Notizie mercati esteri

Martedì 4 Aprile 2023

Slovacchia: PIL in discesa, inflazione a due cifre e bolla immobiliare

SLOVACCHIA. La banca centrale NBS ha ridotto leggermente le previsioni di crescita economica per quest'anno, portandole all'1,3%; la previsione precedente era dell'1,6%.

Per il 2024, la NBS ha alzato il tasso di crescita del PIL al 3,2% dal precedente 2,9%. La crescita sarà trainata dalla spesa dei fondi UE. NBS ha alzato le previsioni sull'inflazione di quest'anno al 10,5%, dopo aver previsto il 10% lo scorso inverno.

L’inflazione è particolarmente sentita nella regione di Bratislava. Secondo la NBS l'economia globale continuerà ad affrontare venti contrari sotto forma di inflazione elevata e tassi di interesse in aumento.

Il calo dei salari reali e l'aumento dei tassi ipotecari stanno rendendo gli alloggi sempre più inaccessibili, secondo l'NBS. Anche il recente calo dei prezzi degli immobili non è riuscito a compensare questo effetto. L'indice di accessibilità degli alloggi, che tiene conto dei tassi ipotecari, dei prezzi delle case e dei salari, è sceso e richiederebbe un calo del 17% dei prezzi delle case per tornare in media con i valori di lungo periodo. Gli alloggi sono meno accessibili nelle regioni di Prešov, Košice e Žilina. Bratislava è quella che sta meglio, grazie al calo dei prezzi degli appartamenti non di recente costruzione e alla crescita dinamica dei salari che vengono adeguati all’inflazione.

La correzione dei prezzi delle case ha portato il mercato da una zona di bolla ad alto rischio ad una zona di equilibrio. 

Fonte: https://bit.ly/3U4qL76

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

 

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Craft Beers in Danimarca

Con circa 5.5 milioni di abitanti, un piccolo paese se comparato con i suoi più grandi vicini, quali, Germania e Svezia, la Danimarca si colloca tra i primi dieci paesi per consumo pro-capite di birra nel mondo: 70 litri annui per persona, più del doppio rispetto al consumo nostrano.

Il dato interessante è che la fetta di mercato dei birrifici artigianali è in continuo aumento, attualmente livellata a circa il 6%. La birra, infatti, ha sempre fatto parte della cultura danese, della quale si ha traccia, approssimativamente, a partire dal 1370 ac., quando tale bevanda era conosciuta con il nome di “Egtved Girl’s beer”.

Nel continente danese sono due i giganti che hanno formato la cultura brassicola del paese scandinavo: Carlsberg e Mikkeller, due aziende molto diverse tra loro per stile e filosofia d’impresa. Carlsberg, fondata nel 1847, è a tutti gli effetti un'azienda produttrice di birra che si colloca nel novero di Heineken, Budweiser, ecc. Mikkeller, fondata nel 2005, rappresenta, invece, il cuore della rivoluzione delle craft beers.

Come spesso accade nell’universo artigianale, anche in Danimarca, il conformismo derivante dal dominio di importanti imprese locali, ha portato il continente e i Danesi a scoprire/riscoprire e sviluppare un forte interesse verso le birre cosiddette “speciali”. Tale coinvolgimento, sviluppatosi a partire dal 2002 in seguito ad un’importante ripresa economica, ha portato i danesi alla scoperta di una vera e propria passione per “the good life”, ossia, una riscoperta dei processi lavorativi antichi e dei sapori originari. Oggi, si può affermare che il movimento delle craft beers abbia portato i danesi a riscoprire le proprie origini e le proprie tradizioni, portando il tutto ad un nuovo e rivisitato livello di creatività. Adesso, i danesi ricercano prodotti di qualità, sono interessati al cibo e, in particolar modo, alle birre; la sola capitale della Danimarca, Copenaghen, da vent’anni è invasa non solo da ottime referenze locali, ma anche dalle migliori birre provenienti da tutto il mondo. La città è stata, infatti, tra le prime in Europa ad abbracciare la rivoluzione brassicola proveniente dagli Stati Uniti, trasformandosi, gradualmente, in una delle destinazioni birrarie tra le più interessanti dell’UE.

