo cruciale in numerosi settori, l'industria PE ha registrato una crescita costante nell'ultimo decennio, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,3% per la produzione totale e del 6% per il valore aggiunto.
Questa crescita robusta si basa su una solida base di innovazione e operazioni di R&S condotte da importanti aziende OEM globali come Applied Materials, KLA, Kulicke & Soffa, Keysight e Rohde & Schwarz. Il rinnovato Precision Engineering Industry Transformation Map (PE ITM), lanciato nel 2022, mira a consentire all'industria di sfruttare le tecnologie e le piattaforme di produzione digitale per innovare e offrire prodotti e servizi competitivi nei mercati globali.
Iniziative come l’Innovation Factory @ SIMTech di A*STAR e l’Advanced Remanufacturing and Technology Centre (ARTC) aiuteranno le aziende a trasformare le loro idee in prodotti innovativi, permettendo loro di salire nella catena del valore e competere a livello globale. Inoltre, il PE Industry Digital Plan (PE IDP) sosterrà le PMI PE nello sviluppo di capacità digitali fondamentali e nell'aumento della produttività operativa, consentendo loro di affrontare lavori a maggior valore aggiunto.
Il PE ITM aggiornato include anche piani per riqualificare e migliorare le competenze dei lavoratori nelle tecnologie emergenti, preparandoli a ricoprire ruoli di alto valore in settori strategici (apparecchiature complesse), nuovi sottosettori in crescita (manifattura additiva, laser e ottica, robotica) e settori consolidati (moduli e componenti di precisione).
Le competenze prioritarie richieste per supportare queste aree di crescita includono: modellazione 3D, progettazione e sviluppo di prodotti, gestione della manutenzione preventiva, analisi dei big data, nonché programmazione e codifica.
Il Governo collaborerà con partner industriali, istituti di istruzione superiore e associazioni di categoria per riqualificare e migliorare le competenze dei lavoratori, assicurandosi che abbiano le giuste capacità per ricoprire questi nuovi ruoli. Le imprese PE riceveranno inoltre supporto per ridisegnare i lavori e supportare la loro trasformazione verso l'Industria 4.0.
La CCIE di Singapore, per poter supportare le imprese italiane in tali settori, ha attivato il Comitato Digital Innovation, il quale e' presieduto da S8 Advisor e Accenture, con la partecipazione di imprese come META, Leonardo, TUV e altre realta' italiane e internazionali.
La solida base di talenti qualificati, le forti capacità produttive e il vivace ecosistema di ricerca di Singapore hanno attratto aziende farmaceutiche e biotecnologiche, che si insediano qui per servire pazienti di tutto il mondo e connettersi con il crescente mercato asiatico. Come hub leader nelle scienze biomediche al centro dell'Asia, Singapore è la destinazione ideale per lo sviluppo e la produzione di nuovi prodotti capaci di soddisfare meglio le esigenze sanitarie dell’Asia. Le aziende beneficiano di un ambiente pro-business, infrastrutture avanzate, talenti e un ecosistema di innovazione, oltre alla vicinanza al resto dell'Asia.
Aziende come GSK, MSD e Roche hanno stabilito in Singapore una gamma di attività commerciali, tra cui gestione della supply chain, affari regolatori e affari medici. Singapore è riconosciuta come sede di impianti produttivi di eccellenza, dove vengono lanciati e prodotti prodotti innovativi. Leader del settore come Pfizer, Novartis, MSD, Sanofi, AbbVie e Amgen hanno creato hub globali di produzione a Singapore per una vasta gamma di prodotti, tra cui principi attivi farmaceutici, farmaci finiti e sostanze biologiche.
Per aumentare la competitività degli impianti farmaceutici, Singapore ha collaborato con l’industria per sviluppare programmi di formazione dedicati sia ai farmaci consolidati che alle nuove modalità terapeutiche. Inoltre, è stato istituito il consorzio Pharma Innovation Programme Singapore (PIPS) per spingere i confini delle tecnologie produttive innovative.
Negli ultimi 30 anni, le strutture locali non hanno ricevuto osservazioni rilevanti da parte di regolatori come la FDA, che conducono regolari audit. Questo testimonia la qualità e l'affidabilità delle infrastrutture e della forza lavoro, rafforzando la fiducia degli investitori farmaceutici nell'espandere le loro operazioni. L’ecosistema di ricerca integrato di Singapore continua a fornire valore e impatto alle aziende farmaceutiche, consentendo loro di collaborare con opinion leader, istituti di ricerca, organizzazioni di ricerca clinica e contrattuale per accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci.
La Salute Umana e il Potenziale Umano è uno dei quattro ambiti strategici finanziati con i 25 miliardi di dollari di Singapore destinati alla ricerca nel settore pubblico.
Con l’evoluzione dei modelli di scoperta e sviluppo dei farmaci, dovuta alle sfide di produttività della R&S interna, aziende farmaceutiche globali come Johnson & Johnson stanno creando team di innovazione esterna a Singapore. Questi team collaborano con biotecnologie emergenti per portare sul mercato terapie innovative in tempi più rapidi.
La CCIE di Singapore, al fini di supportare le imprese italiane del settore farmaceutico ad espandersi a Singapore, e nella Regione, ha alcuni anni ha attivato un Comitato nel settore Farmaceutico presieduto dal Presidente di Assocaram, e Vice Presidente di Farmindustria Pierluigi Petrone, tra i soggetti aderenti al Comitato si segnalano: Menarini, EuroMed Pharma, e Farmindustria.
Il forte mix di raffinazione, produzione di olefine e manifattura chimica, insieme alle capacità di business e innovazione, ha reso Singapore uno dei principali hub mondiali per l'energia e i prodotti chimici. Oltre 100 aziende chimiche globali hanno stabilito operazioni di rilievo nel paese. Jurong Island rappresenta il fulcro delle attività di raffinazione, petrolchimica e chimica speciale di Singapore. La sua infrastruttura altamente integrata collega strettamente clienti e fornitori, spesso attraverso condutture che attraversano fisicamente i confini tra le aziende. Questo ecosistema integrato, che include fornitori di servizi per utility e logistica, genera sinergie di produzione che consentono alle imprese di ridurre i costi.
Jurong Island ha attirato investimenti per oltre 50 miliardi di dollari di Singapore. Le solide capacità logistiche di Singapore, la sua connettività regionale e una rete di accordi di libero scambio facilitano l'importazione e l'esportazione di prodotti chimici per le aziende. Inoltre, il paese offre una pipeline di talenti composta da 27.000 professionisti, che continuano a formarsi e a perfezionare le proprie competenze attraverso iniziative governative come il programma SkillsFuture Earn and Learn Programme per il settore dell'energia e dei prodotti chimici.
