Mercoledì 30 Aprile 2025
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Il 23 ottobre scorso il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato a Istanbul incontrare il suo omologo turco, Yaşar Güler.
Nel corso della visita sono state affrontate diverse tematiche bilaterali e regionali: le tensioni in Medio Oriente, in particolare in Libano, con l'intento di individuare ogni possibile iniziativa per promuovere una de-escalation ed un immediato cessate il fuoco.
Si tratta della seconda visita in Turchia quest’anno, dopo quella dello scorso marzo quando il Ministro Crosetto ha incontrato il Ministro Güler ad Ankara.
Il 4 novembre scorso l’Ambasciatore Giorgio Marrapodi ha presieduto presso l’Ambasciata d’Italia ad Ankara la riunione di coordinamento del Sistema Paese in Turchia. All’incontro hanno preso parte tutti gli attori parte del “Sistema Italia” operante nel Paese, inclusi i funzionari responsabili del Consolato Generale d’Italia a Istanbul, del Consolato d’Italia a Izmir, i rappresentanti del Ministero dell’Interno e della Banca d’Italia, dell’Istituto di Cultura e dell’Ufficio del Commercio Estero di Istanbul e delle Camere di Commercio e Industrie Italiane a Istanbul e Izmir.
Durante la riunione sono stati ricordati gli importanti risultati raggiunti quest’anno sul piano bilaterale che consolidano ulteriormente il dinamico ed eccellente partenariato tra Italia e Turchia. Segnalato in particolare il successo di MeeTurkItaly, l’originale formato ideato dall’Ambasciata che valorizza storie ed esperienze italiane e turche, attraverso il confronto diretto con i protagonisti di tutti i settori, ispirando il pubblico e stimolando la partecipazione e la collaborazione tra idee ed esperienze.
La riunione di Sistema ha posto le basi per un’ambiziosa programmazione delle attività per il 2025, che intende ulteriormente rafforzare le sinergie tra tutti gli attori e consolidare l’azione su settori di interesse strategico.
Il Sistema Italia in Turchia, ha concluso l’Ambasciatore Marrapodi, continuerà a svolgere la propria azione, sinergica e coordinata, per il raggiungimento di nuovi ambiziosi traguardi nel contesto del continuo rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.
Secondo i dati diffusi l’11 ottobre scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE in Turchia nel periodo gennaio-agosto 2024 è stato pari a USD 6,4 mld in diminuzione del 2% rispetto all’analogo periodo del 2023. Tali afflussi hanno rappresentato il 66% del deficit di parte corrente.
Il dato degli IDE in Turchia nell’intervallo in esame comprende USD 3,7 mld in capitale azionario, USD 2 mld da vendite immobiliari a residenti stranieri, USD 1,1 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 500 mln.
Nel mese di agosto 2024, con una quota pari al 22% del totale degli IDE, la Germania è il primo nella classifica dei dieci principali investitori in Turchia precedendo Svizzera (11%) e Paesi Bassi (10%). L’Unione Europea nei mesi gennaio-agosto 2024 è stato il primo investitore in Turchia.
Secondo i dati diffusi il 31 ottobre scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 192,7 mld e USD 252,6 mld. Rispetto al 2023, per le prime si è registrata una crescita del 3,2% mentre per le seconde si è avuta una contrazione dell’8%.
Nei mesi gennaio-settembre 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 59,9 mld, in diminuzione del 31,7% se comparato all’analogo intervallo del 2023.
Nei mesi in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati: Germania (USD 15,3 mld), USA (USD 11,8 mld), Regno Unito (USD 11,2 mld), Iraq (USD 9,5 mld) e Italia (USD 9,3 mld).
Relativamente alle importazioni, nel periodo gennaio-settembre 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Cina (USD 33,2 mld), Federazione Russa (USD 32,5 mld), Germania (USD 19,8 mld), Italia (USD 13,8 mld) e Stati Uniti (USD 12,2 mld).
