Notizie mercati esteri

Giovedì 2 Settembre 2021

Il settore Oil & Gas è cresciuto a Rio nel 2020

Il settore Oil & Gas ha presentato risultati positivi nel 2020. Con una crescita del 7%, il settore ha impedito un ulteriore calo del Prodotto Interno Lordo (PIL) dello stato di Rio de Janeiro, sceso del 3,8% in questo periodo. Inoltre, ha anche contribuito alla caduta inferiore a quella verificata nel PIL nazionale, del 4,1%, secondo la Federazione delle industrie dello Stato di Rio de Janeiro (Firjan).

L’Oil & Gas è stato l’unico settore che ha chiuso il 2020 con un tasso di crescita. Al contrario, l’edilizia civile e l’industria manifatturiera sono diminuite rispettivamente del 7,2% e del 5%, perché fortemente colpite dagli effetti della pandemia.

Il calo del PIL dello scorso anno è la seconda peggior ritrattazione della serie storica. I calcoli considerano i dati rilasciati dall’Istituto brasiliano di geografia e statistica (IBGE) fino al 2018 e gli studi della stessa Firjan.

Per il 2021, considerando il mantenimento del tasso di vaccinazione e l’adesione dello Stato al nuovo regime di recupero fiscale nel primo semestre, Firjan prevede una crescita del 2,9%. In questo scenario, il risultato è ancora dell’1% inferiore al livello di attività nel 2019.

Vale la pena ricordare che il ritardo di queste misure (vaccinazione e regime di recupero fiscale) può comportare una crescita ancora inferiore, nell’ordine dell’1,8%. Questo scenario più pessimistico si presenta anche se sono necessarie nuove misure restrittive stabilite dallo stato e dai comuni per contenere l’avanzata del Covid-19 a Rio.

In uno scenario più ottimistico, la proiezione è per una crescita del 4,1%. Tuttavia, ciò richiede un rapido avanzamento e successo del programma di vaccinazione, oltre a un significativo miglioramento dello scenario economico internazionale, soprattutto per i principali partner commerciali.

Fonte: https://bit.ly/38maqDT

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Giovedì 2 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

Il global business complexity index incorona la Danimarca come Paese più business friendly

Il Global Business Complexity Index 2021 (GBCI), stilato dal TMF Group, mira a fornire una panoramica circa il grado di complessità in 77 diversi paesi nello stabilire ed operare un business. Il GBCI tiene in considerazione diversi fattori chiave che possono facilitare lo stabilirsi di un’impresa in un mercato estero. Tra gli altri, la complessità del regime fiscale, l’assistenza eventualmente fornita alle aziende da parte di enti pubblici locali e possibili incentivi messi a disposizione dei privati.

Dalla graduatoria 2021 del GBCI emerge un dato alquanto significativo: è la Danimarca il paese al mondo in cui risulta più facile fare business, seguita da Hong Kong, Isole Cayman e Irlanda. Secondo il TMF Group, il Paese scandinavo si contraddistingue infatti per la grande semplicità del sistema giuridico. A riprova di ciò, in Danimarca è possibile incorporare una nuova azienda in un solo giorno, grazie alla presenza di un unico portale per ogni tipo di nuova registrazione. Le autorità competenti sono notificate automaticamente dell’avvenuto incorporamento, e non vi è dunque alcuna necessità per il privato di condurre procedure manuali verso il fisco danese o altri organi.

Non finisce qui: il primato della Danimarca è guidato inoltre dal forte orientamento alla digitalizzazione da parte dell’amministrazione locale e dalla possibilità di condurre la maggior parte delle principali procedure amministrative in lingua inglese. Come se non bastasse, lo Stato danese si è preoccupato di fornire diversi strumenti di supporto finanziario alle imprese durante la crisi pandemica, seppure presentare domanda ad essi possa risultare più impegnativo di altre procedure.

