Sabato 10 Maggio 2025
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La banca mondiale ha approvato due iniziative di politiche di sviluppo per il Vietnam e Ho Chi Minh City per un totale di $321.5 milioni, al fine di supportare gli sforzi per migliorare la gestione urbana e promuovere una ripresa che sia inclusiva, di trasformazione digitale e sostenibile.
La prima operazione di politica di sviluppo (DPO), del valore di $221,5 milioni, si concentra su azioni politiche che renderanno la ripresa più inclusiva attraverso il sostegno all'assistenza all'infanzia, ai pagamenti tramite dispositivi elettronici (mobile money), all'e-governance e alle energie rinnovabili.
Migliorando l'accesso ai servizi di assistenza all'infanzia convenienti e di qualità, questo progetto aiuterà ad affrontare uno dei più grandi ostacoli all'uguaglianza sul posto di lavoro delle donne nei parchi industriali. Il sostegno all'adozione del mobile money è finalizzato a un maggiore utilizzo dei servizi finanziari tra le famiglie che non utilizzano servizi bancari, che rimangono la maggioranza nel Paese.
Gli sforzi per sviluppare l'e-governance contribuiranno a facilitare una ripresa trasformativa digitale nel paese, e porteranno alla fornitura di servizi pubblici più efficienti e completi per i cittadini e le imprese vietnamiti. Inoltre, una maggiore diffusione delle energie rinnovabili aiuterà il paese a dare priorità all'energia solare ed altri progetti più ecologici come alternative al carbone, i quali avranno anche una minore intensità di carbonio.
"La pandemia di COVID-19 ha intensificato la necessità per il Vietnam di accelerare le riforme necessarie per raggiungere il suo obiettivo di diventare un'economia ad alto reddito entro il 2045", ha affermato Carolyn Turk, direttore nazionale della Banca mondiale per il Vietnam. "Il paese non deve solo gestire gli effetti immediati associati alla pandemia, ma gettare anche le basi per una ripresa verde a lungo termine”.
La seconda operazione, dell'importo di $100 milioni, aiuterà Ho Chi Minh City a promuovere l'uso di informazioni spaziali integrate e trasparenti per la gestione urbana. Questa attività è progettata per rafforzare la gestione delle risorse e dei debiti pubblici, migliorando allo stesso tempo l'erogazione dei servizi comunali prioritari, tre elementi centrali per governare efficacemente una città moderna.
Le riforme volte a snellire le procedure di registrazione delle imprese, e a fornire un migliore accesso alle informazioni sulla pianificazione, contribuiranno a migliorare l'ambiente imprenditoriale della città che, a sua volta, attirerà la partecipazione privata, incrementerà la produttività e creerà posti di lavoro.
Migliorando la gestione efficace del debito pubblico e dei beni comunali, l'operazione dovrebbe contribuire ad aumentare l'efficienza fiscale e generare entrate aggiuntive nel tempo. I cittadini beneficeranno di servizi comunali di qualità superiore nel lungo termine a seguito di riforme volte a promuovere procedure competitive e trasparenti nei settori dei trasporti e immobiliare.
Per di più, questa operazione aiuterà la città a mitigare le vulnerabilità climatiche attraverso una maggiore trasparenza sulla zonizzazione del territorio informata sul clima, una maggiore copertura del drenaggio e il previsto trasferimento modale dal trasporto privato a un trasporto pubblico a minore intensità di carbonio. Promuoverà inoltre l'equità di genere incoraggiando l'uso del trasporto pubblico da parte di donne e ragazze attraverso una migliore connettività e sicurezza personale.
Il finanziamento per il DPO nazionale proviene dall'International Development Association e il finanziamento per il DPO di Ho Chi Minh City dalla Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo.
Fonte: https://bit.ly/3e1k6GR
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Il graduale ritorno alla normalità e gli impulsi positivi dell'economia globale assicurano quest'anno una forte ripresa a molte aziende svizzere. economiesuisse prevede che il prodotto interno lordo (PIL) crescerà nel 2021 del 3,4%, recuperando il crollo dell'anno scorso. La ripresa sarà garantita in egual misura dall'industria di esportazione e dall'economia interna. Anche le prospettive per il 2022 sono buone. Tuttavia, le incertezze economiche, politiche e legate alla pandemia rimangono alte e potrebbero offuscare le prospettive positive. La disoccupazione che è attualmente del 3,2% dovrebbe scendere al 2,9% il prossimo anno. In leggera progressione, da quest’anno l’inflazione torna nuovamente nelle cifre positive.
