Notizie mercati esteri

Giovedì 13 Aprile 2023

Houston - Calendario eventi del settore agroalimentare

La Italy-America Chamber of Commerce of Texas presenta ufficialmente il programma degli eventi dedicati al settore agroalimentare per l'anno 2023 fino al primo trimestre del 2024.

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)

Ultima modifica: Giovedì 13 Aprile 2023
Giovedì 13 Aprile 2023

Transizione energetica Germania e Italia sulla strada dell’idrogeno verde

Il Next Generation EU (NGEU) e l’Agenda 2030 sono alcuni degli strumenti attraverso i quali l’Europa sta affrontando la fornitura di elettricità, calore e combustibili. Crisi climatica, crisi energetica e crisi economico-finanziaria sono le principali ragioni per cui l’UE tende sempre di più verso la produzione e l’utilizzo di energie rinnovabili. Il 2022 è stato un’ottima annata per la transizione energetica, in particolare in termini di nuovi impianti eolici (+33%) e solari (+47%). Sia la Germania che l’Italia hanno fatto progressi significativi nell’ultimo anno.

I progressi in Italia e Germania

Italia e Germania hanno elevati consumi e una dipendenza da fonti energetiche fossili. Finora entrambi i paesi si sono affidati prevalentemente alle importazioni da altri paesi, ma nel 2022 hanno aumentato il numero di installazioni e di relativa energia green generata.

Nel 2022 la Germania è stato il Paese europeo con la maggiore percentuale di crescita in termini di nuove installazioni di impianti eolici e fotovoltaici, che hanno prodotto 8 gigawatt in più di energia. Complessivamente la Germania ha registrato circa il +9% in più di elettricità generata da fonti rinnovabili rispetto al 2021.

In Italia, al contrario, l’energia eolica ha sviluppi più lenti e ha visto l’installazione di meno di mezzo gigawatt di capacità. Buone, invece, le prospettive per l’energia solare: l’aumento di 2,6 GW nel 2022 ha superato per la prima volta dal 2014 la soglia annua di 1 GW. Dal 2023 al 2026 il Paese potrebbe installare da un minimo di 16,4 gigawatt ad un massimo di 34 gigawatt.

Verso l'idrogeno verde

Grazie alla crescita delle fonti di energia rinnovabile, sta aumentando l'interesse degli attori privati e pubblici per l'idrogeno verde, ovvero idrogeno prodotto con elettricità rinnovabile o a bassissima intensità di emissioni. L’idrogeno verde si ottiene attraverso un processo di elettrolisi; la successiva trasformazione produce energia e vapore acqueo (la sua produzione ha quindi un basso impatto ambientale) e rappresenta una valida alternativa ai combustibili fossili, in quanto può essere prodotto ovunque, stoccato ed utilizzato in diversi settori.

L´Italia dispone di fattori geografici e infrastrutturali favorevoli per la produzione di Idrogeno verde: risorse naturali (sole, vento, acqua) e condizioni climatiche adatte, la vicinanza all’Africa e una rete di gasdotti di oltre 32.600 km. Il Paese dispone inoltre di piano di investimenti di circa 3,7 miliardi di euro per progetti legati all'idrogeno con 10 hydrogen valleys in fase di realizzazione (in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia). L’Italia ha tuttavia necessità di ulteriori espansioni infrastrutturali: si stimano come necessari almeno 15 GW di elettrolizzatori e 70 GW di rinnovabili, mentre il piano italiano per l’idrogeno verde è fermo a 5 GW di elettrolizzatori entro il 2030. Il Paese dovrebbe inoltre avviare collaborazioni con altre aziende europee per lo sviluppo di tecnologie innovative legate all'idrogeno.

Dall´altro lato, la Germania ha avviato un piano per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2045 e una strategia nazionale per l'idrogeno, che prevede un fabbisogno fino a circa 90-110 TWh entro il 2030. Complementarmente rispetto all’Italia, la Germania dispone di brevetti (contribuisce alla quota di brevetti mondiali legati all’idrogeno per l’11%, mentre l'Italia solo per il 2%) e si concentra sull'espansione delle tecnologie, della produzione, dello stoccaggio, delle infrastrutture e delle applicazioni, compresa la logistica.