Più in generale, all’interno del proprio report il gruppo ha individuato tre principali global trends nel corso del 2021. Il primo fa riferimento alla crescita di una governance di tipo responsabile. In altre parole, le aziende sono sempre più incentivate a comportarsi in modo sostenibile e trasparente. Ciò si traduce in una tendenza al reshoring del settore privato e alla presenza di terze parti all’interno della governance aziendale. Ciò accade anche in virtù di un generale aggravamento delle pene inflitte alle compagnie per comportamenti non in linea, specie nelle legislazioni più complesse. Il risultato finale è un elevato potere dei dipendenti nei confronti delle imprese, come si può evincere dal Working Environment Act recentemente approvato in Danimarca, che mira ad assicurare agli impiegati un ambiente psico-fisico ottimale.

La seconda tendenza globale concerne la semplificazione attraverso la digitalizzazione, come risultato in parte dalle impossibilità dovute al Covid-19 e di un generale aumento degli investimenti pubblici nell’ammodernamento della pubblica amministrazione. Infine, si segnala un contrasto tra l’armonizzazione legislativa portata avanti da organismi sovranazionali come l’Organizzazione per la cooperazione e per lo sviluppo economico (OCSE) e l’Unione Europea, comparata alla diversificazione degli impianti legislativi nazionali.

Specularmente, i paesi che si sono classificati come quelli in cui è più complesso fare business sono rispettivamente Brasile, Francia, Messico e Colombia.

Fonte: https://bit.ly/3BjwWcY

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

Germania: La ripresa favorita dal Recovery Fund

L’Italia è parte integrante della catena del valore tedesco, almeno nella sua componente nordica dove le linee di interconnessione logistica sono più brevi. Il volume dell’interscambio commerciale con la Germania è nettamente maggiore nelle provincie di transito della pianura Padana, con picchi oltre i 15 miliardi di euro (2018-2020) registrati a Milano e Verona.

La Lombardia sub-orobica (in particolare il Tetragono industriale Milano-Monza-Bergamo-Brescia), l’entroterra veneto e l’Emilia centrale costituiscono i poli irrinunciabili per la strategia industriale tedesca.

A sud dell’Appennino ligure e tosco-emiliano la presenza commerciale tedesca resta rimarchevole, piazzandosi tra le prime cinque posizioni per interscambio di beni e servizi in ciascuna provincia di queste tre regioni.

La Kerneuropa ovvero lo spazio geoeconomico tedesco, finisce indicativamente ai confini amministrativi settentrionali di Lazio e Abruzzo. Esclude dunque il centro politico (Roma) e il Meridione d’Italia.

L’Italia è l’anello fondamentale nella catena del valore della Germania. La paura del tracollo italiano a seguito dell’epidemia di coronavirus spiega il sostegno tedesco a Next Generation Eu (il cosiddetto Recovery Fund), garantendo per il Belpaese.

Secondo Jens Weidmann, governatore della Bundesbank, presentando le previsioni economiche aggiornate della Bundesbank (Banca Centrale tedesca), la Germania supererà la crisi innescata dalla pandemia entro quest’estate, ritenendo inoltre, di tornare ai livelli pre-Covid.
Tesi rinforzata anche secondo il pool di analisti della BuBa, in cui l'economia tedesca crescerà del 3,7% nel 2021. Attesa una crescita del PIL più elevata anche per il 2022, con un +5,2%.
Riviste al rialzo anche le stime di inflazione, attesa quest'anno al 2,6%, livello più alto dal 2008, con "rischi al rialzo" che potrebbero portare la crescita attorno al 4% entro la fine dell'anno.

Queste ultime analisi, aggiunte all’arrivo del Recovery Fund in Italia, fanno ben presagire per quanto riguarda il proseguire degli scambi commerciali tra i due Paesi, i numeri potrebbero addirittura crescere esponenzialmente.