Politica della crescita
L'impatto economico negativo della pandemia è notevolmente ridotto grazie alla crescente copertura vaccinale della popolazione. In molti paesi industrializzati, le restrizioni possono essere gradualmente eliminate. Il consumo sta aumentando in tutto il mondo. Mentre l'anno scorso molte aziende hanno mostrato una certa prudenza, ora stanno nuovamente investendo in maniera massiccia. L’accelerazione della crescita economica mondiale comporta inoltre un aumento della domanda di materie prime. I prezzi dei metalli leggeri, dell'acciaio e del petrolio, stanno di conseguenza aumentando. I due più grandi mercati, gli Stati Uniti e la Cina, stanno agendo come motori di crescita per l'economia globale e stanno contribuendo a stimolare le esportazioni dei paesi europei. Ad esempio, l'industria europea delle macchine o l'industria automobilistica tedesca si stanno visibilmente riprendendo dal crollo subito nel 2020 a seguito della crisi. Gli impulsi dall’estero sostengono la congiuntura europea, che però mostra un certo ritardo sulla congiuntura mondiale.
Tassi di crescita sostenuti nei settori particolarmente colpiti dalla pandemia
La ripresa dell'economia svizzera si caratterizza per il fatto che i settori che hanno maggiormente sofferto l’anno scorso mostrano generalmente tassi di crescita sostenuti nel 2021. Questo vale sia per l'industria di esportazione che per i settori più orientati al mercato interno. Nell'esportazione di beni, le industrie delle macchine, dell'elettrotecnica e dei metalli, il tessile e l'orologeria stanno attualmente vivendo una significativa ripresa della domanda internazionale, con una forte crescita rispetto al 2020, anno della crisi. Lo stesso vale per quelle industrie che sono state direttamente o indirettamente molto colpite da chiusure e dalle restrizioni imposte dalle autorità. Nel settore dei viaggi, del turismo, della gastronomia e del commercio al dettaglio la creazione di valore aumenta di nuovo in maniera significativa, ma sarebbe illusorio attendersi un ritorno al livello precedente alla crisi. I viaggi internazionali si stanno riprendendo solo gradualmente, e ci vorranno mesi prima che le fiere, i congressi e i grandi eventi vengano organizzati come avveniva prima della crisi. Per quanto concerne il traffico aereo, l’industria alberghiera e i grandi eventi, la ripresa sarà sensibilmente ritardata.
Sviluppi positivi per i settori di tendenza
Tuttavia, la ripresa economica non si limita ai settori che hanno sofferto particolarmente della pandemia. I settori che sono stati in grado di mantenere o addirittura espandere il loro valore aggiunto nel 2020 sono anche ottimisti per il futuro. Ad esempio, l’industria chimica e farmaceutica nonché il settore della tecnologia medica registrano una crescita ininterrotta, che proseguirà sia quest’anno sia l’anno prossimo, in particolare nei segmenti che sono stati colpiti negativamente dalla crisi. Anche il settore sanitario svizzero si svilupperà nel suo insieme. Nel settore dei servizi, la tendenza di crescita del settore assicurativo resterà costante. Anche quest’anno e nel 2022 la creazione di valore delle banche aumenterà, anche se ad un ritmo un po' meno dinamico. Il contesto economico positivo, ma ricco di sfide, assicurerà anche una continua e forte richiesta di servizi di consulenza alle imprese. Parallelamente alla forte crescita dell'economia nel suo complesso, si costata anche una ripresa della domanda di servizi delle agenzie di intermediazione del personale.
La situazione è un po' diversa nel settore della costruzione. Mentre è stato registrato un leggero calo nel 2020, la creazione di valore dovrebbe nuovamente aumentare nel 2021. Nel settore principale della costruzione, le entrate di ordinazioni sono in netto rialzo rispetto al 2020. Tuttavia, i prezzi dei materiali da costruzione, che sono aumentati bruscamente in alcuni casi, stanno avendo un effetto frenante. La costruzione di alloggi privati e la costruzione commerciale dovrebbero aumentare quest'anno e il prossimo, come pure le costruzioni del settore pubblico. Anche per l'industria alimentare ci si può aspettare un leggero aumento del valore aggiunto, sia quest’anno che l’anno prossimo. Contrariamente ai settori in crescita, le telecomunicazioni e l’industria della stampa continueranno a registrare tassi di crescita negativi a seguito degli adattamenti strutturali necessari.