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi nove mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia è stato pari a USD 23,2 mld, registrando un incremento del 15,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 26,8% (USD 13,8 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 2,5% e si sono attestate a USD 9,4 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 4,4 mld.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quarto fornitore (dopo Cina, Russia e Germania) e il quinto cliente (dopo Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Iraq). Le esportazioni italiane costituiscono il 5,5% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,9% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca in seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 35,1 mld) e seguita da Parigi (USD 16,7 mld) e Madrid (USD 14,2 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Nei primi nove mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (+364,8%); in calo, invece, l’export di autoveicoli, trattori e parti di ricambio (-17,4%) e di materie plastiche (-11,3%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export si conferma dall’inizio del 2024 quella delle pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (che sfiora i 4 mld di USD), mentre la voce macchinari e apparecchiature meccaniche risulta essere ancora in calo del 7,2% rispetto ai primi nove mesi del 2023, con un valore di USD 2,3 mld.
La dinamica dell’export turco mostra invece un marcato aumento della voce ferro e acciaio (+96,5%) e frutta commestibile e scorze di agrumi o meloni (+50,5%). In calo gli acquisti italiani di combustibili minerali e oli minerali (-22,8%), dei macchinari ed apparecchiature meccaniche (-14,4%), e degli indumenti ed accessori di abbigliamento a maglia che si sono contratti del 13%. Gli autoveicoli, trattori e parti di ricambio si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 2,2 mld (+10,4%).
Da gennaio a settembre di quest’anno la Turchia ha accolto 49,2 milioni di stranieri secondo i dati presentati lo scorso 31 ottobre dal Ministero della Cultura e del Turismo. Si rileva un incremento dell’8,74% rispetto all’analogo intervallo del 2023. Su base mensile, nel mese di settembre, il numero di presenze dall’estero ha registrato un aumento del 4,64% rispetto all’anno passato.
Nei mesi gennaio-settembre 2024, Istanbul ha accolto il 33,50% dei visitatori stranieri (14.023.143) seguita da Antalya con il 31,71 e oltre 13 milioni di presenze; con un numero inferiore vi sono poi Edirne, Muğla e Izmir.
In termini di provenienza geografica, nell’arco dei primi nove mesi del 2024, i turisti russi si sono collocati al primo posto (5 milioni e mezzo di presenze), seguiti da tedeschi e britannici.
Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nel periodo gennaio-settembre 2024 invece sono stati circa 543 mila (1,13% del totale) con un aumento delle presenze di circa il 22% rispetto all’analogo intervallo del 2023.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Il vice primo ministro e ministro della Digitalizzazione Krzysztof Gawkowski e il ministro della Difesa Władysław Kosiniak-Kamysz hanno firmato una lettera di intenti relativa all'istituzione di un Fondo per l'Intelligenza Artificiale. “L'istituzione del Fondo per l'Intelligenza Artificiale serve a costruire una base solida per l'economia polacca, di cui potranno beneficiare i piccoli e medi imprenditori e le startup. Costruiremo un grande istituto di intelligenza artificiale in Polonia e questo processo è già iniziato”, ha dichiarato Gawkowski durante la conferenza stampa. Ha aggiunto che la Polonia parteciperà anche alla costruzione del modello linguistico PLLuM (Polish Large Language Model), il che, ha valutato, “dà anche la sensazione che la Polonia sia all'avanguardia in questa corsa all'intelligenza artificiale”. Il ministro della Digitalizzazione ha inoltre dichiarato che i relativi “processi” sono già iniziati e continueranno “nelle prossime settimane e mesi”. Ha aggiunto che il denaro che verrà speso per “vari quadri relativi all'intelligenza artificiale” è una “somma enorme”. “Per l'intelligenza artificiale polacca verrà speso un importo dell'ordine di un miliardo di zloty”, ha sottolineato Gawkowski. Ha aggiunto che nel primo trimestre del 2025 sarà possibile presentare “la spesa esatta”. Il Consiglio del Fondo per L'intelligenza Artificiale riunirà le più importanti istituzioni che distribuiscono fondi pubblici per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale in Polonia: Ministero della Digitalizzazione, Ministero della Scienza, Ministero della Difesa, Fondo Polacco per lo Sviluppo, Centro Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo, Centro Scientifico Nazionale, Banca Gospodarstwa Krajowego. Il Consiglio sarà un organo consultivo il cui obiettivo principale sarà quello di sostenere lo sviluppo e l'implementazione dell'intelligenza artificiale in Polonia.
