Notizie mercati esteri

Lunedì 19 Febbraio 2024

e-Urząd Skarbowy: il nuovo servizio online per i contribuenti

Il servizio online introdotto recentemente dall’ufficio delle entrate, e-Urząd Skarbowy, porterà a una rivoluzione nell'accesso alle informazioni fiscali per i contribuenti, grazie alla quale sarà possibile reperire da un unico punto i dati completi e aggiornati della propria cronologia fiscale, eventuali arretrati, procedimenti esecutivi e altre informazioni.

Il resoconto verrà generato in tempo reale, garantendo la tempestività dei dati, e la loro disponibilità online offrirà agli utenti un risparmio del proprio tempo.

Per usufruire di questa funzione sarà sufficiente accedere al sito dell’ufficio delle entrate. e-Urząd Skarbowy garantirà, inoltre, una maggiore versatilità agli imprenditori e una maggiore efficienza nell'esercizio delle loro attività commerciali.

Fonte: http://tinyurl.com/2s44u7kd

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 19 Febbraio 2024
Lunedì 19 Febbraio 2024

CdM Polonia: energia e sicurezza obiettivi primari

In suo comunicato dopo la riunione del Consiglio dei ministri, il Presidente della Repubblica Polacca Andrzej Duda ha sottolineato che il principale argomento della discussione sono stati gli investimenti in Polonia, in specie le trasformazioni energetiche, la costruzione di centrali nucleari, il programma nucleare, lo sviluppo del Porto di comunicazione centrale (CPK), la modernizzazione dell'esercito e lo sviluppo dei porti marittimi.

Duda ha sottolineato come questi investimenti siano di fondamentale importanza per lo sviluppo del Paese soprattutto per le future generazioni, sottolineando l'importanza dell'energia nucleare e delle fonti energetiche rinnovabili.

Duda si è detto soddisfatto dello svolgimento della riunione e ha sottolineato che anche il primo ministro Donald Tusk ha mostrato soddisfazione, e che, se necessario, convocherà a breve un’altra riunione del Consiglio dei ministri per discutere dei progressi nella realizzazione di tali investimenti.

Fonte: http://tinyurl.com/2mdy23kv

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 19 Febbraio 2024
Lunedì 19 Febbraio 2024

Polonia - Gli agricoltori preparano una marcia su Varsavia

Proseguono le proteste degli agricoltori polacchi, con oltre 250 blocchi stradali in tutto il Paese.

Nei giorni scorsi è stata indetta un’altra protesta, prevista per il 20 febbraio, che è stata definita una “marcia sulla capitale”. Secondo notizie non ufficiali, anche i centri di vendita al dettaglio (Biedronka, Lidl, Auchan, Carrefour) saranno oggetto di blocchi.

Bastano pochi giorni e la merce non arriverà più ai negozi” ha dichiarato un agricoltore al portale Witualna Polska. Gli agricoltori hanno due richieste principali: il ritiro del Green Deal dell’UE e la reintroduzione delle tariffe sui prodotti agricoli provenienti dall'Ucraina.

Fonte: http://tinyurl.com/mr322brz

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 19 Febbraio 2024
Lunedì 19 Febbraio 2024

Polonia - PGE nuove centrali rinnovabili entro il 2030

L’azienda PGE - Energia Odnawialna, filiale del Gruppo PGE, ha firmato una serie di contratti per la costruzione di 14 nuove centrali fotovoltaiche con una potenza totale di 180 MW, che saranno completate entro il 2026. Le nuove centrali faranno parte dei piani della PGE per aumentare la capacità della produzione da fonti energetiche rinnovabili.

La firma dei contratti per la costruzione delle nuove centrali fotovoltaiche rappresenta un passo importante verso il raggiungimento dei nostri piani di sviluppo della capacità di produzione da fonti energetiche rinnovabili” ha dichiarato Marcin Karlikowski, presidente del Consiglio di amministrazione della PGE - Energia Odnawialna.

