Notizie mercati esteri

Lunedì 1 Marzo 2021

L’Italia al primo posto per investimenti diretti in Turchia nel 2020

Secondo il capo dell'Ufficio per gli investimenti della Turchia, Burak Dağlıoğlu, il valore degli investimenti diretti esteri (IDE) effettuati in Turchia ha raggiunto quasi $ 8 miliardi nel 2020, nonostante la pandemia da coronavirus a livello mondiale.

Secondo i dati compilati dalla Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT), i flussi di IDE verso la Turchia sono diminuiti del 16,5% su base annua.

L'Italia guida la classifica degli investitori in Turchia con 977 milioni di dollari, seguita dagli Stati Uniti con 798 milioni di dollari ed il Regno Unito con 693 milioni di dollari. Il settore preferito dagli investitori stranieri nel 2020 è stato quello finanziario che ha attirato $ 1,39 miliardi di investimenti, seguito dal comparto dell’Informazione e Comunicazione con $ 1,37 miliardi.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

 

 

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Polonia: costante calo della quota di energia prodotta dal carbone

Stando alle informazioni date dalla fondazione Instrat, basate sui dati d’Agenzia del mercato elettrico, la compartecipazione della lignite e del carbone nella produzione d’energia nel 2020 è scesa sotto il livello del 70%. Nel 2019 la compartecipazione del carbone ammontava a oltre 73%. È aumentata però la quota delle fonti d'energia rinnovabili. Nel settore energetico è cresciuto anche il numero dei produttori privati. Il vice ministro del Clima e dell’Ambiente Ireneusz Zyska ha informato che il numero dei prosumer (destinatario di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo) negli ultimi 5 anni è salito del 11000% e ammonta a quasi 500 mila. L'impulso per lo sviluppo del mercato elettrico dei prosumer in Polonia è il programma della promozione dell’energia fotovoltaica “La mia energia”, avviato nel 2019. La terza edizione del programma sarà avviata nel 2021. Quest'anno saranno favorite le tecnologie come caricabatteria per le macchine elettriche e gli investimenti nei magazzini d’energia.

Fonte: Polonia Oggi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

 

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

La vicepresidente della BEI sull’economia polacca: ci sono motivi per un cauto ottimismo

La vicepresidente della BEI Teresa Czerwińska comunica che i dati statistici prevedono che il COVID-19 causerà una contrazione dell’economia mondiale maggiore della crisi del 2008-2009. Aggiunge tuttavia che il calo della produzione in Polonia nel 2020 è stato inferiore a quello di altri paesi dell’UE.

La Polonia ha subito la prima ondata della crisi pandemica in modo moderato e il lockdown ha toccato tutti i settori dell’economia. Ha avuto luogo un significativo aumento del debito pubblico con un ancoraggio dei tassi di interesse intorno allo zero.

L’ultimo rapporto della Commissione Europea sulla sostenibilità del debito mostra che il debito pubblico nell’UE ha raggiunto il 95% nel 2020 rispetto al PIL, mentre nei paesi dell’area dell’euro ha superato il livello del 100%. Secondo Teresa Czerwińska hanno sofferto soprattutto i settori del turismo e dei trasporti (particolarmente il trasporto aereo); diversamente, il settore del commercio, della tecnologia medica e i servizi di base a distanza hanno avuto un andamento relativamente buono. Le prospettive di crescita a lungo termine per l’economia sia della Polonia che dell’UE dipendono dalle opportunità di investimento dei singoli settori e dal modo in cui si riprenderanno dalla crisi causata dalla pandemia.

