Lunedì 21 Luglio 2025
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Lo stipendio medio ha superato nel secondo trimestre del 2022 la soglia di 40.000 corone lorde al mese. Sul potere d’acquisto dei cechi però pesa la forte inflazione. Lo rileva l’Ufficio di Statistica Ceco.
Da aprile a fine giugno lo stipendio medio in Repubblica Ceca è aumentato del 4,4%. “Tenendo conto dell’inflazione in termini reali, per la terza volta consecutiva, c’è stato un calo che questa volta è stato del 9,8%” ha notato Jitka Erhartová, capo del dipartimento delle statistiche del lavoro.
A trainare gli incrementi sono stati i settori prevalentemente privati. Nell’industria manifatturiera gli stipendi sono aumentati dell’8%, nella ristorazione e accoglienza di oltre l’11%, nei trasporti di quasi il 9% e nelle telecomunicazioni dell’11%. Sotto la media gli incrementi nei settori pubblici. Nel settore della salute c’è stato addirittura un calo del 21% dovuti alla distribuzione nello scorso anno di bonus relativi alla pandemia covid-19.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
I progetti dei treni ad alta velocità rappresentano un elemento importante in quella che può essere definita come l’ambizione thailandese di diventare un hub logistico dell’Indocina, facendo dello sviluppo della rete ferroviaria del paese una priorità all’interno del piano strategico ventennale del Governo (2018-2037).
Recentemente, molti dei nuovi piani di sviluppo delle reti ferroviarie sono stati implementati, includendo progetti di treni elettrici a Bangkok e nelle province limitrofe, tra questi troviamo la prima fase del progetto sino-thailandese di treni ad alta velocità. Vi è inoltre un progetto di treni ad alta velocità che collegherà gli aeroporti di Don mueang, Suvarnabhumi e U-tapao.
Conformemente alla politica di sviluppo del sistema ferroviario del Governo, la State Railway of Thailand (SRT) mira a portare avanti il progetto di treni ad alta velocità in tutto il paese, da nord a sud.
La linea settentrionale si svilupperà da Bangkok a Chiang Mai, mentre quella orientale connetterà Bangkok con Rayong. La linea nordorientale collegherà Bangkok a Nong Khai, mentre quella meridionale Bangkok a Padang Besar.
Si stima che questi progetti arriveranno ad avere un’estensione di 2.700 km, 1207 dei quali considerati urgenti e quindi posti come priorità. [...]
Secondo la SRT, questa linea di treni ad alta velocità non servirà solo a connettere varie parti della Thailandia, ma costituirà un asse ferroviario per tutto la zona ASEAN.
Tra tutti i progetti, quello sino-thailandese, seguito ad un accordo firmato tra i due governi il 12 maggio 2016 a Pechino, è il pezzo forte ed è composto da due fasi: la prima comprende la costruzione di un sistema di treni ad alta velocità da Bangkok a Nakhon Ratchasima, la seconda continuerà invece da Nakhon Ratchasima a Nong Khai, al confine col Laos.
La prima fase conterà di un investimento thailandese di 179.41 milioni di bath: la linea ferroviaria, con un’estensione di 250 km da Bang Sue (Bangkok) a Nakhon Ratchasima e comprendente 6 stazioni, è prevista per il 2026. I treni che percorreranno questa rotta saranno i Six Fuxing Hao CR300: ognuno di essi composto da sei carrozze con 594 posti [...]. il massimo tempo di percorrenza tra la prima e l’ultima stazione sarà di un’ora e mezzo, in quanto i treni partiranno a distanza di 90 minuti l’uno dall’altro, ogni giorno, dalle 6 alle 12. La tariffa oscillerà tra i 105 e i 535 bath.
La seconda fase del progetto, per un totale di 357 km da Nakhom Ratchasima a Nong Khai, renderà possibili gli spostamenti dalla Thailandia al Laos e dal Laos alla città cinese di Kunming. Avendo già superato la valutazione sull’impatto ambientale, si prevede che quest’ultima venga completata dai tre ai quattro anni dopo la prima, quindi tra il 2029 e il 2030.
La SRT ha affermato che, una volta che tutti e quattro i progetti dei treni ad alta velocità saranno completati e connessi, serviranno come anello di congiunzione per un enorme network di reti ferroviarie per il trasporto di merci e persone tra Cina e Malesia, attraverso Laos e Thailandia. La tratta orientale fornirà inoltre una connessione tra il porto di Map Ta Phut e i tre maggiori aeroporti thailandesi.