Il Gruppo PGE prevede l’avvio di centrali a energia solare con una potenza totale di circa 3.000 MW entro il 2030. Al momento la filiale PGE - Energia Odnawialna gestisce diverse centrali eoliche, idroelettriche e fotovoltaiche, con una potenza complessiva di circa 2.530 MW.

Fonte: http://tinyurl.com/3xerca58

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 19 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

L'accordo tra Italia e Germania contro lo spreco alimentare

Alla presenza del Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste On. Francesco Lollobrigida, del Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Germania, Eliomaria Narducci, e rappresentanti di ITALCAM e dell'Agenzia ITA è stato firmato un accordo tra l'Ambasciata d'Italia a Berlino e Tafel Deutschland.

Cosa prevede l'accordo?
L'Ambasciata d'Italia, col supporto delle Camere di Commercio italiane in Germania e dell'Agenzia ITA, durante le principali fiere nel settore food tedesche, promuoverà la consegna dei prodotti invenduti al banco alimentare locale gestito da Tafel Deutschland.

L'accordo, oltre a essere un importante traguardo nel campo della sostenibilità e alla sicurezza alimentare, risulta essere un passo avanti nelle relazioni bilaterali tra i Paesi. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

Germania - Il settore fieristico tedesco in crescita

Le fiere rendono l’economia viva” ha dichiarato Philipp Harting, presidente dell’Unione Fieristica Tedesca AUMA. Il 2024 si preannuncia un anno importante per il settore fieristico tedesco: secondo quanto emerso da un recente studio condotto da AUMA, nell’anno corrente verranno organizzati oltre 330 eventi fieristici, tra cui 180 iniziative principali di rilevanza internazionale.

Inoltre, il 40% delle aziende pianifica di aumentare il budget destinato alla partecipazione a fiere, sottolineando il valore strategico che queste hanno nella loro attività. I settori coinvolti sono dei più vari: dal food&beverage, al turismo, dal tessile all’automotive. Nel 2023 il comparto fieristico tedesco ha raggiunto la quota di 180.000 espositori e oltre 11 milioni di visitatori.

Fonte: AUMA

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

Il Fenomeno Biologico Danese: Traguardi e Opportunità Commerciali

Il primato danese

Le vendite globali di alimenti e bevande biologiche hanno raggiunto i 220 miliardi di dollari nel 2022. Il segmento degli alimenti biologici ha dominato il mercato, con una quota di circa il 59% nel 2022. Il consumo di generi alimentari bio ha guadagnato popolarità nei Paesi industrializzati come il Nord America e l'Europa, diffondendosi anche nei Paesi in via di sviluppo come Cina e India. In questo quadro, i danesi si posizionano al primo posto ormai da molto tempo; infatti, la Danimarca vanta una lunga tradizione nel settore biologico, che risale a tempi antichi, precedendo la popolarità di tali prodotti nel resto d'Europa. Già nel 1987, il governo danese è stato il primo al mondo a introdurre normative per la produzione di alimenti biologici.

La Danimarca si distingue come il paese con la maggiore propensione al consumo di prodotti biologici al mondo. Con la più alta quota di prodotti biologici sul mercato e un sistema biologico altamente sviluppato, tre danesi su quattro acquistano alimenti biologici ogni settimana. Questo successo è in parte dovuto al marchio "Ø-label", unico e certificato dal governo, che presenta criteri più rigorosi dell'etichetta ecologica europea.

 

Una grande opportunità commerciale

Imprenditori ed export manager abituati ad internazionalizzare ed esportare prodotti biologici sanno che il mercato danese e i suoi consumatori offrono un contesto ideale per espandere il proprio business.

La domanda dei consumatori di un'ampia gamma di prodotti biologici ha fatto sì che le importazioni danesi di prodotti biologici superassero le esportazioni. Storicamente, infatti, si tratta di un mercato orientato all’import, in particolare di prodotti quali cereali, verdura, frutta, tè, caffè, vino e prodotti alimentari per bestiame e agricoltura. Import ed export si concentrano in particolar modo verso i paesi europei, tra cui l’Italia. L’Italia è il quinto partner per volume di prodotti alimentari importati. La figura illustra l’andamento delle importazioni delle categorie di prodotti menzionati precedentemente dall’Italia.