Ottime notizie anche per quanto riguarda il turismo, infatti l’'Istituto Robert Koch, a partire dal 6.06.2021, non classifica più l'Italia come area a rischio. Chi nei 10 giorni precedenti l'ingresso in Germania è stato solo in Italia, non ha quindi più nessun obbligo, se entra via terra nemmeno di registrazione online. L'obbligo di dimostrare di essere completamente vaccinati, guariti o di avere un tampone negativo (PCR o antigenico) rimane invece per chi entra in aereo. In generale, tutte le persone di età superiore ai 6 anni che fanno ingresso in Germania in aereo sono tenute a presentare prima dell’imbarco una documentazione che provi la vaccinazione, la guarigione o il risultato negativo di un tampone molecolare (PCR) o antigenico (rapido). La documentazione che dimostra di essere vaccinati, guariti o "testati negativi” può essere scritta anche in lingua italiana (oltre che in tedesco, inglese, francese e spagnolo).

Fonti: https://bit.ly/3sW5AXd; https://bit.ly/3ktGmeX; https://bit.ly/3Dngbzl; https://bit.ly/3gEFenF

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

Promozione e finanziamento di progetti nel campo della tecnologia e dell’innovazione nella città di Rosario

La città di Rosario, attraverso la provincia di Santa Fe, ha presentato nell'ultimo trimestre quattro bandi volti a stimolare, promuovere e investire nello sviluppo scientifico e tecnologico.

Tali programmi prevedono il finanziamento di progetti finalizzati all’innovazione tecnologica e alla trasformazione delle aziende del territorio. Uno di questi programmi è il “CDAT” e consiste nel miglioramento di spazi esistenti o nella creazione di nuovi spazi di impresa attraverso infrastrutture tecnologiche. Un secondo bando, “Eventos Científicos, Tecnológicos y de Innovación”, mira a intensificare le attività che stimolino e agevolino lo scambio dell’informazione scientifica e tecnologica. Un terzo programma, “Emprende EBT”, promuove il passaggio e l’innovazione tecnologica, lo sviluppo tecnologico imprenditoriale e l’inserimento di conoscenze intensive per accelerare il processo di innovazione delle Imprese con Base Tecnologica. Infine, l’ultimo bando, “Innovar Santa Fe”, punta a potenziare le capacità competitive delle micro, piccole e medie imprese attraverso l’incentivo di progetti di sviluppo tecnologico e di innovazione.

A questo proposito, Ingeap, grazie alla partecipazione al programma “Innovar Santa Fe” e al relativo sussidio di $2,5 milioni, è riuscita a sviluppare il proprio progetto. L’azienda si propone infatti di offrire un servizio di informazione geografica destinata non solo alle imprese di costruzione o immobiliari ma anche al sistema municipale. Le aziende locali attraverso questi programmi, dunque, sono pronte a ricevere finanziamenti dalle autoritá di competenza con l’obiettivo di investire acquisire know how e accedere alla commercializzazione di prodotti e servizi innovativi o ad alta tecnologia valorizzando il potenziale innovativo espresso dal sistema delle imprese italiane.

 

(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)

 

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

La Cina introduce nuove misure per un più efficace scambio commerciale nei porti

Lo scambio tra la Cina e il resto del mondo in termini di import-export ha registrato un aumento pari al 28.2% su base annua, raggiungendo, tra gennaio e maggio del 2021, un totale di 14.76 triliardi di Yuan. Anche con il diffondersi della pandemia da COVID-19, infatti, lo scambio per via ferroviaria è incrementato di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Per quanto concerne lo scambio per via marittima, nonostante si sia verificato un primo momento di blocco, è poi seguita una rapida ripresa delle spedizioni, sostenuta dall’aumento della domanda di beni di consumo generalmente trasportati tramite container e grazie alle misure di stimolo approvate da diversi paesi.

Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese, Zhao Lijian, ha affermato che l’economia cinese continuerà a crescere stabilmente, dando il proprio contributo alla ripresa economica globale duramente colpita dalla pandemia. In quest’ottica di internazionalizzazione, è stata annunciata dall’Amministrazione Nazionale dell’Immigrazione l’introduzione in Cina di 16 nuove misure con lo scopo di rendere più efficace lo scambio commerciale nei porti, concentrate soprattutto sull’ottimizzazione delle procedure amministrative per le compagnie di navigazione e di trasporto merci straniere.

