Mercoledì 17 Dicembre 2025
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A livello globale il Vietnam è in testa nell'adozione di criptovalute. In un recente sondaggio, il 41% degli intervistati afferma di aver comprato Bitcoin e simili. Più in particolare, il 20% dei vietnamiti ha detto di aver acquistato Bitcoin, cosicché il paese, con 42.000 intervistati, è risultato il più alto tra le 27 nazioni oggetto dell'indagine della società di consulenza finanziaria statunitense Finder.
"I pagamenti di rimesse estere possono aver giocato un ruolo significativo in questi numeri: le criptovalute sono un'opzione utile per i migranti che vogliono inviare denaro a casa ed evitare le commissioni di cambio", ha dichiarato il rapporto.
Nonostante abbia la 53esima più grande economia in base al prodotto interno lordo, il Vietnam si è posizionato al 13° posto nei guadagni realizzati in Bitcoin per il 2020, secondo la classifica del Cointelegraph. L'adozione è stata particolarmente alta in Asia: secondo il sondaggio di Finder, il 30 per cento degli intervistati in Indonesia e India affermano di aver acquistato criptovalute. In Malesia e nelle Filippine, questa proporzione era rispettivamente del 29% e del 28%. C'erano tra 1.160 e 2.511 intervistati per ogni paese coperto dallo studio.
Anche i dati di Statista a febbraio hanno mostrato che il Vietnam aveva il secondo più alto tasso in termini di uso di criptovalute tra le 74 economie intervistate, soprattutto grazie ai pagamenti delle rimesse.
Tuttavia, bitcoin e altre criptovalute non sono riconosciute come un mezzo legittimo di pagamento in Vietnam. La Banca di Stato del Vietnam ha avvertito che possedere, commerciare e utilizzare criptovalute è rischioso e non protetto dalla legge.
Fonte: https://bit.ly/3js89N7
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
L'economia turca è cresciuta del 21,7% nel secondo trimestre del 2021. L'Istituto di statistica turco (TUIK) ha annunciato i dati del prodotto interno lordo (PIL) per il secondo trimestre di quest'anno (aprile-giugno).
Di conseguenza, nel secondo trimestre di quest'anno si è registrata una crescita del 21,7%, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.
Nell'ambito delle attività che compongono il PIL il settore dei servizi è cresciuto del 45,8%, l'industria del 40,5%, i servizi professionali e amministrativi del 32,4%, gli altri servizi del 32,3%, le attività di informazione e comunicazione del 25,3%, la pubblica amministrazione, l'istruzione, la sanità e i servizi sociali sono aumentati dell'8,5%, le proprietà immobiliari del 3,7%, le costruzioni del 3,1% e l'agricoltura, la silvicoltura e la pesca del 2,3%.
Il PIL reale, corretto per le gli effetti di calendario e destagionalizzato è aumentato dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 21,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
"Attualmente i prodotti alimentari polacchi raggiungono oltre 190 mercati su grande scala. Il raggio geografico delle esportazioni polacche di alimenti trasformati è di 1.350 km, mentre nel caso della Francia è di 2.800 km", ha detto Łukasz Grabowski, vice direttore del Centro di esportazione dell'Agenzia polacca per gli investimenti e il commercio (PAIH) nella CEE 2021. "Quindi c'è lavoro da fare da parte nostra per diversificare maggiormente i mercati all'interno dell'UE e diffonderli in tutti i 27 paesi, anche se naturalmente questo dipende dalle dimensioni delle economie".
Secondo la PAIH, i mercati del sud-est asiatico sono estremamente promettenti.
Fonte: https://bit.ly/2ZfTGga
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il Vietnam si classifica trentanovesimo tra 160 paesi e territori e terzo nell'Associazione delle Nazioni del Sud est asiatico (ASEAN) nell'indice delle performance logistiche (LPI) e si colloca anche tra i maggiori mercati emergenti con un tasso di crescita che va dal 14 al 16%, secondo il Ministero dell'Industria e del Commercio del Vietnam.
Il ministro dell'Industria e del Commercio Tran Quoc Khanh ha sottolineato un incremento nel numero di aziende che si occupano di logistica e che hanno migliorato i propri servizi, affermando che questi sono i risultati degli sforzi compiuti sia dalle imprese sia dal governo.
Tranh Thanh Hai, vicedirettore dell'Agenzia del Commercio Estero del MoIT, ha affermato che il ricavo totale derivante da export e import del Vietnam nel periodo che va dal 2010 al 2020 si è triplicato.