Il Mercato della birra danese in numeri:

Tra il solo 2002 e il 2008, la Danimarca, è passata dall’essere una nazione con appena 19 birrifici artigianali ad una nazione con più di 100, numeri notevoli se si tiene conto del numero di abitati del paese.
Nonostante la quantità di birrifici sia rimasta più o meno stabile negli ultimi dieci anni, c’è stata una crescita sbalorditiva per quanto riguarda la produzione di nuove birre. Nel 2008 sono stati lanciati 647 nuovi tipi di birra danese, nel 2017 la popolazione danese ha potuto gustarsi 1622 nuovi tipi di birre.

Stando ai dati riportati dalla Danish Brewers Association, la Danimarca esporta birra per un valore pari a 5 miliardi di corone danesi (circa 670 milioni di €), con produzioni che si attestano sui 587 milioni di litri annui (al 2020).

Secondo il Danish Export and Investment Fund, nel 2022 c'è stata una diminuzione del 17% del numero di nuove imprese in Danimarca rispetto al 2021. Ma gli imprenditori amanti della birra in Danimarca non hanno rallentato, anzi, un calcolo della Breweries Association mostra che il numero di birrifici danesi nel 2022 è aumentato a 261 rispetto ai 242 birrifici nel 2021: si tratta di un aumento dell'8% e quindi di una crescita leggermente superiore rispetto agli anni precedenti.

The Danish Brewers Association:

Anche nel Paese Scandinavo, come in Italia, esiste un’associazione di categoria per i produttori locali, la “Bryggeriforeningen - Danish Brewers Association”, che dà voce comune ai birrifici e agli impianti di imbottigliamento del paese svolgendo attività di intermediazione tra loro e le autorità governative, nonché, da intermediario primario quando si tratta di politiche commerciali, ambientali, alimentari e sanitarie.
La Danish Brewers Association rappresenta, inoltre, i suoi membri nelle organizzazioni che lavorano a livello internazionale per promuovere gli interessi dell'industria della birra e delle bevande analcoliche e per creare una maggiore consapevolezza della birra come parte di uno stile di vita sano e naturale.

Infine, l'Associazione dei Birrifici è comproprietaria dello Scandinavian Brewery College, uno dei principali istituti di formazione per birrai al mondo.

La Birra e i Danesi:

Ad attestare il forte legame che vi è tra i Danesi e la birra vi sono ricorrenze annuali come la “Copenaghen Beer Week”, dove, la capitale danese, dal 5 al 13 maggio, dedica ben nove giornate all'insegna della birra. Nella città, birrerie, ristoranti, bar e istituzioni culturali aprono le loro porte per permettere di esplorare il mondo della birra, di conoscere alcuni dei migliori birrifici danesi, di assaggiare birre provenienti da tutto il mondo o di partecipare a esperienze ludiche con la birra come il banking, lo yoga e le passeggiate in città.

Tirando le somme:

Stando a quanto detto sinora, possiamo sicuramente affermare che il mercato della birra e, soprattutto, delle craft beers, risulta essere terreno fertile per le imprese che intendono volgere il proprio sguardo e il proprio business oltre i confini nazionali, con interessanti opportunità di insediamento e di sviluppo, insomma, un contesto in cui il Made in Italy brassicolo, con le sue peculiari produzioni dai sapori e dalle sfumature mediterranee può fare la differenza.

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Brasile esenta le imposte sui pannelli solari

Il governo federale in Brasile ha azzerato le tasse sui pannelli solari. La decisione è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione il 29 marzo.

L'esenzione è valida fino al 31 dicembre 2026. A seguito di questa nuova normativa, Import Tax, IPI e Pis/Cofins non verranno addebitati.

L'esenzione si applicherà alle aziende che fanno parte di Padis (Programma di sostegno allo sviluppo tecnologico dell'industria dei semiconduttori).

Secondo la valutazione fatta dal MDIC (Ministero dello Sviluppo, Industria, Commercio e Servizi), l'aspettativa è che l'esenzione possa stimolare gli investimenti in infrastrutture verdi e nuove centrali solari.