Il direttore del dipartimento di controllo delle frontiere, Liu Haitao, ha sottolineato l’importanza di queste misure all’interno del più ampio contesto di cooperazione internazionale tra la RPC e gli altri paesi. Secondo Liu, queste nuove misure introdotte hanno lo scopo di avvantaggiare e stimolare il commercio tra le imprese, riducendo i costi affrontati da queste ultime. Sarà inoltre fornito, secondo l’ente sopracitato, un supporto per lo sdoganamento nei porti cinesi attivo 24 ore su 24, permettendo così una riduzione delle tempistiche di oltre il 10%.

Tra le numerose nuove misure, ad esempio, le navi internazionali avranno possibilità, a seguito di una pre-dichiarazione e pre-ispezione, di avanzare una richiesta per una licenza amministrativa, con opportunità di estenderla ad altri porti anziché, come in precedenza, richiederla in ognuno dei luoghi di arrivo.

L’intenzione è quella di estendere questi accordi, volti a facilitare lo sdoganamento, sia ad altri porti sul territorio cinese, che ai paesi presenti lungo la Via della Seta, così da rendere più fluido il commercio internazionale, garantire efficacia logistica ed eliminare possibili cause di rallentamento.

Fonti: https://bit.ly/3jtxlDx; https://bit.ly/3DA7UZ5; https://bit.ly/3BsZwZn; https://bit.ly/3Bx8o0d; https://bit.ly/3Dw1ABN     

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

Il gruppo italiano ENAV modernizzerà i sistemi di aviazione del Brasile

L’Ente Nazionale di Assistenza al Volo (Enav), la società responsabile del controllo del traffico aereo in Italia, ha concluso un contratto di 2,15 milioni di euro per modernizzare i sistemi in Brasile.

L’accordo è stato firmato con la Commissione per l’Implementazione del Sistema di Controllo dello Spazio Aereo (Ciscea), organo subordinato alla Forza Aerea brasiliana (FAB), tramite una consociata Enav, IDS AirNav.

“Il Brasile si conferma come uno dei clienti più importanti tra più di 100 paesi dove il Gruppo Enav opera con servizi di consulenza aeronautica e fornitura di servizi avanzati di software per la gestione del traffico aereo” dice il CEO dell’azienda italiana, Paolo Simioni.

Il contratto prevede la modernizzazione dei sistemi per la validazione delle procedure di volo strumentale, per la progettazione di rotte e spazi aerei, per la gestione della cartografia aeronautica e per la pubblicazione di dati fondamentali per il controllo del traffico aereo.

“Questo nuovo contratto, che possiede una durata di 24 mesi, permetterà a Ciscea di fornire i propri servizi di traffico aereo grazie al supporto di un sistema tecnologico all’avanguardia dell’industria dell’aviazione civile”, ha aggiunto Enav.

 

Fonte: https://bit.ly/3DnsqMe

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

Quello che la Danimarca sta già facendo sul cambiamento climatico

Nella giornata di mercoledì 14 luglio, la Commissione Europea ha annunciato un nuovo piano climatico volto a realizzare i propositi contenuti nel già noto European Green Deal.

Primo fra tutti, andava spiegato come realizzare l’ambizione già annunciata di rendere l’Europa un continente ad emissioni zero entro il 2050. Tra le politiche presentate da Ursula von der Leyen vi è una riduzione delle Greenhouse Gas Emissions (GHG) pari al 55% nel 2030, comparato al livello di emissioni del 1990. Una delle maggiori novità introdotte per raggiungere questo obiettivo intermedio è lo stop totale ad auto a diesel o benzina entro il 2035. Vi è poi una tassa sul carburante aereo, accompagnata da un’esenzione fiscale decennale per alternative dal minore impatto ambientale. Inoltre, una ‘carbon border tariff’ che aumenterebbe i costi di importazione per i produttori extra-europei di materiali come ferro e cemento in base al loro inquinamento. La tassazione permetterebbe di evitare che compagnie straniere, non soggette alle regolamentazioni europee, possano trarre un vantaggio competitivo in termini di costo nei confronti delle aziende europee. Di conseguenza, la tassa sarebbe volta anche ad evitare che queste ultime spostino la produzione all’estero.