Fonte: https://bit.ly/3BplrDz
(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)
La Corea a luglio ha registrato un avanzo delle partite correnti per il terzo mese consecutivo, ma il surplus è crollato quando il saldo delle merci è diventato rosso per la prima volta in circa 10 anni a causa del rapido aumento dei costi di importazione di energia e altre materie prime.
Secondo i dati preliminari della Banca dii Corea l'avanzo delle partite correnti del paese è stato di 1,09 miliardi di dollari a luglio, rispetto ai 5,61 miliardi di dollari registrati nel mese precedente.
L'eccedenza di luglio è stata anche molto inferiore rispetto allo stesso mese del 2021, quando il paese aveva registrato un'eccedenza di $ 7,71 miliardi.
Nel periodo gennaio-luglio 2022, il surplus cumulativo del paese si è quasi dimezzato a 25,87 miliardi di dollari da un surplus di 49,46 miliardi di dollari registrato nello stesso periodo del 2021.
Il paese ha importato beni per un valore di 60,23 miliardi di dollari a luglio, il 21,2% in più rispetto all'anno precedente, mentre le esportazioni sono cresciute del 6,9% su base annua per un valore di 59,05 miliardi di dollari.
Tra le importazioni gli acquisti di materie prime rispetto al 2021 sono aumentati del 35,5% con in particolare le importazioni di carbone e petrolio greggio che sono aumentate rispettivamente del 110% e del 99,3%.
Di conseguenza a luglio, il saldo commerciale della Corea per la prima volta dal 2012 ha registrato un deficit di 1,18 miliardi di dollari.
Fonte: https://bit.ly/3QqGwlv
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Le stime di crescita dell’economia ceca nel secondo trimestre sono state riviste al rialzo dall’Ufficio di Statistica Ceco.
Nel secondo trimestre il prodotto interno lordo ceco è aumentato rispetto a un anno fa del 3,7% e dello 0,5 % rispetto al primo trimestre dell’anno. Nell’andamento anno su anno crescono ancora i consumi delle famiglie. Molto buono l’andamento degli investimenti, che hanno registrato un rialzo di oltre il 6%, e quello delle scorte. Il valore aggiunto lordo è cresciuto del 3,4%, mentre il contributo della domanda estera alla crescita rimane negativo.
Secondo gli esperti l’andamento dell’economia ha mantenuto l’energia positiva dei trimestri precedenti. “Nonostante la forte crescita dei prezzi le famiglie non sono state fino ad ora disponibili a limitare i propri consumi e le imprese completavano i progetti d’investimento in essere” ha indicato l’esperto di UniCredit Bank Czech Republic & Slovakia Jiří Pour. Nei prossimi trimestri è atteso invece un rallentamento, che dipenderà fortemente dall’evoluzione nel settore delle energie.
Fonte: https://bit.ly/3cX3jYt
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il rapporto allegato guarda all'industria hardware-software analizzando gli ultimi dati ed effetti post-pandemia.
In Canada, il crescente numero di lavoratori in smart-working e l’uso della didattica a distanza prolungato, è stato motivo di un'accelerazione per quanto riguarda la digitalizzazione delle attività, come confermato dal passaggio da software locali a SaaS (software-as-a-service), modello prettamente basato su abbonamenti ed accessibilità. Dall'inizio della pandemia, infatti, le imprese del settore della progettazione di sistemi informatici e dei servizi correlati su territorio canadese hanno riportato entrate operative totali di 68,9 miliardi di dollari, la cui quota maggiore proviene dall'Ontario (50,1%), seguito dal Québec (25,5%).
A questo bisogna anche aggiungere che il Canada, ed in particolare la provincia dell’Ontario, sono sede di aziende produttrici di software conosciute a livello globale e quotate in borsa con un’altissima capitalizzazione azionaria, tra cui Shopify, OpenText Corporation, Descartes Systems and Constellation Software Inc.
Al contrario, si può confermare che il settore hardware abbia risentito della pandemia a causa della diminuzione del budget da parte delle aziende nonostante l'analisi riportata confermi una ripresa delle attività economiche nel 2021, il cui andamento ha portato ad un aumento delle vendite di prodotti hardware e in particolare di semiconduttori utilizzati in prodotti tecnologici, telefoni e automobili solo per citarne alcuni.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
Dal 2014 la Commissione europea monitora i progressi degli Stati membri in materia di digitalizzazione e pubblica ogni anno l’Indice dell’economia e della società digitali (DESI). In generale si osserva che la pandemia ha accelerato le tendenze già esistenti. Inoltre, in tutti gli Stati membri le politiche in questo ambito saranno ampiamente facilitati dai €127 miliardi dedicati alle riforme e agli investimenti digitali nei 25 piani nazionali di ripresa e resilienza adottati dal Consiglio.