Con l'estensione del programma all'industria dei pannelli solari, una delle più dinamiche al momento, è previsto un aumento significativo di questi investimenti nei prossimi anni, con la generazione di nuovi posti di lavoro di qualità in diversi stati dell’Unione.

Considerato l’ampia presenza delle PMI italiane in questo specifico settore e le richieste pervenute, la Camera di commercio Italiana ritiene che questa esenzione tributaria possa rappresentare un’opportunità per l’ingresso nel mercato in Brasile. E pone i suoi uffici a disposizione per ulteriori informazioni utili al business.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Le università delle Midlands creano un “veicolo di investimento” da 250 milioni di sterline

Otto università delle Midlands hanno lanciato un veicolo di investimento da 250 milioni di sterline per finanziare la ricerca nella regione. Midlands Innovation, un gruppo di istituzioni tra cui l'università di Loughborough, l'Università di Birmingham e l'Università di Warwick, lunedì ha emesso il Midlands Mindforge, con l’obiettivo di fornire investimenti e supporto alle imprese tecnologiche in fase iniziale nella regione.

Mindforge prende spunto da altri veicoli di investimento in campo universitario, come il Northern Gritstone, creato dalle Università di Leeds, Manchester e Sheffield. Finora ha raccolto 215 milioni di sterline per costruire quello che dovrebbe diventare un centro di innovazione nel nord del Regno Unito. Il professor Trevor McMillan, presidente del consiglio di amministrazione per l'innovazione delle Midlands e vicerettore della Keele University, ha affermato che il veicolo sarà un "catalizzatore per la creazione di imprese innovative", creando posti di lavoro altamente qualificati e stimolando la crescita.

Il veicolo si rivolgerà alle aziende in settori come intelligenza artificiale e clean technology, fornendo finanziamenti nelle prime fasi del loro sviluppo. Prevede inoltre di raccogliere 250 milioni di sterline da partner aziendali, investitori istituzionali e privati. Le Midlands attualmente rappresentano il 15% delle PMI ad alta crescita, ma attraggono il 5% del valore degli investimenti.

George Freeman, ministro della scienza, ha affermato che c'è un bisogno "urgente" di commercializzare scienza e tecnologia in Regno Unito. "Mentre il governo aumenta la R&S pubblica con una cifra record di 20 miliardi di sterline all'anno, la finanza privata sostiene fenomeni come spinout e scale-up".

Henry Whorwood, analista della società di consulenza Beauhurst, ha dichiarato che i veicoli di investimento potrebbero svolgere un ruolo importante nel migliorare l'accesso al capitale, un problema per le società nascenti specialmente nelle regioni britanniche. Il lavoro dei veicoli di investimento come Mindforge sarebbe separato ma complementare alla politica delle “zone di investimento speciali” create dal governo. I primi aiutano le aziende nella loro fase iniziale offrendo capitale, mentre le zone di investimento offrono alle compagnie incentivi per rimanere nelle regioni dopo che si sono costituite. "Sono due leve diverse che potrebbero avere gli stessi risultati".

Fonte: https://on.ft.com/3ztgurE  

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

L’accordo commerciale tra Regno Unito e Asia rilancia l'economia britannica dello 0,08%

Il Regno Unito ha firmato un accordo commerciale con 11 nazioni dell'Asia e del Pacifico, tre anni dopo aver lasciato ufficialmente l'Unione Europea. L'adesione alla coalizione aumenterà le esportazioni del paese, tagliando numerose tariffe su beni come formaggio, automobili, cioccolato, macchinari, gin e whisky. Le stime del governo mostrano che questo patto aggiungerà lo 0,08% all’economia britannica, coprendo un mercato di circa 500 milioni di persone.

L'accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico - o CPTPP - è stato istituito nel 2018 e attualmente comprende Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. L'adesione al CPTPP allenta numerose restrizioni al commercio tra i paesi membri e riduce le tariffe sulle merci. Gli 11 membri rappresentano circa il 13% del reddito mondiale e dopo 21 mesi di trattative, il Regno Unito è diventato il primo stato europeo a aderire.

