Notizie mercati esteri

Martedì 18 Giugno 2024

Aumento del costo del lavoro in tutti i paesi dell'UE, Polonia al quarto posto per crescita salari

Il costo del lavoro e soprattutto i salari sono in aumento in tutti i paesi dell'UE. L'insoddisfazione dei datori di lavoro è stata suscitata dal recente annuncio del governo di un nuovo aumento del salario minimo da 4300 zloty a 4626 zloty lordi. L'opposizione è stata espressa, tra gli altri, da un rappresentante delle piccole e medie imprese, che sostiene che a risentirne negativamente non saranno solo le aziende, ma anche l'economia e i dipendenti. I dati pubblicati ieri da Eurostat mostrano che il costo del lavoro in Polonia sta aumentando ad un ritmo più veloce rispetto ai paesi dell'Unione Europea. L'aumento dei costi è una situazione normale perché nel primo trimestre del 2024 il costo orario del lavoro è aumentato in media del 5,1% nei paesi dell'area dell'euro e del 5,5% nell'UE, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Secondo Eurostat, le due componenti principali del costo del lavoro sono i salari e i costi non salariali. L'aumento più elevato dei costi salariali orari per l'intera economia è stato registrato in Romania, con un incremento del 16,4%. Seguita da Bulgaria e Croazia, e subito dopo la Polonia con un aumento del 14,1%. Danimarca, Francia e Germania si distinguono per l'aumento più contenuto dei costi salariali.(Polonia Oggi,Gazzetta Italia)

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 10 Luglio 2024
Martedì 18 Giugno 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

Polonia: rallenta l'inflazione a maggio

L'inflazione di base dopo aver escluso i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia a maggio ammontava al 3,8%. La Banca Nazionale della Polonia ha annunciato lunedì che nel mese di aprile, questo indicatore era il 4,1%. I dati NBP mostrano che l'inflazione, calcolata dopo aver escluso i prezzi amministrati (sotto il controllo dello Stato) ammontava a 2.4%, rispetto a 2.3% un mese prima. L’indicatore di inflazione, calcolato dopo l’esclusione dei prezzi più variabili, era 3.1%, rispetto al 3.5% di un mese prima.  L'inflazione al consumo, CPI, ammontava al 2,5% nel mese di maggio rispetto al 2,4% nel mese di aprile. Nella comunicazione del NBP leggiamo che la Banca Nazionale di Polonia calcola quattro indicatori di inflazione di base ogni mese, che aiuta a capire la natura dell'inflazione in Polonia.(Polonia Oggi,Gazzetta Italia)

Finora spesi 8,7 miliardi di zloty dei fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa

La Polonia ha finora ricevuto circa 14 miliardi di zloty dal Piano nazionale di ripresa: un programma composto da investimenti e riforme, i cui soldi dovranno essere destinati agli obiettivi climatici e alla trasformazione digitale. Secondo il Ministero dei Fondi e della Politica Regionale (KPO), finora la Polonia ha pagato circa 8,7 miliardi di zloty dell'importo ricevuto. Secondo il Ministero, a settembre verranno inviate a Bruxelles altre richieste per i pagamenti KPO. Nell'ambito del Piano nazionale di ripresa, la Polonia riceverà un totale di circa 261 miliardi di zloty, di cui circa 110.3 miliardi di zloty sotto forma di sovvenzioni e 150.4 miliardi di zloty sotto forma di prestiti agevolati.

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Giovedì 30 Gennaio 2025
Lunedì 17 Giugno 2024

Portogallo: esportazioni e importazioni in aumento del 15,5% e del 13,5% in termini nominali

Secondo i dati diffusi il 7 giugno dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE), ad aprile 2024 le esportazioni e le importazioni di beni in Portogallo hanno registrato variazioni nominali su base annua rispettivamente del +15,5% e del +13,5% (-13,6% e -15,3%, nello stesso ordine, a marzo 2024).

Sia le esportazioni che le importazioni si sono distinte per l'aumento dei Combustibili e lubrificanti (rispettivamente +56,0% e +22,1%). Nel caso delle importazioni, questa variazione è dovuta essenzialmente all'aumento del volume (+58,9%) e dei prezzi (+8,1%) degli oli di petrolio greggio.

Gli indici del valore unitario (prezzi) hanno continuato a registrare variazioni negative, -1,8% nelle esportazioni e -3,8% nelle importazioni (-2,9% e -3,2% rispettivamente a marzo 2024; +0,3% e -5,3% ad aprile 2023).