Forte crescita del consumo privato
Molti consumatori hanno risparmiato denaro durante la pandemia. Inoltre, le numerose sovvenzioni pubbliche, in particolare l'indennità per lavoro a tempo ridotto, hanno impedito un crollo dei redditi, e i salari reali sono aumentati nonostante la crisi. Anche il calo del tasso di disoccupazione e la diminuzione del lavoro a orario ridotto stanno sostenendo il consumo privato, che è in forte aumento rispetto al 2020. Infine, pure gli investimenti privati stanno aumentando significativamente, dopo che numerosi progetti sono stati rinviati l'anno scorso a causa delle pesanti incertezze.
Nel complesso, il PIL reale crescerà nel 2021 del 3,4%. Il livello precedente alla crisi dovrebbe essere raggiunto nuovamente nel quarto trimestre. Anche i segnali per il prossimo anno lasciano presagire una ripresa, per cui il PIL dovrebbe poter aumentare di quasi il 3%.
Inflazione nelle cifre positive, tasso di disoccupazione in calo
La ripresa generalizzata permette in molti casi di tornare al lavoro dopo un periodo di lavoro a tempo ridotto o di trovare un nuovo impiego, di modo che non vi è da temere un aumento della disoccupazione. Nel 2022 il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere nuovamente sotto la soglia del 3%. Nonostante la rapida ripresa economica, i prezzi al consumo in Svizzera non dovrebbero aumentare molto. È vero che alcuni aumenti di prezzo saranno inevitabili a seguito delle carenze, dei ritardi di fornitura e dell’aumento dei prezzi delle materie prime e del trasporto. Tuttavia, la forte concorrenza dall'estero e l’attuale divario di produzione impediranno un aumento significativo dei prezzi alla produzione in Svizzera. A causa della ripresa del turismo degli acquisti, dell'aumento degli acquisti online e della maggiore trasparenza dei prezzi, sarà difficile imporre aumenti di prezzo sul mercato svizzero. Tuttavia, il tasso d'inflazione tornerà nelle cifre positive.
Debito crescente, alti valori patrimoniali, evoluzione incerta della pandemia
Il rischio maggiore per l'economia svizzera rimane la pandemia: se la situazione epidemiologica dovesse nuovamente sfuggire di mano, ciò avrebbe gravi conseguenze per lo sviluppo economico globale. Per non offuscare le prospettive positive, è dunque essenziale che una gran parte della popolazione sia vaccinata entro l'autunno. La politica dei bassi tassi d’interesse perseguita per decenni rappresenta un secondo grande rischio ed è in gran parte responsabile del forte aumento del debito privato e pubblico in molti paesi. La pandemia ha ora portato a un'ulteriore impennata del debito. Non si può quindi escludere il rischio di sviluppi incontrollati sui mercati finanziari, lo scoppio di una seconda crisi dell'euro o un rafforzamento del franco svizzero. Il continuo aumento dei prezzi degli immobili in molti paesi, tra cui la Svizzera, aumenta in futuro anche il rischio di brusche correzioni di mercato. Un terzo rischio per l'economia è rappresentato dalla politica internazionale. Ad esempio, il conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina cova ancora e le tendenze nazionalistiche potrebbero in futuro ostacolare più fortemente il commercio globale. E infine, è emerso un nuovo rischio che è stato recentemente un po' dimenticato: l'inflazione. È vero che i prezzi in Svizzera non dovrebbero aumentare molto ma gli aumenti dei prezzi delle materie prime, combinati con una continua politica monetaria espansiva, potrebbero ravvivare l'inflazione a livello mondiale. Questo comporterebbe a medio termine il rischio di una spirale inflazionistica anche in Svizzera.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1425
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Secondo quanto annunciato dall'Ente di Statistica turco (TÜİK), la Turchia ha registrato un aumento annuo del 16,59% dei prezzi al consumo a maggio 2021. L’aumento annuale più considerevole è stato registrato nel settore dei trasporti con il 28,39%. L'obiettivo del tasso di inflazione stabilito dal Governo entro la fine del 2021 è dell'8%. La Banca Centrale turca, al contrario, prevede che l'inflazione rimanga al di sopra del 16% fino al terzo trimestre e scenda al 12,2% solo nell’ ultima parte dell'anno.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
Il coronavirus ha radicalmente modificato le abitudini delle persone, costringendo ad adattarsi a situazioni mai sperimentate prima d’ora. In particolare, una delle più grandi rinunce è stata l’andare al ristorante e/o al bar, luogo di ritrovo e svago per eccellenza. Questo, tuttavia, non ha fermato gli amanti del vino, i quali, pur di non rinunciare ad un buon bicchiere, hanno cominciato ad ordinare online, o su siti appositi o dai ristoranti cui erano soliti andare prima della pandemia.