Secondo i dati del report di quest’anno, l’Italia si colloca al 18° posto fra i 27 Stati membri dell’UE, scalando di due posizioni rispetto al 2021. Considerando che l’Italia è la terza economia dell’Unione europea per dimensioni, i progressi che essa compirà nell’ambito della trasformazione digitale saranno di fondamentale importanza al fine di conseguire gli obiettivi del decennio digitale per il 2030.
Il 25,1 % del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ammonta a circa €48 miliardi, è destinato proprio alla transizione digitale. Questo garantisce i fondi necessari per accelerare la trasformazione digitale dell’Italia. Da un punto di vista del capitale umano, più della metà della popolazione non dispone nemmeno delle competenze digitali basilari, e la percentuale degli specialisti rimane sotto la media UE. Il numero delle PMI dotate di un livello minimo di digitalizzazione (60%) è invece in aumento. Sono stati fatti dei progressi in termini di connettività e nell’erogazione di servizi pubblici digitali: nonostante soltanto il 40% dei cittadini italiani ne faccia ricorso, l’incremento negli ultimi due anni è stato notevole.
La Germania si colloca invece al 13° posto. La digitalizzazione è tra gli obiettivi principali del Piano di Sviluppo e Resilienza (DARP) della Germania: infatti, più del 50% del budget totale di €26,5 miliardi è destinato alla trasformazione digitale.
In termini di capitale umano, la Germania presenta dati contrastanti: la percentuale di persone con competenze digitali di base è leggermente inferiore alla media; al contrario, la quota di professionisti nel settore è superiore. Per quanto riguarda la connettività, la copertura della rete fissa ad altissima capacità è migliorata in modo significativo. Tuttavia, la Germania è ancora in ritardo per quanto riguarda la copertura in fibra ottica (con il 15,4% si colloca tra le ultime posizioni). Infine, la maggior parte degli indicatori riguardanti l’integrazione delle tecnologie digitali all’interno delle imprese si attesta intorno alla media UE.
Fonti: https://bit.ly/3q62VK3; https://bit.ly/3Rzqmr0; https://bit.ly/3KEqVgV
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Dopo la leggera contrazione del PIL danese nel corso del primo trimestre del 2022, gli indicatori economici di Statistics Denmark registrano una forte ripresa nel secondo trimestre, con una crescita dell’economia nazionale del 0,7%.
La ripresa dopo la lieve flessione
Il leggero declino registrato nei primi mesi del 2022 è stato causato dalle restrizioni e le chiusure imposte nel mese di gennaio per la gestione del Covid-19, che hanno portato ad un calo di produzione nel settore dei servizi pubblici e dei servizi privati rivolti alla famiglia. Inoltre, lo scoppio della guerra in Ucraina nei primi mesi di quest’anno, ha rappresentato un nuovo fattore di destabilizzazione e di rallentamento per la crescita di tutte le economie mondiali, compresa quella danese. Invero, con l’invasione russa del territorio ucraino, sono state applicate delle nuove sanzioni internazionali alla Federazione Russa, che hanno comportato problemi di approvvigionamento energetico ed un conseguente aumento dei prezzi delle materie prime. Ciò ha determinato un incremento dell’incertezza a livello internazionale, riducendo i consumi e gli investimenti globali, e perciò rappresentando un nuovo fattore di instabilità per le economie internazionali.
Sebbene il primo semestre del 2022 si sia aperto con una serie di sfide che hanno messo a prova la robustezza e la stabilità anche di economie forti come quella della Danimarca, i dati relativi alla contrazione dell’economia danese vanno letti considerando gli alti livelli di crescita economica del paese che hanno generalmente caratterizzato il 2021, e che sono stati particolarmente elevati nel corso dell’ultimo trimestre dello scorso anno.
Invero, l’economia danese già decretata come una delle economie più competitive al mondo in tempi pre-Covid dal World Competitiveness Ranking dell’International Institute for Management Development, il quale stila una classifica analizzando come i paesi gestiscono le proprie competenze al fine di raggiungere la creazione di valore a lungo termine, nel corso degli ultimi anni è riuscita a scalare questa classifica arrivando in prima posizione nel 2022, dimostrando perciò di essere riuscita a reagire agli ostacoli che si sono presentati nel corso del tempo. Allan Sørensen, chief economist alla Confederazione dell’Industria Danese, ha infatti sostenuto che i risultati raggiunti dal paese hanno dimostrato l’efficienza della società danese e la forza della sua economia, pronta alla gestione dei cambiamenti imposti dalla pandemia grazie all’alto livello di resilienza dei propri mercati.
