Notizie mercati esteri

Venerdì 26 Marzo 2021

Import-Export della Germania nel 2020

Il 9 febbraio scorso l’ufficio di statistica del governo tedesco (Destatis) ha pubblicato un report che racchiude i risultati ottenuti dalla Germania nello scambio commerciale con l’estero a fine 2020.
Il documento mette in mostra sia i dati del 2020, sia quelli del 2019, in modo da favorire una comparazione tra la situazione pre- e post-Covid19.

Osservando l’interscambio annuale fra la Germania ed i vari paesi è evidente quanto la pandemia abbia impattato negativamente sui volumi del commercio internazionale. Tuttavia, il documento suggerisce qualcosa in più. I dati sono infatti divisi tra il periodo gennaio – dicembre (resoconto annuale) ed un focus sul mese di dicembre.

Il motivo alla base di questa scelta è infatti quello di evidenziare come, seppur ancora in piena emergenza pandemica, il mercato sembri aver ritrovato il suo ritmo a tal punto da registrare in molti casi bilanci superiori nel mese di dicembre 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Prendendo ora in analisi l’import ed export tra la Germania e l’Italia, i numeri rivelano un export tedesco che subisce un crollo del 10.8% su base annuale, mentre una diminuzione del 2.0% per il mese di dicembre. Per quel che concerne l’import (proveniente dall’Italia), notiamo nuovamente un ristringimento del 5,7% su base annuale, questa volta però accompagnato da un +2.6% nel mese di dicembre. In numeri concreti questo implica uno scambio dall’Italia alla Germania a dicembre 2020 superiore di 100 € Mln rispetto allo stesso mese nel 2019.

Questi risultati suggeriscono alcune considerazioni. Da una parte, osservando l’interscambio commerciale fra la Germania e altri paesi, è possibile delineare un trend positivo sugli ultimi dati resi noti dall’ufficio di statistica tedesco. Pertanto, ipotesi di un mercato che ha imparato a convivere, ed in alcuni casi anche a sfruttare, la pandemia, sono ormai al centro della discussione. In secondo luogo, bisogna riconoscere la capacità che le aziende italiane hanno avuto nel riuscire a migliorare le proprie relazioni commerciali con le controparti tedesche in un periodo del genere.

Fonte: https://bit.ly/3w2zydn

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Martedì 20 Aprile 2021
Venerdì 26 Marzo 2021

La Danimarca e la parità di genere nel management aziendale

Tra i Sustainable Development Goals della Nazioni Unite, il progresso verso l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile è il quinto obiettivo che i 193 Stati membri si prefiggono di realizzare entro il 2030 (UNRIC).

Lo Stato danese, con la Strategia per l’impegno della Danimarca con la United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women (UN Women) 2018-2022, intende promuovere la parità di genere, rafforzando le normative in vigore e sviluppando i propri sistemi di governance (UM dk). Inoltre, secondo un report stilato dal Ministero degli Affari Esteri danese per la “UN Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination against Women”, il sistema di welfare in Danimarca è progettato per promuovere e garantire l’uguaglianza di genere (OHCHR, 2021).

Nel concreto, a seguito dei continui squilibri di genere nei consigli di amministrazione e nei processi decisionali, dal 2013 la Danimarca ha adottato una serie di atti normativi per promuovere effettivamente l’uguaglianza di genere. In relazione al management aziendale, le leggi adottate vincolano le grandi aziende a stabilire obiettivi per l’equilibrio di genere nei loro consigli di amministrazione e a incentivare attività finalizzate alla promozione delle pari opportunità al proprio interno. Negli ultimi otto anni, a seguito delle politiche di gender equality adottate, la quota di donne all’interno dei consigli di amministrazione aziendali è aumentata e vi è una maggiore consapevolezza dei vantaggi della diversità nella gestione delle stesse aziende (ibid.).

Dal 2017, Statistiks Danmark registra il numero di donne presenti nel consiglio di amministrazione e nel management delle imprese danesi, col fine di migliorare l’analisi di genere all’interno dello Stato (ibid). Se si guarda ai servizi sanitari e sociali nel loro insieme, il 43% dei manager sono donne. All’interno dell’industria della bellezza e della cura della pelle il 68% dei dirigenti sono donne. Nel settore dell’acconciatura la percentuale è del 61%, seguito dall’industria della consulenza psicologica, dove il 57 % del management è costituito da donne (Statistiks Danmark, 2021).