Il deficit della bilancia commerciale ha raggiunto i 2,357 miliardi di euro ad aprile 2024, aumentando di 180 milioni di euro rispetto all'anno precedente.

Fonte: https://www.ine.pt/xportal/xmain?xpid=INE&xpgid=ine_destaques&DESTAQUESdest_boui=645507361&DESTAQUESmodo=2

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

Ultima modifica: Venerdì 5 Luglio 2024
Lunedì 17 Giugno 2024

Portogallo: economia in crescita tra il 2% e il 2,3% annuo dal 2024 al 2026

Secondo la Banca del Portogallo (BdP), l'economia del paese crescerà tra il 2% e il 2,3% annuo dal 2024 al 2026, superando la media dell'area dell'euro. L'inflazione è prevista in calo al 2,5% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e al 2% nel 2026, grazie alla diminuzione delle pressioni sui prezzi. Il mercato del lavoro continuerà a migliorare, con un aumento dell'occupazione dello 0,9% annuo fino al 2026 e un tasso di disoccupazione stabile al 6,6%.

La crescita economica sarà sostenuta dal dinamismo delle esportazioni e degli investimenti, mantenendo gli equilibri macroeconomici e un avanzo nei conti con l'estero. Un eventuale aumento del reddito disponibile reale potrebbe stimolare i consumi e favorire ulteriormente la crescita del PIL, mentre l'inflazione potrebbe risentire di eventuali aumenti dei prezzi delle materie prime e dei servizi.

Il Bollettino economico di giugno prevede un peggioramento del saldo di bilancio nei prossimi anni: dall'avanzo dell'1,2% del PIL nel 2023 si scenderà all'1% nel 2024, allo 0,8% nel 2025 e allo 0,6% nel 2026. Nonostante il calo del rapporto debito pubblico/PIL, che sarà inferiore alla media dell'area dell'euro a partire dal 2025, scenari sfavorevoli potrebbero interrompere questa traiettoria. Le nuove regole di bilancio dell'UE richiedono cautela nella gestione della spesa primaria, senza aumenti non compensati da entrate bilanciate.

Fonte: https://www.portugalglobal.pt/pt/noticias/banco-de-portugal-sobre-o-boletim-economico-de-junho-de-2024/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

Ultima modifica: Venerdì 5 Luglio 2024
Lunedì 17 Giugno 2024

Le nuove sfide del settore agricolo in Svezia

Le nuove sfide del settore agricolo in Svezia

Negli ultimi anni, a causa del cambiamento climatico, abbiamo assistito a fenomeni metereologici sempre più estremi come periodi di frequenti e massicce precipitazioni alternati a periodi di forte siccità. Uno dei settori più colpiti da questa anomalia meteorologica è sicuramente quello agricolo, che in Svezia come nel resto del Mondo, si ritrova a fare i conti con un meteo sempre più avverso alla coltivazione. Le differenti caratteristiche delle stagioni, e il giusto mix tra sole e precipitazioni, sono fondamentali per ottenere un buon raccolto e garantire la crescita delle coltivazioni. Come detto, questo equilibrio è venuto meno negli ultimi anni e la Svezia si è resa conto di essere molto vulnerabile rispetto ad un clima così irregolare. La conseguenza immediata è la crisi idrica del 2018 che, secondo Mats Weinsson il proprietario della fattoria Götala intervistato dal quotidiano Dagens Industri, si può ripresentare con una maggiore frequenza e un impatto ancora più forte negli anni a venire. Questo causa un incremento importante nei prezzi dei prodotti alimentari, che vanno a colpire i risparmi dei consumatori, soprattutto quelli dei ceti meno abbienti, causando molti problemi. La soluzione proposta anche da Marcus Hoffman, esperto di sostenibilità presso la Lantbruckarnas Riksförbund(Associazione Nazionale Agricoltori), è di investire in grandi lavori infrastrutturali che permettano una gestione più efficiente dell’acqua, come la creazione di piccole dighe e bacini di raccolta nei pressi delle aziende agricole, permettendo di immagazzinare l’acqua piovana in eccesso ed utilizzarla nei periodi di siccità per mitigare gli effetti dello squilibrio climatico e meteorologico. La costruzione di queste infrastrutture è però costosa, circa 4 milioni di corone svedesi per 100.000 metri cubi di acqua, e le sovvenzioni statali coprono fino ad un massimo di 750mila corone, lasciando agli agricoltori un esborso di 3,25 milioni di corone, accessibile solamente per le grandi aziende agricole, mentre i piccoli produttori restano in balìa di un meteo sempre più instabile. Weinsson, nella sua fattoria, ha deciso di costruire un innovativo sistema di drenaggio e stoccaggio dell’acqua che, tramite una rete di tubature e dighe, da tre anni gli permettono di gestire la quantità di acqua presente nei suoi campi in qualsiasi periodo dell’anno. Come raccontato da Dagens Industri, Weinsson ha acceso un mutuo per ottenere le risorse economiche necessarie per questo tipo di lavoro, ed ora deve pagare una rata annuale da 1,4 milioni di corone svedesi. Il governo svedese implementò il sistema di sussidi statali dopo la crisi idrica del 2018 ma, come testimoniato dal racconto di Weinsson e dai dati della Lantbruckarnas Riksförbund, questi sussidi sembrano non essere più abbastanza.

