Sabato 26 Luglio 2025
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Le start up, ovvero le aziende fondate da meno di dieci anni che registrano una crescita costante di dipendenti e fatturato e/o offrono un prodotto o servizio innovativo sul mercato, sono catalizzatori economici in grado di influenzare la ripresa economica.
La Germania è uno dei Paesi europei più attraenti per gli aspiranti imprenditori: secondo dati pubblicati da StartupBlink, nel 2022 il Paese si è difatti posizionato nella TOP3 degli Stati europei per numero di start up.
Secondo i dati contenuti all’interno del Deutscher Start Up Monitor 2023, le imprese in fase d’avvio sono attive in tutti i settori dell’economia, con particolare concentrazione nell’ambito IT, nel settore medicale e agroalimentare.
Anche il tema dell’intelligenza artificiale (AI) gioca un ruolo centrale: nel 2023, il 52% delle start up ne ha fatto utilizzo all’interno della propria attività. Inoltre, il 29,4% di queste aziende ha dichiarato che essa ha avuto un enorme influsso sull’attività. Molte imprese hanno inoltre dichiarato che l’apporto dell’intelligenza artificiale non è utile unicamente a livello del lavoro individuale, ma anche in relazione ai processi aziendali.
In Italia vi è un dato particolarmente incoraggiante sul tema: l’aumento degli investimenti nelle start up. Infatti, secondo il bilancio dell'Osservatorio sul Venture Capital in Italia realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance nel 2022 è stato registrato un aumento del 48% negli investimenti nelle aziende in fase di avviamento, rispetto all’anno precedente: è il dato più positivo d’Europa.
Fonti: http://tinyurl.com/37jsxr45; http://tinyurl.com/32t49re6; http://tinyurl.com/36esw7y4; http://tinyurl.com/59b7ndr5
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il Ministro del Tesoro turco Şimşek, ha commentato positivamente in un tweet l’ultimo report dello “State of play of EU-Türkiye political, economic and trade relations” adottato lo scorso 29 novembre dalla Commissione europea e dall’Alto Rappresentante Borrell. Il documento traccia un bilancio sullo stato delle relazioni tra UE e Turchia su numerosi settori strategici.
In particolare, il Ministro ha accolto con favore alcune delle proposte della Commissione contenute nel report, tra cui:
• Il rilancio dei Dialoghi di alto livello tra l'UE e la Turchia su economia, energia e trasporti;
• Il riavvio delle discussioni sul “draft negotiating framework” per la modernizzazione dell'Unione doganale UE-Turchia;
• L’invito alla Banca Europea per gli Investimenti a riprendere ed espandere le operazioni in tutti i settori della Turchia.
Nel concludere, il Ministro ha espresso l’auspicio di un rafforzamento del legame la Turchia all’Unione europea in quanto, come si legge nel tweet del Ministro, “la Turchia e l’UE sono più forti se unite”.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Turkstat, il 16 novembre scorso, ha certificato una decrescita del mercato immobiliare turco, con 93.761 contratti di compravendita registrati nello scorso ottobre, con una contrazione pari all’8,7% rispetto allo stesso mese del 2022.
Nei primi dieci mesi del 2023, con circa 994 mila abitazioni vendute, si è assistito ad un calo delle vendite più mercato (-14,3%) in rapporto al medesimo periodo dello scorso anno.
Gli acquisti da parte di stranieri, nel mese di ottobre, sono stati pari a 2.535 abitazioni e si sono ridotti del 52,9% rispetto allo stesso mese del 2022. I cittadini russi, con 713 immobili acquistati nell’ottobre di quest’anno, si sono confermati i primi acquirenti stranieri, seguiti da tedeschi (152) e ucraini (138).
Sempre nell’ottobre del 2023, a livello geografico, il maggior numero di abitazioni vendute si è collocato a Istanbul (15,9%), Ankara (7,9%) e Izmir (5,5%).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Turkstat, l’Istituto nazionale turco di statistica, il 17 novembre, ha reso noto che nel terzo trimestre del 2023, la disoccupazione nel Paese si è attestata al 9,2%, pari a 3.218.000 persone, in calo dello 0,54% rispetto al trimestre precedente.
In termini di distribuzione di genere, a fronte di una disoccupazione maschile al 7,5%, quella femminile è risultata al 12,5%. Nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, il dato si è attestato al 17,1% (14,2% tra gli uomini e 22,4% tra le donne), in diminuzione dello 0,7% rispetto al trimestre aprile-giugno 2023.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Nel mese di settembre, secondo gli ultimi dati disponibili al 17 novembre, la bilancia dei pagamenti della Turchia ha registrato un avanzo del conto corrente di USD 1,876 mld principalmente dovuto alla riduzione del deficit della bilancia commerciale che si è quasi dimezzato in un solo mese passando da USD 7 mld di agosto a USD 3,657 mld di settembre. Il saldo del conto corrente era stato per due mesi consecutivi in deficit a luglio e agosto preceduto da un avanzo a giugno che aveva interrotto una serie di saldi negativi in atto dall’inizio del 2022. Il surplus registrato a settembre è il più alto dall’ottobre del 2021.
