Notizie mercati esteri

Giovedì 25 Febbraio 2021

Buone prospettive per il settore delle infrastrutture in Polonia

Il ministro delle Infrastrutture Andrzej Adamczyk ha dichiarato che il settore d'edilizia non subirà ripercussioni negative nei prossimi anni. Si progetta infatti lo sviluppo delle reti stradali, ferroviarie e idriche, oltre alla costruzione dell'Aeroporto Centrale.

Durante la conferenza EEC Trends, Adamczyk ha riferito che, nonostante il rallentamento dell'economia mondiale, in Polonia gli investimenti non sono stati fermati e si sono riusciti a mantenere un milione e mezzo di posti di lavoro. L'anno scorso quasi 140 chilometri di strade statali sono state aperte, l'autostrada A2 è stata allungata e sono state costruite nuove tangenziali. Nei progetti ci sono le costruzioni della Via Carpatia nel voivodato della Podlachia, della tangenziale di Chełm e di Trójmiasto, e di altri tratti delle autostrade (S11, S10, S74). L'anno scorso sono anche stati modernizzati 750 chilometri di binari ferroviari, incluse le stazioni ferroviarie e sono state costruite oltre 100 stazioni.

Attualmente sono in corso i lavori del canale attraverso la Mierzeja Wiślana e si stanno facendo interventi lungo gli argini dei fiumi. Grazie a tutti questi progetti sarà possibile migliorare il sistema di comunicazione nel paese.

Fonte: Polonia Oggi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

Ultima modifica: Lunedì 15 Marzo 2021
Giovedì 25 Febbraio 2021

La Turchia utilizzerà il gas proveniente dal Mar Nero nel 2023

Secondo fonti governative, la Turchia inizierà ad utilizzare il gas dal giacimento di Sakarya nel Mar Nero nel primo trimestre del 2023. La prima nave di perforazione nazionale turca, Fatih, ha scoperto nel 2020, presso il pozzo Tuna-1 situato a circa 170 chilometri al largo della costa turca di Zonguldak, 405 miliardi di metri cubi (bcm) di gas naturale. La nave Fatih ha continuato l’attività di perforazione nella regione ed il primo pozzo (Turkali-1) è stato completato il mese scorso. Attualmente si sta lavorando sul secondo pozzo (Turkali-2) ad una profondità di 3.050 metri. Fatih perforerà 10 pozzi nel giacimento di gas Sakarya nei prossimi due anni, ciascuno con un diametro di 2 chilometri. Un'altra delle tre navi di perforazione statali, la Kanuni, inizierà i lavori per il completamento del pozzo entro la fine di marzo. La prima produzione di gas dal campo inizierà nel 2023 per essere consegnata a Filyos, una città costiera nella provincia di Zonguldak, attraverso un gasdotto sottomarino lungo 150 chilometri che si collegherà alla rete nazionale del gas.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021
Giovedì 25 Febbraio 2021

Il Vietnam migliora il suo posto in classifica sull’indice globale di e-commerce B2C 2020

Secondo la recente relazione della conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD), il Vietnam è rimasto tra le prime 10 economie in via di sviluppo e di transizione della regione dell’Asia orientale, meridionale e sudorientale, tra cui Singapore, Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Repubblica della Malesia, Tailandia, Iran, Cina, Mongolia, Vietnam e India. Il Vietnam è anche migliorato di una posizione nell’ultimo anno.

Tutte le prime 10 economie in via di sviluppo nell’indice del 2020 sono quindi asiatiche, e tutte sono economie a reddito medio-alto o ad alto reddito.

Nell’edizione 2020 dell’indice dell’UNCTAD su e-commerce B2C, la Svizzera ha rimpiazzato i Paesi Bassi come paese con la massima disponibilità ad impegnarsi e beneficiare dell’e-commerce. Le economie europee dominano la classifica, ma vi sono anche Singapore, Cina e Hong Kong.

Dall’altra parte, i paesi meno sviluppati occupano 18 delle 20 posizioni più basse dell’indice. Gli ampi divari tra i paesi con il più alto ed il più basso livello di preparazione all’e-commerce indicano la necessità di affrontare le debolezze dei paesi in ritardo per un’ulteriore preparazione digitale, al fine di ottenere benefici per lo sviluppo inclusivo.

La pandemia di covid-19 ha introdotto i paesi in una nuova dimensione data dalle misure della quarantena a vantaggio dell’e-commerce.