Al governo svedese toccherà il compito di fornire maggiore supporto e tutela al settore agricolo, che rappresenta un’economia fondamentale per qualsiasi nazione; con gli agricoltori che ricoprono anche un ruolo primario nella tutela e salvaguardia dell’ambiente con l’agricoltura sostenibile. Sembra quindi inevitabile un intervento dello Stato svedese in maniera più massiccia, con sovvenzioni maggiori e un numero incrementato di investimenti in infrastrutture idriche e agricole, per evitare di esacerbare una situazione già complicata per l´intero settore agricolo, soprattutto per le piccole aziende che rischiano di sparire.

FONTI

[https://www.di.se/nyheter/vi-har-inte-tillrackligt-med-vatten/]

[https://it.euronews.com/2018/08/10/la-svezia-alle-prese-con-la-siccita]

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svezia)

Ultima modifica: Venerdì 5 Luglio 2024
Lunedì 17 Giugno 2024

Le città polacche investono nel riscaldamento geotermico

Attualmente in Polonia ci sono sette impianti di riscaldamento che utilizzano acqua geotermica. Si tratta principalmente di strutture locali connesse agli impianti di riscaldamento, tra cui ci sono quelle di: Stargard e Pyrzyce nel Voivodato della Pomerania Occidentale, Zakopane, Poddębice nel Voivodato di Łódź o a Mszczonów, Voivodato della Masovia. Entro il prossimo inverno ne entreranno in funzione altri, perché a Konin e Koło e Sieradz verranno avviati gli impianti di riscaldamento. "Le forniture del calore agli abitanti di Konin collegati alla rete di riscaldamento comunale sono pianificate per la prossima stagione di riscaldamento 2024/2025" assicura Sławomir Lorek, presidente della Miejskie Przedsiębiorstwo Energetyki Cieplnej di Konin, in un'intervista a money.pl. Ci sono sempre più investimenti geotermici in Polonia, che supportano, tra gli altri: accesso ai sussidi concessi negli ultimi anni dal Fondo nazionale per la protezione dell’ambiente e la gestione delle acque (NFOŚiGW). Si tratta dei Programmi Geotermia Plus o Fornitura di acque termali in Polonia. Solo in quest’ultimo caso sono stati finanziati oltre 40 investimenti. Di particolare interesse è l'investimento del comune di Szaflary nel distretto di Nowy Targ. Tuttavia, i lavori sono stati interrotti a una profondità di circa 6 km. All'inizio di aprile, quando è stata effettuata la perforazione a una profondità di 5,9 metri, sono state trovate rocce molto dure. Attualmente si stanno valutando ulteriori ricerche.(Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 5 Luglio 2024
Lunedì 17 Giugno 2024

Il mercato del lavoro in Danimarca

La Danimarca conta una popolazione di quasi 6 milioni di persone; di queste, il 9.4%, ovvero all’incirca 565.000 persone, sono stranieri che, nel corso degli anni, si sono trasferiti nel paese per motivi di lavoro o di studio. Per quanto riguarda gli italiani che vivono in Danimarca, secondo i dati del 2022, le persone provenienti dal Bel Paese sono circa 12.000. Si tratta di un dato in forte crescita: nel giro di un decennio, infatti, il numero di connazionali in terra danese è più che raddoppiato.

Quali sono, quindi, le motivazioni che spingono migliaia di lavoratori stranieri a trasferirsi in Danimarca ogni anno? Le caratteristiche del mercato del lavoro danese sono favorevoli?