Tuttavia, i guadagni derivanti dall'adesione al CPTPP dovrebbero essere modesti. Il paese ha già accordi di libero scambio con tutti i membri ad eccezione di Brunei e Malesia, alcuni dei quali sono stati rinnovati grazie alla precedente adesione all'UE. Il primo ministro Rishi Sunak ha affermato che l'accordo dimostra i "veri vantaggi economici delle libertà post-Brexit. Come parte del CPTPP, il Regno Unito è ora in una posizione privilegiata nell'economia globale per cogliere opportunità emergenti come nuovi posti di lavoro, crescita e innovazione. Le aziende britanniche godranno ora di un accesso senza precedenti ai mercati globali, dall'Europa al Pacifico meridionale".

Il Segretario agli Affari e al Commercio, Kemi Badenoch, ha affermato che l'accordo è stato come "l'acquisto di una start-up". "Non deve sostituire il commercio dell'UE, ma è un'aggiunta. Siamo ancora in un accordo di libero scambio con l'Unione Europea" ha detto, aggiungendo che tra sette anni "il 40% della classe media mondiale proverrà da regioni del Pacifico" e che l'accordo "creerà nuovi mercati" per il settore agricolo.

Il Segretario al Commercio Internazionale del partito laburista, Nick Thomas-Symonds, ha ribadito che l'adesione del Regno Unito al CPTPP è "incoraggiante", ma ha aggiunto che rimangono interrogativi su questioni come "sicurezza dei consumatori, sicurezza alimentare, protezione dei dati e protezione dell'ambiente".

Fonte: https://bbc.in/3nIyYlv

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 14 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Regno Unito riforma le regole sulla responsabilità dei banchieri per guidare la crescita

Giovedì il governo britannico ha iniziato una consultazione sulla riforma delle regole introdotte dopo la crisi finanziaria del 2008 per rendere i principali banchieri responsabili delle loro decisioni, affermando che un settore finanziario competitivo a livello globale è la chiave per la crescita economica.

Il Regno Unito ha introdotto il suo Senior Managers and Certification Regime (SM&CR) nel 2016, un regime che si applica ai banchieri senior e ai funzionari delle assicurazioni e dei gestori patrimoniali.  

"Nel complesso, il governo comprende che c’è un ampio sostegno dei principi e degli obiettivi alla base del SM&CR", ha dichiarato il ministero delle finanze, “Tuttavia, le aziende che operano del settore hanno sollevato alcune preoccupazioni su alcuni aspetti del regime, inclusa la Banca d'Inghilterra”.

I funzionari bancari affermano che il SM&CR è troppo burocratico e le autorità di regolamentazione impiegano troppo tempo per controllare le assunzioni di alto livello.

UK Finance, un ente del settore bancario, ha riportato che il regime ha comunque migliorato alcuni comportamenti e processi all'interno delle aziende; ma, come riportato da un portavoce delle finanze britanniche, "É ragionevole rivedere il regime generale su base periodica per garantire le sue funzioni, esaminando gli attuali criteri generali che riguardano il personale qualificato".

L’attuale consultazione governativa ha lo scopo di capire il reale impatto di queste regole sulla competitività del paese come centro finanziario globale e quali lezioni si possono imparare da altri paesi che hanno introdotto regimi di responsabilità simili.

Richard Burger, partner dello studio legale WilmerHale, ha affermato che un grosso cambiamento non sarebbe accolto positivamente dal settore finanziario, dati i tempi e i costi significativi richiesti dall’attuale regime; tuttavia, "Qualsiasi revisione che acceleri il processo e riduca la burocrazia dovrebbe essere ben accolta sia dai dirigenti senior che dalle loro aziende".

Fonte: https://reut.rs/40CHnoP

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Il Regno Unito evita la recessione: l'economia è più forte rispetto alle previsioni di fine 2022

L'economia britannica è cresciuta maggiormente rispetto a quanto previsto a fine del 2022, evitando così una recessione economica. Nonostante i timori che la combinazione di inflazione, scioperi e instabilità finanziaria potesse portare ad un calo della produzione, i dati dell'Office for National Statistics (ONS) mostrano che il PIL del paese è aumentato dello 0,1% negli ultimi tre mesi.