Il disavanzo della bilancia commerciale è stato bilanciato dal contributo della voce “servizi” (+USD 6,25 mld), trainata dal settore del turismo che ha fatto registrare un attivo di USD 5,03 mld. Al netto delle importazioni di oro non monetario e di energia, il conto corrente avrebbe realizzato un avanzo di USD 7,118 mld.
Nei primi nove mesi del 2023 il deficit cumulato di conto corrente è di circa USD 40,84 mld, ampliandosi rispetto agli USD 38,21 mld dello stesso periodo dell’anno scorso; quello a 12 mesi si è attesta invece USD 51.7 mld. Come delineato nel Programma a Medio Termine (PMT) 2024-2026, il governo prevede un deficit del conto corrente a fine anno di USD 42,5 mld, pari al 4% del PIL. Nel PMT si prevede che il deficit di conto corrente scenderà a USD 34,7 mld, ossia al 3,1% nel 2024.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
A margine del “Forum Economico tra i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo e Turchia”, il 12 novembre il Ministro del Tesoro e delle Finanze Mehmet Şimşek ha dichiarato che a fine 2023 i finanziamenti esterni alla Turchia avrebbero raggiunto la cifra record di USD 7,5 mld. Nel corso dell’intervento, il Ministro ha quindi elencato i principali impegni finanziari che la Turchia si è assicurata nel corso dell’anno da parte delle istituzioni finanziarie internazionali.
È stato ricordato ad esempio che la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha concesso a novembre un prestito di 400 milioni di euro da utilizzare per la ricostruzione delle zone a sud della Turchia colpite dai sismi dello scorso 6 febbraio. Il finanziamento sarà rivolto principalmente a ripristinare le infrastrutture idriche e fognarie nelle province meridionali della Turchia. A tale somma vanno aggiunti quelli già stanziati (USD 1,5 mld) per la regione meridionale della Turchia colpita dai sismi.
Şimşek ha anche annunciato l’istituzione del “Türkiye Green Fund” sostenuto attraverso un prestito del valore di USD 155 mln concesso dalla Banca Mondiale (WB) e rivolto ai progetti di investimento “green” delle PMI. Il prestito sarà gestito dalla “Banca per lo sviluppo industriale della Turchia” (TSKB). Il Ministro ha aggiunto che il sostegno finanziario fornito dalla WB alla Turchia ha raggiunto il livello record di USD 3,3 mld nel 2023.
Per quanto concerne la BERS (Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo), la Banca nel 2023 ha superato USD 2,72 mld in investimenti in Turchia, come ha recentemente dichiarato la Presidentessa BERS Renaud-Basso, divenendo il primo Paese di intervento della Banca. Il 93% degli investimenti BERS nel Paese sono diretti al settore privato, a quello manifatturiero e agli Istituti di credito; in particolare l’istituzione internazionale in Turchia sostiene la transizione verde delle PMI e l’imprenditoria femminile.
Il Ministro Şimşek nel corso dell’intervento ha evidenziato come l’arrivo di questi capitali costituisca un segno della rinnovata fiducia delle istituzioni finanziare internazionali riconquistata grazie al nuovo corso economico portato avanti dal suo Dicastero.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
Il 23 novembre, la Banca Centrale (BCRT) turca ha annunciato un ulteriore rialzo del tasso di riferimento rispetto al mese precedente, che passa dal 35% al 40%. Si tratta del sesto aumento consecutivo della Banca negli ultimi mesi.
Nonostante i primi segnali degli effettivi della politica monetaria restrittiva degli ultimi mesi, che sta progressivamente comprimendo l’alta domanda interna, la Banca Centrale ha optato per un nuovo aumento del tasso, superiore alle aspettative degli analisti che attendevano un rialzo di 2,5 punti base.
La Governatrice della Banca Centrale Erkan ha sottolineato come il livello attuale della stretta monetaria è vicino al livello necessario per avviare il percorso disinflazionistico. Di conseguenza, nei prossimi mesi ci saranno gli ultimi incrementi previsti del tasso di interesse fino al raggiungimento - relativamente in breve tempo - del valore finale disinflazionistico.
Questa nuova decisione della BCRT è stata percepita dagli osservatori come un segnale per i mercati riguardo la serietà dell’Istituto nella lotta all’inflazione portata avanti dalla nuova Governance economica, che si pone l’ambizioso obiettivo di ridurre l’attuale tasso d’inflazione dal 61% al valore target del 5%.