Con lo spostamento del settore globale verso miscele personalizzate e formulazioni ecocompatibili, Singapore si è posizionata come un hub sostenibile e altamente produttivo per la manifattura chimica. La solida protezione della proprietà intellettuale del paese offre alle aziende la tranquillità necessaria per sfruttare la vasta infrastruttura di ricerca pubblica e privata disponibile.
Il mercato delle tecnologie medicali (MedTech) nell'area APAC è destinato a crescere fino a 225 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 10,5%. Singapore è posizionata strategicamente per permettere alle aziende MedTech di sfruttare queste opportunità regionali. Attualmente, il paese ospita tutte le 30 principali multinazionali MedTech al mondo, che operano in vari settori, dalla ricerca e sviluppo alla produzione e alle sedi regionali.
Singapore si è affermata come una potenza manifatturiera di alto valore nel settore MedTech in Asia, producendo oltre 12 miliardi di dollari di prodotti nel 2021, tra cui impianti cardiovascolari, strumenti e diagnostica per le scienze della vita, dispositivi per la cura della vista, apparecchi acustici, forniture mediche e attrezzature destinate ai mercati regionali e globali. Le aziende sfruttano l'esperienza consolidata di Singapore nelle capacità ingegneristiche, il suo ecosistema dinamico di fornitori e partner locali, e gli standard di qualità di livello mondiale per la realizzazione di prodotti medicali ad alto valore aggiunto.
La rete di università d'eccellenza, istituti di ricerca e start-up innovative di Singapore offre alle aziende MedTech l'opportunità di attingere a un ecosistema vivace di innovazione aperta. Con la presenza di oltre 25 centri di ricerca e sviluppo istituiti da multinazionali MedTech e un pool locale di 400 start-up e piccole e medie imprese nel settore biomedico, le aziende MedTech stanno sempre più integrandosi in questa rete di innovazione, talenti e idee per sviluppare prodotti e soluzioni di nuova generazione per la regione.
Con il crescente spostamento verso dispositivi connessi, Singapore offre alle aziende una solida base per sviluppare nuovi modelli di business focalizzati sui big data e sulla cura del paziente. La disponibilità di consulenze di design, ricerca sui dati analitici e talenti specializzati in analisi applicata fornisce alle imprese le capacità necessarie per sviluppare nuove strategie di accesso al mercato in Asia.
Opportunità nel settore aerospaziale e aeronautico a Singapore:
Singapore è sede di alcune delle principali aziende aerospaziali a livello globale e vanta uno degli ecosistemi aerospaziali più grandi e diversificati dell'Asia. Il paese ospita oltre 130 aziende operanti in vari settori, tra cui ricerca e sviluppo (R&D), produzione, manutenzione, riparazione e revisione (MRO), servizi post-vendita e fornitori locali di piccole e medie imprese (PMI).
Inoltre, Singapore ha un settore satellitare in forte espansione, con più di 60 aziende, tra cui importanti operatori di servizi satellitari come Intelsat, SES e Viasat. Il paese è il principale fornitore di soluzioni integrate in Asia per le esigenze di MRO degli aeromobili, contribuendo al 10% della produzione globale di MRO. Grazie alla presenza di imprese locali e partner multinazionali, Singapore offre servizi completi per ogni fase dell’aeromobile, inclusi la MRO per tutte le principali piattaforme di motori, come GE Aerospace, Pratt & Whitney, Rolls-Royce e CFM International. L’eccellente connettività e infrastruttura rendono Singapore una base di livello mondiale per i centri di distribuzione regionale delle aziende aerospaziali.
Il Seletar Aerospace Park, che si estende su 320 ettari, ospita attività integrate come produzione, servizi post-vendita e R&D. Singapore è anche un punto di riferimento per la produzione di componenti mission-critical, come quelli per motori e avionica. Le competenze locali in MRO, ingegneria di precisione ed elettronica permettono alle multinazionali di produrre componenti complessi, come computer avionici e pale dei ventilatori dei motori, supportate da un solido regime di tutela della proprietà intellettuale. Inoltre, Singapore promuove partnership pubblico-private, come il laboratorio congiunto Rolls-Royce-Singapore Aero Engine Services-A*STAR’s Smart Manufacturing Joint Lab, che ha collaborato con oltre 200 PMI per sviluppare e implementare nuove tecnologie nella produzione di pale e nelle strutture di MRO a Singapore.
Dal 2011, Singapore ha costruito e lanciato più di 30 piccoli satelliti, con partnership in corso con aziende e istituti di ricerca per sviluppare ulteriormente le capacità nel settore dei satelliti di piccole dimensioni e creare nuove applicazioni e servizi spaziali. L’Ufficio per la Tecnologia e l’Industria Spaziale (OSTIn) guida gli sforzi per favorire un’industria spaziale vivace, dove le aziende possono cogliere le opportunità derivanti dalle nuove tendenze del settore.
La forza lavoro qualificata di Singapore è formata in ambienti di apprendimento pratico presso istituti di istruzione superiore che includono veri aeromobili, hangar e attrezzature di supporto come simulatori di volo e manutenzione. Nel settore satellitare, oltre 1.000 professionisti operano lungo tutta la catena del valore, dal design e sviluppo dell’hardware spaziale, alla vendita e marketing, alla fornitura di servizi satellitari e alla gestione della supply chain. L’industria aerospaziale e satellitare di Singapore impiega oltre 20.000 lavoratori altamente qualificati.
In relazione al settore della Space Technology, la CCIE di Singapore coordina annualmente, tramite il suo comitato Difesa e Aerospazio, la partecipazione delle imprese italiane alla Global Space and Technology Convention, il principale evento dedicato alla space technology nel Sud Est Asiatico.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Singapore)
Il settore della lavorazione del vetro è caratterizzato da una straordinaria diversità di tecniche e stili che riflettono le tradizioni e le innovazioni delle regioni in cui viene praticato. Murano, con la sua lunga storia di arte vetraria, e il Queensland, con il suo dinamico sviluppo, offrono prospettive uniche. Questo testo esplorerà il panorama del vetro in entrambe le regioni, mettendo in luce le loro specificità e differenze culturali, e proporrà idee per una fruttuosa collaborazione tra Murano e il Queensland.