L'ONS aveva precedentemente stimato una crescita piatta nel quarto trimestre, ma i tre principali settori dell'economia – servizi, produzione e costruzioni – stanno registrando risultati migliori di quanto precedentemente stimato. Inoltre, l'aiuto del governo con le bollette energetiche ha sostenuto la spesa dei consumatori, anche se gli investimenti delle imprese, che in precedenza erano stati stimati in crescita di quasi il 5%, sono leggermente diminuiti.

I dati dell’ONS mostrano comunque che l'economia UK è sostanzialmente piatta dall'inizio del 2022, con una crescita dello 0,1% nel secondo e nel quarto trimestre e una contrazione dello 0,1% nel terzo periodo. L'economia rimane ad un livello inferiore rispetto alla fine del 2019 prima dell'inizio della pandemia di Covid-19, sebbene dello 0,6% rispetto allo 0,8% stimato in precedenza.

Darren Morgan, direttore delle statistiche economiche dell'ONS, ha dichiarato: "Nella seconda metà dello scorso anno l'economia è sembrata più forte di quanto stimato, con i dati che mostrano che il settore delle telecomunicazioni, l'edile e la produzione sono andati meglio di quanto inizialmente pensato. Le famiglie hanno risparmiato di più nell'ultimo trimestre, aiutati dal sostegno energetico del governo".

Gli analisti hanno affermato che l'economia britannica continuerà comunque a lottare nei prossimi mesi. Ruth Gregory, di Capital Economics, ha affermato: “La revisione al rialzo della crescita del PIL nel terzo e quarto trimestre dello scorso anno suggerisce che l'elevata inflazione ha avuto un effetto leggermente inferiore sull'economia di quanto si pensasse. Ma con l’impatto dei tassi più elevati ancora da avvertire, pensiamo che quest'anno l'economia UK possa ancora scivolare in una recessione".

Gabriella Dickens, di Pantheon Macroeconomics, ha previsto un calo dello 0,1% in entrambi i primi due trimestri del 2023: "L'economia probabilmente continuerà a stabilizzarsi nella prima metà di quest'anno".

Fonte: https://bit.ly/3GaT6CW

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

Gli ultimi dati sulla copertura della banda larga in Spagna

Il Ministero spagnolo degli Affari Economici e della Trasformazione Digitale ha pubblicato i dati del Rapporto sulla Copertura della Banda Larga 2022, che fornisce informazioni sui progressi della connettività fissa e mobile in Spagna al 30 giugno 2022.

I dati dello studio mostrano che il divario di connettività tra aree urbane e rurali continua a ridursi considerevolmente grazie al sostegno pubblico per la diffusione di infrastrutture di rete fissa ultraveloce, soprattutto nelle aree rurali.

Negli ultimi anni, il divario (la differenza tra la copertura rurale e quella totale) si è più che dimezzato, passando da 42 punti percentuali nel 2018 a soli 18 punti percentuali nel 2022, rendendo più vicino l’obiettivo di eliminare completamente il digital divide entro il 2025.

In particolare, a giugno 2022, il 90% delle famiglie aveva accesso a reti di almeno 100 Mbps. Nelle aree rurali, la percentuale era del 72%.

Dal 2018, il governo ha messo a disposizione 900 milioni di euro in aiuti pubblici che hanno mobilitato 1,508 miliardi di euro in investimenti pubblico-privati per coprire 4,7 milioni di abitazioni con reti a banda larga ultraveloci. La diffusione della fibra ottica ha subito un’accelerazione significativa negli ultimi due anni grazie alla spinta dei fondi UE Next Generation e del Recovery Plan. Tra il 2021 e il 2022, il governo ha messo a disposizione 494 milioni di euro di sussidi agli operatori per l’installazione di reti a banda larga ultraveloce di almeno 100 Mbps.

Grazie a questi investimenti, si prevede di poter garantire la connessione a banda larga ultraveloce su tutto il territorio nazionale, coprendo il 100% della popolazione entro il 2025. Nelle aree rurali, la copertura sarà dell’89,5%, con un aumento di 50 punti rispetto al 38% del 2018.