Eppure, se il blocco dei 27 si sta ora muovendo in questa direzione, ciò non significa che alcuni paesi non avessero già intrapreso questa strada. Tra questi, attraverso il Climate Act del 2020, la Danimarca ha infatti sancito l’obiettivo di ridurre le emissioni nazionali di GHG del 70% nel 2030 rispetto al 1990: un risultato che andrebbe potenzialmente oltre quello comunitario di ben il 15%.

Per riuscire nella realizzazione di uno dei piani nazionali più ambiziosi in Europa in chiave ambientale, il governo danese ha già adottato una serie di misure contenute nel cosiddetto New Global Climate Action Strategy. Tra le politiche adottate, vi è una riforma della tassazione ambientale introdotta anch’essa nel 2020 (The Local, 2020). La riforma prevede un aumento della tassazione sull’energia, congiuntamente ad investimenti e fondi pari a 4.5 miliardi di corone per aziende che operino con scarso impatto ambientale. Il governo si è inoltre proposto di arrestare la ricerca di petrolio del Mare del Nord entro il 2050, oltre a stabilire l’obiettivo di avere 775mila autoveicoli elettrici nel 2030, ovvero un enorme incremento del +3775% rispetto alle attuali 20mila unità (Reuters, 2021).

Nonostante questi sforzi, il Consiglio Danese sul Cambiamento Climatico, stabilitosi a fronte del Climate Act dello scorso anno, ha stimato che le misure attuali porterebbero ad un calo delle emissioni GHG nel 2030 di “solo” il 54%. Questo dato, che sarebbe già di per se in linea con le aspettative annunciate dalla Commissione Europea, lascia presagire che ulteriori sforzi potrebbero essere compiuti dal governo danese a breve in merito alla questione climatica. Ad esempio, il paese non è ancora riuscito ad elaborare una effettiva tassazione sulla produzione di CO2, ma potrebbe farlo in futuro. In una nazione in cui più di un terzo del consumo energetico già proviene da fonti sostenibili, sembrano insomma poterci essere ulteriori margini di miglioramento.

L’orientamento della Danimarca, determinata nel portare a compimento risultati ancora maggiori di quelli ritenuti soddisfacenti dalla Commissione Europea, pone il paese in una posizione di leadership nello scenario continentale per quanto concerne la lotta al riscaldamento globale.

Fonte: https://bit.ly/3knYMOk

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

Germania: I settori trainanti e nuovi fondi per le aziende - luglio 2021

Il Sole 24 ore segnala che il settore agroalimentare ha avuto una crescita esponenziale (+5,7%, da 5,61 a 5,93 miliardi di euro), questa è legata ai lockdown che hanno tenuto i consumatori in casa. Un grande sviluppo si è visto anche nel settore chimico-farmaceutico (7,73 miliardi, +0,9%), un incremento che è legato alla capacità delle imprese italiane e tedesche di operare “joint production”.

Durante la pandemia, le catene del valore che collegano Italia e Germania hanno continuato ad alimentare flussi fondamentali per entrambi i Paesi. La qualità dei rapporti di collaborazione e fornitura alla base del joint production italo-tedesca li rende difficilmente sostituibili. Al tempo stesso però la pandemia ha mostrato che bisogna essere pronti a rimodulare rapidamente le catene di approvvigionamento. In questo contesto, le imprese italiane e tedesche devono cogliere appieno l’accelerazione delle trasformazioni aziendali che si è verificata nell’ultimo anno per ripartire insieme, restare indispensabili le une per le altre e stare al passo con i mercati internazionali.

Il vero boom, però, c’è stato nel settore della siderurgia, nel quale l’Italia ha esportato il 51,2% in più rispetto al 2019 (pari a 8,48 miliardi rispetto ai 5,61 miliardi del 2019). La ragione di questa crescita sarebbe nell’accorciamento delle catene del valore deciso dalle imprese tedesche.

Per venire incontro alle difficoltà delle aziende, lo Stato tedesco ha supportato quest´ultime con una serie di contribuiti, tra cui: aiuto di novembre, emessi €6,41 Mrd; aiuto di dicembre, emessi €6,85 Mrd; aiuto ponte III, emessi €15,49 Mrd; aiuto alla ripartenza, emessi €1,31 Mrd.