Negli ultimi decenni, il settore della lavorazione del vetro nel Queensland ha conosciuto una rapida crescita e un notevole sviluppo. Sebbene il Queensland abbia una tradizione più recente rispetto ad altre regioni vetrarie storiche, ha sviluppato una propria identità distintiva. L'arte del vetro nel Queensland è caratterizzata da una combinazione di influenze moderne e locali, che ha portato alla creazione di opere innovative. Gli artigiani del Queensland sono noti per la loro abilità nel mescolare tecniche contemporanee con elementi naturali e culturali, dando vita a pezzi che spaziano dai decorativi esclusivi a installazioni artistiche di grande impatto. Il mercato del vetro in Queensland è in espansione e si sta diversificando rapidamente, con un crescente interesse per pezzi personalizzati e innovativi. La partecipazione a fiere internazionali e l'espansione delle vendite online stanno aumentando la visibilità e creando connessioni globali, offrendo fertile terreno per interazioni con altre tradizioni vetrarie, come quella di Murano.
Murano è celebre per la sua prestigiosa tradizione nella lavorazione del vetro, iniziata nel XIII secolo. La sua fama si basa su tecniche artigianali secolari, come il "murrine" e il "vetro di cristallo", perfezionate nel corso dei secoli. Gli artigiani di Murano sono noti per la loro maestria nella creazione di opere di straordinaria bellezza, dai classici lampadari e vasi a pezzi d'arte contemporanei. Ogni creazione riflette una meticolosa attenzione ai dettagli e una dedizione alla qualità, rendendo il vetro di Murano altamente ricercato a livello globale. Il mercato del vetro di Murano è consolidato e di alta classe, con una forte presenza internazionale. Le opere vengono vendute in gallerie e negozi specializzati, e la reputazione del marchio "Murano" è sinonimo di lusso e raffinatezza. La rete di distribuzione globale e i clienti apprezzano l'arte e la tradizione che caratterizzano ogni pezzo.
Le differenze tra le tradizioni vetrarie di Murano e del Queensland sono evidenti. A Murano, la lavorazione del vetro è profondamente radicata nella tradizione, con tecniche storiche che continuano a essere celebrate. Questo legame con il passato si riflette in un design elegante e sofisticato, caratterizzato da elementi classici e ornamentali. Al contrario, il Queensland adotta un approccio moderno e sperimentale, con una forte enfasi sull'innovazione. Gli artisti del Queensland integrano nuove tecniche e materiali, creando opere che riflettono le tendenze contemporanee e l'ambiente naturale. Questa apertura all'innovazione si traduce in uno stile di design audace e originale. Le preferenze dei consumatori differiscono anch'esse: a Murano, i clienti cercano pezzi di alta qualità e lusso, spesso collezionando opere esclusive, mentre in Queensland la domanda si orienta verso pezzi che combinano estetica moderna e funzionalità, riflettendo l'identità e le esperienze locali. Queste differenze offrono un'opportunità unica per una collaborazione che celebra le rispettive tradizioni e esplora nuove possibilità creative attraverso lo scambio culturale e professionale.
Una collaborazione tra Murano e il Queensland potrebbe dare vita a risultati straordinari. Un primo passo efficace sarebbe organizzare esposizioni e mostre congiunte, ospitate in gallerie e musei delle due regioni. Questi eventi non solo promuoverebbero le opere di Murano e del Queensland, ma stimolerebbero anche il dialogo culturale e attrarrebbero nuovi mercati.
I workshop e i corsi di formazione condotti da maestri vetrai di Murano in Queensland e viceversa offrirebbero preziose opportunità di scambio di competenze e conoscenze. Questi programmi sarebbero fondamentali per preservare e innovare le tecniche vetrarie, arricchendo le abilità artigianali in entrambe le aree.
Progetti artistici congiunti che combinano le tecniche e gli stili di Murano e Queensland potrebbero generare opere uniche, rappresentando una fusione di maestria tradizionale e creatività moderna. Inoltre, espandere i canali di vendita per le opere di vetro di Murano in Queensland e viceversa potrebbe favorire il commercio bilaterale, aumentare la visibilità e ampliare le opportunità di mercato.
Infine, programmi di residenza per artisti di Murano e Queensland offrirebbero opportunità di scambio culturale e professionale, permettendo loro di lavorare in ambienti nuovi e stimolanti. La creazione di una rete di collaborazione internazionale consoliderebbe ulteriormente i legami tra le due regioni e arricchirebbe il panorama dell'arte del vetro.
In sintesi, la sinergia tra Murano e il Queensland rappresenta una straordinaria opportunità per combinare tradizione e innovazione. Collaborando e sviluppando iniziative congiunte, le due regioni possono arricchire le rispettive comunità artistiche e commerciali, creando nuove prospettive e un futuro vibrante e interconnesso nel mondo dell'arte del vetro.
(Fonti:
https://www.glassartistry.com.au/wp/
https://museovetro.visitmuve.it/en/home/)
Area tematica: Z
Le Olimpiadi di Brisbane 2032 rappresentano una significativa opportunità economica per la città australiana e per le aziende internazionali. Questo evento promette non solo di elevare Brisbane come destinazione turistica globale, ma anche di avere un impatto duraturo sull’economia e sulle infrastrutture locali. Uno dei principali benefici per Brisbane sarà l’aumento del turismo. La presenza di spettatori, atleti e media da tutto il mondo porterà a una maggiore domanda per hotel, ristoranti e attrazioni turistiche, stimolando il settore dell'ospitalità. Inoltre, gli investimenti in infrastrutture, come stadi, trasporti pubblici e strutture per eventi, miglioreranno a lungo termine la qualità della vita cittadina e l’efficienza dei servizi.
La crescita dell'occupazione è un altro vantaggio chiave. L'organizzazione dei Giochi creerà numerosi posti di lavoro temporanei e permanenti in settori come costruzione, servizi e sicurezza. Inoltre, i progetti olimpici favoriranno il rinnovamento urbano, migliorando l'estetica e la funzionalità di diverse aree della città. A livello promozionale, Brisbane avrà una visibilità globale che potrebbe attrarre investimenti stranieri e migliorare la sua immagine come destinazione turistica e commerciale. Le strutture olimpiche continueranno a servire la comunità e ad ospitare eventi futuri, contribuendo alla vivacità della città anche dopo i Giochi.
Per le aziende italiane, le Olimpiadi di Brisbane offrono opportunità significative. Le imprese specializzate in costruzioni e infrastrutture possono partecipare alla realizzazione di stadi e strutture olimpiche, mentre quelle che forniscono attrezzature e tecnologie per eventi possono ottenere contratti importanti. La sponsorizzazione olimpica fornisce una visibilità globale, migliorando la reputazione dei marchi italiani attraverso pubblicità internazionale e presenza in aree ad alta affluenza.