Ciò che contraddistingue maggiormente i consumatori danesi è il valore che attribuiscono al prodotto biologico. Infatti, il prezzo passa in secondo piano e si prediligono fattori come la freschezza del prodotto, salubrità, qualità e sostenibilità, oltre ad una particolare attenzione alle condizioni di benessere degli animali negli allevamenti. Tutti fattori che contribuiscono alla fidelizzazione del cliente. Infine, nell’attuale clima di crescente tensione nel settore agroalimentare europeo, la Danimarca si distingue per l'impegno del governo nel garantire un costante aumento di sussidi sia per gli agricoltori che per il settore gastronomico e alimentare, con particolare attenzione ai produttori biologici.

Dati sui principali canali di vendita e conclusioni

  • Gran parte delle vendite di prodotti biologici (circa 80%) avviene attraverso il settore della vendita al dettaglio e del commercio online, il quale acquisisce sempre maggiore popolarità, specialmente nell’acquisto di prodotti essenziali.
  • Più del 13% degli acquisti di generi alimentari in Danimarca corrisponde a prodotti biologici. Nell'ambito del settore pubblico, come alberghi, ristoranti, mense, istituti e ospedali, si osserva un notevole incremento nell'uso di alimenti biologici.
  • Quasi il 15% degli alimenti biologici viene venduto attraverso il settore della ristorazione, che sta registrando una forte crescita, con un aumento delle vendite del 20%.
  • Le vendite nei mercati e nei negozi di prodotti agricoli rappresentano solo una piccola percentuale delle vendite totali di prodotti biologici.

In sintesi, la Danimarca si conferma come leader nel settore dei prodotti biologici grazie alla sua lunga tradizione, all'innovazione e al forte impegno governativo. La sua reputazione di qualità e sostenibilità apre nuove opportunità commerciali su scala internazionale.

 

Fonti: http://tinyurl.com/3ramc9uk

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

Germania: la crescente importanza del Product Carbon Footprint

In Germania il tema della questione climatica ha acquisito negli ultimi anni crescente rilevanza in tutti i settori non da ultimo quello economico: la Bundes-Klimaschutzgesetz (in italiano: legge federale sul clima), una legge promulgata nel 2021 che si propone l'obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO² nel Paese entro il 2030, prevede (tra i vari paragrafi) obiettivi di riduzione delle emissioni di CO² anche per le aziende produttrici. Queste pagano una tassa su emissione di calore, catena del valore e trasporto merci correlato. Il governo, dunque, vuole che le aziende diano particolare importanza alla sostenibilità e che vengano presentate misure finalizzate a ridurre l'inquinamento.

I consumatori sono sempre più interessati all'impatto ambientale dei prodotti e servizi che acquistano e per le aziende il calcolo del Carbon Footprint (CO² – Fußabdruck) sta diventando fondamentale. Con il seguente termine si fa riferimento alla quantità di CO² e altri gas a effetto serra rilasciati durante la produzione o erogazione di servizi che causano il riscaldamento globale.

Per determinare l'impatto sull’ambiente di un'impresa si considerano azienda e prodotto. Il Corporate Carbon Footprint (CCF), bilancia le emissioni di gas a effetto serra dell'azienda e le altre emissioni causate lungo la catena del valore. Si tratta quindi di emissioni legate ad esempio dal consumo di energia o da emissioni a monte e a valle della catena produttiva, come quelle derivanti da viaggi di lavoro o dalla pianificazione di eventi. Il Product Carbon Footprint (PCF), invece, è la quantità di emissioni di gas serra generata direttamente e indirettamente da un prodotto. Il PCF si riferisce sempre a un prodotto definito e a un'unità funzionale associata, come ad esempio le emissioni di gas serra necessarie per produrre 1 kg di formaggio.