Il vicepresidente della Bei ha detto che nei prossimi anni un pilastro chiave della crescita economica sostenibile ed inclusiva saranno gli investimenti nello sviluppo tecnologico e nella digitalizzazione. Il mese scorso la BEI ha lanciato nuovi finanziamenti per un importo di 100 mln di euro per Pekao Leasing, destinati agli investimenti delle PMI. Inoltre, la BEI ha stanziato 100 mln di euro per finanziare il programma di ricerca e la produzione del vaccino contro il COVID-19 di BioNTech, oltre 6,7 mld di euro per finanziare progetti legati alla lotta al COVID-19 e 6 mld di euro per l’ampliamento delle infrastrutture ospedaliere e lavori sui vaccini e farmaci. Nel contesto del Fondo Europeo di Garanzia, il Gruppo BEI ha approvato 64 progetti per un importo totale di 5,4 mld di euro. Teresa Czerwińska ha dichiarato che la Polonia è sempre stata uno dei mercati chiave per il Gruppo BEI che, tra l’altro, ha finanziato progetti legati allo sviluppo e alla lotta contro la pandemia per un importo totale di 5,2 mld di euro. Molto importanti sono anche l'allentamento delle restrizioni relative al COVID-19, l’apertura dell’economia e un graduale reindirizzamento dei fondi aggiuntivi del sostegno a breve termine. Secondo Teresa Czerwińska, la strategia di sviluppo a lungo termine dovrebbe essere basata sugli investimenti nelle nuove tecnologie e nella digitalizzazione. Nella sola tecnologia digitale, il divario di investimento tra gli Stati Uniti e l’UE è di 1 punto percentuale rispetto al PIL.

Fonte: Polonia Oggi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

L'economia spagnola sarà la più rapida in crescita nell'UE nel 2021 dopo aver guidato il declino nel 2020

Lo scorso anno la Spagna fu il paese che maggiormente soffrì a livello economico nell'UE, con un crollo del PIL dell'11%. Tuttavia, le previsioni fanno ben sperare: secondo le previsioni provvisorie invernali pubblicate dalla Commissione Europea, l'economia spagnola sarà quella che crescerà di più nel 2021, con una crescita del 5,6%, più di quanto previsto da Sanchez. 

Inoltre, secondo Bruxelles, l'economia spagnola sarà anche tra le migliori del 2022, se le restrizioni verranno rimosse e potrà ripartire il turismo.

Fonte: https://bit.ly/3bLSYKf

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

 

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Leggero aumento delle auto elettriche circolanti in Polonia

Jan Wiśniewski, membro dell’Associazione Polacca dei combustibili alternativi riferisce che nel gennaio del 2020 in Polonia circolavano 19.671 veicoli elettrici, tra cui oltre 10 mila veicoli 100% elettrici ed oltre 9 mila auto ibride. Il numero dei veicoli elettrici è aumentato di 864 unità. Jan Wiśniewski ha indicato che la Polonia occupa un posto di rilievo in Europa riguardo il numero dei bus elettrici, il cui numero ammonta a 442 unità.

Nonostante ciò, il numero dei veicoli elettrici in generale è piuttosto basso, specialmente rispetto ai leader europei, Francia e Germania. Wisniewski ha espresso la speranza che l'uso dei veicoli elettrici si sviluppi e, contemporaneamente, cresca la catena delle stazioni di ricarica elettrica.

Fonte: https://bit.ly/3krwu4W

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 29 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Il tasso di crescita del PIL del Vietnam potrebbe espandersi al 5,8%

Il Vietnam Institute for Economic and Policy Research (VEPR) ha stimato la crescita del PIL del paese al 5,6-5,8%, o 1,8-2% se nella peggiore delle ipotesi.

La nuova ondata di COVID-19 nel paese è stata tenuta sotto controllo fin da subito e non si prevedono nuove ondate per gran parte di quest'anno. Grazie a ciò, le attività economiche interne continueranno a riprendersi e ad adeguarsi alla nuova normalità dell'economia globale, dove il VEPR prevede sporadiche rinascite su piccola scala.

Di conseguenza, l'impatto di COVID-19 sarà meno grave nei settori economici rispetto al 2020, con un tasso di crescita del PIL stimato del 5,6-5,8 %.

Tuttavia, in uno scenario più pessimistico, l'economia locale subirà maggiori sconvolgimenti a causa della crisi sanitaria, con conseguente rallentamento della crescita economica dell'1,8-2%. Lo scenario include continue restrizioni di viaggio e prolungate difficoltà per i servizi di ristorazione e alloggio.