Le Olimpiadi attraggono investitori e partner globali, creando opportunità di networking che facilitano l'espansione nel mercato australiano e nella regione Asia-Pacifico. Settori come moda, design e gastronomia possono sfruttare questa visibilità per incrementare vendite e notorietà tramite collezioni esclusive e ristoranti temporanei. Inoltre, le aziende italiane possono dimostrare innovazioni tecnologiche e contribuire a progetti di sostenibilità. Collaborare a iniziative ecologiche, come la gestione dell'energia verde, evidenzia un impegno verso pratiche sostenibili e migliora ulteriormente la loro immagine.
In sintesi, le Olimpiadi di Brisbane offrono alle aziende italiane una piattaforma per espandere la loro portata internazionale, rafforzare la reputazione e generare nuovi flussi di reddito, con benefici che si estendono ben oltre il periodo dell'evento.
(Fonti
https://www.brisbanetimes.com.au)
Il mercato vinicolo italiano ha una significativa opportunità di espandersi in Queensland, grazie al crescente apprezzamento del vino da parte di consumatori e associazioni e alla modesta presenza del vino italiano nella regione. Nel 2023, l'Australia ha importato una notevole quantità di vino, con una quota considerevole proveniente dall'Italia. Tuttavia, la distribuzione del vino italiano varia tra le diverse regioni australiane e in Queensland rappresenta solo una frazione della domanda totale. L'aumento dell'interesse per i vini italiani suggerisce ampio spazio per una maggiore penetrazione del mercato. I vini italiani, noti per qualità e varietà, possono soddisfare questa domanda crescente, diversificando l'offerta locale.
Nonostante la qualità del vino australiano sia ben riconosciuta, l'espansione del vino italiano offre un'importante opportunità per arricchire ulteriormente il panorama vinicolo locale. Le aziende vinicole italiane dovrebbero considerare seriamente di aumentare la loro presenza in Queensland, sfruttando il potenziale di crescita e la crescente domanda. Una collaborazione tra produttori italiani e australiani potrebbe migliorare i rapporti commerciali e la qualità del vino tramite scambi di know-how, innovazione e promozione congiunta, arricchendo così il mercato con una maggiore varietà e qualità di vini disponibili.
(Fonti:
- https://www.wineaustralia.com
- https://www.wineintelligence.com
Il Queensland, con la sua fiorente industria mineraria, rappresenta un'importante opportunità per le aziende italiane specializzate nella lavorazione dei metalli. L’estrazione di metalli come ferro e bauxite è cruciale per l'economia della regione e ha generato una crescente domanda di tecnologie avanzate per la lavorazione dei metalli dopo l'estrazione. Le aziende italiane, conosciute per la loro innovazione e competenza, possono quindi trovare nel mercato del Queensland un'interessante opportunità di crescita.
Il settore minerario del Queensland è tra i più avanzati al mondo, e i processi di frantumazione, raffinamento e lavorazione dei metalli sono essenziali per ottimizzare la produzione e ridurre i costi. Le tecnologie italiane per la frantumazione e la concentrazione dei minerali sono particolarmente adatte per preparare i metalli all'ulteriore lavorazione, migliorando l'efficienza e riducendo i consumi energetici.
Anche il raffinamento dei metalli, fondamentale per ottenere metalli puri e di alta qualità, è un ambito in cui le aziende italiane eccellono. Con una lunga storia di innovazione nella metallurgia, le aziende italiane offrono tecnologie avanzate che migliorano i processi di purificazione, riducono gli scarti e aumentano la qualità dei metalli trattati. Inoltre, l'Italia è leader nell'automazione dei processi e nel controllo numerico, tecnologie che non solo migliorano l'efficienza operativa, ma aumentano anche la sicurezza sul lavoro.
Per le aziende italiane, adattarsi alle specifiche esigenze delle operazioni minerarie del Queensland è essenziale per avere successo. Stabilire alleanze strategiche con aziende locali e partecipare a progetti congiunti può facilitare l'ingresso nel mercato. Collaborare con operatori consolidati aiuta a comprendere meglio le dinamiche del settore e a integrare le tecnologie italiane in modo efficace.
È fondamentale anche ottimizzare la distribuzione e la logistica per garantire un'efficiente fornitura di macchinari. Creare una rete logistica efficiente e rispettare le normative locali sono aspetti chiave per il successo commerciale. Partecipare a fiere e eventi di settore in Queensland può essere un'ottima occasione per promuovere le tecnologie italiane e costruire relazioni con potenziali clienti e partner, aumentando la visibilità e facilitando le trattative.
In sintesi, il mercato del Queensland offre notevoli opportunità per le aziende italiane che producono macchinari per la lavorazione dei metalli. Con una strategia mirata, creazione di partnership locali e gestione efficace della logistica, le aziende italiane possono non solo entrare con successo nel mercato del Queensland, ma anche contribuire all'innovazione e al progresso tecnologico nel settore minerario. La collaborazione tra Italia e Queensland potrebbe così rispondere alle esigenze dell'industria mineraria e aprire nuove strade per la crescita reciproca
(Fonti:
I ristoranti italiani hanno una significativa presenza in Queensland, con una quota di mercato rilevante nel settore della ristorazione. Questo è in gran parte dovuto alla popolarità globale della cucina italiana e alla sua capacità di soddisfare le preferenze culinarie di un ampio pubblico. Anche se le statistiche esatte sulla quota di mercato dei ristoranti italiani certificati in Queensland possono essere difficili da ottenere, è chiaro che la cucina italiana rimane una delle preferite tra i residenti e i turisti della regione.
La cucina italiana gode di un'ottima reputazione in Australia e, in particolare, a Brisbane e altre città di Queensland. La qualità percepita dei piatti e l'ampia offerta di menù italiani contribuiscono a una significativa domanda per i ristoranti di questo tipo.
Aprire un ristorante in Queensland offre numerosi vantaggi che possono contribuire al successo dell'attività. Dal punto di vista economico e regolatorio, il governo del Queensland fornisce vari incentivi e agevolazioni fiscali per le piccole e medie imprese. Esistono programmi di sostegno che includono finanziamenti e consulenze per aiutare le nuove imprese a prosperare. Le normative per l’apertura di un ristorante sono chiare e ben strutturate, e il Queensland Government offre risorse dettagliate per aiutare gli imprenditori a navigare nei requisiti legali e burocratici.
La crescente popolazione a Brisbane e in altre città di Queensland crea una base di clienti in espansione per i ristoranti. Questo aumento della popolazione, combinato con una forte domanda di cucina internazionale, favorisce il settore della ristorazione. Inoltre, Queensland è una destinazione turistica di prim'ordine. L’afflusso di visitatori alla ricerca di esperienze culinarie diverse offre una clientela potenziale significativa per i ristoranti italiani.