Il Presidente Andrzej Duda ha firmato una legge che introduce una tassa aggiuntiva. Secondo le dichiarazioni del viceministro delle Finanze Jarosław Neneman, la nuova imposta dovrebbe riguardare circa 7.000 aziende. Le nuove norme sviluppano la direttiva dell'UE relativa al livello minimo globale di tassazione per i gruppi multinazionali e i grandi gruppi nazionali di imprese. L’imposta si applica alle aziende che negli ultimi anni hanno registrato i ricavi di almeno 750 milioni di euro. La legge definisce i gruppi multinazionali come quelli in cui almeno un’entità opera al di fuori della Polonia, mentre i gruppi nazionali comprendono solo aziende che operano esclusivamente nel paese. Le aziende saranno obbligate a effettuare un test dell’aliquota fiscale effettiva. Se risulterà inferiore al 15%, sarà necessario pagare la tassa aggiuntiva. La legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, ad eccezione di alcune disposizioni che saranno valide a partire dal giorno della pubblicazione
Nell’economia polacca si registra una mancanza di investimenti. Gli investimenti nel PIL polacco sono solo il 17,8% in un ottimo anno scorso mentre la media nell'Unione Europea è stata pari al 22,2%. Secondo il rapporto dell’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, l'Unione Europea dovrebbe aumentare gli investimenti di 5 punti percentuali del PIL se non vuole ampliare il divario di sviluppo rispetto agli Stati Uniti. Il divario è quindi enorme e risulta più di 300 miliardi di zloty all'anno. Una delle ragioni di questo è la politica anti-imprenditoriale del governo PiS, la creazione da parte dei governi precedenti di un'incredibile confusione nell'ordine legale, la pandemia, la guerra, l'incertezza del futuro. Inoltre, le ragioni sono anche nella struttura dell'economia polacca. Durante il Congresso, PKO Bank Polski ha presentato il rapporto in cui evidenzia alcuni dei seguenti fatti importanti. Su oltre 2 milioni di imprese operanti in Polonia, solo 100 mila impiegano più di 9 persone. Il numero di grandi imprese con più di 249 dipendenti è aumentato del 20% dal 2010 ma ben il 44% di loro sono imprese a capitale straniero. Parallelamente il numero di microimprese è aumentato del 40% circa. Queste proporzioni non sono favorevoli al miglioramento della produttività nell'economia polacca perché: “più l'impresa polacca è piccola e meno efficiente, mentre la produttività aumenta con la crescita dell'impresa. Per quanto riguarda il capitale disponibile nelle imprese per dipendente la Polonia è l'ultima nell'Unione Europea. La crescita così rapida come negli anni precedenti è impossibile con un aumento così debole della produttività” ha detto Marta Petka-Zagajewska, direttrice dell'Ufficio di Analisi Macroeconomica della PKO Bank Polski. La crescita economica polacca è stata lenta nel periodo successivo alla post-trasformazione utilizzando riserve semplici. Una di queste riserve era la manodopera a basso costo. Con l'invecchiamento della popolazione tali riserve semplicemente non esisteranno. “Dopo il 2035 a causa della demografia, la crescita dell’economia polacca potrebbe perdere il suo divario dalla media dell'Unione Europea” ha detto Tomasz Marciniak, socio dirigente di McKinsey & Company. durante il dibattito di apertura del Congresso. La Polonia deve aumentare la produttività dell'intera economia. La produttività è il fatto che un dipendente può produrre più PIL non perché lavorerà più a lungo ma dandogli un capitale più produttivo, cioè macchine, dispositivi, robot e tecnologie che consentono una produzione più efficiente. Sebbene l'economia polacca sia stata la più rapida a crescere in Europa dopo la trasformazione e il PIL polacco sia raddoppiato negli ultimi due decenni, la produttività in Polonia è solo al livello del 60% della produttività nell'eurozona, nel 2000 era solo del 40%. Tuttavia, la crescita della produttività non è stata il principale motore della crescita del PIL polacco. Gli analisti di PKO BP affermano che in questa