Pur essendo i più grandi mercati del mondo la Cina e gli Stati Uniti si posizionano rispettivamente in 12 a e 55a posizione. Una delle ragioni per questo posizionamento è che la loro scala non è inclusa nell’indice. Anche se i due paesi regnano in una serie di misure assolute, essi sono in ritardo in comparazioni relative. Ad esempio, la penetrazione di internet negli Stati Uniti è inferiore a qualsiasi altra delle economie nella top 10, mentre la Cina su questo indicatore si colloca all’87° posto nel mondo. Per quanto riguarda la penetrazione dello shopping online, gli Stati Uniti sono al 12° posto, mentre la Cina al 33°.

Fonte: https://bit.ly/3sADD65

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

 

Ultima modifica: Mercoledì 3 Marzo 2021
Giovedì 25 Febbraio 2021

Effetto Coronavirus: in Polonia vola l'e-commerce, bene l'abbigliamento meno i prodotti alimentari

Gli ultimi dati dell’Ufficio Centrale di Statistica della Polonia mostrano un aumento della quota delle vendite al dettaglio via Internet. I beni più acquistati online sono tessuti, abbigliamento e calzature.

"La voglia dei polacchi di cercare merci su Internet è aumentata in modo significativo durante le due ondate di pandemia e il periodo di lockdown", ha sottolineato Ignacy Święcicki dell’Istituto economico polacco. Attualmente, il 9,8% delle vendite vengono effettuate online. Si tratta di 4,2 punti percentuali in più rispetto a un anno fa, ma anche 2,1 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. L’esperto ha anche notato la quota ancora esigua del commercio online di prodotti alimentari. A gennaio era solo lo 0,9% di tutte le vendite.

Un anno fa, l’e-commerce rappresentava il 19,5% delle vendite, mentre oggi è pari al 35,2%.

Fonte: https://bit.ly/3bHo1a2

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Il settore imprenditoriale danese verso il raggiungimento dei SDGs

L’ultimo report stilato da Danmark Statistics, nel Gennaio del 2021, mostra l’evoluzione che ha avuto il settore imprenditoriale danese in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (più avanti SDGs) prefissati dalle Nazioni Unite. Utilizzando delle statistiche già esistenti, sono stati approfonditi gli sviluppi economici, ambientali e sociali dell’industria danese dal 2010 al 2019 (Danmarks Statistik, 2021).

Dal 2015 gli SDGs, costituendo un banco di prova comune per gli Stati Membri delle Nazioni Unite, hanno come obiettivo ultimo quello di cambiare la società nella direzione di una maggiore sostenibilità entro il 2030 e, a tal scopo, il settore del business ricopre un ruolo centrale ai fini dell’effettivo raggiungimento del cambiamento (Unric, 2021).

Lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili, tratto distintivo del tessuto imprenditoriale danese, risulta essere, secondo il report, uno degli aspetti più interessanti in tal senso. Per creare nuove opportunità di business, rispettando al contempo gli SDGs e cercando di inserirli nel core business delle aziende, la digitalizzazione e la sostenibilità giocano un ruolo fondamentale. (Danmark Statistiks, 2021). Il report, che analizza quattordici settori industriali, evidenzia le maggiori criticità in relazione agli aspetti di sostenibilità su cui dovrebbero concentrarsi gli stessi settori. Come emerge da tale analisi, nella maggior parte degli indicatori selezionati, le imprese danesi ottengono risultati positivi nei macrosettori: economico, ambientale e sociale (Ibid.).

In relazione al settore economico, tra il 2010 e il 2019, l’occupazione è aumentata del 10% soprattutto nell’industria manifatturiera, delle costruzioni e nei servizi (Ibid.). A partire dal 2010, la produzione di beni e servizi ambientali, che rappresentano parte della transizione verde, è cresciuta fino a raggiungere un ritmo di 230 miliardi di DKK all’anno. Alcune aziende, in particolare quelle operanti nella produzione manifatturiera, contribuiscono maggiormente alla tutela dell’ambiente, al risparmio di risorse, e alla creazione di più posti di lavoro incentrati su attività sostenibili (Ibid.).

Per quanto riguarda il macrosettore ambientale, l’emissione di gas serra in Danimarca (esclusa la combustione di biomasse) è diminuita, dal 2010 ad oggi, del 4% (Ibid.). L’industria dei trasporti, che rappresenta uno dei settori industriali col più alto consumo energetico, ha registrato un calo dell’8% dello stesso. Inoltre, le cifre relative alla gestione dei rifiuti mostrano una tendenza verso un maggiore riciclo di scarti industriali e minori volumi degli stessi (ibid.).