Dal punto di vista dei costi e dell’accessibilità, i costi di affitto e le spese operative in Queensland sono generalmente più contenuti rispetto ad altre grandi città australiane come Sydney e Melbourne. Questo può ridurre il rischio finanziario associato all’apertura di un nuovo ristorante. Inoltre, il mercato alimentare del Queensland è ben sviluppato, con numerosi fornitori che offrono ingredienti di alta qualità necessari per la preparazione di piatti italiani autentici.
Infine, il clima favorevole e la qualità della vita in Queensland rendono la regione attraente sia per i ristoratori che per i clienti. La vita all'aperto e le numerose attività ricreative contribuiscono a un ambiente vivace e stimolante.
Aprire un ristorante in Queensland offre vantaggi notevoli, inclusi incentivi governativi, costi operativi competitivi e una base di clienti attratta dalla qualità della vita e dal turismo. Con il giusto supporto e una pianificazione adeguata, il settore della ristorazione in questa regione può rivelarsi molto promettente.
(Fonti:
https://www.business.qld.gov.au/industries/hospitality-tourism-sport
https://teq.queensland.com/au/en/industry)
Il settore navale del Queensland gioca un ruolo cruciale nell’economia regionale e globale, grazie alla sua significativa attività nei campi della costruzione, manutenzione e commercio marittimo. Questo settore non solo supporta un'ampia gamma di attività industriali, ma è anche un nodo vitale nel commercio internazionale. Il Queensland ospita una fiorente industria navale, con cantieri e impianti che svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione e manutenzione di navi commerciali, da crociera e militari. “In the three years to 2020-21, the economic output of shipbuilding and repair services increased by 2% annually on average, from $3.7 billion in 2017-18 to $3.9 billion in 2020-21 (in real terms), with most of this occurring in the first year. Several Federal Government contracts to build ships for the Royal Australian Navy (Navy) maintained demand for services and has driven defence shipbuilding activity”.(Vedere grafico 2.6 a fondo pagina)
I principali centri navali si trovano a Brisbane, Townsville e Cairns, noti per la loro capacità di gestire progetti complessi e innovativi. Le portualità, come il Porto di Brisbane e il Porto di Townsville, sono essenziali per il commercio internazionale, gestendo una grande quantità di merci e collegando l’Australia ai mercati globali. La posizione strategica del Queensland lungo le rotte marittime principali aumenta ulteriormente la rilevanza del suo settore navale.
Le opportunità di collaborazione tra aziende italiane e del Queensland sono ampie e promettenti, offrendo la possibilità di sfruttare le rispettive competenze per innovare e migliorare questo settore cruciale.
Le aziende italiane, rinomate per la loro eccellenza nella produzione di materiali e componenti navali, possono apportare un notevole valore ai cantieri del Queensland. L'integrazione di sistemi di propulsione avanzati, come motori marini ad alta efficienza e sofisticati sistemi di controllo elettronico, è essenziale per migliorare le prestazioni e la sostenibilità delle imbarcazioni. I materiali compositi italiani, inclusi fibre di carbonio e resine avanzate, possono essere utilizzati per costruire scafi leggeri e resistenti, aumentando così la durata e l'efficienza delle navi costruite in Queensland. Inoltre, la fornitura di attrezzature specializzate per la manutenzione e l'aggiornamento tecnologico delle imbarcazioni rappresenta un'ulteriore opportunità di collaborazione.
Nel campo della tecnologia e innovazione, l'industria navale italiana è all'avanguardia con soluzioni tecnologiche di ultima generazione. Le aziende del Queensland possono beneficiare dell'integrazione di sistemi di navigazione avanzati, tra cui radar, GPS e comunicazione satellitare, che migliorano la sicurezza e l'efficienza operativa delle imbarcazioni. La tecnologia di automazione, come i sistemi di controllo remoto e l'intelligenza artificiale per la gestione delle operazioni a bordo, può essere implementata nei progetti del Queensland per ottimizzare le operazioni navali e ridurre i costi operativi.
In aggiunta, il design navale e il design degli interni sono settori di particolare rilevanza per il mercato degli yacht e delle imbarcazioni di lusso. Le aziende italiane, famose per il loro eccellente design degli interni e per la creazione di spazi abitativi raffinati e funzionali, possono collaborare con i cantieri del Queensland per offrire soluzioni innovative nel design degli yacht. Questo comprende la progettazione di interni eleganti e su misura, l'uso di materiali pregiati e sostenibili, e l'implementazione di soluzioni ergonomiche per migliorare il comfort a bordo. I designer italiani possono contribuire a creare ambienti di lusso che soddisfano le esigenze dei clienti del Queensland, migliorando così l'attrattiva e il valore commerciale delle imbarcazioni. “Nel 2023 la produzione cantieristica della nautica da diporto italiana ha registrato il suo anno migliore in assoluto, raggiungendo la cifra record di 4 miliardi di euro di export, in crescita del 15,9% rispetto al già eccellente 2022. Un risultato raggiunto nonostante il rallentamento dell’economia del Paese in generale, e dell’export in particolare a causa di molteplici fattori di criticità a livello internazionale.” (vedere grafico a fine pagina)
Le joint ventures rappresentano una strategia per affrontare progetti complessi e di grande scala. Le aziende italiane e quelle del Queensland possono formare alleanze per intraprendere progetti di costruzione e sviluppo navale, combinando risorse, competenze e tecnologie. Questo tipo di collaborazione consente di affrontare sfide come la costruzione di navi di grande dimensione, l'implementazione di nuove tecnologie e lo sviluppo di soluzioni sostenibili. Le joint ventures possono includere progetti di ricerca e sviluppo, costruzione di nuove unità navali e ristrutturazione di imbarcazioni esistenti, apportando benefici reciproci alle parti coinvolte.
In sintesi, il settore navale del Queensland offre numerose opportunità di collaborazione con le aziende italiane. Attraverso sinergie nella fornitura di materiali e componenti, tecnologia e innovazione, progettazione e design, nonché attraverso progetti congiunti e joint ventures, le imprese di entrambe le regioni possono rafforzare la loro posizione e contribuire significativamente al progresso e alla crescita del settore navale globale.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland) Inc.)
Investitori e leader aziendali attendono di conoscere i dettagli della zona proposta, che punta a favorire il commercio, gli investimenti e lo scambio di conoscenze tra le due parti. Gli osservatori ritengono che il mega progetto stimolerà la crescita in settori chiave come l'aerospaziale, l'agricoltura avanzata, i dispositivi medici, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e i veicoli elettrici.