Per quanto concerne le dimensioni delle aziende, è tra quelle molto piccole che le donne si trovano al massimo grado nelle posizioni apicali. Questo deve essere visto in relazione al fatto che ci sono molte piccole imprese nei settori in cui le donne costituiscono un’alta percentuale degli amministratori (ibid.). Tuttavia, troviamo il minor numero di manager donne tra i settori di approvvigionamento energetico (6%), edilizia e costruzioni (6%) ed estrazione di materie prime (8%) (ibid.).

Le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile e alla crescita economica di un Paese. Infatti, un traguardo importante che la Danimarca si pone è quello di raggiungere un equilibrio di genere 50-50 a livello dirigenziale entro il 2030 (OHCHR, 2021).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 26 Marzo 2021
Lunedì 15 Marzo 2021

Post Brexit: le esportazioni britanniche verso l’UE crollano di 5,6 miliardi di sterline

L’Office for National Statistics (ONS) ha dichiarato che il declino delle importazioni e delle esportazioni britanniche, causato dalla diminuzione dei flussi commerciali con l’UE, ha contribuito a determinare la peggiore performance mensile dell’economia britannica dal 1997.

In particolare, le esportazioni UK verso l’Unione Europea hanno subito un calo del 40,7% a gennaio, nel primo mese dopo l’entrata in vigore effettiva della Brexit e nel periodo di restrizioni piú severe del lockdown nazionale.

Secondo l’ONS, infatti, durante questo periodo le esportazioni britanniche verso l’Unione Europea sono scese di 5,6 miliardi di sterline, mentre le importazioni di 6,6 miliardi.

In seguito alle operazioni di stoccaggio da parte delle aziende e il caos registrato alle dogane in preparazione del periodo di transizione, il declino dell’economia britannica ha comportato il crollo de PIL nazionale del 2,9% rispetto ai livelli di dicembre.

Fonte: https://bit.ly/30JXZh4

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 9 Aprile 2021
Lunedì 15 Marzo 2021

Svizzera - Gli esperti della Confederazione confermano: dopo il graduale allentamento delle misure anti-COVID la ripresa sarà celere

È probabile che il PIL svizzero diminuisca nell'attuale primo trimestre, ma in seguito l'allentamento delle misure anti-COVID dovrebbe comportare una rapida ripresa. L'incertezza rimane eccezionalmente alta.

Dalla fine del 2020 l'inasprimento delle misure per contrastare il virus ha pesato molto sui settori dell'economia. Alcuni comparti del terziario hanno registrato un crollo delle attività. Il gruppo di esperti prevede pertanto, per il 1° trimestre in corso, un forte calo del PIL della Svizzera. Finora, tuttavia, nulla lascia presagire un tracollo di entità analoga a quello della prima ondata dello scorso anno.

Sviluppi epidemiologici permettendo, e se sarà possibile allentare le misure anti-COVID secondo le fasi previste, l'economia nazionale dovrebbe riprendersi molto rapidamente. I consumatori ritroveranno allora diverse possibilità di spendere, poco praticabili nei mesi invernali, e ciò rilancerà le vendite nei settori interessati. In parallelo, l'aumento della domanda mondiale dovrebbe sostenere il ramo dell'export. L'utilizzo delle capacità produttive lieviterà di conseguenza, con ricadute positive sulle attività di investimento in Svizzera. Nel complesso, il gruppo di esperti si aspetta per l'intero 2021 una crescita del PIL del 3,0 % al netto degli eventi sportivi (previsione invariata). L'economia svizzera crescerebbe cioè a un tasso superiore alla media storica, superando il livello del PIL pre-crisi verso la fine del 2021. La disoccupazione dovrebbe diminuire gradualmente e attestarsi a una media annua del 3,3 % nel 2021 (previsione invariata).

Questo scenario presuppone la sostanziale attuazione, a partire dai mesi primaverili del 2021, delle misure di allentamento, senza che sia necessario inasprire le misure a forte impatto sull'economia.

Stando così le cose, la successiva ripresa congiunturale dovrebbe anche guadagnare in ampiezza. Persino i settori economici parecchio esposti, come il turismo internazionale, dovrebbero uscire progressivamente dalla crisi attuale. Per il 2022 il gruppo di esperti prevede pertanto una crescita del PIL del 3,3 % superiore alla media, al netto degli eventi sportivi. Rispetto alle stime del dicembre scorso (3,1 %) il contesto internazionale appare un po' più favorevole e ciò non può che giovare alle esportazioni svizzere. Sulla scia della ripresa economica, l'occupazione dovrebbe chiaramente aumentare, mentre la disoccupazione scenderebbe a una media annua del 3,0 % (previsione invariata).

