Lunedì 5 Maggio 2025
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Il crescente interesse per i vini analcolici tra i canadesi fa sì che il mercato dei vini analcolici stia vivendo un boom senza precedenti, con un interesse in costante crescita tra i consumatori canadesi. Secondo i dati di Fact.MR, il mercato globale dei vini analcolici ammonta a circa 2,6 miliardi di dollari canadesi e si prevede che raggiungerà circa 6,9 miliardi di dollari canadesi entro il 2033, con un tasso di crescita annuo del 10 per cento. In questo contesto, la produzione di vini analcolici in British Columbia, sta vivendo una crescita esponenziale grazie all'aumento della domanda.
La tendenza verso uno stile di vita più salutare e consapevole è uno dei principali fattori trainanti di questo fenomeno. Sempre più persone cercano alternative senza alcol che consentano loro di partecipare a momenti di festa e celebrazione senza dover rinunciare al piacere di un buon bicchiere di vino. La crescita esponenziale della produzione e il rapido sviluppo del mercato dei vini analcolici testimoniano il cambiamento delle preferenze dei consumatori. Sempre più persone sono alla ricerca di opzioni salutari e gustose che consentano loro di godere di momenti conviviali. La previsione di raggiungere un mercato globale del valore di 6,9 miliardi di dollari entro il 2033 è un indicatore chiaro dell'entusiasmo e dell'interesse che circondano i vini analcolici.
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Canada - West)
La città di Calgary, in Canada, ha pubblicato i suoi piani di servizio e i bilanci per il periodo 2023-2026, delineando le strategie e gli obiettivi per stimolare la crescita economica e migliorare la qualità della vita nella regione. Questi piani offrono interessanti opportunità di mercato per le imprese che desiderano investire a Calgary e partecipare allo sviluppo della città.
Le principali opportunità di mercato che emergono dall'analisi dei piani di servizio e dei bilanci 2023-2026 di Calgary sono:
Fonte: http://tinyurl.com/yc64ppe3
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Canada - West)
L'economia UK è cresciuta più rapidamente del previsto nel secondo trimestre di quest'anno, sostenuta da una ripresa della produzione automobilistica e da un giugno sorprendentemente forte. Il PIL del Regno Unito è aumentato dello 0,2% da aprile a giugno, rispetto allo 0,1% dei tre mesi precedenti, secondo quanto riportato dall'Office for National Statistics (ONS). La crescita è stata aiutata da una performance inaspettatamente forte a giugno, con la produzione in aumentato dello 0,5%.
Darren Morgan, direttore delle statistiche economiche dell'ONS, ha dichiarato: "L'economia si è ripresa dagli effetti delle festività di maggio, registrando una forte crescita a giugno. Il settore manifatturiero ha visto un mese particolarmente positivo, con una crescita sostenuta sia per le automobili che per l'industria farmaceutica. Anche i servizi hanno avuto un mese forte, con l'editoria, le vendite di auto e i servizi legali tra i settori di spicco”.
Il contributo maggiore è arrivato dal settore dei trasporti: la Society of Motor Manufacturers and Traders ha registrato un aumento del 16,2% nella produzione di automobili nel giugno 2023 rispetto allo stesso mese di un anno fa. Durante il 2023 si è inoltre attenuata la mancanza di microchip, consentendo alla produzione britannica di riprendersi. I produttori con sede in UK come JLR, il produttore dei marchi Jaguar e Land Rover, stanno ora lavorando per smaltire i grandi ordini arretrati.
L'inflazione è gradualmente diminuita, anche se più lentamente di quanto sperato dal governo, e nel secondo trimestre si sono registrati alcuni segnali di ripresa nei servizi rivolti ai consumatori.
Il cancelliere, Jeremy Hunt, ha dichiarato: “Le azioni che stiamo intraprendendo per combattere l'inflazione stanno iniziando ad avere effetto: stiamo gettando delle basi solide per far crescere l'economia del paese. La Banca d'Inghilterra ha affermato che eviteremo la recessione quest’anno e il FMI (Fondo monetario internazionale) ha sottolineato che se ci atterremo al nostro piano, cresceremo più velocemente di Germania, Francia e Italia”.
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Il Memorandum è stato firmato dalla Presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, e dal Presidente dell’Argentina, Alberto Ángel Fernandez, alla presenza della Commissaria per l’Energia, Kadri Simson, e del Ministro degli Affari Esteri argentino, Santiago Cafiero.