Reti mobili: il 5G decolla

Con i tassi di copertura 4G che hanno raggiunto quasi il 100% della popolazione, gli investimenti nella tecnologia mobile hanno continuato a concentrarsi sul 5G, con un aumento significativo della copertura. il risultato è che nel 2022 l’82% della popolazione ha avuto accesso al 5G attraverso diverse soluzioni tecnologiche, 23 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente.

Nell’ultimo anno, la spinta del 5G si è fatta sentire nelle bande prioritarie (New Radio), con una copertura del 58%, 25 punti percentuali in più rispetto al 2021. Nelle aree rurali, la copertura è raddoppiata in un anno, arrivando al 50,52% nel 2022. Tra gli obiettivi dell’agenda Spagna Digitale, vale la pena sottolineare quello di raggiungere il 75% della popolazione coperta da reti mobili 5G entro il 2025.

Nuovi indicatori: connessioni a 1 Gbps

In linea con gli obiettivi dichiarati dall’UE di progredire verso la Società europea dei Gigabit e la sua universalizzazione entro il 2030, questa edizione del report incorpora per la prima volta dati sulla copertura a velocità di almeno 1 Gigabit per ora di download.

A livello nazionale, nel giugno 2022 l’85% delle famiglie spagnole aveva accesso alle reti a banda larga con una velocità di download di 1 Gigabit. Nelle aree rurali, il tasso era del 64%.

Questa innovazione si aggiunge a quella introdotta nella precedente edizione del report, che per la prima volta utilizzava una metodologia che prendeva come riferimento la particella catastale (strade e portoni) anziché la singola entità demografica, visti gli alti livelli di copertura raggiunti e la necessità di avere dati con maggiore dettaglio.

È possibile scaricare il report completo dal seguente link: https://bit.ly/3zpkLfE

 

Fonte: https://bit.ly/3KqLJdg

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

La digitalizzazione dell'economia spagnola ha contribuito al 22,6% del PIL nazionale nel 2022

È stata presentata il 23 marzo scorso la terza edizione del rapporto Economia Digitale in Spagna, elaborato dall'Asociación Española de Economía Digital (Adigital) e da Boston Consulting Group (BCG). Il report analizza l’evoluzione della digitalizzazione dell’economia spagnola nel 2022 e prende in esame due aspetti fondamentali per la crescita economica: in primo luogo, la digitalizzazione delle PMI, alla luce del grande peso di queste aziende nel tessuto economico della Spagna, e in secondo luogo, la scalabilità e la crescita delle aziende spagnole basate sulla tecnologia (note come scaleup), in quanto sono vettori interconnessi che consentono la crescita e la digitalizzazione di altri settori produttivi.

Digitalizzazione dell’economia spagnola

Secondo il rapporto l'economia digitalizzata spagnola, definita come l’insieme delle attività economiche basate su beni e servizi digitali, ha costituito il 22,6% del PIL totale nel 2022, 0,6 punti in più rispetto al 2020 (22,0%) e quasi 4 punti in più rispetto al 2019 (18,7%). L’impatto diretto stimato dell’economia digitale sul PIL nel 2022 è dell’11,2%, 0,3 punti in più rispetto al 2020 e 2,2 punti in più rispetto al 2019.

Per spiegare questa evoluzione, è necessario analizzare il comportamento sia della digitalizzazione dell’economia che del PIL spagnolo. Da un lato, il valore della digitalizzazione dell’economia tra il 2020 e il 2022 ha avuto una crescita cumulativa del 19%, caratterizzata dall’aumento dell’adozione del digitale da parte di utenti e aziende. Dall’altro lato, il PIL spagnolo, che ha subito un forte calo (-10,8%) a seguito della pandemia, si è ripreso tra il 2020 e il 2022 con una variazione del 15,9%, in linea con le aspettative. In tal senso, quando si effettuano i calcoli, il peso dell’economia digitale in Spagna può apparire come un rallentamento del tasso di crescita, ma non è così se si guarda ai valori assoluti.