Numerose aziende tedesche, anche tramite l'utilizzo di software, stanno introducendo questa misura per calcolare l'impatto ambientale. Acquisire questa strategia potrebbe essere un punto di partenza, non solo per favorire la sostenibilità delle aziende, ma anche per garantire maggiore trasparenza per i clienti.

Il calcolo del PFC e la dichiarazione dello stesso relativamente ad un singolo prodotto o alla produzione industriale non è ancora un obbligo di legge, ma sta diventando sempre più un aspetto rilevante agli occhi di consumatori, investitori e per la green policy aziendale.

Fonti: http://tinyurl.com/2p99rnn6; http://tinyurl.com/42pfp6e7; http://tinyurl.com/y3mdkxy8   

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Tedesca)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

2023: un anno record per il settore turistico spagnolo

Il numero di turisti internazionali che hanno visitato la Spagna nel 2023 ha superato gli 85 milioni per la prima volta da quando esistono i registri statistici. Una cifra – 85.056.528 di turisti – che supera del 18,7% quella del 2022 e dell’1,9% quella del 2019, finora l’anno di riferimento pre-pandemia. Inoltre, la Spagna ha battuto i record di spesa turistica, con 108.662 milioni di euro, il 24,7% in più rispetto al 2022 e il 18,2% in più rispetto al 2019, secondo i dati pubblicati il 2 febbraio dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE).

Ogni turista ha speso in media 1.278 euro, il 5,1% in più rispetto all’anno precedente e il 16,1% in più rispetto al 2019. Anche la spesa giornaliera riflette questa crescita, raggiungendo i 175 euro, ovvero l’8% in più rispetto al 2022 e il 13,1% in più rispetto al 2019. Allo stesso modo, anche la permanenza media aumenta a 7,3 giorni (nel 2019 la media era di 7,1 giorni). 

I principali paesi di provenienza dei turisti in Spagna

Nel 2023, i principali mercati di emissione di turisti hanno registrato una notevole crescita rispetto agli anni precedenti. Il Regno Unito continua a essere in cima alla lista dei paesi di emissione, con 17,3 milioni di turisti ed un aumento del 14,6% rispetto al 2022. In termini di spesa, i cittadini britannici hanno speso più di 19 miliardi di euro nel 2023, il 16,3% in più rispetto al 2022 e l’11,8% in più rispetto al 2019.
La Francia ha fornito 11,8 milioni di turisti alla Spagna nell’ultimo anno, con una crescita del 17% rispetto al 2022 e del 6% rispetto al 2019. Per quanto riguarda la spesa annuale dei turisti francesi, questa è stata di 9.767 milioni di euro, con un aumento del 19,7% rispetto al 2022 e del 28,6% rispetto al 2019.
Da parte sua, la Germania è cresciuta del 10,6% rispetto al 2022, raggiungendo i 10,8 milioni di turisti internazionali; turisti tedeschi hanno speso nei 12 mesi accumulati più di 12,9 miliardi di euro, il che implica un aumento del 12,6% su base annua e dell’11,1% in più rispetto al 2019.
L’Italia è al quarto posto, con oltre 4,8 milioni di turisti, il 21,2% in più rispetto al 2022. I turisti del Belpaese hanno speso più di 4,3 miliardi di euro nel 2023, il 22,3% in più rispetto all’anno precedente e il 22% in più rispetto al 2019.

In testa ai Paesi con la maggiore crescita nel 2023 ci sono gli Stati Uniti, i cui turisti che hanno visitato la Spagna sono aumentati del 38,7% rispetto al 2022 e del 16,9% rispetto al 2019. Gli Stati Uniti sono anche uno dei mercati con il più alto incremento di spesa per la destinazione nel 2023: oltre 7.800 milioni di euro, pari al 50% in più rispetto al 2022 e al 36,4% in più rispetto al 2019. Estendendo l’attenzione all’intero continente americano, l’aumento dei turisti è del 31,9% rispetto al 2022. Dopo gli Stati Uniti, la Svizzera – con un aumento significativo di oltre il 20% dei turisti – è un altro dei paesi che ha registrato la maggiore crescita nell’ultimo anno.