Fonte: https://bit.ly/3tiJtcp

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 15 Marzo 2021
Venerdì 12 Marzo 2021

Il Governo britannico stanzia dei fondi per la realizzazione di nuovi progetti ferroviari in Galles

Il Primo Ministro Boris Johnson vuole destinare 20 milioni di fondi per l’avviamento di una serie di progetti infrastrutturali, incluse strade e ferrovie, per migliorare l’interconnessione tra diverse aree britanniche.

Il governo britannico sta inoltre considerando di approvare l’esonerazione della tassa Air Passenger Duty per i voli interni al Regno Unito.

Tali misure sono state annunciate in seguito alla pubblicazione del report di Sir Peter Hendy,  Union Connectivity Review (UCR).

Lo scorso anno, infatti, è stato richiesto a Sir Peter Hendy di esplorare nuovi modi per connettere in maniera piú efficace le varie aree del Regno Unito.

Il suo report finale la prossima estate identificherà i nuovi possibili potenziamenti alla rete di trasporti.

Per dare il via ad alcuni dei progetti evidenziati da Sir Peter, il governo britannico vuole quindi stanziare 20 milioni di sterline per esplorarne il futuro sviluppo.

Tuttavia, saranno probabilmente necessari diversi miliardi di sterline di investimenti per consentirne la piena realizzazione.

Fonte: https://bit.ly/3cmFHYR

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021
Venerdì 12 Marzo 2021

La situazione sul mercato del lavoro in Svizzera nel mese di febbraio 2021

Secondo i rilevamenti effettuati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), alla fine di febbraio 2021 erano iscritti 167’953 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 1’800 in meno rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione è diminuito dal 3,7% nel mese di gennaio 2021 al 3,6% nel mese in rassegna. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è aumentato di 50’131 unità (+42,5%).

Disoccupazione giovanile
Il numero di giovani disoccupati (15-24 anni) è diminuito di 438 unità (-2,5%) arrivando al totale di 17’328, ciò che corrisponde a 5’208 persone in più (+43,0%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Disoccupati di 50-64 anni
Il numero dei disoccupati di 50-64 anni è diminuito di 227 persone (-0,5%), attestandosi a 47’288. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente ciò corrisponde a un aumento di 13’871 persone (+41,5%).

Persone in cerca d’impiego
Complessivamente le persone in cerca d’impiego registrate erano 259’735, 1’764 in meno rispetto al mese precedente e 69’336 (+36,4%) in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Posti vacanti annunciati
Il 1° luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%; dal 1° gennaio 2020 questo valore soglia è stato ridotto al 5%. Il numero dei posti annunciati all’URC è aumentato in febbraio di 5’737 raggiungendo le 38’678 unità. Dei 38’678 posti, 26’143 sottostavano all’obbligo di annuncio.

Lavoro ridotto conteggiato nel mese di dicembre 2020
Nel mese di dicembre 2020 sono state colpite dal lavoro ridotto 293’678 persone, ovvero 2’914 in meno (-1,0%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende colpite è aumentato di 356 unità (+1,0%) portandosi a 34’667. Il numero delle ore di lavoro perse è diminuito di 546’285 unità (-2,9%), portandosi a 18’610’337 ore. Nel corrispondente periodo dell'anno precedente (dicembre 2019) erano state registrate 154’535 ore perse, ripartite su 3’279 persone in 152 aziende.

Persone che hanno esaurito il loro diritto all’indennità nel mese di dicembre 2020
Secondo i dati provvisori forniti dalle casse di disoccupazione, nel corso del mese di dicembre 2020, 2’123 persone hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione.

Fonte: https://bit.ly/3lh2l91

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

 

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021
Venerdì 12 Marzo 2021

Il fornitore di supermercati britannici Oscar Mayer creerà presto 250 posti di lavoro nel nuovo centro di produzione meat free in Galles

L’azienda britannica produttrice di piatti pronti Oscar Mayer Ltd sta investendo nella ristrutturazione dell’impianto produttivo dell’Aber Road Industrial Estate a Flintexplains.

La mossa porterà alla creazione di 250 nuovi posti di lavoro nel Galles del Nord, la maggior parte dei quali sarà nel nuovo centro di produzione alimentare meat-free a Flint.