Dal 23 luglio, inoltre, il governo federale continua a sostenere le imprese, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti di tutti i settori, con l'aiuto ponte III Plus, mettendo a disposizione €9,81 Mrd.

Le aziende particolarmente colpite dalla pandemia, come il turismo il settore dello spettacolo e museale, possono richiedere ulteriori sussidi.

Fonti:

https://bit.ly/3sQUbYN; https://bit.ly/3yoXhEm; https://bit.ly/3sTB7ZZ; https://bit.ly/38gt1Bh; https://bit.ly/3Bk1bjM; https://bit.ly/3jkMRBn; https://bit.ly/3jojmi4

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

La città di Rosario fra progetti di sostenibilità ed esperienze imprenditoriali di successo

La città di Rosario è recentemente risultata vincitrice del contest realizzato dal World Resources Institute for Sustainable Cities. La città ha presentato il progetto “Produzione sostenibile di alimenti per una Rosario resiliente” attraverso il quale mostra come far fronte alle sfide sociali e ambientali. La proposta di Rosario, infatti, punta a incrementare la produzione locale di alimenti, preservare gli spazi verdi urbani e periferici e rappresenta un progetto chiave nella strategia climatica della città.

Dal punto di vista imprenditoriale, le aziende di Rosario che stanno investendo nello sviluppo tecnologico e nella sostenibilità sono molteplici. Nel campo medico, la nuova startup Diagnóstica si serve di tecnologie digitali per offrire un innovativo servizio di monitoraggio e controllo dei pazienti in forma remota. In ambito alimentare, Michroma spicca come una delle poche imprese dedite alla sostituzione di coloranti e aromi artificiali di alimenti e bibite tramite altri di origine naturale. Infine, in materia di coltivazione emergono le aziende Bioceres e Bioheuris; queste si occupano rispettivamente di ridurre l’impronta di carbonio dell’industria agricola e di sviluppare colture resistenti ai diserbanti attraverso l’utilizzo di biotecnologie. 

Le esperienze di Rosario favoriscono il vincolo fra il mondo scientifico della ricerca e quello imprenditoriale. Inoltre, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e di modelli di produzione sostenibile, la città di Rosario promuove lo sviluppo locale e impulsa l’economia prestando attenzione all’ecosistema del territorio.

 

(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021
Mercoledì 1 Settembre 2021

I vent’anni dall’adesione della Cina al OMC

L'11 dicembre 2001, dopo 15 anni di negoziati, la Cina è diventata ufficialmente stato membro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Un evento significativo per la politica di riforma e di apertura del paese che ha segnato una tappa importante nella partecipazione della Cina alla globalizzazione economica.

Il 2021 segna il ventennale dell’adesione della Cina all'OMC che ha contribuito a rendere la Cina la seconda più grande economia del mondo. La globalizzazione ha inoltre permesso ai consumatori cinesi di acquistare prodotti stranieri ad un prezzo contenuto rendendo la scelta sempre più ampia e diversificata per i consumatori domestici.

I progressi nell’ integrazione della Cina con il mondo si riflette nello sviluppo del porto di Ningbo Zhoushan, situato nella provincia orientale dello Zhejiang. Nel 2001, il flusso dei container in partenza dal porto ammontava a 1,2 milioni di TEU. Vent’anni dopo, la portata dei container è aumentata di oltre venti volte. Il porto più trafficato della Cina, Ningbo Zhoushan, ha acquistato il primo posto al mondo in termini di turnover del carico per dodici anni consecutivi.

Dopo l'adesione all'OMC, la Cina ha effettuato una revisione su larga scala di leggi e regolamenti, e ha costruito un sistema giuridico conforme alle regole commerciali multilaterali. La Cina ha inoltre ridotto sostanzialmente le tariffe di importazione e altre barriere non tariffarie, continuando il processo di liberalizzazione e di apertura dell’economia cominciato nel 1978.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021