Negli anni, la Danimarca è diventata una meta sempre più ambita da molti expat grazie all’alta qualità di vita e alla moltitudine di servizi a cui si può accedere, come l’assistenza sanitaria o l’inserimento dei figli in classi speciali per l’apprendimento della lingua danese per facilitarne l’inserimento nelle classi danesi.  

 

Di quali professioni è carente la Danimarca?

La Danimarca offre numerose opportunità per lavoratori stranieri qualificati in diversi settori. Per esempio, l’industria tecnologica danese è in costante sviluppo ed offre numerose possibilità a coloro che operano in questo ambito.

Guardando ai recenti dati, nel 2030, la Danimarca dovrà fronteggiare un deficit di circa 90,000 lavoratori qualificati e specializzati in diversi settori, dovuto alla mancanza di personale con nuove competenze specifiche o riqualificazioni. Inoltre, secondo una recente pubblicazione di inizio anno, sul territorio danese, ci sono diverse posizioni aperte per lavoratori stranieri con un alto livello di educazione. Ad esempio, le aziende danesi stanno cercando managers nel settore della logistica e dell’amministrazione, ma anche nel campo della produzione e dei servizi, delle scienze naturali e dell’ingegneria, della sanità, dell’istruzione, della tecnologia, dell’informazione e della comunicazione. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri con qualifiche specifiche, ci sono posizioni aperte negli stessi settori menzionati sopra, ma anche nell’ambito legale, della ristorazione, e della costruzione specializzata. In generale, c’è domanda per posizioni nei settori STEM, sanitario, infermieristico, alberghiero, dell’insegnamento, della gestione e amministrazione, anche di risorse umane, del marketing e della finanza.

Per far fronte a questa crisi nel mercato del lavoro, il governo danese ha creato la “Positive List for Skilled Workers”, ovvero un elenco di professioni qualificate per cui non c’è sufficiente personale in Danimarca. La lista viene aggiornata due volte l’anno, il primo di gennaio e il primo di luglio, e le professioni sono divise per settore, rendendo la ricerca semplice ed intuitiva. Ovviamente, coloro che ricevono un’offerta di lavoro possono poi, facilmente, fare domanda sia per il permesso di soggiorno che per il permesso di lavoro in Danimarca.

Di recente, il governo danese ha anche introdotto il cosiddetto “fast-track scheme” per la concessione di permessi di lavoro, che ha consentito ad un numero sempre maggiore di aziende di poter assumere dipendenti stranieri; questa procedura offre benefici ai lavoratori, che, per esempio, hanno il diritto di lavorare sia in Danimarca che all’estero.

Infine, una nuova proposta di legge, che ha l’intento di modificare i requisiti necessari per l’apertura di un conto corrente, è stata annunciata sempre dal governo danese. L’obiettivo è quello di creare una maggiore flessibilità nella concessione dei permessi di soggiorno una volta concluso il periodo di “short-term track” sotto il Fast Track Scheme. Il Parlamento esprimerà il proprio voto su questa proposta di legge nel mese di luglio 2024.

 

Conclusione

Il mercato del lavoro danese offre opportunità lavorative sia a professionisti con comprovata esperienza, sia a giovani laureati o giovani professionisti qualificati in numerosi settori, data l’elevata offerta di posti lavoro che non può essere soddisfatta dalla forza lavoro danese.  

Nel rendere la Danimarca una meta ambita per i lavoratori stranieri, oltre alle numerose possibilità di trovare lavoro, si aggiunge anche un alto standard di qualità della vita e un’alta efficienza burocratica, che permette di ottenere documenti in breve tempo.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 5 Luglio 2024
Venerdì 14 Giugno 2024

Un sorprendente dinamismo dell'occupazione in Francia

Nonostante una debole crescita economica, l'economia francese ha creato oltre 75.000 posti di lavoro nel primo trimestre del 2024, secondo i dati pubblicati dall'Insee.

Il governo francese ha pianificato di diminuire le indennità di disoccupazione entro la fine dell'anno, in previsione di una ripresa economica nel 2025. A fine marzo, il numero totale di salariati in Francia era di 27,15 milioni, con un incremento dello 0,7% rispetto all'anno precedente e del 5,2% rispetto ai livelli pre-crisi del Covid-19. Questo rappresenta quasi 1,4 milioni di posti di lavoro aggiuntivi dal 2019.