Infine, in relazione al settore sociale, la quota di lavoratrici con responsabilità manageriali è aumentata e la Danimarca si avvicina sempre più alla parità di genere. Avere più donne che ricoprano ruoli dirigenziali, indipendentemente dal settore di appartenenza, è uno degli obbiettivi principali dello Stato danese. Tra i dirigenti, anche il divario retributivo si sta riducendo, ma i salari delle donne sono ancora chiaramente inferiori rispetto a quelli degli uomini. In generale, i divari retributivi più ampi esistono nei settori con prospettive di guadagno più elevate. (ibid.).

Fonte: https://bit.ly/2NWtQIm

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

I primi dati del 2020 in Germania

Con la fine del 2020 è arrivato il momento di trarre le conclusioni di questo anno segnato dalla pandemia Covid-19. La Germania, come del resto tutti i paesi nell’eurozona, ha fortemente risentito della pandemia a livello a economico. L’ufficio federale di statistica (Destatis) ha reso pubblico il 14 gennaio i primi risultati dei calcoli sull’economia tedesca del 2020. Primo fra tutti i dati spicca la contrazione del prodotto interno lordo (aggiustato per prezzi) del 5,0%. Ci si trova dunque per la prima volta dalla crisi del 2009 in una condizione di recessione.

Il crollo economico ha investito quasi tutti i settori. Una delle poche note positive che viene evidenziata riguarda il settore dell’edilizia che registra un valore aggiunto lordo rettificato per prezzi aumentato del 1,4% rispetto al 2019. Per il resto i dati sono quasi tutti col segno meno davanti. Rimanendo nell’industria, al di fuori delle costruzioni, la performance economica corretta per i prezzi è diminuita del 9,7% comparata con l’anno precedente. Uno dei picchi nel settore viene registrato dal manifatturiero che raggiunge un -10,4%. Molti di questi dati, a detta dell’ufficio federale di statistica, sarebbero la conseguenza della prima metà del 2020 dove interruzioni temporanee delle catene di fornitura globali misero in ginocchio le aziende.

Per quel che concerne il settore dei servizi, i numeri confermano il trend. Esempi come il commercio, i trasporti, i servizi di alloggio e di ristorazione sono diminuiti del 6,3% rispetto al 2019. Al tempo stesso, le strette restrizioni in materia di alloggi, ristoranti e servizi simili hanno portato a un calo considerevole dei servizi di alloggio e di ristorazione. Infine, un incremento è stato invece registrato dal commercio online; date le chiusure delle attività ed il maggior tempo trascorso in rete dai cittadini, l’e-commerce continua ad aumentare il numero di utenti che ne fanno uso e la relativa domanda verso questo mercato.

Come facilmente prevedibile, le restrizioni hanno avuto un forte eco a livello internazionale impattando sul commercio estero tedesco. In questo senso, gli eventi del 2020 hanno comportato una riduzione del 9,9% nelle esportazioni e del 8,6% nelle importazioni. Tuttavia, negli ultimi mesi si è registrato un miglioramento con dati che riportano a novembre un aumento del 2,2% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni registrano un +4,7%. La ripresa è stata favorita a dicembre grazie alla cauta abolizione delle misure di blocco da parte di alcuni partner commerciali europei. Parallelamente, da alcuni mesi un’elevata domanda proveniente da paesi extra europei ha contribuito ad invertire l’andamento nei grafici.

Considerando ore le piccole e medie imprese, il clima imprenditoriale sembra migliorato a dicembre, ma i dati riportati fino ad ora sono precedenti alle restrizioni attuate per le festività e protratte fino a fine gennaio. Per lo stesso settore, si sottolinea il prolungamento delle misure volte al sostegno della liquidità delle imprese. La direttiva entrata in vigore il 3 aprile 2020, che consente alle PMI di usufruire di un aiuto finanziario per coprire al 100% i costi di consulenza (fino ad un massimo di 4.000€), viene riscadenzata al 2022. Per i sussidi elargiti dal KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau) all’interno del November- und Dezemberhilfe, invece, le domande per coprire le perdite del mese di dicembre potranno essere fatte fino al 31.03.2021.

Fonti: https://bit.ly/3pS7gOg; https://bit.ly/2NUOhW7; https://bit.ly/2P85Liu; https://bit.ly/3aPTyHx; https://bit.ly/3usVbCS

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

La Danimarca rinnova il suo impegno con il Fondo Monetario Internazionale

La crisi Covid-19 ha avuto notevoli conseguenze sanitarie ed economiche in gran parte del mondo e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha approvato un numero storicamente elevato di prestiti durante il periodo d’emergenza. Da marzo 2020, sono infatti 83 i Paesi che hanno ricevuto prestiti dal FMI (National Banken, 2021).