L’e-commerce del vino nell’anno del virus si è innalzato del 15/20% rispetto ai livelli pre pandemici. In valore, si parla di un aumento di vendite online pari a circa 5,5 miliardi di dollari negli Stati Uniti e a 24 miliardi di dollari a livello globale, secondo uno studio condotto da IWSR Drinks Market Analysis di Londra.
Questo cambiamento ha dato grande notorietà a fornitori di alcolici online come Vivino e ha favorito molte acquisizioni e/o fusioni (ad esempio Uber ha acquistato Drizly a febbraio di quest’anno per 1,1 miliardi di dollari. Sono aumentate anche le adesioni ad aziende come Flaviar, la quale si rivolge agli amanti degli alcolici, e ad innumerevoli wine clubs.
Un celebre riferimento è quello alla già citata Vivino, azienda che durante il 2020 ha triplicato i download della sua app e ha collegato gli utenti a più di 700 punti vendita al dettaglio, raccogliendo milioni di dollari grazie a finanziamenti. Altro esempio meritevole di menzione è quello di SevenFifty, un’azienda nata 10 anni fa il cui core business consiste nel collegare distributori e importatori con i rivenditori tramite una piattaforma digitale: lo scorso anno ha ricevuto 23 milioni di dollari da un fondo di private equity.
Il settore è ancora molto frammentato e ciò giustifica la grande quantità di attività di acquisizione e di investimento. L’obiettivo è ottenere un insieme sempre più grande di acquirenti.
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)
E' attualmente in discussione l'apertura del bando pubblico internazionale per la progettazione e la realizzazione del progetto indetto nell'aprile 2018 dai comuni di Oporto e Gaia per la costruzione del nuovo attraversamento sul Douro, tra i ponti Freixo (strada) e São João (ferrovia).
Secondo la proposta il nuovo ponte dovrebbe essere operativo all'inizio del 2025.
Secondo uno studio economico-finanziario della società Exacto Estudos + Planeamento e un rapporto dell'Instituto da Construção, il ponte avrà una lunghezza totale di 625 metri, 300 di cui oltre il fiume.
Per quanto riguarda i valori la parte del ponte sul fiume costerà più di 16,8 milioni di euro.
I valori per la realizzazione si sommano alle infrastrutture stradali di accesso, per un totale di 36,89 milioni di euro.
Fonte: https://bit.ly/36nyXHJ
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Secondo dati ufficiali dell’Ente di Statistica turco (Turkstat), annunciati a fine aprile 2021, il reddito da turismo è stato di $ 2,45 miliardi nel periodo gennaio-marzo 2021. Le entrate sono diminuite del 40,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a causa delle restrizioni ai viaggi in tutto il mondo per l'epidemia da coronavirus. Anche il numero di visitatori in partenza è sceso del 53,9% a 2,6 milioni durante lo stesso periodo (70,2% stranieri e 29,8% cittadini turchi residenti all'estero).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto di vasta portata nel mondo negli ultimi due anni e il Vietnam non fa eccezione. All’inizio del mese di maggio la quarta ondata di COVID-19 con nuove e più pericolose varianti è esplosa in molti luoghi di produzione e trasformazione del paese. Il Governo è però riuscito a fornire risposte adeguate e tempestive per portare simultaneamente a termine il doppio compito di contenere la pandemia e assicurare la crescita economica.
Perciò, la crescita del PIL nel paese ha raggiunto il 6,61% nel secondo trimestre di quest’anno, più alta di 6,22 punti percentuali rispetto all’anno scorso. In generale, il PIL del paese è cresciuto del 5,64% nella prima metà di quest’anno, cioè del 3,82 % in più rispetto all’anno scorso. Questa crescita è abbastanza impressionante, date le attuali circostanze.
Raggiungere l’obiettivo di crescita del 6,5% sarà un compito piuttosto arduo. Secondo Le Trung Hieu, direttore generale del Dipartimento del Sistema dei Conti Nazionali presso l’Ufficio Generale di Statistica, il governo, basandosi sui vari scenari di crescita elaborati dal Ministero della Pianificazione e degli Investimenti, dovrebbe fornire istruzioni concrete a ogni ministero, settore e località per raggiungere la più alta crescita possibile del PIL.