Previsioni future
Per i prossimi mesi gli analisti si aspettano un incremento del tasso di crescita del PIL danese al 0,10%, con una crescita del PIL reale al 3% nel 2022, soprattutto grazie alla ripresa della domanda nazionale sia dei consumi privati che degli investimenti.
È inoltre previsto che il protrarsi della guerra in Ucraina continuerà a mettere alla prova i mercati globali, soprattutto a causa dell’instabilità della sicurezza energetica dei paesi, dovuta dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dai problemi di approvvigionamento energetico. Per questo motivo, gli indicatori economici, sebbene si aspettino una situazione di ulteriore crescita economica per la Danimarca, prevedono una decelerazione della crescita dell’economia nazionale, con una crescita del PIL reale prevista al 1,2% nel 2023.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Nel secondo trimestre del 2022, si stima che il prodotto interno lordo (PIL) dell’Italia sia aumentato dell’1% rispetto al trimestre precedente, proseguendo con la sua fase espansiva per il sesto trimestre consecutivo. Per il 2022 si prevede una crescita complessiva del 3,4%.
Tuttavia, per quanto riguarda le esportazioni italiane verso i mercati UE e non UE, dopo cinque mesi di crescita esse sono diminuite (-2,1%). Nel complesso, rispetto al trimestre precedente, lo sviluppo economico nel secondo trimestre del 2022 è rimasto comunque positivo, anche se con una crescita più lenta (+6,2% dopo il +8,0% del primo trimestre).
Nel corso dell’anno, Stati Uniti (+25,3%), Germania (+15,6%) e Francia (+16,7) sono i maggiori responsabili dell’aumento delle esportazioni italiane.
In particolare, il legame tra Germania e Italia è contraddistinto da intensi e stretti rapporti economici. La Germania si trova infatti tradizionalmente al primo posto per ciò che concerne le importazioni. Negli ultimi dieci anni, l’importanza dell’Italia per l’economia tedesca non è praticamente cambiata e questo sottolinea la stabilità delle loro relazioni bilaterali.
In numerosi settori industriali, la Germania è il riferimento e la prima fonte di approvvigionamento per l’Italia. Nonostante la situazione di instabilità causata dalla pandemia e dal conflitto in Ucraina, la domanda di prodotti tedeschi in Italia è elevata, duratura e tendenzialmente in crescita. Anche di fronte all’intensificarsi della concorrenza globale e all’ascesa della Cina, i produttori tedeschi dell’industria automobilistica, dell’industria chimica o dell’ingegneria meccanica non hanno praticamente perso quote di mercato in Italia, a riprova della stretta integrazione delle industrie dei due Paesi.
Le prospettive per il futuro sono sostanzialmente positive anche grazie al Recovery Fund che prevede fondi per la trasformazione verde e digitale dell’Italia. A questo proposito si menzionano le agevolazioni economiche, che il governo italiano sta implementando al fine di rendere il mercato italiano sempre più attraente per gli investitori esteri. Anche in questo ambito, le aziende tedesche ricoprono un ruolo decisivo nel panorama degli investimenti esteri diretti in Italia: secondo i dati forniti da Banca d’Italia, nel 2020 €44,6 miliardi sul totale di €382,4 miliardi provenivano infatti da aziende tedesche.
Fonti: https://bit.ly/3RayrSR; https://bit.ly/3KIdahh; https://bit.ly/3AIxudI; https://bit.ly/3q3wNH1
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il 25 agosto la Banca di Corea (BOK) ha alzato il suo tasso di interesse chiave di un quarto di punto percentuale mentre lotta per tenere a freno l'inflazione che quest'anno dovrebbe raggiungere il livello più alto registrato in più di due decenni.
Come ampiamente previsto, il consiglio di politica monetaria della Banca di Corea ha votato per aumentare il tasso repo a sette giorni di riferimento al 2,5% in una riunione per la determinazione dei tassi all'inizio della giornata, secondo la BOK.
La mossa ha rappresentato il settimo aumento degli oneri finanziari della banca centrale - 2 punti percentuali insieme - da quando ha effettuato il suo primo aumento del tasso in 15 mesi nell'agosto dello scorso anno per annullare l'allentamento della sua posizione di politica monetaria e far fronte ai crescenti timori sull'inflazione.