Il settore della logistica gioca un ruolo significativo nello sviluppo economico nazionale e include attività di import ed export, la circolazione dei beni nel mercato domestico e la loro produzione, come ha affermato il funzionario. Egli ha inoltre sottolineato l’importanza dei servizi di logistica in alcune località come per esempio Ba Ria-Vung Tau, Ho Chi Minh City, Hai Phong, Hanoi e Da Nang, affermando che esse costituiscono un trampolino di lancio per lo sviluppo socioeconomico regionale e locale. Ha affermato che il governo, i ministeri, le agenzie e le imprese hanno sempre prestato attenzione al taglio dei costi della logistica per aumentare la competitività del paese e in particolare delle imprese.
Il settore della logistica vietnamita, secondo le previsioni, contribuirà al 5 o al 6% del pil del paese, registrerà una crescita del 15 o del 20% e si collocherà cinquantesimo secondo i criteri dell'indice delle performance nella logistica entro il 2025.
Fonte: https://bit.ly/3B0JsNL
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
In Polonia viene prodotto il 35% dell'intera produzione di elettrodomestici dell’UE. Nel 2020, 35 stabilimenti in Polonia hanno prodotto un totale di 30 milioni di apparecchiature. Nel caso delle asciugatrici, gli stabilimenti polacchi soddisfano oltre il 90% della domanda, delle lavatrici oltre il 50%, e nel caso dei frigoriferi il 20-30%, scrive il quotidiano "Rzeczpospolita".
Nella prima metà del 2021 l'export di grandi elettrodomestici è aumentato di oltre il 46%. Le esportazioni sono superiori del 36,6% rispetto a prima della pandemia del 2019. La produzione a fine agosto 2021 è superiore di oltre il 28% rispetto allo scorso anno. La stragrande maggioranza della produzione polacca viene esportata, sebbene anche le vendite in Polonia siano significative. In totale, il valore della produzione RTV nel 2020 è stato di 36 miliardi di zloty.
Fonte: https://bit.ly/3E8QW3g
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
L'ufficio statistico europeo ha pubblicato un rapporto sulle autovetture nei paesi dell'UE. Quasi il 38% delle autovetture sulle strade polacche hanno più di 20 anni, che è la percentuale più alta nell'Unione europea, secondo Eurostat. All'estremità opposta della scala c'è l'Irlanda, dove ben il 28% delle auto in circolazione ha meno di due anni. Il paese più motorizzato dell'UE è il Lussemburgo con 681 auto per 1.000 persone e il meno motorizzato è la Romania con appena 357 auto per 1.000 persone. La Germania ha il più alto numero di autovetture sulle strade, con 48 milioni.
Fonte: https://bit.ly/3baQftL
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Golden Gate Ventures ha messo in evidenza il Vietnam in quanto astro nascente nel settore delle startup del Sud est asiatico. Secondo il recente report della società di venture capital, il Vietnam ha già consolidato la sua crescente importanza nella regione. Nel 2022, i fondi di capitale di rischio che si concentrano sul sud est asiatico si focalizzeranno di più sugli investimenti nelle loro fasi iniziali in Vietnam, ed essi continueranno a crescere nei prossimi 10 anni.
Si prevede che cinque industrie in Vietnam cattureranno l'attenzione degli investitori esteri, inclusi il commercio elettronico, i servizi finanziari, i media online, i viaggi online, il cibo e i trasporti. Tra le start up emergenti sviluppatesi nel paese sono incluse Tiki.vn, Sendo, MoMo, Giaohangnhanh (GHN), Lozi, VNPAY e altri.
Secondo il report, il capitale che sta giungendo sulla scena delle start up nel sud-est asiatico è cresciuto incredibilmente negli ultimi 10 anni, con un aumento di 50 volte del capitale totale investito per anno dai 130 milioni di dollari nel 2010 ai sei miliardi e mezzo di dollari nel 2020 – con alla fine del decennio un coronamento di 15 mega contratti del valore di più di 100 milioni di dollari ciascuno, che ammontavano a più della metà del totale del capitale investito. Il cibo, i servizi finanziari e la logistica erano tra i settori che hanno attratto più investimenti.
Il numero di offerte pubbliche iniziali di vendita nel sud-est asiatico, secondo le previsioni, raggiungerà quota 300 nel 2030, poiché un numero maggiore di start up locali cercherà uno sbocco nei mercati pubblici del Paese. Si assiste anche all'emergere di “imprenditori di prima generazione e mezzo e di seconda generazione” che daranno forma a un decennio dominato da un aumento nel commercio sociale, tecnologie mediche, qualche raro imprenditore nel settore dei servizi finanziari e un lieve aumento delle start up business to business impegnate nel SaaS (Software as a service).