Le destinazioni principali 

Per quanto riguarda le comunità autonome di destinazione preferite dai turisti internazionali, la Catalogna è in testa con oltre 18 milioni di visitatori, il 21,2% in più rispetto al 2022. Dopo la Catalogna vengono le Isole Baleari – con oltre 14 milioni di turisti e una crescita del 9,1% – seguite dalle Isole Canarie (13,9 milioni e un aumento del 13,1%), Valencia (10,4 milioni, in crescita del 21,8%) e Madrid, che è la regione con la più alta crescita su base annua nel 2023, con un aumento del 29,6%, a oltre 7,5 milioni. Il resto delle regioni è cresciuto complessivamente del 23,8% rispetto all’anno precedente.
In termini di spesa, la Catalogna è anche la regione con la spesa più alta nella destinazione nel 2023, 20.877 milioni di euro e un aumento del 26,7% rispetto all’anno precedente. Le Isole Canarie, seconde, sono praticamente allo stesso livello, con 20.333 milioni (e una crescita del 16,5% su base annua). Dietro di loro, e già sotto i 20 miliardi, ci sono le Isole Baleari, con 17,722 miliardi e un aumento del 16,4%, e l’Andalusia, con 15,361 miliardi, il 28,1% in più rispetto al 2022.

 

Per maggiori informazioni e dati sui flussi turistici in Spagna: https://www.ine.es/dyngs/Prensa/FRONTUR1223.htm  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

Il mercato del caffè in Sudafrica: opportunità e sfide

L’economia sudafricana è, insieme a quella egiziana e quella nigeriana, una delle tre economie più importanti del continente africano1, nonché la più industrializzata2 e diversificata3 del continente.

Il Paese affronta significative disuguaglianze sociali; secondo una pubblicazione del Fondo Monetario Internazionale risalente al 2020, il 20% più ricco della popolazione sudafricana detiene oltre il 68% del reddito, mentre il 40% più povero ne possiede solo il 7%. Ciò significa che i prodotti “premium” sono accessibili solo a una piccola percentuale che vanta un reddito più alto, e ciò si traduce in una domanda distorta.

Infine, la diversità culturale complica l'analisi del consumo di caffè e di molti alti prodotti, con scelte d'acquisto influenzate da abitudini culturali e usi sociali vari.

Secondo il rapporto South African Coffee Industry Landscape 2024, il mercato globale del caffè dovrebbe raggiungere $423,6 miliardi nel 2024, con un previsto aumento a un tasso di crescita annuale composto del 10,52% tra il 2024 e il 20284.

L'industria del caffè sta dunque crescendo globalmente. Il Sudafrica si trova, attualmente, in una fase di transizione. Il consumo di caffè nel Paese è salito da circa 589.000 unità da 60 kg nel 2016/2017 a 825.000 unità nel 20235. La cultura del caffè si sta sempre più diffondendo, con numerosi imprenditori locali e coffee shops popolari in espansione. Il Sudafrica produce principalmente arabica, ma solo circa 100 tonnellate all'anno nelle province KwaZulu-Natal e Mpumalanga. Inoltre, è necessario sottolineare che la vendita e il consumo di caffè istantaneo sono superiori alla media mondiale a causa di una precedente mancanza di appartenenza all'Organizzazione Internazionale del Caffè durante i decenni dell'apartheid6.

In Sudafrica, la cicoria (una radice priva di caffeina spesso utilizzata come sostituto del caffè) ricopre tuttora un ruolo di primordine. Molti produttori mescolano la cicoria al caffè, creando una bevanda istantanea meno costosa e dunque adatta alle classi meno abbienti. Tuttavia, sebbene il Sudafrica sia uno dei maggiori consumatori di cicoria, il mercato di questo prodotto risulta in calo. Si prevede che questo trend continuerà negli anni a venire, indicando una svolta verso una cultura del caffè di più alta qualità7.