Sia Italia che Germania potrebbero giovare di questa risorsa e sono partner ideali la cooperazione transfrontaliera nell'ambito della produzione di idrogeno verde.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Giovedì 13 Aprile 2023
Giovedì 13 Aprile 2023

Nuovo record nell’interscambio tra Italia e Germania: i dati del 2022

Da decenni la Germania è il primo partner commerciale per l’Italia e i dati dell’interscambio del 2022 hanno mostrato un’ulteriore crescita rispetto 2021. Lo scorso anno, i rapporti economici bilaterali tra Italia e Germania sono cresciuti del +18,2%, per un valore di circa 168,5 Mld/€: numeri che rappresentano un nuovo massimo, rispetto al precedente record di 144 Mld/€ raggiunto nel 2021. Se la Germania si posiziona al primo posto tra i partner commerciali italiani, l’Italia è invece al 6° posto tra i fornitori e i mercati di destinazione dell’export tedesco.

I dati elaborati dall’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, indicano la Germania come primo mercato di destinazione dell'export dell'Italia, che nel 2022 si è attestata una quota del mercato tedesco pari al 12,4%, nonché suo primo fornitore, con una quota di mercato del 13,9%. La Germania è infatti il primo partner italiano sia per le esportazioni, che hanno raggiunto i 77,5 miliardi (+15,8%), che per le importazioni (+20,2%, per un valore di 91 Mld/€). I settori chiave dell’interscambio sono quelli industriali: siderurgia, chimico-farmaceutico e macchinari: tutti settori già consolidati e in crescita in termini monetari.

La categoria merceologica più esportata dall’Italia in Germania è quella dei metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti), che ha generato 15.221,5 Mln/€ (19,6% sull’export totale in Germania), seguito da Macchinari e apparecchi n.c.a. (9.982,3 Mln/€, 12,9% delle esportazioni), Mezzi di trasporto (8.859,6 Mln/€, 11,4%), Prodotti alimentari, bevande e tabacco (7.421,8 Mln/€, 9,6%), Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (5.745,4 Mln/€, 7,4%) Sostanze e prodotti chimici (5.605,1 Mln/€, 7,2%).

I principali prodotti della Germania importati in Italia sono stati, invece: Mezzi di trasporto (13.099,3 Mln/€; 14,4% sull’import totale dell’Italia dalla Germania), Sostanze e prodotti chimici (11.260,9 Mln/€, 12,4% delle importazioni), Macchinari e apparecchi n.c.a. (10.837,9 Mln/€, 11,9%) Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (10.584,0 Mln/€, 11,6%), Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (9.661,3%, 10,6%), Apparecchi elettrici (6.404,2 Mln/€, 7%).

Non sempre, tuttavia, l’aumento del valore è coinciso con un aumento dei volumi dei prodotti esportati: il maggiore valore è infatti in parte dovuto all’inflazione. Settori come quello dei macchinari e l’agroalimentare per l’export italiano e il settore della gomma ed dell’elettrotecnica-elettronica per l’export tedesco, hanno visto un aumento anche a livello quantitativo. Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio Italo-Germanica AHK L’export del comparto siderurgico ha invece visto una contrazione nei volumi: in Germania sono infatti diminuiti i livelli di produzione, con un conseguente aumento dei prezzi. 

Secondo quanto riportato dalla AHK, la guerra tra Russia e Ucraina ha favorito la regionalizzazione, invece di compromettere gli scambi commerciali: le regioni trainanti dell’interscambio sono state, per l’Italia, quelle settentrionali: al primo posto la Lombardia (in cui il valore complessivo dell’interscambio si è attestato a 56,2 Mln/€), seguita da Veneto (24,1 Mln/€), Emilia-Romagna (19 Mln/€) e Piemonte (14,8 Mln/€); al quinto posto il Lazio con un valore generato di 11,4 Mln/€. In Germania, invece, il Baden-Württemberg ha raggiunto livelli record, generando tra import e export un valore di 34,2 Mln/€ e superando la Baviera (che si è aggiudicata il secondo posto, con 27,8 Mln/€); a seguire, la Renania Settentrionale-Vestfalia (27,4 Mln/€), la Bassa Sassonia (10,2 Mln/€) e l’Assia (9,8 Mln/€).  