Il protocollo, siglato a margine del Vertice Ue-Celac realizzatosi lo scorso 17 e 18 luglio a Bruxelles per rafforzare il legame con la comunità latino-americana e caraibica, prevede di rafforzare la collaborazione per sviluppare e promuovere l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica, oltre che sviluppare l’uso dell’idrogeno ai processi industriali, i trasporti e lo stoccaggio dell’energia.
“Europa e Argentina stanno collaborando per un mondo più sicuro, sostenibile e prospero. La nostra cooperazione energetica è un campo particolarmente promettente per garantire una transizione giusta e pulita in entrambi i nostri continenti”, ha commentato Von Der Leyen, precisando che il memorandum d’intesa recentemente firmato è “un passo importante nell’attuazione dell’agenda di investimenti Global Gateway dell’UE e ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi in materia di clima ed energia”.
Global Gateway è l’iniziativa faro per gli investimenti in Paesi terzi promossa da Bruxelles per un valore di 300 miliardi di euro, un tentativo di proporsi come un’alternativa alla Via della Seta cinese. Per l’area dell’America Latina e i Caraibi la Commissione ha messo in conto di poter mobilitare circa 10 miliardi di euro, per arrivare a un totale di 45 miliardi di euro con il contributo degli Stati membri.
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)
Un recente articolo dell’associazione Tekniq riporta come il mercato dei veicoli elettrici danese stia attraversando un periodo di crescita vertiginosa.
Le cifre
Secondo Statistics Denmark, 6929 veicoli elettrici sarebbero stati venduti durante la prima metà del 2022. Questa cifra sarebbe più che raddoppiata nel primo semestre del 2023, quando il numero di auto elettriche vendute avrebbe raggiunto il numero di 15484, per un aumento complessivo del 223%. Per la prima volta, le auto elettriche sono state vendute in numero maggiore di quelle a diesel (in numero di 14693).
La tendenza si conferma anche di recente: le 1397 unità vendute a giugno 2022 sono aumentate a 3553 a giugno 2023, un incremento del 254%.
Le cause
L’entità dell’aumento è dovuta a diversi fattori. L’aumento dei costi di benzina e diesel potrebbe essere uno di questi. All’andamento dei prezzi si aggiungerebbero poi gli incentivi previsti per l’acquisto di auto elettriche. Secondo l’articolo di Tekniq, questi includerebbero un rimborso totale dell'imposta sull'elettricità per la ricarica delle auto elettriche, uno sconto fiscale sull'acquisto di auto elettriche, nonché sovvenzioni per l'installazione di stazioni di ricarica e agevolazioni sui prestiti.
Bisogna inoltre ricordare che la Danimarca dispone di vaste quantità di energia elettrica provenienti da energie rinnovabili. Secondo la pagina web dell’Agenzia Danese per l’Energia, infatti, quasi la metà della produzione di energia danese proverrebbe dalle turbine eoliche. Nel 2022, per esempio, la produzione netta era pari a 34 099 GWh, di cui 19 022 provenienti da turbine eoliche, pari al 56%. Il consumo totale di energia, pari a 35 462 GWh, è stato coperto da turbine eoliche per il 53%. Questo potrebbe permettere alla Danimarca di mantenere il prezzo dell’energia a livelli contenuti, facilitando l’elettrificazione dei mezzi di trasporto.
Le possibili complicazioni
La situazione potrebbe però avere risvolti negativi. Ci sarebbero infatti dubbi sulla capacità dell’infrastruttura elettrica e di ricarica di supportare la crescente elettrificazione. In altre parole, il numero di stazioni pubbliche di ricarica dovrebbe crescere insieme a quello di auto elettriche, mentre la rete elettrica dovrebbe riuscire a sostenere l’aumento della domanda di elettricità che questa tendenza comporta.
Secondo Kristina Westerberg Thomsen, consulente politica a Tekniq Employers, la soluzione potrebbe risiedere nel coinvolgimento delle società di rete elettrica nella pianificazione di nuove infrastrutture di ricarica a livello comunale. I Comuni dovrebbero poi stabilire obiettivi per il numero di punti di ricarica disponibili. Sarebbe inoltre necessario aumentare la competitività nei grandi appalti pubblici per l’installazione di stazioni di ricarica. Questo comporterebbe la rimozione della mentalità “winner takes all” attualmente presente.