Una dichiarazione congiunta diffusa all'inizio di questo mese, dopo una riunione speciale del Comitato Ministeriale Congiunto Malaysia-Singapore per Iskandar Malaysia, ha sottolineato che la JS-SEZ mira a "portare benefici reciproci alle imprese e alle popolazioni di entrambi i paesi, incluso il miglioramento del flusso di merci e persone, la semplificazione delle attività commerciali e il supporto allo sviluppo dei talenti".
Le date dell'incontro tra i due primi ministri, Lawrence Wong e Anwar Ibrahim, non sono ancora state ufficialmente annunciate.
La firma prevista dell'accordo JS-SEZ arriva quasi un anno dopo la stipula, avvenuta a gennaio, di un memorandum d'intesa tra Singapore e Malesia per finalizzare un accordo che porti alla creazione della zona entro la fine del 2024.
Nuova missione internazionale per la rete d’imprese Emilia Romagna Mercati. Da sabato 12 ottobre una delegazione dei mercati ortofrutticoli regionali aderenti alla rete guidata dal presidente di turno, Gianni Indino, partirà alla volta di Singapore, città-stato del Sudest asiatico con oltre 6 milioni di abitanti. La missione di Emilia Romagna Mercati, rete composta da CAAB Bologna, FOR Cesena, CAL Parma e CAAR Rimini, è nata in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e la Camera di Commercio italiana a Singapore.
“Il nostro obiettivo principale – spiega Gianni Indino, presidente del CAAR e della Rete Emilia Romagna Mercati - è quello di aprire nuove possibilità di esportazione dei prodotti del nostro territorio, ortofrutticoli e non solo. Per questo incontreremo le grandi aziende di import/export, i produttori e gli stakeholder di Singapore e anche di altri Paesi dell’area. L’isola, nei nostri progetti, potrebbe infatti diventare anche la porta, dal punto di vista logistico, per l’approvvigionamento dei nostri prodotti verso tutta la regione asiatica: Malesia, Indonesia, Filippine, Vietnam, Cambogia e Thailandia.
Dopo gli accordi per la commercializzazione dei nostri prodotti già avviati con Giappone, Arabia Saudita, Dubai e Oman, sedi di precedenti missioni estere da parte della Rete Emilia Romagna Mercati, c’è molta fiducia nel buon esito di questo viaggio a Singapore. I primi risultati sono già tangibili e dimostrano l’importanza dell’investimento della Regione Emilia Romagna sull’internazionalizzazione dei mercati, per la quale è stato messo in campo un investimento di 600mila Euro. Sono già partite le prime forniture per il Giappone e sono stati stretti accordi in Oman e a Dubai, dove la Rete Emilia Romagna Mercati, in accordo con il governo locale, ha aperto un ufficio con personale in loco per lo sviluppo delle iniziative commerciali.
Come presidente di Emilia Romagna Mercati e del CAAR di Rimini sono molto orgoglioso del lavoro svolto fin qui e convinto che queste missioni porteranno sempre maggiori benefici ai commercianti e ai produttori locali, ma anche al nostro territorio in generale poiché accanto alle trattative che riguardano i nostri know-how aziendali, diamo il nostro contributo anche nella promozione turistica della nostra splendida regione”.
Singapore è la nuova culla dei veicoli a guida autonoma. Mentre Stati Uniti e Cina si stanno sfidando a distanza sull’evoluzione e introduzione dei robotaxi, il piccolo Paese asiatico, che già nel 2015 ha iniziato a fare le prime prove su strada.
Dopo alcuni anni di calma, in parte anche dovuti all’arrivo del Covid-19, il ritmo delle sperimentazioni è risalito di recente e durante il 2024 è stato particolarmente movimentato. E ora, tra le strade di Singapore, è possibile imbattersi in autobus, mezzi per pulire le strade e veicoli per le consegne dell’ultimo miglio tutti completamente autonomi.
La metropoli del sud-est asiatico, ha deciso di puntare sugli AV per affrontare la sua cronica carenza di manodopera e sfruttare al meglio i pochi spazi che ha a disposizione – è infatti il secondo Paese più densamente popolato del mondo dopo il Principato di Monaco – in modo più efficiente.
Negli scorsi anni, le autorità di Singapore hanno dato il via libera al servizio di pulizia delle strade tramite spazzatrici robot a guida autonoma. CTM, una delle principali aziende dello piccolo stato asiatico attiva in questo ambito, ha quindi preso la palla al balzo, stringendo una partnership con la cinese WeRide, tra le maggiori realtà attive nello sviluppo di AV.
Il risultato di questo accordo sono due mezzi, il Robosweeper S1 e S6. Si tratta di un veicolo che oltre alle classiche spazzole, è dotato di molteplici sensori ad alta precisione gestiti tramite l’intelligenza artificiale, che gli consentono di eseguire in modo efficiente varie attività igienico-sanitarie urbane come lo spazzamento stradale, la spruzzatura dell’acqua e la disinfezione.
Questo mezzo può infatti rilevare automaticamente le condizioni stradali, evitando pedoni e ostacoli. È inoltre alimentato da un motore completamente elettrico. Stando a quanto dichiarato da CTM e WeRide, l’impiego dei Robosweeper S6 ridurrebbe in media le emissioni di anidride carbonica di quasi 10.000 kg al mese rispetto ai suoi simili endotermici.
Dopo aver avuto l’ok da parte del Land Transport Authority (LTA) sul finire del 2023, anche FairPrice, la più grande catena di supermercati di Singapore, ha deciso di iniziare a impiegare l’uso di mezzi a guida autonoma all’interno dei propri punti vendita.
Il gruppo ha stretto infatti un accordo con Zelos Technology, società di tecnologia per gli AV, per lo sviluppo di un furgoncino per il trasporto merci senza conducente. I Zelos Z10 sono infatti degli LCV a guida autonoma con una capacità di carico di 10 m³ e 1.500 kg.
Questi veicoli, dotati di batterie elettriche che gli consentono un’autonomia di 210 km, sono già impiegati da FairPrice per trasferire le sue merci tra i suoi centri di distribuzione di Benoi e Joo Koon, due settori di Singapore che si trovano a una distanza di poco inferiore a 2 km.
Oltre ai macchinari impiegati per pulire le sue strade, WeRide sta iniziando a sperimentare a Singapore anche il primo veicolo autonomo per il trasporto pubblico locale.
