Notizie mercati esteri

Martedì 28 Febbraio 2023

Danimarca - la Bilancia delle Partite Correnti

In un anno complicato da tensioni geopolitiche regionali e globali, nonché da notevoli sfide economiche (quali tassi di inflazione a livelli non visti da decenni a questa parte), la Danimarca ha saputo mantenere dritta la barra economica, specie in tema di commercio estero.

Il conto delle partite correnti danese nel 2022

Nel 2022, infatti, il conto delle partite correnti danese ha registrato un forte incremento del surplus rispetto all’anno precedente, passando da 226 a 358 miliardi di corone danesi: un aumento, anno su anno, del 58%.  Questo incremento si deve, in massima parte, all’aumento del profitto da transazioni di servizi, passato, in un anno, da 77 a 198 miliardi di corone. Questo si deve in buona misura all’aumento delle tariffe dei trasporti marittimi, che si sono ripercosse in profitti da record per aziende come Maersk, colosso danese tra i maggiori armatori al mondo, che ha registrato un profitto di 203 miliardi di corone (circa 27 miliardi di euro).  Il surplus nel commercio in beni, invece, si è ridotto di 11 miliardi di corone (-11% rispetto al 2021). Questo decremento è stato in parte frutto proprio degli aumenti nel settore dei trasporti marittimi.

Aumenti significativi di esportazioni ed esportazioni

Al netto della bilancia delle partite correnti, che inquadra la Danimarca come paese particolarmente export-oriented, è necessario indicare che non sono solo le esportazioni di beni e servizi ad essere aumentate ma anche le importazioni, che sono cresciute del 24% rispetto al 2021, passando da 1315 a 1634 miliardi di corone. Contrariamente alle esportazioni, che, come detto, sono state trainate dai servizi, l’incremento delle importazioni è stato suddiviso equamente tra beni e servizi. Si è registrata una crescita notevole, ad esempio, nell’ambito delle importazioni di food & beverage da altri paesi UE, maggiore del 16% nel quarto quadrimestre 2022 rispetto a quello dell’anno precedente.

Fonte: https://bit.ly/3ZkliuV

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Marzo 2023
Martedì 28 Febbraio 2023

La regione di Bratislava continua a essere tra le regioni più ricche nell’Unione Europea

La regione di Bratislava continua a essere tra le regioni più ricche in tutta l’Unione Europea. Lo indicano i dati dell’Eurostat riferiti all’anno 2021.

Il PIL pro capite, calcolato tenendo conto del potere d’acquisto, è stato a Bratislava pari al 149% della media dell’Unione Europea. Si tratta di un dato particolarmente importante dato che non si parla della sola città di Bratislava ma di tutta la regione.

Per un confronto, l’area più ricca dell’Italia è stata la provincia di Bolzano con il 151%, seguita dalla Lombardia con il 128%. La città di Budapest emerge a sorpresa con un valore del 156%.

Le regioni europee più ricche sono Lussemburgo con il 268% della media UE, le due regioni in cui è divisa l’Irlanda e la regione di Bruxelles.  Praga, con il 203% della media dell’Unione Europea, ha il quinto dato più alto in tutta la comunità europea.

Le regioni più povere si trovano invece in Bulgaria. Nessun’altra regione slovacca raggiunge la media dell’UE. Il resto del Paese viaggia tra il 60 e 50% della media UE.

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Martedì 28 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Rep. Ceca - La corona al massimo da 15 anni rispetto all’euro

La corona ceca ha raggiunto il massimo da 15 anni nei confronti dell’euro.

Mercoledì il cambio si è fermato a 23,64 corone per euro. Si tratta del valore più forte della corona da luglio del 2008, quando il cambio era di 22,97 corone per euro. Il rafforzamento della corona nei confronti della moneta unica europea sta continuando da diverse settimane.

Secondo la Camera di Commercio Ceca il rafforzamento della corona è un effetto passeggero. L’ente prevede un livello del cambio intorno a 25 corone per euro. Le imprese esportatrici cominciano a temere gli effetti di un eccessivo rafforzamento, che tuttavia aiuterebbe a moderare l’inflazione da importazione.

Fonte: https://bit.ly/3Sr4f7q

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Rep. Ceca - I tassi d’interesse dei mutui abitativi rimangono sotto il 6%

I tassi d’interesse dei mutui abitativi in Repubblica Ceca continuano a rimanere sotto il 6%. Lo indicano i dati dell’Associazione Bancaria Ceca.