Digitalizzazione delle PMI

Questa terza edizione del rapporto comprende anche un’analisi della digitalizzazione delle PMI spagnole, un fattore chiave per aumentare il contributo digitale all’economia spagnola, dato che queste rappresentano il 99,8% del tessuto imprenditoriale. Nell’ambito di questo studio, sono stati intervistati dirigenti di aziende spagnole consapevoli delle leve e dei fattori di successo della digitalizzazione delle PMI, che sono riassunti in cinque punti:

1) il valore aggiunto della digitalizzazione nei settori economici ancora non coperti dalla stessa.

2) L’opportunità di un mercato in crescita.

3) I servizi sviluppati per aumentare la produttività e migliorare la competitività delle aziende.

4) L'”effetto traino” sugli investimenti esteri in Spagna.

5) Il contributo della digitalizzazione nell’ecosistema aziendale.

 

Le scaleup come motore del tessuto imprenditoriale spagnolo

Il rapporto esamina anche le scaleup e gli “unicorni“, che sono diventati uno dei principali motori della rivoluzione digitale nel tessuto imprenditoriale, con un effetto a catena in cinque aree chiave:

  • Richiamo di investimenti: le scaleup stanno creando un circolo virtuoso che attrae investimenti a livello nazionale e internazionale, che in molti casi amplificano lo sviluppo delle tecnologie digitali.
  • Talenti digitali: le scaleup sono fondamentali per generare una forza-lavoro qualificata e formare talenti digitali negli hub regionali, nonché per favorire la creazione di team giovani, diversificati e creativi.
  • Effetto moltiplicatore dell’imprenditorialità: la crescita delle risorse disponibili per le scaleup sta generando un circolo virtuoso in cui gli imprenditori utilizzano parte del loro patrimonio per investire in progetti e promuovere nuovi fondi o creare nuove startup.
  • Sviluppo e utilizzo di strumenti tecnologici nati dall’innovazione e dalla ricerca. Sebbene richiedano investimenti iniziali significativi, una volta creati sono facilmente scalabili e internazionalizzabili. Molte scaleup spagnole stanno crescendo grazie allo sviluppo e all’utilizzo di tecnologie digitali strategiche come A.I., 5G, infrastrutture cloud o SaaS.
  • Digitalizzazione e tecnologizzazione di settori strategici: l’emergere di scaleup e “unicorni” nel tessuto imprenditoriale spagnolo sta favorendo la creazione di nuovi settori economici, in nicchie che finora non erano state sfruttate. Inoltre, le scaleup stanno costringendo gli operatori storici a innovare per essere competitivi nel settore, dando impulso a settori che storicamente avevano un basso livello di maturità digitale.

Parlando di scaleupPablo Claver, Managing Director e Partner, Leader della Practice People and Organisation di BCG per la Penisola Iberica e il Sudamerica, sottolinea che “una serie di macro-tendenze sta cambiando le esigenze del mondo del lavoro, generando un mismatch tra le capacità della forza lavoro e le necessità delle aziende. Le scaleup devono diventare attori chiave nel guidare la generazione di talenti digitali, che influenzano direttamente il successo della trasformazione di altre aziende, nonché la crescita dell’economia di un Paese”.

Fonte: https://bit.ly/3ZAsVwy

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023
Martedì 4 Aprile 2023

I creatori di contenuti sudcoreani si rivolgono al mercato internazionale fin dall'inizio

La serie drammatica originale Netflix "Squid Game" è stata la scintilla che ha cambiato tutto.

Mentre Jo Hyun-rae, presidente dell'Agenzia per il Contenuto Creativo della Corea, aveva fiducia nel potere della cultura pop coreana e ne riconosceva il potenziale quando nel 2002 la serie drammatica della KBS "Winter Sonata" e il suo protagonista Bae Yong-joon ottennero popolarità nei mercati asiatici al di fuori della Corea, è solo di recente che ha iniziato a sentire che la Corea potrebbe svolgere un ruolo più attivo nell'industria globale dei contenuti altamente competitivi.

"C'era il K-pop, ma 'Squid Game' è stato il vero catalizzatore", ha detto Jo in una recente intervista con The Korea Herald.