situazione le imprese polacche possono solo investire, altrimenti non riusciranno a far fronte. Le imprese hanno bisogno di credito. In Polonia, il prestito per il settore non finanziario è sceso a poco più del 30% del PIL da quasi il 50% di qualche anno fa, e il credito alle imprese è solo l'11% del PIL che colloca la Polonia al penultimo posto dell'intera Unione Europea. La media dell'Unione Europea è pari al 31% del PIL e in Danimarca, paese che si trova al primo posto, raggiunge il 57% del PIL. “Il settore bancario può sostenere le aziende in modo più forte in tre aree che sono trasformazione energetica e digitale e anche finanziamento di fusioni e acquisizioni. (...) L'espansione estera delle imprese polacche è una possibilità del loro successo. Il valore degli investimenti esteri polacchi è a un livello storicamente alto” ha detto Katarzyna Perkuszewska, la direttrice dell'Ufficio Strategico della PKO Bank Polski. Gli esperti sono convinti che gli investimenti in Polonia inizieranno e le esigenze di investimenti della Polonia sono stimate in trilioni di zloty nei prossimi anni. “Con la ripresa di una forte domanda di investimenti, la domanda di credito può superare la capacità di offerta” ha aggiunto Marta Petka-Zagajewska.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Alstom (l’azienda del settore dei trasporti sostenibili a basse emissioni) ha consegnato i suoi primi treni a due piani in Germania. In totale Alstom si è impegnata a realizzare un contratto di 130 treni elettrici per il Baden-Württemberg.
All’inizio di novembre, l’azienda ha completato la costruzione del primo treno bipiano, Coradia Max.
I treni Coradia Max sono composti da quattro vagoni: due bipiano e due a un piano. All’interno delle carrozze del treno ci sono tante comodità per l’utente: aria condizionata, connessione WiFi gratuita, tanti punti di ricarica del telefono e laptop, lampade da lettura e spazi per bagagli di grandi dimensioni.
Nel treno possono viaggiare fino a 380 persone e la velocità massima del treno raggiunge 200 km/h.
Questo contratto è il primo, nonché il più importante, eseguito interamente in Polonia, secondo quanto dichiarato dalla presidente di Alstom, Beata Rusinowicz.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Secondo i dati preliminari dell'Ufficio Centrale di Statistica (GUS), il PIL polacco è cresciuto del 2,7% su base annua nel terzo trimestre del 2024, registrando un rallentamento rispetto al secondo trimestre, quando l'incremento era stato del 3,2%.
Questo rallentamento è stato ampiamente previsto dagli economisti, che già da tempo sottolineavano segnali di debolezza nella crescita economica.
Il consumo privato, tradizionalmente uno dei principali motori dell'economia polacca, ha mostrato segni di indebolimento. L'elevata propensione al risparmio dei consumatori ha portato a una diminuzione della spesa per beni, come dimostrato dal calo del 3% delle vendite al dettaglio su base annua, contro le aspettative di un aumento del 2,1%.
Anche l'industria e l'edilizia hanno contribuito al rallentamento: la produzione industriale è diminuita dello 0,3% rispetto all'anno precedente, mentre la produzione edile ha subito un calo del 9%.
Analizzando i dati destagionalizzati, il PIL è sceso dello 0,2% nel terzo trimestre rispetto al secondo. Gli esperti descrivono questa contrazione come una conferma di un generale rallentamento dell'attività economica. Secondo gli analisti di ING Economics Poland, la Polonia ha comunque le risorse per una moderata ripresa nel 2025, grazie a fattori interni che possono contrastare la stagnazione nell'area euro e i rischi legati al protezionismo economico globale.
Gli economisti di Bank Pekao hanno descritto il rallentamento del PIL come una "sorpresa negativa", evidenziando che, stando alle previsioni fatte a inizio anno, ci si aspettava un'accelerazione della crescita economica. L'economia polacca, invece, sta affrontando difficoltà nel superare i problemi strutturali, che limitano la domanda interna.