Le raccomandazioni politiche del VEPR hanno avvertito il Vietnam di non seguire le politiche macro di altre nazioni come l'allentamento della politica monetaria per mitigare i deficit di bilancio prolungati. Inoltre, la prevenzione del COVID-19 e la garanzia del benessere sociale rappresentano anche un onere per i bilanci nazionali.

Tuttavia, l'attuale priorità dovrebbe rimanere quella di garantire la sicurezza sociale, stabilizzare il clima imprenditoriale, ridurre la pressione sulle imprese che hanno temporaneamente interrotto le operazioni e sostenere quelle ancora operative.

Fonte: https://bit.ly/3qZJK3s

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Germania - focus sul settore delle costruzioni

La Germania rappresenta il più grande mercato edile d'Europa. In condizioni “normali”, ovvero senza una pandemia che sta mettendo in ginocchio la maggior parte delle potenze globali, si potrebbe giustificare il primo posto nel mercato europeo chiamando in causa un’economia ed un clima stabile per gli investimenti, così come la progressiva attenzione all’efficienza energetica sostenuta dal mercato e dal governo federale. Tuttavia, come ben sappiamo, la situazione attuale è diversa. Ma quanto diversa per il mercato delle costruzioni in Germania?

Il 14 gennaio 2021 l’ufficio di statistica federale ha reso noti i primi calcoli relativi all’andamento dell’economia tedesca nel 2020. Con un ristringimento del 5,0% del prodotto interno lordo, la Germania si trova per la prima volta dopo 10 anni in una condizione di recessione. Le cause di un simile dato sono ovviamente riconducibili analizzando i vari settori e come questi abbiano sofferto la crisi legata al Covid-19. Così facendo è infatti possibile notare che quasi tutti gli indici delle categorie economiche abbiano un segno meno davanti alle loro variazioni annuali. Quasi tutti, ma non tutti.

A spiccare per i numeri positivi, sono infatti due settori in particolare: il commercio online e le costruzioni. Quest’ultimo, nascosto fra variazioni fortemente negative, registra un significativo valore aggiunto lordo rettificato per prezzi aumentato dell'1,4% rispetto all'anno precedente. Per capire le dimensioni di un simile dato, nel 2019 il settore delle costruzioni aveva contribuito per il 5,6% al valore aggiunto lordo totale dell’economia, con una quota per gli investimenti nel settore delle costruzioni pari al 10,9% del prodotto interno lordo. L’industria persiste dunque come un settore chiave per la Germania ponendosi in vantaggio rispetto a settori industriali importanti come l’ingegneria meccanica o l’industria chimica sia in termini di produzione che di occupazione.

Proprio per quanto riguarda l’occupazione, le costruzioni rappresentano (insieme di nuovo col settore IT) un’eccezione, continuando a ricercare nuovi dipendenti. Nel terzo trimestre del 2020 il numero degli occupati nel settore delle costruzioni è aumentato di 21.000 unità, pari allo 0,8% rispetto allo stesso trimestre nel 2019. Confrontandolo invece col trimestre precedente del 2020, l’occupazione nel settore delle costruzioni è aumentata di 8.000 persone.

Osservando gli ordini, i numeri più recenti suggeriscono un lieve aumento negli ultimi mesi a seguire di un calo del 2,6% su base annua registrato nei primi dieci mesi del 2020. D’altro canto, i prezzi nelle costruzioni hanno visto un aumento dello 0,4% nel quarto trimestre del 2020 rispetto al trimestre precedente. Questi evidenziano una riduzione dello 0,1% rispetto al quarto trimestre del 2019 principalmente a causa della riduzione dell’IVA in Germania da luglio a dicembre 2020. Se l’aliquota fiscale fosse rimasta invariata, ci sarebbe stato un aumento dei prezzi del 2,5% in termini puramente aritmetici.