Gli interessi dei mutui abitativi erogati in gennaio sono scesi al 5,93%. Nonostante il lieve calo del costo dei mutui, il mercato continua a registrare una diminuzione della domanda da parte dei clienti. Le banche hanno erogato nuovi mutui per 5,4 miliardi di corone, circa l’80% in meno rispetto a un anno fa e il 16% rispetto a dicembre. Continua l’andamento cominciato nel 2022, quando sono stati concessi 162 miliardi di corone di nuovi mutui, circa il 57% in meno rispetto al 2021.

Nonostante l’andamento negativo, le banche ceche non sono tentate ad erogare i mutui in euro. Tali prestiti vengono concessi solo a residenti che hanno redditi stabili e adeguati nella moneta comune.

Fonte: https://bit.ly/3Kus64r

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 23 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Praga continua a essere tra le regioni più ricche nell’Unione Europea

Praga Capitale continua a essere tra le regioni più ricche in tutta l’Unione Europea. Lo indicano i dati dell’Eurostat riferiti all’anno 2021.

Il PIL pro capite, calcolato tenendo conto del potere d’acquisto, è stato a Praga pari al 203% della media dell’Unione Europea. Si tratta del quinto dato più alto in tutta la comunità europea. Le regioni più ricche sono Lussemburgo con il 268% della media UE, le due regioni in cui è divisa l’Irlanda e la regione di Bruxelles. Le regioni più povere si trovano invece in Bulgaria.

Nessun’altra regione ceca raggiunge la media dell’UE. Il sud-est del Paese, che include la Moravia meridionale e Vysočina, raggiunge l’85% della media UE, il dato più alto fuori Praga. La regione più povera, con il 61%, è il nord-ovest della Boemia, che raggruppa le regioni di Ústí nad Labem e di Karlovy Vary. Il dato complessivo del Paese è pari al 92% della media UE, in leggero calo rispetto a due anni precedenti.

Fonte: https://bit.ly/3m3bdDv

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Thailandia: Tassa per i turisti

Il governo thailandese ha confermato l'imposizione di una tassa da 300 Baht (circa 8,00 euro) ai turisti e ai viaggiatori stranieri che si recano nel Regno attraverso via aerea.
Da questa tassa sono esenti gli stranieri in possesso di permesso di lavoro o passaporto diplomatico. Per i turisti che arrivano via terra invece, sarà applicata una tassa minore di 150 Baht (4 euro circa).

Ad annunciarlo è stato il vice portavoce del governo Phiphat Ratchakitprakarn, il quale ha dichiarato che le tasse imposte serviranno a coprire le spese sanitarie dei turisti. 

Le autorità, che prevedono di ricevere tra i 25 e i 30 milioni di turisti quest’anno, mirano a raccogliere circa 3,9 miliardi di baht (circa 107 milioni di euro) dalla tassa, secondo quanto riporta il Bangkok Post.

Fonte: https://bit.ly/3xNNfPC

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Giovedì 23 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Gli investimenti diretti in Portogallo hanno superato i 7 miliardi di euro nel 2022

Secondo i dati della Banca del Portogallo (BdP), gli investimenti esteri diretti in Portogallo (IDE) hanno registrato una variazione netta totale di 7.354 milioni di euro da gennaio a dicembre 2022, con Regno Unito, Spagna e Stati Uniti come principali mercati di origine degli IDE.

Considerando i settori di attività, i servizi hanno raccolto 2.636 milioni di euro di IDE netti, in particolare catalizzati dalle attività finanziarie e assicurative (1.369 milioni di euro). Tuttavia, il principale settore destinatario degli investimenti diretti esteri nel Paese è stato quello dell'Elettricità, Gas e Acqua, con 1.709 milioni di euro.

Alla fine di dicembre 2022, la posizione (stock) degli IDE era pari a 169.962 milioni di euro, con un aumento del 4,9% rispetto a dicembre 2021 e con l'Unione Europea a detenere il 76,6% dello stock degli investimenti in Portogallo.

Fonte: https://bit.ly/41kPG9G

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Nel 2022 la popolazione occupata in Portogallo ha raggiunto il massimo storico

Nel 2022 la popolazione occupata in Portogallo ha raggiunto il massimo storico di 4,9 milioni, registrando, nel 4° trimestre, incrementi di +117 mila occupati rispetto al 2019 e +526,6 mila occupati rispetto al 2015.