Il valore lordo della merce derivante dal commercio sociale raggiungerà i 5 miliardi di dollari nel 2025 e i 25 miliardi nel 2030 per via di un aumento continuo delle transazioni e-commerce, oltre che per via dell'aumento del pil pro capite nel prossimo decennio. Nel frattempo, la produzione di tecnologie mediche sta aumentando in quanto esse rappresentano uno strumento per fornire accesso all'assistenza sanitaria a una grande fetta della popolazione e per gestire meglio le sfide infrastrutturali nel Sud-est asiatico, specialmente in un mondo post pandemico.
Il fatto che una grande fetta della popolazione del sud-est asiatico non abbia mai fatto ricorso a una banca rappresenta una grande opportunità per i giocatori del mercato dei servizi finanziari, e crea possibilità di emergere per chi fornisse esclusivamente servizi finanziari. Tra le aree che affronteranno grandi cambiamenti si possono elencare gli e-wallet, gli istituti alternativi alle banche, i servizi che prevedono forme posticipate di pagamento e altre forme di finanziamento.
Inoltre, i media e le start-up che si occupano di intrattenimento avranno un seguito più forte e verranno finanziati maggiormente in quanto l'industria si sta focalizzando sempre di più su un'offerta di servizi innanzitutto digitali, inclusi canali televisivi e film, live streaming e sport visto attraverso piattaforme internet. I finanziamenti in questo settore raggiungeranno i 700 milioni di dollari nel 2030.
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Il recente aumento dei prezzi degli appartamenti in Polonia non è dovuto solo ai sempre più costosi materiali edili e all’incremento dei costi della manodopera, ma anche al fatto che alcune società immobiliari straniere comprano interi edifici oppure complessi residenziali per poi affittarli. Tra gli esempi c'è l’acquisto di più di mille appartamenti da parte del fondo nordico NREP oppure l'investimento di Heimstaden Bostad in 2,5 mila appartamenti costruiti da Budimex Nieruchomości. La pandemia ha favorito questo fenomeno visto che sempre più persone, in particolare quelle fino ai 35 anni, vogliono essere più mobili e perciò preferiscono affittare un appartamento anziché comprarlo.
Fonte: https://bit.ly/3CekNH4
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Acquista sempre più peso, sullo scacchiere europeo, il mercato auto della Turchia.
Nei primi sette mesi del 2021 il valore totale delle esportazioni di auto della Turchia ha raggiunto 16,3 miliardi di dollari. Il settore automotive si classifica al primo posto nell’esportazione turca, con un valore del 13,5% sul totale.
Nei primi 7 mesi dell’anno l’export auto verso i paesi UE ha raggiunto quota 10,7 miliardi di dollari, con un aumento di 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Importanti mercati sono Germania, Italia, Spagna, Belgio e Polonia.
Tra i principali mercati di destinazione c’è la Germania, in prima fila, raggiungendo la cifra di 2,4 miliardi di dollari con un aumento di 30,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Francia occupa il secondo posto raggiungendo la cifra di 1,8 miliardi di dollari. La seguono l’Italia con 1,2 miliardi di dollari e la Spagna con 908 milioni di dollari.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
La responsabilità federale per la regolamentazione dell'acqua in bottiglia venduta in Canada è condivisa tra Health Canada e Canadian Food Inspection Agency (CFIA) le quali stabiliscono rispettivamente standard di salute e sicurezza e gestione di ispezione e applicazione.
Ai fini della vendita, è necessario che i prodotti soddisfino particolari requisiti prima di poter essere venduti su territorio canadese. Tra questi: standard microbiologici specifici, trattamenti accettabili e requisiti di etichettatura.
Oltre ai regolamenti federali che stabiliscono standard nazionali, province e territori possono prevedere requisiti aggiuntivi nelle proprie giurisdizioni.
L'aumento del consumo di acqua in bottiglia ha spostato negli anni il prodotto oltre il mercato di nicchia. L'industria è considerata un importatore netto di acqua nella regione dei Grandi Laghi: Un rapporto della Commissione congiunta internazionale (IJC) del 1999, affermava che per ogni litro di acqua in bottiglia esportato, 9 litri d'acqua erano importati nella regione dei Grandi Laghi. (Nel 2005 il Ministero delle risorse naturali dell'Ontario aggiornava la statistica affermando che ad ogni litro esportato corrispondevano 14 litri di acqua importati).
Inoltre, secondo quanto dichiarato dalla Canadian Bottled Water Association, nel 25% dei casi, l'acqua in bottiglia è acqua comunale filtrata venduta a un premio (sovrapprezzo). Sono un esempio i marchi Aquafina e Purelife di Nestlé che utilizzano risorse pubbliche dell'Ontario.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))