Lanciato lo scorso giugno, il Robobus (conosciuto anche come Yutong Xiaoyu 2.0) è una navetta dai colori vivaci che impiega circa 12 minuti per completare un circuito di 1,2 km, composto da quattro fermate. Questo mezzo può trasportare fino a 10 passeggeri seduti raggiungendo una velocità di 40 km/h.
Seguendo le regole imposte dal Land Transport Authority, questo piccolo e simpatico mezzo di trasporto locale ha a bordo un conducente di sicurezza che, sedendo davanti, osserva i feed dal radar del veicolo, dal lidar e da più telecamere le cui immagini vengono riportate su quattro schermi.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Singapore)
Dopo vent’anni di negoziati, l’Unione Europea e il MERCOSUR hanno firmato un accordo storico che abbatterà le tariffe doganali, favorendo scambi più competitivi tra le due sponde dell’Atlantico. Questa intesa rappresenta un’opportunità cruciale per l’Italia e le sue PMI, aprendo nuovi mercati per prodotti di qualità e rafforzando la presenza del Made in Italy in Sud America.
L’accordo prevede vantaggi significativi per i produttori italiani di macchinari, farmaci e, soprattutto, veicoli. In particolare, il mercato automobilistico argentino si prospetta come una destinazione strategica. Attualmente, marchi europei come Fiat, Peugeot e Volkswagen vendono 18.160 unità all’anno in Argentina, ma sono ancora superati dai concorrenti stranieri come Chevrolet, Ford e Toyota, che dominano il mercato con 23.208 unità. La riduzione dei costi di importazione potrebbe riequilibrare la bilancia, favorendo l’acquisto di veicoli europei, tra cui quelli italiani, apprezzati per qualità e design.
Questo accordo giova anche alle PMI italiane, storicamente protagoniste nell’export di macchinari e componenti per l’industria automotive. Le imprese italiane, molte delle quali specializzate in tecnologie avanzate, potranno sfruttare l’apertura di questi mercati per consolidare la loro presenza e incrementare le vendite in settori in forte espansione.
Nonostante alcune resistenze, come quelle francesi legate alla protezione del settore agricolo, per l’Italia l’intesa rappresenta un’occasione unica per rafforzare la propria posizione in Sud America. Il MERCOSUR non è solo un mercato in crescita, ma un partner strategico per il rilancio del tessuto economico italiano, con un focus sulla competitività delle nostre imprese e sull’internazionalizzazione del Made in Italy.
(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)
Lidl annuncia di voler investire in Polonia il prossimo anno. Saranno aperti nuovi negozi, ma non solo. "Abbiamo intenzione di continuare lo sviluppo intensivo della catena aprendo decine di nuovi negozi e investendo nei centri di distribuzione. A questo scopo stanzieremo circa 2 miliardi di zloty, che ci permetteranno non solo di aumentare la nostra portata ma anche di introdurre soluzioni più ecologiche nelle nostre strutture” afferma Włodzimierz Wlaźlak, presidente di Lidl Polska. La catena non ha ancora specificato quanti punti vendita intende aprire nei prossimi 12 mesi. Come afferma Włodzimierz Wlaźlak, il 2024 è stato per Lidl Polska “un periodo di sviluppo dinamico e di introduzione di soluzioni innovative. "Le nostre attività di sostegno all'esportazione dei prodotti polacchi portano benefici tangibili, come conferma il fatto che l'anno scorso più di 300 aziende polacche hanno esportato le loro merci in 28 Paesi e il valore di queste esportazioni è stato di quasi 6,5 miliardi di zloty”, aggiunge. Il principale concorrente di Lidl in Polonia rimane Biedronka, che conta circa 3.700 negozi. Anche Aldi e Dino, tra gli altri, inseguono i leader Lidl e Biedronka.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
Venerdì, l'Ufficio Centrale di Statistica (GUS) ha confermato la i dati di novembre 2024. I prezzi medi dei beni di consumo e dei servizi sono aumentati annualmente del 4,7%, in misura minore rispetto al mese precedente quando la dinamica ha raggiunto il 5%. Questo risultato è leggermente superiore rispetto alla lettura iniziale di due settimane fa, che ipotizzava il 4,6%. Nei prossimi mesi l'inflazione aumenterà leggermente prima di iniziare a muoversi verso l'obiettivo della Banca Nazionale di Polonia (NBP). Questo è il quinto mese consecutivo in cui l'inflazione al consumo, misurata dal CPI, supera l'obiettivo della NBP del 2,5%. L'inflazione a novembre è scesa al 3,8% su base annua dal 4,3% di ottobre, ma i servizi sono aumentati del 7,2% (il livello più alto quest'anno) dal 6,7%. Prezzi alimentari e bevande analcoliche a novembre erano del 4,8% superiori a un anno fa (rispetto al 4,9% di ottobre), i prezzi dell'energia hanno registrato un aumento del 11,7% (11,5% in ottobre), il prezzo dei carburanti per il trasporto privato è sceso del 6 (in ottobre la dinamica annua era pari a zero). I prezzi medi mensili di beni e servizi al consumo in novembre sono aumentati dello 0,5%, significativamente più forte rispetto a ottobre, quando la dinamica mensile ammontava allo 0,3% e oltre, che indicato dalla lettura preliminare al livello dello 0,4%. I prezzi dei beni mese a mese sono aumentati dello 0,5% rispetto allo 0,4% di ottobre, e dei servizi dello 0,3% rispetto allo 0,1% precedente. I prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati dello 0,7% su base mensile (come un mese prima), quelli dell'energia erano gli stessi di ottobre, i prezzi del carburante per il trasporto privato sono aumentati del 2,3%. “Vale la pena di prestare attenzione al settore dei servizi, dove l'inflazione rimane persistente, anche se rallenta gradualmente mese dopo mese. I dati non dovrebbero influenzare il Consiglio della Politica Monetaria che probabilmente manterrà i tassi al livello attuale nei prossimi mesi” hanno scritto della Bank Millennium. La settimana scorsa, il Consiglio della Politica Monetaria ha deciso di mantenere i tassi d'interesse che significa che dicembre è il quattordicesimo mese consecutivo in cui il tasso di riferimento è del 5,75%. Mercoledì, gli economisti della Bank Pekao hanno scritto che sulla base di ciò che i membri del Consiglio della Politica Monetaria hanno detto finora, possiamo concludere che il Consiglio è diviso in due campi. “Uno preferisce iniziare i tagli dei tassi nel marzo 2025, l'altro invece nel terzo trimestre del 2025 o più tardi. Questi gruppi hanno un numero simile, ma il voto decisivo probabilmente sarà del presidente della NBP che suggerisce una data successiva per la ripresa del ciclo di riduzione dei tassi” hanno informato gli economisti. Alcuni giorni fa, in una conferenza dopo la decisione del Consiglio della Politica Monetaria, il presidente Adam Glapiński ha sorpreso il mercato con la dichiarazione che la discussione sui tagli tariffari inizierà da ottobre 2025 e non sarà una discussione, che porterà a una riduzione dei tassi nel 2025 e che questa possibilità si sposta al 2026. “Le letture di venerdì possono in una certa misura sostenere la recente posizione del Consiglio della Politica Monetaria, in cui il presidente Glapiński ha annunciato che l'inflazione a un livello elevato potrebbe persistere più a lungo del previsto, e le discussioni sulle riduzioni potranno iniziare solo nella seconda metà del 2025 con reali possibilità di riduzione solo all'inizio del 2026. Finora, quasi nessuno prende sul serio questi annunci ma le letture successive superiori alle previsioni potrebbero effettivamente spostare i tagli dei tassi di interesse dalla svolta del primo e secondo trimestre del 2025 precedentemente previsto” ha commentato Piotr Bawolski, il direttore per i clienti strategici presso la Casa di Brokeraggio Michael/Ström.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il tasso d’inflazione è rimasto in novembre sotto le attese degli analisti. Lo indicano i dati pubblicati dall’Ufficio di Statistica Ceco.