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

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Giovedì 13 Aprile 2023

The Ocean Race - Tappa a Itajaí stato di Santa Catarina, Brasile

Lo stato brasiliano di Santa Catarina (SC) ospita, nel mese di aprile, l'unica tappa di The Ocean Race 2023 in America Latina. La tappa si svolge nella città di Itajaí.

La Ocean Race riunisce alcuni dei migliori velisti del mondo. I velisti della più grande regata transoceanica del mondo iniziano ad arrivare nelle acque di Itajaí nei primi giorni di aprile.

Per l'occasione è stato ufficialmente inaugurato uno stand dedicato a Genova, la città italiana che sarà la destinazione finale della competizione. Lo stand, allestito al The Ocean Live Park, nome dato a Vila da Regata, presenta le potenzialità e le diverse vocazioni della città italiana, ultima tappa della più grande regata transoceanica del mondo.

L'ingresso alla Vila da Regata de Itajaí è aperto al pubblico. La Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile invita a visitare lo stand, dove ha preparato una serie di attività interessanti per raccontare un po' dell'incredibile e ricca storia di Genova e della sua vocazione internazionale.

The Ocean Race Live Park ha anche attrazioni con gastronomia, spettacoli musicali e mostre, oltre alla fiera commerciale dedicata al business del settore.

L'organizzazione prevede che più di 500.000 persone passeranno per il luogo fino al 23 aprile, quando i marinai lasceranno la città a Santa Catarina e si dirigeranno a Newport (USA).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)

 

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Giovedì 13 Aprile 2023

Porsche investe un miliardo di euro in Slovacchia

La casa automobilistica tedesca Porsche sta investendo oltre 1 miliardo di euro in uno stabilimento per la produzione di moduli di batterie per auto elettriche a Horná Streda, creando 600 posti di lavoro.

Inizialmente l'investimento avrebbe dovuto essere di 250 milioni di euro, ma Porsche ha deciso poi aumentarlo. La costruzione, iniziata a gennaio, è stata rallentata a causa della lentezza del processo di autorizzazione da parte delle autorità slovacche.

L'impianto dovrebbe iniziare la produzione alla fine del 2024, producendo batterie per il modello Porsche Cayenne prodotto a Bratislava. L'impianto comprenderà anche un centro di sviluppo tecnologico delle batterie, con 60 ingegneri già pronti a lavorarvi.

Porsche ha già uno stabilimento di utensili a Dubnica nad Váhom con 200 dipendenti e un fatturato annuo di 21 milioni di euro. Si tratta del terzo investimento da un miliardo di euro nel settore automobilistico locale negli ultimi tre anni, dopo il nuovo stabilimento Volvo e dell'espansione dello stabilimento Volkswagen di Bratislava.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

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Giovedì 13 Aprile 2023

Slovacchia - Settore automotive

L’industria automobilistica slovacca è uno dei principali attori dell'industria automobilistica globale. La Slovacchia è infatti tra i venti maggiori produttori di auto al mondo. L’industria automobilistica rappresenta il 50% della quota della produzione industriale totale slovacca, il 13% del PIL complessivo del Paese ed il 42% delle esportazioni totali del paese.

La produzione automobilistica è al momento per lo più concentrata nelle regioni della Slovacchia occidentale (regione di Bratislava 52%, regione di Trnava 57%, regione di Zilina 69%). A causa della produttività elevata ed in costante aumento, la produzione in questo settore non è più classificata come a basso costo.

Tuttavia, rimane competitiva in termini di costi a livello regionale ed europeo. La forza lavoro slovacca è nota per la sua flessibilità, eccellente qualificazione e alta produttività.  La Slovacchia ha prodotto più di un milione di automobili nel 2022. Nel settore operano più di 350 subfornitori con 176.000 lavoratori addetti direttamente nel settore (261 000 se si considerano anche i lavoratori coinvolti non direttamente). I produttori già presenti sono Stellantis, KIA, Volkswagen, Jaguar e Land Rover.