In merito alle prospettive di crescita del PIL nel 2021, secondo Le Trung Hieu una crescita del PIL del 6,5% sarebbe un successo strepitoso, mentre una crescita del 6% è abbastanza realizzabile per via di molti fattori.
Primo, l’economia è rimasta stabile nei primi sei mesi dell’anno, con un’inflazione saldamente controllata e il mantenimento di una crescita costante da parte delle più grandi industrie. Questo ha aiutato a rafforzare la crescita del PIL nella seconda metà di quest’anno.
Secondo, l’agricoltura continua a essere il nocciolo duro dell’economia.
Terzo, il settore delle banche e della finanza ha intensificato gli sforzi per svolgere il proprio ruolo vitale di aiutare a rifornire le imprese, le attività commerciali e l’economia in generale.
Quarto, l’intero Paese sta impiegando tutte le proprie risorse nella lotta contro il COVID-19 e nella vaccinazione.
Quinto, il settore dell’esportazione, in particolare l’esportazione di importanti beni di consumo come prodotti agricoli, frutti di mare e telefoni, fiorirà e darà risultati incoraggianti, dopo che le economie avranno riaperto e il COVID-19 si sarà ridotto per via degli intensi sforzi della campagna vaccinale.
Fonte: https://bit.ly/3k1CQtY
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Con una dichiarazione rilasciata il 14 giugno, il Ministero del Commercio, dell’Industria e degli Affari danese (Erhvervsministeriet) ha annunciato il raggiungimento di un nuovo Accordo di cooperazione marittimo tra Copenaghen e Pechino (The Copenhagen Post 2021).
Ad oggi, l’industria marittima è tra i settori chiave dell’economia danese, con un volume totale di affari pari a 32.5 miliardi di corone danesi (DKK) (Danish Maritime).
La Cina rappresenta il secondo mercato d’esportazione per il settore marittimo danese, subito dopo l’Unione Europea, generando un volume di circa il 16% rispetto al totale. Inoltre, l’export marittimo destinato al mercato cinese ha attraversato un’ulteriore espansione del 27% nel periodo 2015-2019 (Erhvervsministeriet 2021). La Cina si è attestata dunque tra i principali partner di un settore vitale e di lunga tradizione per l’economia danese come quello marittimo, che nel paese impiega circa 40mila persone direttamente o indirettamente e che arriva a posizionarsi come settima tra le principali industrie marittime globali (Danish Maritime).
L’Accordo marittimo tra Danimarca e Cina è andato ad inserirsi in più ampio quadro decennale di cooperazione sino-danese. Il nuovo Accordo rientra infatti tra quelli compresi inizialmente nel ‘China-Denmark Joint Work Programme 2017-2020’, che è mirato al potenziamento dei rapporti tra i due paesi in una moltitudine di settori di cui fanno parte trasporto ed infrastrutture.
Il Joint Work Programme rafforza un legame commerciale già avviato nel 2008 con la formalizzazione di una ‘Comprehensive Strategic Partnership’. La seconda fase del Joint Work Programme, che andrà a coprire il quadriennio 2021-2024, è attualmente in fase di preparazione. È già noto, però, che la seconda fase avrà come scopo una generale cooperazione tra i due paesi volta a realizzare gli ‘Obiettivi di sviluppo sostenibile’ posti dalle Nazioni Unite nelle 2015 e che l’organizzazione internazionale intende raggiungere entro il 2030.
A riprova di ciò, il Ministro del Commercio danese Simon Kollerup, firmatario dell’accordo insieme al Ministro cinese dell’Industria e dell’Information Technology Xiao Yaquing, si è soffermato sull’importanza dell’accordo raggiunto in chiave climatica e sostenibile (ScandAsia 2021). All’interno del Joint Work Programme era stata infatti prevista la stesura di un memorandum of understanding che avesse ad oggetto l’implementazione di politiche green tra i due paesi relative alla cantieristica, alla tecnologia navale ed all’equipaggiamento (Joint Work Programme 2017-2020, pp. 14-21). Tali aree sono fondamentali in virtù dell’Obiettivo numero 14 tra quelli fissati dall’ONU, che ambisce nello specifico a “conservare ed utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine” (United Nations 2015). A tal fine, entro il 2025, le Nazioni Unite hanno sancito il fine di prevenire e ridurre sensibilmente ogni forma di inquinamento marino. Ad esempio, l’area del green shipbuilding, citata dal Ministro Kollerup come perno del nuovo Accordo (Erhvervsministeriet 2021), concerne la minimizzazione di emissione nocive (GHG emissions) attraverso un apposito design, progettazione e costruzione delle imbarcazioni (He-ping 2013).