Il presidente ha spiegato che il mercato locale e il pubblico erano stati il bersaglio principale dei creatori di contenuti. Mentre la Corea cercava di espandere la sua popolarità all'estero, si concentrava principalmente sui mercati dell'Asia sud-orientale e cinese. Ma dopo che "Squid Game" di Netflix è diventato una sensazione globale, numerosi registi aspiranti hanno iniziato a dare la priorità al mercato globale.

"Dalle trasmissioni ai produttori correlati, le aziende coreane di contenuti creativi guardano al mercato globale fin dall'inizio. Anche le start-up coreane, con cui KOCCA si è incontrata di recente, hanno detto di pianificare attività commerciali all'estero prima di cercare il successo locale", ha detto Jo.

Poiché gli individui o le piccole e medie imprese non possono realizzare i loro sogni da soli, KOCCA assume il ruolo di fornire ai creatori le infrastrutture e la manodopera necessarie per competere nel mercato globale.

"Non solo i creatori, ma anche le agenzie devono avere una prospettiva simile e comprendere i mercati dei contenuti stranieri per fornire assistenza efficace", ha continuato il presidente.

Avendo ricoperto il ruolo di direttore delle politiche per il contenuto nel Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo dal 2017 al 2019, l'esperto di soft power ha ritenuto che la cultura pop sudcoreana sia certamente cresciuta in importanza. Ma il presidente di KOCCA ritiene che il business dei contenuti creativi coreani si trovi in un momento cruciale.

"La cultura coreana è aperta alle nuove idee. Questo aspetto si riflette anche nel nostro business dei contenuti. Adattarsi alle nuove tecnologie e creare storie uniche basate sulla nostra cultura sono state le attività dei nostri creatori negli ultimi anni", ha detto. "Hanno attirato l'attenzione del pubblico globale, ma la popolarità e la sostenibilità dei contenuti coreani restano in questione se ci concentreremo troppo sul successo attuale".

Jo ha proseguito dicendo che la Corea non è l'unico importante player nel mercato globale dei contenuti, aggiungendo che la Corea rimarrà indietro rispetto alla concorrenza internazionale se l'ambiente adeguato per i contenuti unici, diversi e di qualità non viene adeguatamente promosso. "Questa è la ragione per cui il nostro business dei contenuti si trova in un momento di crisi e di opportunità", ha detto Jo al Korea Herald. "Netflix da solo ha molti contenuti. Personalmente, penso che ci siano poche persone che apprezzano gli originali coreani solo perché sono creati da registi e attori coreani. Guardano i programmi perché sono interessanti e soddisfano il loro gusto", ha detto.

"Se la Corea non può soddisfare queste aspettative, la nostra pop culture perderà slancio", ha aggiunto il presidente. Jo ha spiegato che lo scambio culturale potrebbe essere una forza trainante per sviluppare i contenuti creativi del paese. Ritiene che un ambiente che favorisca il trial and error sia necessario.

Ha espresso che mentre le grandi aziende potrebbero essere meno preoccupate per le carenze di un sistema del genere, un ambiente di trial-and-error potrebbe rappresentare un enorme onere finanziario per le imprese di piccole e medie dimensioni. L'agenzia dei contenuti cerca di condividere questo carico attraverso vari programmi e politiche.

"Ad esempio, se una serie drammatica di 16 parti locali di successo deve essere promossa in un paese straniero, possiamo offrire il doppiaggio in lingua o sottotitoli tradotti. Possiamo anche trasmettere programmi coreani, ma potrebbe essere necessario un processo di localizzazione per i diversi spettatori. Creare un ambiente confortevole per prendere facilmente tali decisioni è importante", ha detto Jo. "Dobbiamo capire cosa possiamo imparare da quei tentativi e possibili fallimenti", ha aggiunto.

Jo ha condiviso che può percepire il desiderio dei creatori di contenuti coreani di fare il loro ingresso nell'arena globale.

"La missione di KOCCA è diventare un canale efficace tra le parti interessate ai contenuti e il Ministero della Cultura. Trovare la risposta per soddisfare le esigenze dei creatori e attuare le ambizioni del governo sarà il nostro più grande compito", ha detto il presidente.

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Martedì 4 Aprile 2023