La casa automobilistica tedesca Porsche ha deciso di investire oltre un miliardo di euro in uno stabilimento per la produzione di moduli di batterie per auto elettriche a Horná Streda, creando 600 posti di lavoro. L'impianto dovrebbe iniziare la produzione alla fine del 2024, producendo batterie per il modello Porsche Cayenne prodotto a Bratislava nello stabilimento della VW. L'anno scorso lo stabilimento Volkswagen di Bratislava ha aumentato le vendite del 2% a 9,7 miliardi di euro e l'utile ante imposte del 5% a 278 milioni di euro. La produzione è scesa del 14% a 269.000 autovetture a causa di problemi alla catena di approvvigionamento, ma sono aumentate le vendite dei costosi modelli SUV. L’azienda ha investito nello stabilimento lo scorso anno 345 milioni di euro. Nel 2023-27, VW prevede di investire un miliardo di euro per lanciare la produzione di 11 nuovi modelli, tra cui la VW Passat e la Škoda Superb entro quest'anno e la Porsche Cayenne elettrica nel 2025. Gli investimenti creeranno 70.000 mq di nuovi capannoni. L'anno scorso l'impianto ha ridotto la sua forza lavoro di 600 unità, portandola a 10.900 addetti, ma prevede di assumere centinaia di lavoratori nel 2023. Il loro stipendio medio, esclusi i dirigenti, era nel 2022 di 2.273 euro. Lo stabilimento produce attualmente i modelli VW Touareg, Audi Q7 e Q8, Porsche Cayenne, VW up! e Škoda Karoq.

Lo stabilimento automobilistico Stellantis di Trnava interromperà invece la produzione del modello Peugeot 208 nell'ottobre del 2023. Durante i fine settimana, l'impianto preparerà un nuovo programma di produzione, che comprende l'assemblaggio di nuove auto elettriche (probabilmente Citroën C3 Aircross e Opel Crossland). Un investimento di 180 milioni di euro aumenterà la capacità produttiva dell'impianto di 50.000 auto all'anno.

La Volvo aprirà una fabbrica dedicata alla produzione di auto elettriche in Slovacchia per rafforzare la sua posizione nel passaggio alla vendita di soli veicoli a batteria. La casa automobilistica svedese, sostenuta dalla cinese Geely, spenderà 1,2 miliardi di euro per un nuovo stabilimento a Košice che è già in via di costruzione. La Volvo prevede di costruire 250.000 automezzi l’anno una volta che l’impianto andrà a regime nel 2027

 Il produttore slovacco di batterie per auto elettriche Inobat ha avviato la produzione di batterie a Voderady nel marzo 2023. Utilizza una linea di produzione da 45 MWh che il fornitore cinese Wuxi Lead ha spedito in Slovacchia. Le sue linee sono utilizzate anche da CATL, Northvolt, Panasonic, Samsung, LG e Volkswagen. Inobat sta avviando un centro di sviluppo a Kysuce.

Il Ministero dell'Economia ha inviato per le osservazioni il Piano d'azione per l'elettromobilità per il 2022-26, secondo il quale entro il 2026 dovranno essere aggiunte 3.000 stazioni di ricarica per auto elettriche. Alla fine dello scorso anno in Slovacchia c'erano 1.020 stazioni. Il Ministero vuole stanziare 30 milioni di euro dal Recovery Fund per la costruzione di 228 stazioni di ricarica sulle autostrade e sulle strade di prima categoria. Non esclude nemmeno sovvenzioni per l'acquisto di auto elettriche, pur non specificando le fonti di finanziamento. È prevista la creazione di un prezzo speciale dell'elettricità per la ricarica delle auto elettriche.

La casa automobilistica Kia di Žilina ha annunciato che nel 2025 inizierà la produzione di un nuovo modello elettrico di segmento C. Non sono stati forniti dettagli sul volume di produzione o sul modello specifico. Nel 2020 aveva informato che avrebbe avviato la produzione di auto elettriche a Žilina nel 2024. Entro il 2030, Kia vuole aumentare le vendite di auto elettriche dagli attuali 160.000 mezzi all'anno a 1,2 milioni e l’impianto di Žilina sarà la sua base di produzione europea di auto elettriche. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

 

Ultima modifica: Giovedì 13 Aprile 2023
Giovedì 13 Aprile 2023

Serbia - Adottato il regolamento sulle modalità di riconoscimento di documenti di conformità stranieri

Nella seduta del 9 marzo 2023, il Governo serbo ha adottato il Decreto sulle modalità di riconoscimento dei documenti stranieri sulla conformità. Il decreto è stato pubblicato sulla "Gazzetta ufficiale della Repubblica di Serbia", n. 20/2023 del 10 marzo 2023, ed è entrato in vigore il 18 marzo 2023.