L’annuncio ha trovato l’appoggio anche di Danish Maritime, l’associazione industriale marittima danese, che ha espresso il proprio supporto all’iniziativa attraverso le parole dell’Amministratore Delegato Jenny N. Braat. Con riferimento al nuovo Accordo, Braat si è detta entusiasta a proposito di una maggiore collaborazione tra i due paesi, in virtù della capacità suppletiva danese in termini di tecnologie verdi e climate-friendly legate allo shipbuilding e dell’importanza del mercato cinese (Erhvervsministeriet 2021).
Fonte: https://bit.ly/3yA6wC6
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Secondo i dati del Ministero dell'Industria e della Tecnologia, l'ammontare delle esportazioni totali dalle 87 Zone di Sviluppo Tecnologico della Turchia ha raggiunto $ 5,8 miliardi nell’arco degli ultimi 21 anni, grazie alla presenza di oltre 6.500 aziende, di cui 322 aziende con capitale straniero. Le imprese hanno totalizzato entrate per quasi 123,4 miliardi di lire ($ 14,5 miliardi) dal 2001, con 40.305 progetti finiti e quasi 11.000 in corso di realizzazione. Sono stati concessi 1.277 brevetti e 2.800 domande di brevetto sono in fase di elaborazione. Le Zone di Sviluppo Tecnologico sono situate in diverse aree del paese: cinque ad Istanbul; cinque ad Ankara; cinque nella provincia industriale nordoccidentale di Kocaeli; quattro nella provincia egea di Smirne; due nelle province dell'Anatolia centrale di Konya e Kayseri rispettivamente. E poi ancora nella provincia sud-orientale e di Gaziantep; nelle province mediterranee di Antalya e Mersin; nella provincia meridionale di Hatay; nella provincia di Marmara di Bursa e nella provincia del Mar Nero di Trabzon.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
Secondo i rilevamenti effettuati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), alla fine di maggio 2021 erano iscritti 142’966 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 8’313 in meno rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione è diminuito dal 3,3% nel mese di aprile 2021 al 3,1% nel mese in rassegna. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è diminuito di 13’032 unità (-8,4%).
Disoccupazione giovanile
Il numero di giovani disoccupati (15-24 anni) è diminuito di 1’350 unità (-9,6%) arrivando al totale di 12’754, ciò che corrisponde a 5’004 persone in meno (-28,2%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Disoccupati di 50-64 anni
Il numero dei disoccupati di 50-64 anni è diminuito di 1’414 persone (-3,2%), attestandosi a 42’959. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente ciò corrisponde a un aumento di 2’069 persone (+5,1%).
Persone in cerca d’impiego
Complessivamente le persone in cerca d’impiego registrate erano 237’367, 8’860 in meno rispetto al mese precedente e 4’385 (+1,9%) in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Posti vacanti annunciati
Il 1° luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%; dal 1° gennaio 2020 questo valore soglia è stato ridotto al 5%. Il numero dei posti annunciati all’URC è aumentato in maggio di 5’154 raggiungendo le 55’255 unità. Dei 55’255 posti, 41’028 sottostavano all’obbligo di annuncio.
Lavoro ridotto conteggiato nel mese di marzo 2021
Nel mese di marzo 2021 sono state colpite dal lavoro ridotto 340’953 persone, ovvero 72’498 in meno (-17,5%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende colpite è diminuito di 7’029 unità (-13,6%) portandosi a 44’593. Il numero delle ore di lavoro perse è diminuito di 3’106’909 unità (-10,3%), portandosi a 27’099’935 ore. Nel corrispondente periodo dell'anno precedente (marzo 2020) erano state registrate 36’675’038 ore perse, ripartite su 782’436 persone in 97’432 aziende.
Persone che hanno esaurito il loro diritto all’indennità nel mese di marzo 2021
Secondo i dati provvisori forniti dalle casse di disoccupazione, nel corso del mese di marzo 2021, 58 persone hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione. Ogni persona assicurata che al 1° marzo 2021 non ha ancora esaurito le sue indennità giornaliere beneficerà al massimo di 66 indennità giornaliere supplementari per il periodo dal 1° marzo 2021 al 31 maggio 2021.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1424
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)