Secondo alcuni economisti, il tasso di riferimento, potrebbe posizionarsi al 42,5% nella prossima seduta del Comitato per la politica monetaria della BCRT e al 45% a gennaio 2024.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
La Borsa brasiliana ha superato la soglia dei 130mila punti e a metà dicembre ha registrato un andamento intenso, spinta dalle aspettative di un calo dei tassi di interesse americani, che dovrebbero iniziare a diminuire l'anno prossimo. Nello stesso periodo, la Banca Centrale Americana (Fed) ha segnalato che i tassi statunitensi potrebbero aver raggiunto il loro picco, incoraggiando il mercato.
Se la tendenza al rialzo continua, l'Ibovespa è sulla buona strada per superare il suo massimo storico di 131.190,30 punti.
Il dollaro continua a scendere, messo sotto pressione proprio dalla prospettiva di tassi di interesse più bassi, che tendono a indurre gli investitori a riallocare le risorse verso mercati più rischiosi riducendo il rendimento del reddito fisso americano.
Fonte: http://tinyurl.com/57w8w7p5
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Dall’inizio del 2021, Fiat (controllata da Stellantis), con uno stabilimento situato a Betim, nella regione metropolitana di Belo Horizonte (RMBH), mantiene la leadership nel mercato automobilistico. Nel 2023, il risultato dovrebbe ripetersi, poiché l'azienda ha chiuso novembre con una quota di mercato del 22% e 428.635 unità immatricolate, oltre 125.376 unità davanti al secondo posto, secondo i dati della Federazione nazionale della distribuzione di autoveicoli (Fenabrave).
Uno dei motivi che giustificano tale crescita del marchio del gruppo Stellantis è che la casa automobilistica ha investito in nuove aree di sviluppo dei suoi veicoli. Per questa fase lo sviluppo delle aree è stato effettuato contestualmente all'ammodernamento del complesso delle strutture che comprendono l'insieme di attrezzature, macchinari e impianti, puntando al concetto di Industria 4.0. In questo modo, l’hub produttivo di Betim è in grado di sviluppare, progettare, testare e produrre veicoli di livello mondiale.
Un altro motivo che completa il progresso della Fiat verso la leadership nazionale è legato al fatto che la casa automobilistica è stata una di quelle che ha consumato più risorse del programma del governo federale nel compito di ridurre i prezzi delle auto più diffuse. Inizialmente la Fiat aveva richiesto crediti d'imposta per 130 milioni di real, che equivarrebbero al 26% del volume totale disponibile in crediti.
Un’altra scommessa dell’azienda per espandere la propria attività nel mercato brasiliano è l’adeguamento, entro il 2026, del proprio impianto di produzione di Betim ai parametri di decarbonizzazione. Questi parametri consentiranno il lancio di veicoli con tecnologie ibride ed elettriche.
La riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) è un requisito fondamentale affinché le industrie partner possano mantenere i propri contratti attivi con Stellantis per i prossimi anni. In questo contesto, la proiezione è che entro il 2025 verranno investiti circa 8,5 miliardi di R$ in questo processo.
Fonte: http://tinyurl.com/ypn3686z
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Fitch ha abbassato il rating sovrano della Slovacchia portandolo ad A- con prospettive stabili dal precedente A con prospettive negative. Si tratta del peggior rating dal 2004.
L'agenzia sottolinea il cattivo stato delle finanze pubbliche, con una spesa in rapido aumento e una strategia di consolidamento del nuovo governo poco chiara. L'agenzia ha preso in considerazione le misure di 2 miliardi di euro presentate dal governo, ma afferma che il debito pubblico continuerà a crescere fino a raggiungere il 65% del PIL nel 2027.
Altre sfide sono il calo della produttività del lavoro, la mancanza di investimenti al di fuori del settore automobilistico e l'instabilità politica.
Se la qualità della governance e le relazioni con l'UE si deteriorano, è possibile un ulteriore declassamento. Un peggioramento del rating aumenterà i costi del servizio del debito pubblico. Le agenzie Moody's e S&P hanno recentemente mantenuto il rating rispettivamente ad A2 e A+.
Il deficit delle finanze pubbliche sarà pari al 6% del PIL nel 2024, in calo rispetto al 6,5% del 2023, secondo una bozza di bilancio presentata dal governo ai sindacati e ai datori di lavoro. Il bilancio statale, la parte più consistente delle finanze pubbliche, prevede un deficit di 7,6 miliardi di euro su entrate per 22,7 miliardi di euro.
Sebbene il governo stia aumentando la tassazione sul lavoro e sulle banche e tagliando i contributi al secondo pilastro pensionistico, il deficit di bilancio scenderà solo leggermente a causa delle compensazioni generalizzate dei prezzi dell'energia e dell'elevata crescita delle pensioni.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)