Questo regolamento disciplina in modo dettagliato il metodo di riconoscimento dei documenti stranieri che confermano la conformità dei prodotti ai regolamenti tecnici esteri.

Questo regolamento, che disciplina più da vicino le condizioni e le procedure per il riconoscimento della validità dei documenti stranieri nella Repubblica di Serbia, rappresenta un ulteriore passo avanti nell'attuazione della Legge sui requisiti tecnici dei prodotti e sulla valutazione della conformità ("Gazzetta ufficiale della RS", n. 49/21, di seguito: Legge), al fine di garantire la libera circolazione delle merci ed eliminare gli ostacoli tecnici al commercio, in conformità con le disposizioni dell'accordo TBT.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)

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Giovedì 13 Aprile 2023

Serbia - Più di 790 milioni di dinari sono stati stanziati per investimenti infrastrutturali nel 2023

Nel 2023, il Ministero dell'Economia della Repubblica di Serbia investirà 790.654.713 RSD nelle infrastrutture per migliorare le condizioni economiche.

I suddetti fondi saranno utilizzati per finanziare progetti infrastrutturali volti ad attrezzare le zone commerciali e le capacità turistiche dei governi locali, ha dichiarato il Segretario di Stato del Ministero dell'Economia, Darko Mitrović.

"Il Ministero dell'Economia finanzia l'intero valore delle opere del progetto quando si tratta di autonomie locali del terzo e quarto gruppo di sviluppo, contribuendo così a uno sviluppo regionale equilibrato. Per quanto riguarda le autonomie locali del primo e del secondo gruppo di sviluppo, esse hanno l'obbligo di partecipare all'attuazione del progetto. In base al decreto del Ministro Rade Basta sull'assegnazione e l'utilizzo dei fondi per sostenere il miglioramento delle infrastrutture commerciali; i fondi saranno utilizzati per l'attuazione di 21 progetti infrastrutturali che interesseranno lo sviluppo di 21 autorità locali", ha dichiarato Mitrović.

L'inizio della realizzazione delle opere infrastrutturali citate è previsto per luglio, dopo la conclusione delle procedure legali.

Fonte: https://bit.ly/3L3PgP7

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)

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Giovedì 13 Aprile 2023

L’interscambio commerciale della Serbia, febbraio 2023

Secondo i dati dell'Ufficio statistico serbo, nel periodo gennaio-febbraio 2023 la Serbia ha:

  • esportato merce per un valore di 4530,90 milioni di euro, con un aumento del 17,90% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso;
  • importato merci per 5941,90 milioni di euro, con un aumento del 2,70% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso;
  • gli scambi complessivi delle merci sono stati pari a 10472,80 milioni di euro, con un aumento del 8,70% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Espresso in euro, il deficit è di 1411,00 milioni, con una riduzione del 27,40% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

La copertura delle importazioni rispetto alle esportazioni è del 76,20% ed è maggiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando era del 66,40%.

L’interscambio commerciale è stato maggiore con i paesi con i quali la Serbia ha firmato accordi di libero scambio. Gli Stati membri dell'UE rappresentano il 58,40% dell’interscambio totale. L’Italia è rimasta il secondo cliente (290,80 milioni di euro) ed il quarto fornitore (370,10 milioni di euro) della Serbia, nonché uno dei principali investitori stranieri nel Paese.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)

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Giovedì 13 Aprile 2023

I barcellonesi accolgono il turismo ma chiedono che sia limitato in quantità e qualità

Gli abitanti di Barcellona hanno un curioso rapporto con il turismo, un'attività vitale per l'economia locale ma che provoca disfunzioni e disagi ai residenti. I cittadini condividono l'idea che Barcellona sia una città fantastica da visitare, ma che siano necessarie politiche per modulare il numero e il tipo di turisti che riceve. 

Fonte: https://bit.ly/411Hef7

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

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