Nonostante il rallentamento, permane tuttavia un moderato ottimismo, con previsioni di una graduale ripresa nei prossimi anni.
Tuttavia, le sfide rimangono significative, e il governo potrebbe dover intervenire con misure politiche per stimolare la crescita e migliorare la fiducia dei consumatori.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il gruppo CCC, noto principalmente per la vendita di calzature, prevede di aprire una catena di negozi con il nuovo marchio Worldbox, specializzata in abbigliamento sportivo e casual.
Lo sviluppo del nuovo marchio è stato annunciato ieri dal presidente dell'azienda Dariusz Miłek durante la presentazione dei risultati finanziari.
Entro il 2030, si prevede di aprire 1.200 negozi in piccole città dove la concorrenza sul mercato è limitata. I primi negozi Worldbox sono già 150 e il loro sviluppo sarà supportato dal contratto di franchising già siglato.
La catena offrirà sia marchi in licenza che partner, oltre a due dei propri marchi di abbigliamento.
Il Gruppo CCC è leader del mercato polacco delle calzature, che sviluppa anche i marchi di abbigliamento Modivo e HalfPrice. Nel terzo trimestre del 2024 il gruppo ha realizzato un fatturato di 2,77 miliardi di PLN (oltre 640 milioni di euro), ovvero un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. HalfPrice è cresciuto del 18%, così come Modivo (+14%).
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Orlen Synthos Green Energy (OSGE), società con la partecipazione della statale Orlen e della privata Synthos di Michał Solowow, sta preparando un progetto per la costruzione del primo piccolo reattore modulare (SMR) polacco, basato sulla tecnologia BWRX-300 sviluppata dal consorzio statunitense-giapponese GE Hitachi.
Il reattore dovrebbe essere costruito entro la fine di questo decennio e il progetto ha già ricevuto sei decisioni di principio dal Ministero polacco per il Clima e l'Ambiente, che consentono di procedere con le licenze in sei siti previsti.
Si tratterà di una delle prime unità di questo tipo al mondo; il primo reattore di tipo BWRX-300 sarà costruito in Canada nel 2029, e la Polonia è il prossimo Paese a pianificare l'implementazione di questa innovativa tecnologia nucleare.
Una fase fondamentale della preparazione è lo sviluppo del Rapporto Preliminare di Sicurezza (PSAR), necessario per ottenere l'autorizzazione alla costruzione del reattore. Il dossier, che consiste in un'analisi tecnologica e ambientale completa, viene sviluppato in collaborazione con la società canadese Laurentis Energy Partners.
Laurentis, che fa parte di Ontario Power Generation (OPG), sarà responsabile della preparazione delle analisi relative alle condizioni ambientali, alle caratteristiche del sito e al funzionamento, alla costruzione e al futuro smantellamento dell'impianto.
L'accordo con Laurentis è stato firmato a Varsavia alla presenza del ministro canadese dell'Energia dell'Ontario Stephen Lecce, dell'ambasciatore canadese Catherine Godin e del nuovo plenipotenziario del governo per le infrastrutture energetiche strategiche Wojciech Wrochna. Lecce ha sottolineato che il mix energetico canadese è basato per il 50% sul nucleare, il che costituisce un modello per lo sviluppo di questo settore in Polonia.
Lo sviluppo del PSAR richiederà circa due anni e dovrebbe essere completato nel 2026. Anche il fornitore di tecnologia GE Hitachi Nuclear Energy (GEH), il cui vicepresidente della divisione Advanced Nuclear Power, Sean Sexstone, ha dichiarato che la cooperazione internazionale è essenziale per il successo dei progetti SMR, svolgerà un ruolo chiave nei preparativi.
GE Hitachi è impegnata nella preparazione di rapporti di sicurezza simili in Canada, dove sta realizzando un progetto per OPG a Darlington, e negli Stati Uniti, dove collabora con la Tennessee Valley Authority al progetto di installazione del reattore BWRX-300 nel Tennessee.