Oscar Mayer, che rifornisce tutte le piú importanti catene di supermercati britannici, creerà i posti di lavoro presso l’ex stabilimento alimentare David Woods Foods.

L’azienda sta attualmente investendo capitale nel rifacimento della struttura esistente, di modo da aiutare la transizione dello stabilimento verso la creazione di un centro di produzione meat-free.

Oscar Mayer opera già nella grande area industriale Rowan Foods nel Wrexham Industrial Estate, che attualmente impiega piú di 1000 persone.

Fonte: https://bit.ly/3bHgk4E

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021
Venerdì 12 Marzo 2021

Braga (Portogallo) investe 75 milioni nel più grande parco acquatico iberico

Un gruppo di investitori di Braga, alleati dell'americano Sean Huang e guidati da Paulo Castro, intende investire nella costruzione di un resort che includerà un hotel e varie aree di svago ed intrattenimento. 

Il progetto, che creerà circa mille posti di lavoro, è previsto all'interno di un terreno di 33,2 ettari e vedrà la costruzione di due aree distinte: una riservata alle attività economiche, dove sarà possibile trovare negozi, supermercati e palestra, ed un’altra principalmente turistica.

Fonte: https://bit.ly/3rFY3up

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

 

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021
Venerdì 12 Marzo 2021

Le spese dei consumatori britannici subiscono ancora il peso del lockdown

I consumatori britannici apportano ulteriori tagli alle spese durante il secondo mese in lockdown a febbraio. Tuttavia, secondo i dati raccolti martedì da Barclaycard, la fiducia nell’economia del Paese ha raggiunto un picco annuale.

Le spese dei consumatori a febbraio erano infatti inferiori del 13,8% rispetto all’anno prima, non lontani dai dati di gennaio che mostravano un crollo del 16%, sempre secondo la ricerca di Barclaycard.

Gli acquisti di generi di prima necessità, invece, hanno subito un rincaro del 5,3%, così come le vendite online dei supermercati che hanno registrato un aumento. Tuttavia, le spese di beni non essenziali sono crollate del 22,1% e molti business sono rimasti chiusi.

Dopo aver sofferto il piú grande crollo in tre secoli lo scorso anno, l’economia britannica è destinata a crescere rapidamente in seguito al graduale allentamento delle misure restrittive in vigore, che terminerà alla fine di giugno.

In base ad un sondaggio erogato da Barclaycard, la fiducia dei consumatori nei confronti dell’economia britannica è aumentata dal 4% al 28%, il picco piú alto raggiunto dall’inizio della pandemia lo scorso anno.

Molti cittadini stanno ora pensando a come spendere i propri risparmi, accumulati durante questo periodo di lockdown. Un quinto dei britannici che hanno risparmiato piú del solito in tempi di Covid19 hanno espresso la volontà di partire per una lunga vacanza, mentre il 13% si concederà qualche sfizio in piú.

Fonte: https://reut.rs/2OqW4vl

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

 

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021
Venerdì 12 Marzo 2021

Regno Unito: l’aumento delle tasse risanerà il deficit britannico del 60%

Il ministro delle finanze britannico Rishi Sunak vuole ristabilire un equilibrio nelle finanze pubbliche del Paese, appoggiandosi per il 60% sull’aumento delle tasse e per il 40% sui tagli alle spese.

Si tratta di un cambio di rotta significativo rispetto all’approccio adottato dal governo in seguito alla crisi del 2008.

Il programma finanziario annunciato la scorsa settimana da Sunak, infatti, ha predetto un deficit di bilancio pari al 4% del prodotto interno lordo britannico nel 2023/24, contro il 19% del PIL registrato nel 2020/21 - momento storico in cui i prestiti sono serviti a sanare la maggior parte dei costi e delle spese legate alla pandemia globale.

“Se si guarda alla proporzione di questo risanamento di bilancio, confrontato con quello precedente del 2010, il 60% si appoggia ora sulle tasse, mentre il 40% sui tagli alle spese,” ha dichiarato il direttore dell’Office for Budget Responsibility (OBR) Richard Hughes al Comitato del Tesoro britannico.

Ha poi aggiunto che, quando nel 2010 il ministro britannico ha apportato un consolidamento del bilancio nazionale, si è trattato di una manovra perlopiù basata sulle spese pubbliche e meno sul sistema di tassazione.

Fonte: https://reut.rs/2OMa2I6

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021