Il tasso di disoccupazione registrato nel 2022 è stato del 6%, in calo di 0,6 punti percentuali rispetto al 2021 e il valore più basso dal 2002.

In termini di media annua, il tasso di occupazione nel 2022 ha raggiunto il massimo storico del 60,1%, +1,4% rispetto all'anno precedente, mentre il tasso di Sottoutilizzo del Lavoro ha raggiunto il minimo storico dell'11,4%.

Fonte: https://bit.ly/3ZkPgOZ

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

 

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Portogallo: a dicembre esportazioni e importazioni in aumento del 9,5% e del 9,1%

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE) il 9 febbraio, a dicembre 2022 le esportazioni e le importazioni di merci in Portogallo hanno registrato variazioni annue nominali rispettivamente del +9,5% e del +9,1% (+18,6% e +16,1%, nello stesso ordine, a novembre 2022).

La crescita riflette una decelerazione prezzi, che hanno registrato variazioni su base annua del +9,3% delle esportazioni e del +12,6% delle importazioni (+13,0% e +14,1%, rispettivamente a novembre 2022).

Nel 4° trimestre 2022 le esportazioni e le importazioni sono aumentate rispettivamente del 16,4% e del 17,0% rispetto allo stesso periodo del 2021 (+21,1% e +24,1%, nell'ordine, nel trimestre chiuso a novembre 2022).

Nel 2022 nel suo complesso, le esportazioni e le importazioni sono aumentate rispettivamente del 23,1% e del 31,2% (+18,3% e +22,0% nel 2021, nello stesso ordine), con il deficit della bilancia commerciale aumentato di 11.256 milioni di euro a 30.783 milioni di euro.

Fonte: https://bit.ly/3YVVAwt

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Febbraio 2023
Giovedì 23 Febbraio 2023

Crescono le importazioni di prodotti agroalimentari italiani in Spagna

Il 21 febbraio a Madrid si è svolta una tavola rotonda relativa al consumo di prodotti agroalimentari italiani in Spagna. In occasione dell’evento, che è parte del progetto dell’Unione Europea Enjoy European Quality Food (EEQF) per la promozione e la valorizzazione dei prodotti di qualità certificata, la Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna ha realizzato uno studio sull’importazione di prodotti italiani nel territorio spagnolo.

Da tale ricerca è emerso che il consumo dei prodotti italiani in Spagna sta attraversando una fase di netta crescita. Nei primi 10 mesi del 2022, infatti, l’import dei prodotti agroalimentari italiani è aumentato del 25,47% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, così come l’import di bevande è cresciuto del 28,39%. Numeri positivi sono previsti anche per gli ultimi due mesi dell’anno appena concluso. Si stima infatti, che in tutto il 2022 l’import di prodotti alimentari italiani in Spagna abbia superato i 2,15 miliardi di euro.

Questa tendenza di crescita emerge anche dai dati relativi alle singole tipologie di prodotti. Un posto di rilievo in tal senso è occupato dai formaggi, il cui import nel mercato spagnolo è aumentato del 38,87% nei primi 10 mesi del 2022, con una stima di 246 milioni di euro in valore annuale. In particolare, mozzarella e provolone sono i due formaggi che hanno aumentato maggiormente le proprie vendite nel 2022, rispettivamente del 68% e del 30% in termini annuali.

Dati incoraggianti riguardano anche il vino. Sebbene il mercato spagnolo non rientri tra le principali destinazioni dell’export italiano, nell'ultimo anno è stato registrato un andamento molto positivo per quanto riguarda le vendite di vini spumanti, le cui importazioni in Spagna sono aumentate del 35% nei primi 10 mesi del 2022.

Si tratta di una crescita considerevole, frutto anche di una maggiore conoscenza del prodotto, favorita in particolare dalla presenza di numerosi ristoranti italiani nel Paese. Occorre tuttavia evidenziare anche il ruolo giocato dai costi di produzione nel valore dell’import dei prodotti italiani in Spagna. Nel corso del 2022 è stato infatti registrato un forte aumento delle spese di produzione, fattore che ha causato un’importante crescita dei prezzi di vendita dei prodotti ai clienti e che, conseguentemente, si riflette nell’aumento del valore dell’import spagnolo.

Per maggiori informazioni https://bit.ly/3SqwMtR

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Mercoledì 5 Aprile 2023