In un annuncio separato, la BOK ha rivisto le sue prospettive di inflazione per il 2022 dal precedente 4,6% al 5,2%, che è la proiezione più alta da quando è stato introdotto il sistema di obiettivi di inflazione attualmente in vigore dal 1998.
Anche le prospettive di crescita di quest'anno per la quarta economia più grande dell'Asia sono state riviste al ribasso dal 2,7% al 2,6%. La BOK sta annunciando ogni tre mesi una revisione delle stime di inflazione e crescita.
Il recente aumento dei tassi ha lo scopo di frenare l'inflazione che è stata sottoposta a crescenti pressioni al rialzo a causa degli alti prezzi dell'energia e dei crescenti costi di importazione di altri materiali chiave le cui interruzioni dell'approvvigionamento rimangono gravi a causa della guerra in corso in Ucraina.
I prezzi al consumo del paese, un importante indicatore dell'inflazione, sono aumentati del 6,3% a luglio rispetto all'anno precedente, il ritmo più veloce in quasi 24 anni.
La BOK ha sottolineato che la sua priorità è combattere l'inflazione, ma resta preoccupato che aumenti dei tassi troppo rapidi e bruschi potrebbero aumentare l'onere del debito delle famiglie e rallentare l'economica che si sta riprendendo dalle ricadute delle restrizioni legate alla pandemia.
Il governatore della BOK Rhee Chang-yong ha detto ai giornalisti che l'inflazione probabilmente raggiungerà il picco alla fine del terzo trimestre o all'inizio del quarto trimestre, anche se è impossibile dirlo con certezza in mezzo alla crescente incertezza economica globale.
Ha anche aggiunto che il BOK probabilmente spingerà per uno o due ulteriori aumenti dei tassi entro la fine dell'anno, ma che molto probabilmente saranno aumenti incrementali di 0,25 punti percentuali.
Fonte: https://bit.ly/3cIE0Ju
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
L’economia americana sta attraversando un periodo di forte affaticamento dovuto a numerosi fattori in gioco quali la crescita del costo delle materie prime, in particolare legate alla produzione e all’utilizzo di energia, i conseguenti problemi di trasporto, la guerra in Ucraina e l’inflazione a livelli record che hanno rivalutato a ribasso le stime di ripresa dell’economia a seguito della pandemia.
Tuttavia, se da un lato sono chiare le cause di questo fenomeno, sono contrastanti le previsioni e le valutazioni che gli economisti hanno sulla situazione economica presente. La maggior parte degli analisti prevedono che la contrazione economica rimanga limitate in termini di dimensioni e di durata, altri invece ritengono che gli Stati Uniti siano entrati a tutti gli effetti in una fase di recessione dal momento che la crescita annua è stata rivalutata a 0,9%.
La Federal Reserve ha contribuito certamente a creare questa le condizioni per una bassa crescita nel tentativo di frenare l’inflazione innalzando i tassi d’interesse. Così facendo, inevitabilmente i tassi d’interesse dei mutui hanno subito un brusco innalzamento contribuendo a limitare la crescita del settore immobiliare, ridimensionando quindi la crescita prevista a seguito della pandemia.
I sospetti che l’economia americana si stia dirigendo verso una vera e propria recessione si sono concretizzati notevolmente dopo le pubblicazioni ufficiali del Fondo Monetario Internazionale del 28 luglio che indicano un secondo quadrimestre 2022 consecutivo di contrazione dell’economia. Sebbene questo basti per poter evocare lo spettro di una recessione in base allo storico di passate crisi economiche, alcuni analisti segnalano che un fattore in particolare potrebbe ridurre gli effetti di questo rallentamento: un mercato del lavoro robusto capace di creare in media 400 mila posti lavoro al mese, come affermato dalla Segretaria del Tesoro, Janet Yellen.
Il mercato del lavoro attuale negli USA è infatti uno dei più dinamici al mondo: la disoccupazione si attesta intorno al 3,6% e si calcola che per ogni disoccupato siano presenti quasi due posti di lavoro disponibili. Da ultimo, secondo alcuni analisti, questo fattore è in grado di trainare l’economia americana verso una fase di crescita contenuta dal momento che per poter considerare l’economia in recessione, la disoccupazione dovrebbe superare la soglia del 4%.
Fonti:
Time - https://bit.ly/3RbVgG5
Wall Street Journal - https://on.wsj.com/3q74mYy
Financial Times - https://on.ft.com/3B78dLt
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)