Kristina Westerberg Thomsen sottolinea infine la necessità di creare un centro di conoscenza nazionale per le infrastrutture di ricarica e di reti regionali, in modo da promuovere la condivisione delle conoscenze e la cooperazione nel settore.
I progressi
Secondo una recente pubblicazione del Ministero dei Trasporti danese, nel mese di maggio il numero di stazioni di ricarica pubbliche sarebbe aumentato fino a raggiungere le 12 512 unità. Questo corrisponderebbe a una stazione di ricarica per undici auto elettriche, senza includere le stazioni di ricarica private. Resta però da vedere se la tendenza positiva potrà essere mantenuta.
Fonte: https://www.trm.dk/
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Il progetto Erasmus+ FEA-VEE promuove l’acquisizione di competenze green e digitali nel settore moda e tessile. I partner progettuali hanno redatto un report sul divario di competenze e sulle politiche governative a sostegno del settore nei sei paesi in cui il progetto FEA-VEE viene implementato: Germania, Grecia, Bulgaria, Spagna, Romania e Svezia.
Il report ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sul divario di competenze nel settore moda e tessile nei paesi aderenti al progetto, nonché di prendere atto delle politiche che i vari Paesi implementano a sostegno della formazione dei lavoratori del settore.
La situazione in Germania
Il report ha fatto emergere alcune criticità e strategie in atto nell’industria della moda e del tessile tedesca:
1) Carenza di personale qualificato
In Germania, il sistema di formazione professionale duale gode di un’ottima considerazione sia da parte delle aziende che degli studenti. Tuttavia, le aziende ritengono che le competenze digitali e green necessarie richieste dal mercato non siano ancora state integrate nei programmi di studio, e che occorra aggiornare le competenze di insegnanti, formatori e lavoratori.
Le principali competenze richieste possono essere riassunte come segue:
– Competenze digitali: Internet dei Servizi, stampa 3D, Intelligenza Artificiale, Metaverse e soprattutto AR/VR (Realtà Aumentata/Realtà Virtuale).
– Soft skills: capacità comunicativa, capacità di lavorare in team, problem solving, creatività e adattabilità.
Secondo il rapporto 2021 dell’Agenzia Federale del Lavoro (Bundesagentur für Arbeit), l’industria della moda e del tessile ha bisogno di professionisti qualificati in vari ruoli. Le posizioni lavorative più richieste includono stilisti di moda e abbigliamento, tecnici tessili e della moda, modellisti, sviluppatori di prodotti e specialisti in digitalizzazione e sostenibilità.
2) Strategie del governo tedesco
La Germania ha adottato misure significative per attenuare la carenza di personale qualificato. Due delle strategie chiave sono:
– L’attrazione di lavoratori stranieri qualificati: Iniziative come il sistema della “Carta blu” facilitano l’ingresso di professionisti altamente qualificati provenienti da paesi extracomunitari, colmando le carenze di competenze critiche nella forza lavoro nazionale.
– Incoraggiare le donne e i lavoratori anziani: Il governo tedesco incoraggia attivamente la partecipazione delle donne e dei lavoratori anziani al mercato del lavoro attraverso orari di lavoro flessibili e politiche di congedo parentale. In questo modo non solo si colma la carenza di competenze, ma si promuove anche una forza lavoro diversificata e inclusiva.
Buone pratiche di collaborazione tra governo e industria
Il governo tedesco lavora in stretta collaborazione con gli stakeholder dell’industria per identificare tempestivamente le carenze di competenze e colmare il divario tra i programmi di studio e le richieste del mercato. Iniziative come la “Partnership for Sustainable Textiles” riuniscono rappresentanti dell’industria, del governo, delle organizzazioni della società civile e del mondo accademico per promuovere pratiche sostenibili e sviluppare competenze e conoscenze rilevanti nel settore della moda e del tessile.
Il report completo è disponibile al seguente link.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il movimento idroviario in Brasile ha raggiunto un record storico nella prima metà di quest'anno. I porti pubblici e privati del Paese hanno movimentato nel periodo 616 milioni di tonnellate – una crescita del 2,4% rispetto al volume movimentato tra gennaio e giugno 2021, che fino ad allora aveva registrato la migliore performance del primo semestre (601,4 milioni di tonnellate). Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (579,1 milioni di tonnellate), questa volta la performance è superiore del 6,38%.