Rafał Kasprów, presidente dell'OSGE, ha definito l'accordo firmato con Laurentis un passo fondamentale verso la finalizzazione dell'autorizzazione e della costruzione dei reattori in Polonia. Come ha sottolineato Kasprów, grazie all'esperienza maturata in Canada, il progetto polacco può beneficiare delle analisi di sicurezza precedentemente sviluppate. Il lavoro sarà svolto in collaborazione con il team OSGE in quattro dei siti previsti per i reattori SMR.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
InPost, leader nelle consegne per l’e-commerce in Polonia, ha lanciato la possibilità di spedire pacchi internazionali tra la Polonia e sette paesi: Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.
Rafał Brzoska, presidente e fondatore di InPost, ha annunciato che presto si aggiungerà anche il Regno Unito.
Il processo di spedizione è semplificato alla scelta del paese di destinazione e della dimensione del pacco e ai dati del destinatario.
Conveniente il costo dell’offerta proposta: un pacco piccolo fino a 25 kg, ad esempio, costa 28,99 PLN, una cifra significativamente inferiore rispetto alle tariffe delle aziende concorrenti, come DPD (99 PLN) o DHL (114 PLN).
I nuovi servizi sono rivolti sia ai clienti privati che alle aziende, allo scopo di garantire ai destinatari europei una logistica economica e veloce.
InPost opera dal 1999, possiede una rete di locker paczkomat e fornisce servizi di corriere in Polonia, Regno Unito e Italia.
Nel 2021, l’azienda è stata quotata in borsa a Euronext Amsterdam e ha acquisito l’azienda francese Mondial Relay, ampliando così la sua presenza in nuovi mercati europei.
(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La modalità rappresenta il 20,7% della matrice elettrica del Paese
Wellton Máximo – Giornalista presso Agência Brasil | Pubblicato il 26/11/2024
Il Brasile ha appena superato la soglia dei 50 gigawatt (GW) di energia solare operativa installata. Il Paese è diventato il sesto a raggiungere questo livello, dopo Stati Uniti, Cina, Germania, India e Giappone.
I dati sono stati rilasciati martedì (26) dall’Associazione Brasiliana dell’Energia Solare Fotovoltaica (Absolar). In rapporto alla dimensione degli impianti di generazione, la produzione di propria energia solare attraverso impianti di piccole e medie dimensioni è in testa con 33,5 GW di potenza installata. I grandi impianti solari rappresentano 16,5 GW.
Da gennaio a ottobre sono stati installati nel Paese 119 impianti solari, che hanno aggiunto 4,54 GW di energia elettrica monitorata in Brasile. I dati provengono dal Ministero delle Miniere e dell'Energia (MME) e dall’Agenzia Nazionale per l’Energia Elettrica (Aneel). Poiché rappresenta la potenza effettivamente installata, la potenza monitorata è leggermente inferiore alla potenza concessa dall’ente regolatore.
Partecipazione
Secondo Absolar, la fonte solare rappresenta il 20,7% della capacità installata della matrice elettrica brasiliana, classificandosi al secondo posto tra i sistemi disponibili e seconda solo all'energia idroelettrica. Questa suddivisione considera la potenza operativa installata, non i consumi dell'impianto elettrico.
Secondo il Sistema Informativo sulla Generazione di Aneel, l’energia solare rappresenta il 7,94% dell’energia elettrica monitorata nel Paese. Questa percentuale considera però solo i 16,5 GW prodotti dagli impianti solari.
Dal 2012, ha riferito Absolar, l’energia solare ha generato investimenti per 229,7 miliardi di R$ in Brasile e ha portato alla raccolta di 71 miliardi di R$ nelle casse pubbliche. Questa fonte energetica ha impedito l’emissione di 60,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica nel Paese.
Critica
L’ente, tuttavia, critica l’aumento dal 9,6% al 25% della tassa di importazione sugli input e sui componenti dei pannelli solari. Il provvedimento è stato approvato due settimane fa dal Comitato Esecutivo di Gestione della Camera di Commercio Estero (Gecex-Camex).