Secondo alcuni ristoratori intervistati da ItalCham, la qualità del caffè espresso non è poi così fondamentale per i consumatori sudafricani, i quali nutrono una preferenza per bevande contenenti importanti quantità di latte, come il cappuccino e, ancor di più, il latte macchiato. I sudafricani, inoltre, dimostrano una preferenza per il caffè più amaro e, per questo, il caffè locale tostato ottiene in genere migliori risultati rispetto a quello importato, poiché mantiene meglio l'amarezza preferita. Nonostante la crescente cultura del caffè, quello istantaneo rimane, al momento, la scelta predominante, con marchi come Jacobs, Douwe Egberts, Frisco e Nescafe Ricoffy tra i più acquistati.

I ristoranti, specialmente quelli italiani, preferiscono marchi italiani come Illy, Kimbo e Lavazza. La collaborazione con i ristoranti locali è vista come una strategia efficace per gli importatori di caffè in Sudafrica.

In Sudafrica vigono delle norme che consentono ai prodotti locali di competere con quelli internazionali utilizzando sostituti del caffè più economici. Ad esempio, la miscela Ricoffy può ancora essere classificata come caffè se contiene meno del 50% di cicoria con un minimo dello 0,6% di caffeina8.

Nel mercato sudafricano del caffè, la sostenibilità gioca un ruolo significativo, con un'enfasi particolare su imballaggi ecologici e pratiche sostenibili. Le capsule di caffè sostenibili, che riducono o eliminano l'uso della plastica, stanno guadagnando popolarità, rispondendo alla crescente consapevolezza ambientale tra consumatori e produttori. Aziende come Bootlegger adottano pratiche eco-friendly, con chicchi di caffè provenienti da fonti sostenibili e certificazioni Rainforest Alliance. Anche la linea WCafe di Woolworths si impegna per la sostenibilità, offrendo una gamma completamente biologica che rispetta obiettivi ecologici, di salute ed equità.

Durante la pandemia da Covid-19 in Sudafrica, il "lockdown" ha portato alla chiusura di ristoranti e caffetterie, con un impatto significativo sul settore del caffè. Vincoli economici e aumenti dei costi hanno limitato il ritorno alle abitudini pre-Covid. Nonostante ciò, i dati conclusivi del 20239 indicano una crescita positiva, e sebbene l'industria debba affrontare diverse sfide, si prevede un ritorno ai livelli di consumo pre-pandemia entro il 2025, segnalando una prospettiva positiva per la ripresa e la crescita del settore10.

In conclusione, possiamo affermare che in Sudafrica la cultura del caffè sta vivendo una crescita costante nonostante un'iniziale esclusione del Paese dal mercato globale. La domanda varia dai caffè istantanei più economici alle miscele pregiate. Gli importatori, per avere successo, devono rispondere alle preferenze dei consumatori locali e competere con prodotti sostitutivi, bilanciando qualità e prezzo.

  

1. World Economic Outlook (October 2023) - GDP, current prices (imf.org)

2. New report by African Development Bank, partners finds that 37 African countries have industrialized in last decade | African Development Bank Group (afdb.org)

3. South Africa’s voice to be heard in Davos (african.business)

4. Coffee South Africa, Statista, https://www.statista.com/outlook/cmo/hot-drinks/coffee/south-africa

5. The coffee trend in South Africa - CoffeeBI | Coffee Business Intelligence

6. International Coffee Organization | (icocoffee.org)

7. International Coffee Organization | (icocoffee.org)

8. South Africa very nearly banned bad coffee – but instead gave chicory a new category | News24

9. South African Coffee Industry Overview | Insight Survey

10. What’s brewing? The current state of SA’s coffee industry – BMi Research

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024