Il settore privato ha registrato una forte crescita, con 61.100 nuovi posti di lavoro, mentre il settore pubblico ha aggiunto 14.000 posti. Il settore terziario, in particolare i servizi alle imprese (+22.200) e l'ospitalità-ristorazione (+20.400), ha visto il maggior incremento degli effettivi. Anche l'industria ha continuato a crescere, con 7.300 nuovi posti di lavoro, sostenendo l'idea di una reindustrializzazione del paese promossa dal governo.

Nonostante queste cifre positive, la crescita è stata trainata principalmente da contratti a tempo determinato e apprendistato, in contrasto con la tendenza degli ultimi anni che vedeva un aumento dei contratti a tempo indeterminato (CDI) e una diminuzione dei contratti a tempo determinato. Questo potrebbe indicare un effetto congiunturale legato ai Giochi Olimpici, piuttosto che un cambiamento strutturale del mercato del lavoro.

L'economista Eric Heyer dell'OFCE sottolinea che l'occupazione ha resistito meglio del previsto. Tuttavia, invita alla prudenza, poiché a partire dalla pandemia le previsioni sull'occupazione sono state spesso imprecise. Heyer suggerisce che l'effetto dei Giochi Olimpici potrebbe sostenere l'occupazione nel breve termine, ma il vero test sarà vedere se questa crescita continuerà e si allineerà con i guadagni di produttività a lungo termine.

 

Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia

Ultima modifica: Venerdì 24 Gennaio 2025
Venerdì 14 Giugno 2024

L'aeronautica fornisce un sostegno alla crescita in Francia

L'industria aeronautica francese, crollata durante la pandemia e poi ostacolata da problemi di approvvigionamento e di assunzione, si sta ora riprendendo.

Secondo le stime dell'INSEE, il settore dovrebbe recuperare gran parte del terreno perso nel 2019.

La produzione dovrebbe aumentare del 10% quest'anno e il prossimo. Le esportazioni aeronautiche dovrebbero crescere del 10%-15% nel 2024 e 2025.

Questa ripresa economica dovrebbe avere un impatto positivo anche sulla produttività. Rispetto al periodo pre-crisi, la produttività del lavoro nel settore è diminuita di oltre il 30%. Si tratta di un calo molto più marcato rispetto ad altri settori.

Tuttavia, questo calo potrebbe essere solo temporaneo. L'anno scorso Airbus ha aperto una nuova linea di assemblaggio in Francia per la produzione dell'A320, l'aereo più utilizzato al mondo.

 

Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia

Ultima modifica: Venerdì 24 Gennaio 2025
Venerdì 14 Giugno 2024

Il deficit commerciale della Francia si è ulteriormente ridotto nel primo trimestre.

Il deficit commerciale della Francia si è ridotto per il settimo mese consecutivo. La bilancia commerciale è migliorata di 2,7 miliardi rispetto alla fine del 2023, raggiungendo i 17,6 miliardi.

Ciò si spiega con un aumento delle esportazioni e un calo delle importazioni.

Tuttavia, non si può ignorare il fatto che il deficit rimane più alto di quello precedente alla pandemia, più vicino ai 14 miliardi.

Nel primo trimestre del 2024, l'economia francese ha registrato una diminuzione delle importazioni, principalmente attribuibile al calo dei prezzi globali anziché a una riduzione dell'attività economica. Questa riduzione ha riguardato sia gli approvvigionamenti energetici che i prodotti manifatturieri, come macchinari e prodotti farmaceutici.

D'altra parte, le esportazioni francesi sono aumentate grazie all'aumento dei volumi di beni esportati, con un notevole incremento delle vendite di prodotti chimici, profumi, cosmetici e prodotti metallurgici.

Tuttavia, si è osservato un calo delle esportazioni di apparecchiature meccaniche, elettriche, elettroniche e informatiche, così come dei materiali di trasporto e delle automobili. In termini geografici, i saldi commerciali con l'Asia, l'Africa e l'Europa (esclusa l'UE) hanno registrato miglioramenti, mentre quelli con l'Unione europea, l'America e il Medio Oriente si sono deteriorati. Questa variazione dei saldi commerciali è indicativa di cambiamenti nelle dinamiche economiche e commerciali sia all'interno che al di fuori dell'Europa.

 

Contenuto a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia

Ultima modifica: Venerdì 24 Gennaio 2025