È indubbio che la pandemia abbia colpito fortemente l’economia tedesca. La domanda a questo punto è se il settore delle costruzioni sarà percepito come fulcro positivo che sul quale fare leva per gli altri settori, o se rimarrà un’eccezione difficilmente ricalcabile nel breve periodo dalle altre categorie. La risposta ce la daranno i risultati dei prossimi mesi.

Fonti: https://bit.ly/2P3B6CJ; https://bit.ly/3spKtLC; https://bit.ly/3sl27jB; https://bit.ly/3usX5n0; https://bit.ly/3qS81Zb    

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

 

Ultima modifica: Lunedì 15 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Turchia: inflazione vicina al 15%

Secondo i dati dell’Ente di Statistica turco (TurkStat), la Turchia ha registrato un aumento annuo del 14,60% dei prezzi al consumo nel dicembre 2020, in aumento di 0,57 punti percentuali dal 14,03% di novembre, al di sopra delle aspettative di mercato.

L'aumento annuale più elevato dei prezzi è stato registrato in beni e servizi vari, trasporti e alimenti e bevande analcoliche con il 28,12%, il 21,12% ed il 20,61%, rispettivamente. Gli altri gruppi principali, in cui sono stati realizzati gli aumenti annuali più bassi, sono stati: bevande alcoliche e tabacco con lo 0,65%, comunicazione con il 5,73% ed istruzione con il 6,84%. D'altro canto, il gruppo abbigliamento e calzature ha registrato un'inflazione negativa con un -0,32%.

L'indice dei prezzi al consumo ha visto anche un aumento mensile dell'1,25%. L'incremento più alto è stato registrato da arredamento e casalinghi con il 3,46%, mentre il calo più evidente da abbigliamento e calzature con il 3,18%.

A gennaio 2021, la Turchia ha invece registrato un aumento annuo del 14,97% dei prezzi al consumo, con un aumento di 0,37 punti percentuali dal 14,60% di dicembre 2020. Il più alto aumento annuale dei prezzi è stato registrato in beni e servizi vari con il 24,53%, seguito dai prezzi degli arredi e delle apparecchiature domestiche, in aumento del 23,25%. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è salito dell'1,68% a gennaio. Il calo mensile più significativo è stato di 4,37 % in abbigliamento e calzature tra i principali gruppi, mentre i servizi ed i prodotti di assistenza medica hanno registrato il più alto aumento mensile con il 4,25%.

In base al nuovo Programma Economico, annunciato dal Governo lo scorso settembre, l'obiettivo del tasso di inflazione della Turchia per quest'anno è dell'8%. La previsione di inflazione di fine anno della Banca Centrale per il 2021 è del 9,4%.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Settori in crescita: focus Shanghai

Grazie al rapido sviluppo di automobili a nuova energia, circuiti integrati, intelligenza artificiale e industrie di biomedicina, si sottolinea come nel 2020 la produzione industriale strategica di Shanghai abbia raggiunto quota 8,9%. I primi di febbraio 2021, la Commissione per l’Economia e l’Informatizzazione di Shanghai ha difatti notato come questo balzo dell’8.9% equivarrebbe a 1,39 trilioni di yuan (213,8 ​​miliardi di dollari); cifra molto superiore alla crescita dell'1,7% del PIL della città.

Sono state le cosiddette tre "principali industrie in crescita" di Shanghai - circuiti integrati, biomedicina e intelligenza artificiale – ad aver dato impulso all'economia digitale della città e alla trasformazione orientata all'innovazione. Più nel dettaglio, nel corso del 2020, il fatturato dell'industria dei circuiti integrati ha raggiunto i 200 miliardi di yuan, con una crescita del 21% su base annua. In merito, in città è stata costruita una catena industriale di chip completa e avanzata. Per quanto riguarda invece il campo della biomedicina, 18 aziende tra le prime 20 aziende farmaceutiche mondiali hanno istituito sedi regionali e centri di ricerca a Shanghai. Inoltre, di fronte alle sfide generate dalla pandemia, Shanghai ha continuato ad ampliare la produzione di materiali, maschere, indumenti e occhiali protettivi. La capacità di produzione giornaliera di mascherine ha raggiunto le 60 milioni di unità, rispetto alle 400.000 unità di un anno fa. Per quanto riguarda il campo dell’intelligenza artificiale invece, l'anno scorso i ricavi a Shanghai hanno raggiunto i 200 miliardi di yuan con una crescita del 30%. In merito, sono stati firmati e confermati 36 progetti di investimento a Shanghai.