Per Absolar la tassazione scoraggia gli investimenti e compromette il tasso di crescita delle fonti energetiche pulite in un momento di transizione energetica. Il Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi (Mdic) ha giustificato la misura come necessaria per rafforzare l’industria locale e creare posti di lavoro in Brasile.
Controlla la classifica mondiale dell’energia solare accumulata. Fonte: Absolar
1) Cina – 817 GW
2) Stati Uniti – 189,7 GW
3) Germania – 94,36 GW
4) India – 92,12 GW
5) Giappone – 90,4 GW
6) Brasile – 50 GW
(Fonte: Agência Brasil)
(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
La Commissione Europea ha dato il via libera alle due richieste di pagamento presentate dalla Polonia nell'ambito del PIN.
La cifra record di 40 miliardi di zloty coprirà, tra le altre cose, il finanziamento della costruzione di parchi eolici e gli investimenti nelle ferrovie e nell'isolamento delle abitazioni.
“40 miliardi di PLN dalla KPO - un trasferimento record dall'UE - andranno alla Polonia sotto l'albero di Natale, proprio come avevamo annunciato”, ha scritto il ministro dei Fondi e della Politica Regionale Katarzyna Pełczyńska-Nałęcz, spiegando che la Commissione Europea ha appena accettato la seconda e la terza domanda di pagamento presentate dalla Polonia.
I fondi dovrebbero essere utilizzati nel 2025, tra le altre cose, per i seguenti investimenti: parchi eolici polacchi sul Mar Baltico (10 miliardi di zloty), isolamento delle abitazioni e sostituzione dei fornelli (3 miliardi di zloty), ospedali oncologici, assistenza agli anziani (4,7 miliardi di zloty), rinnovamento delle ferrovie e nuovi treni (7,4 miliardi di zloty), autobus (2,1 miliardi di zloty), una rete internet ad alta velocità (1,5 miliardi di zloty).
Il Ministero dei Fondi prevede di inviare le prossime domande numero 4 e 5 per il pagamento alla fine del 2024. Le domande che la CE ha appena accettato sono state presentate all'inizio di settembre. Un totale di 9,4 miliardi di euro doveva provenire dal Fondo di ricostruzione dell'UE. Di questi, 4,1 miliardi di euro erano sovvenzioni e 5,3 miliardi di euro prestiti. Secondo la proposta, i fondi dovevano essere utilizzati, tra l'altro, per riforme nei settori della sanità, della digitalizzazione, del mercato del lavoro, della qualità dell'aria e della mobilità.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Nel terzo trimestre del 2024 il GUS (l’Ufficio Nazionale di Statistica) ha registrato un aumento delle chiusure di aziende del 19,5% rispetto all’anno precedente.
L’aumento maggiore di fallimenti di imprese ha interessato il settore dei servizi, ma un aumento è stato registrato anche in altri settori.
Nel settore industriale sono state registrate 3 chiusure in più rispetto al 2023 (in totale 26 chiusure). La crescita delle chiusure del settore delle costruzioni è stata di 2 casi superiore a quella dello stesso periodo del 2023 (in totale 17 casi della chiusura). Nel settore del trasporto e del magazzinaggio il numero di insolvenze è aumentato di 4 casi (in totale 8 chiusure). Un altro fallimento delle imprese è stato registrato nel settore alloggio e ristorazione, dove il numero delle chiusure è aumentato di un solo caso, con un totale di 2 casi.
Al contempo, il GUS ha notato una diminuzione delle chiusure di aziende nei settori informazione e comunicazione e commercio e riparazione di autoveicoli.
Una diminuzione del numero di insolvenze è stata registrata anche nelle società gestite da una persona fisica, nelle società per azioni, nelle società in accomandita semplice, nelle società in accomandita per azioni. Il numero maggiore di insolvenze è stato osservato nelle società a responsabilità limitata.
Allo stesso tempo, nel 3° trimestre del 2024 le registrazioni di nuove imprese sono diminuite dell’1% rispetto al 2023. Il calo maggiore delle nuove registrazioni si è notato nel settore dell’informazione e della comunicazione e in quello dell’industria e delle costruzioni.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)