I dati sono stati ottenuti esclusivamente da g1 e GloboNews e sono stati diffusi dall'Agenzia Nazionale per i Trasporti Idroviari (Antaq), in occasione di un evento del settore.
Il punto culminante di quest'anno sono stati i mesi di marzo e maggio, che hanno registrato rispettivamente un aumento dell'11,7% e dell'11% rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente.
Secondo Antaq, le commodities sono state responsabili dell'aumento del risultato espressivo del semestre. Il maggior quantitativo movimentato, per prodotto, è stato il minerale di ferro, con 172,8 milioni di tonnellate, con un incremento del 6,73%. Segue il petrolio greggio, con 103,7 milioni di tonnellate movimentate nei porti e un incremento del 13,28%.
Successivamente, i punti salienti sono venuti dall'agricoltura. Le percentuali più espressive sono state la soia, con una movimentazione di 87,8 milioni di tonnellate (+21,6%) e il mais, con 13,28 milioni di tonnellate (+40,7%).
Esportazioni
Da gennaio a giugno di quest'anno, 349,2 milioni di tonnellate sono state spedite all'estero attraverso i porti brasiliani, una cifra che rappresenta un aumento del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Le rinfuse hanno rappresentato quasi il 90% delle esportazioni, il 79% come rinfuse solide e il 10% come rinfuse liquide.
Il Brasile ha ancora esportato 2,5 milioni di tonnellate di carne di pollame congelata in container attraverso i porti nella prima metà del 2023, una crescita del 9% sulla stessa base di confronto.
Analizzando per regione, i porti meridionali hanno concentrato l'89% di queste esportazioni, con 2,2 milioni di tonnellate. Solo il porto della città di Paranaguá, nello stato di Paraná, ha inviato 1,2 milioni di tonnellate di carne di pollame verso altri Paesi.
Navigazione
La navigazione a lungo raggio ha movimentato 427,3 milioni di tonnellate nel 2023, con una crescita del 7,02% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il cabotaggio è cresciuto dell'1,36% tra gennaio e giugno e ha movimentato 142,1 milioni di tonnellate, mentre la navigazione interna è cresciuta del 18,76% nello stesso rapporto, movimentando 45,1 milioni di tonnellate.
Porti Pubblici x Privati
I porti pubblici hanno movimentato circa 213,35 milioni di tonnellate, con un incremento del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il porto della città di Santos, nello Stato di San Paolo, è stato il più trafficato, con 63,3 milioni di tonnellate – un aumento dell'1,1% nello stesso rapporto.
Seguono i porti delle città di Paranaguá (Stato di Paraná) e Itaguaí (Stato di Rio de Janeiro), rispettivamente con 27,4 milioni di tonnellate e 24,6 milioni di tonnellate movimentate.
In percentuale, i dati sono in aumento del 6,4% e del 7,75%, in quest’ordine, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I Terminali ad Uso Privato (TUP), invece, hanno registrato 402,7 milioni di tonnellate nella prima metà del 2023, in aumento del 7,67% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Tra i porti privati
Il punto saliente tra i porti privati è stato il terminal petrolifero Tpet/Toil, situato a Porto do Açu, nel nord dello stato di Rio de Janeiro, con una crescita del 99% nella movimentazione delle merci (26,9 milioni di tonnellate). La destinazione più comune del petrolio greggio estratto dalla regione, il bacino sedimentario della città di Santos, è la Cina, con il 77% delle spedizioni. Un altro highlight privato è il Terminal di Tubarão, a Vitória, nello Stato di Espírito Santo, che ha movimentato più di 36,5 milioni di tonnellate, una performance superiore del 16,14% rispetto allo stesso periodo del 2022.
In un'intervista a GloboNews, il direttore generale di Antaq, Eduardo Nery, ha spiegato che la migliore performance dei porti privati è direttamente correlata agli investimenti, evidenziando che la sfida più grande per migliorare le performance delle commodities brasiliane è farle raggiungere i porti con costi ridotti.
“Affinché i porti pubblici possano competere con quelli privati, è necessario avere capacità di investimento e una gestione professionale, affinché [i porti] abbiano una capacità offerta sempre maggiore e possano operare con minori costi logistici [ ... ] e spedizioni più competitive. Le nostre commodities diventeranno più attraenti per il commercio estero e anche i nostri prodotti diventeranno più attraenti per i consumatori", ha affermato.