SenseTime, una delle aziende di intelligenza artificiale più promettenti in Cina, durante il corso del 2020 ha avviato la costruzione di un data center di intelligenza artificiale nell'area di Lingang, investendo un totale di 5,6 miliardi di yuan. L’obiettivo principale del data centre è quello di migliorare in modo esponenziale la capacità di calcolo della città, uno dei settori chiave nello sviluppo dell'IA.

Per concludere, in linea con le aspettative generali del quattordicesimo piano quinquennale (2021-2025), il Congresso Municipale del Popolo di Shanghai ha affermato che la portata delle industrie AI e dei semiconduttori di Shanghai raddoppierà in termini percentuali nei prossimi cinque anni. Questa è una notizia molto positiva non solo per tutto il settore industriale cinese in sé, ma anche per tutti gli investitori interessati al campo delle strategic industries.

Fonte: https://bit.ly/3uQIt15 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Cina: nuove opportunità per lo sviluppo del comparto dei veicoli elettrici

La Cina e l'UE hanno raggiunto un Accordo Comprensivo sugli investimenti (CAI) che rappresenta un punto di svolta nel favorire maggiore reciprocità negli investimenti e accesso al mercato. A seguito dell’accordo la Cina si prepara a rimuovere gradualmente le restrizioni agli investimenti in diversi settori, e liberalizzare l'accesso al mercato. Tra i settori maggiormente interessati quello automobilistico e in particolare il comparto dei veicoli elettrici.

L’ Accordo prevede infatti, per il mercato automobilistico e non, l’eliminazione del requisito di ingresso esclusivamente tramite Joint Venture con partner locale e la possibilità di ingresso per i veicoli elettrici. Le aziende UE di settore potranno, dunque, stabilire in Cina società operanti nel comparto dei veicoli elettrici e non, mantenendone il 100% della proprietà.

Le basi per una maggiore apertura dell'industria automobilistica cinese erano già presenti nel 2018, poste dall'abolizione delle restrizioni alla partecipazione straniera nell’industria dei veicoli speciali e veicoli elettrici, l'abolizione delle stesse pei i veicoli commerciali nel 2020, e la prospettiva eliminazione per il comparto delle autovetture nel 2022.

La firma dell'Accordo bilaterale avrà un profondo impatto sul mercato automobilistico interno. L’ ulteriore apertura del suo mercato all'Europa nel settore automobilistico, siglata dallo stesso, creerà nuove opportunità di crescita per questo settore a livello domestico, con particolare riferimento al comparto dei veicoli elettrici.  Il mercato dei veicoli a energia elettrica potrà beneficiare, infatti, dall’ apertura per diventare maggiormente competitivo e dinamico e di riflesso sempre più interessante per le aziende automobilistiche europee.

L’apertura favorirà, oltre alle aziende automobilistiche, l’intera filiera produttiva di settore e lo sviluppo delle tecnologie legate ai veicoli elettrici, favorendo un significativo calo dei costi e un miglioramento degli standard industriali interni.

In ultimo, la liberalizzazione degli investimenti nel settore automobilistico sarà avviata in una fase in cui la Cina si prepara a espandere i consumi di autovetture nelle aree rurali favorendo l’accesso a sussidi per l’acquisto di autovetture, migliorando le infrastrutture e lavorando alle vigenti restrizioni relative alla circolazione dei veicoli. 

Fonte: https://bit.ly/3q4bhiV

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)

 

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021