In novembre, i prezzi dei beni e dei servizi al dettaglio sono aumentati, rispetto a un anno fa, del 2,8%. Si tratta dello stesso dato di ottobre. A trainare al rialzo i prezzi sono stati soprattutto il comparto della casa, degli alimenti e di alcuni servizi. Ad esempio, i prezzi dei servizi di ristorazione sono aumentati del 6,7% e quelli dell’accoglienza di quasi il nove percento. Complessivamente, i prezzi dei beni sono cresciuti dell’1,4% e quelli dei servizi di oltre il cinque percento.
La maggioranza degli analisti si aspettava un aumento annuo dei prezzi del tre percento. L’inflazione è rimasta al di sotto delle attese a causa di una minore dinamica dell’inflazione, ad esempio nel settore degli alimenti. “In dicembre, avrà un ruolo la bassa base di confronto, che riguarderà soprattutto i prezzi degli alimenti e dei carburanti,” prevede l’analista di UniCredit Bank Czech Republic & Slovakia, Patrik Rožumberský.
(Fonte: https://csu.gov.cz/rychle-informace/indexy-spotrebitelskych-cen-inflace-listopad-2024)
I prezzi di tutte le principali tipologie di immobili residenziali in Repubblica Ceca sono tornati a crescere. Lo indicano i dati raccolti dalla ČSOB per il terzo trimestre dell’anno.
I prezzi degli appartamenti sono aumentati nel terzo trimestre del 3,3% nel confronto anno su anno. “Le vendite degli appartamenti sono aumentate rispetto a un anno fa del sette percento, con una crescita di oltre il venti percento nella capitale, e la durata media di vendita è calata a quattro mesi”, nota la ČSOB. I prezzi delle case familiari sono cresciuti nel confronto anno su anno del 4,7%.
Sul lungo periodo, la dinamica dei prezzi più forte rimane quella dei terreni edificabili, il cui valore è aumentato nel terzo trimestre nel confronto anno su anno del 3,5%. “Sul mercato dei terreni continua a prevalere la domanda sull’offerta. Sul lungo periodo, questa situazione non è destinata a cambiare, pertanto i terreni sono uno strumento adatto per gli investimenti a lungo termine”, ha indicato Martin Vašek, direttore generale di ČSOB Hypoteční banka.
Fonte: https://www.csob.cz/csob/servis-pro-media/tiskove-zpravy?id=TZ241127
I soci CAMIC Mattoni 1873, RENOMIA e Czechoslovak Group si collocano ai primi posti nella classifica delle 100 migliori aziende in Repubblica Ceca stilata dall’associazione Comenius.
Il gruppo del settore beverage Mattoni 1873 si è classificato quest’anno al quarto posto. Ai primi tre posti figurano grandi gruppi industriali come ČEZ, Škoda Auto e Sev.En. Al decimo posto troviamo il più importante broker assicurativo del paese, RENOMIA, mentre al dodicesimo si posiziona il gruppo dell’industria della difesa Czechoslovak Group.
La classifica viene elaborata in collaborazione con la Camera di Commercio Ceca sulla base delle nomination espresse dalle aziende partecipanti, che rispondono a un questionario degli organizzatori. L’obiettivo della classifica è dare visibilità alle imprese che nei loro settori ottengono risultati “eccellenti, eccezionali o impressionanti in maniera positiva”.
(Fonte: https://www.comenius.cz/vysledkova-listina4)
A partire dal prossimo anno, le monete digitali potrebbero essere soggette in Repubblica Ceca a un regime fiscale simile a quello delle azioni. La proposta è stata approvata dalla Camera dei Deputati.
La legge prevede di introdurre, per le monete digitali come il bitcoin, alcune esenzioni dall’imposta sul reddito simili a quelle attualmente applicate alle azioni. In particolare, sarebbero esenti dall’imposta sul reddito le vendite di criptovalute con un guadagno inferiore a 100.000 corone in un anno. Inoltre, si prevede l’esenzione fiscale per le monete digitali conservate per almeno tre anni, a condizione che i ricavi dalla vendita non superino i 40 milioni di corone.
Queste modifiche semplificherebbero il sistema di tassazione delle criptovalute. La Repubblica Ceca adotterà inoltre le regolamentazioni richieste dall’Unione Europea, affidando alla Banca Centrale Ceca un ruolo più determinante come regolatore del mercato.
La Repubblica Ceca appoggia l’accordo di libero scambio con il gruppo dei paesi latinoamericani del Mercosur, annunciato venerdì scorso.
Secondo il Ministero dell’Industria e del Commercio, il nuovo accordo potrebbe aprire nuove opportunità per le esportazioni ceche. “Si tratta soprattutto delle esportazioni di beni e servizi ad alto valore aggiunto, come l’automotive, la produzione di macchinari, le forniture di tecnologie per l’industria delle esportazioni, dell’energia e dell’industria chimica, o servizi IT”, ha dichiarato il ministro Lukáš Vlček. Con l’accordo, dovrebbe essere eliminato oltre il 90% dei dazi.
La Repubblica Ceca adotta dunque un approccio diverso rispetto all’Italia. Roma sostiene che non ci siano le condizioni per firmare l’accordo a causa della mancanza di tutele per il settore agricolo. Una posizione simile è condivisa, a causa della pressione delle lobby agricole, anche da Francia e Polonia.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)