Fonte: https://tinyurl.com/yckv5k6b
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
I prezzi delle case in UK hanno registrato il maggior calo dal 2009, a seguito dell’aumento dei tassi d’interesse. La Royal Institution of Chartered Surveyors (RICS) ha dichiarato che l’indicatore dei prezzi delle case è sceso a -53 a luglio, rispetto al un -48 registrato a giugno. Questo è stato l’indice più basso dall'aprile 2009, e si è dimostrato al di sotto delle previsioni degli economisti. Ad alimentare questo calo sono stati i tassi di interesse per i nuovi mutui in UK – con tasso fisso biennale – che sono saliti ai massimi storici dal 2008, toccando rispettivamente il 6,86% a luglio.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, le vendite di case sono diminuite a luglio al ritmo più veloce dall'aprile 2020 durante la pandemia di COVID-19. "I dati rappresentano le scarse richieste degli acquirenti e sono indicativi delle sfide che questi stanno affrontando in un contesto di incertezza economica, tassi di interesse in aumento ed una situazione creditizia più difficile", ha affermato Simon Rubinsohn, capo economista di RICS.
L'istituto di credito ipotecario Nationwide ha riferito la scorsa settimana che i prezzi medi delle case a luglio erano inferiori del 3,8% rispetto all'anno precedente - il più grande calo annuale dal 2009 -mentre all'inizio di questa settimana il rivale Halifax ha registrato un calo del 2,4% su base annua. Tuttavia, i prezzi rimangono superiori di oltre il 20% rispetto a prima della pandemia.
L'indicatore degli affitti di RICS nei mesi fino a luglio 2023 ha registrato gli aumenti più ampi dall'inizio del 1999. L'Office for National Statistics britannico ha riferito che gli affitti del settore privato in Inghilterra sono aumentati del 5,1% a giugno, il massimo dall'inizio dei record nel 2006.
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Le esportazioni di petrolio del Venezuela sono aumentate a luglio, raggiungendo il livello più alto in quasi 3 anni e mezzo, grazie alla firma di nuovi contratti di fornitura e all'aumento delle spedizioni da parte del produttore statunitense Chevron, secondo i documenti interni e i dati di tracciamento delle petroliere.
A luglio, le esportazioni venezuelane di greggio e prodotti raffinati hanno raggiunto una media di 877.032 barili al giorno (bpd), il 22% in più rispetto al mese precedente, con spedizioni per lo più destinate all'Asia, secondo i documenti interni dell'azienda e i dati consultati da Reuters.
Le spedizioni sono state dirette, per la maggior parte, nel continente asiatico e la revisione dei contratti di fornitura, nonché la firma di nuovi accordi hanno contribuito alla partecipazione della statale Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA) per "rivitalizzare" le esportazioni di greggio.
Fonte: https://tinyurl.com/59d5fdn6
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
Il 18 luglio scorso l'Istituto Nazionale dell'Aeronautica Civile dal Venezuela (INAC) e l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) d'Italia hanno firmato un accordo sul trasporto aereo per riprendere la connettività tra i due Paesi.
L’accordo, firmato dal Presidente Enac Pierluigi Di Palma e dal Presidente INAC, Juan Manuel Teixeira Diaz, suggella una collaborazione tecnico-operativa che rappresenta un ulteriore rafforzamento dei rapporti già ottimi tra i due Paesi nel settore dell’aviazione civile.
In particolare, il Venezuela e l’Italia coopereranno in materia di programmi di formazione, esami e licenze, oltre alle operazioni di volo, con lo sviluppo, ad esempio, delle procedure interne relative all'emissione, al rinnovo e alla modifica dei certificati, alla supervisione e alle approvazioni delle operazioni di volo.
La collaborazione prevede anche un percorso comune per il rilascio, il rinnovo e la modifica dei certificati degli aeroporti, la certificazione delle società di assistenza a terra, la navigabilità e l’immatricolazione degli aeromobili, oltre ad attività nel settore UAS e della mobilità aerea avanzata. Attenzione particolare è riservata da entrambe le autorità allo sviluppo di un trasporto aereo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Fonte: https://tinyurl.com/mr24p85c
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)