Nel Febbraio 2021, la Danmarks Nationalbank e il Ministero delle Finanze della Danimarca hanno rinnovato l’impegno dello Stato danese con il FMI, annunciando un aumento della propria quota di partecipazione al Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT).

Il PRGT fornisce prestiti con tassi di interesse agevolati ai Paesi membri del FMI che hanno problemi di bilancio dei pagamenti, siano questi strutturali o temporanei. Tali prestiti costituiscono uno strumento concreto, specialmente in relazione alla crisi economico-sociale provocata dal Covid-19.  I suddetti prestiti concessi tramite il PRGT sono finanziati da accordi bilaterali tra ogni singolo Paese aderente (17 in totale) e il FMI. Gli accordi, su base volontaria e temporanea, vengono rinegoziati ogni 3 anni e sono sovvenzionati principalmente tramite delle quote di partecipazione (National Banken, 2021).

Il nuovo accordo prevede l’aggiunta, da parte della Danimarca, di una quota di 2,6 miliardi di DKK che si somma a quella precedente (4,4, miliardi di DKK). Gli impegni totali della Danmarks Nationalbank nei confronti del FMI, sia in termini di risorse per finanziamenti non agevolati che per il PRGT, ammontano a 82,7 miliardi DKK. Ciò corrisponde al 3,5% del PIL della Danimarca. (ibid).

Il contributo che negli anni la Danimarca ha versato al FMI è particolarmente significativo.

L’incremento della quota danese al PRGT rientra nella previsione di un ulteriore aumento di richiesta da parte degli Stati maggiormente in difficoltà a seguito della crisi Covid-19. Si calcola infatti che sarà necessario richiedere agli istituti di credito, che attualmente fanno parte del fondo, una maggiore collaborazione in tal senso (Folketinget, 2020). Data la situazione attuale, l’arco temporale in cui si stima essere necessario un costante incremento dei fondi per il PRGT si concluderebbe a Dicembre 2024 (ibid.).

I Paesi che richiedono l’accesso alle risorse del PRGT devono soddisfare dei requisiti specifici. Queste condizioni da rispettare sono strettamente connesse al livello di vulnerabilità economico-finanziaria di ciascun ricevente. Tra i requisiti fondamentali rientrano, ad esempio, misure e riforme che lo Stato beneficiario deve attuare in modo da creare i prerequisiti per una ripresa economica sostenibile. I finanziamenti sono generalmente suddivisi in rate su più anni e dipendono dalla continua attuazione delle condizioni prefissate (National Banken, 2021).

La Danmarks Nationalbank riceve un credito, sulla quota messa a disposizione per il PRGT, che entra direttamente nella propria riserva valutaria. Data la diretta esposizione creditizia verso l’FMI e non verso i Paesi che richiedono il prestito, il rischio per le banche nazionali si riduce significativamente (ibid).

Fonte: https://bit.ly/3aNUDzu

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Brasile: le vendite di macchine agricole e stradali crescono del 7,3% nel 2020

Buone notizie per l'anno 2020. I risultati pubblicati all'inizio di febbraio dall'Associazione nazionale dei costruttori di veicoli automobilistici (Anfavea), indicano che il settore automobilistico in Brasile ha mostrato resilienza e forza per superare gli effetti del Covid- 19.

Anche in un periodo turbolento, le vendite sul mercato interno di macchine agricole e stradali hanno ignorato il momento di crisi e hanno registrato una crescita del 7,3% rispetto al 2019, totalizzando oltre 47mila unità prodotte. L'aumento dei numeri è stato trainato principalmente dalle vendite di trattori gommati, che hanno raggiunto le 35.366 unità vendute, con un incremento del 6,7% rispetto all’anno precedente. In modo sorprendente, la vendita di trattori cingolati è cresciuta in modo significativo, raggiungendo un aumento del 70,7%.

In cerca di ripresa il segmento delle automobili e dei veicoli commerciali leggeri, pur soffrendo di un periodo di flessione, mostra una crescita, seppur moderata. Da novembre a dicembre 2020, c'è stato un aumento del 9,6% del volume delle vendite di auto e del 3,8% per i veicoli commerciali leggeri. La produzione automobilistica a dicembre 2020 è stata del 22,8% superiore rispetto allo stesso mese del 2019.

Secondo i dati Anfavea, la Fiat è stata la casa automobilistica con la migliore performance di vendita lo scorso anno. Tra i Big Four brasiliani (allusione ai Big Three nordamericani GM, Ford e Chrysler), l'industria italiana era davanti a Volkswagen, General Motors e Ford, presentando le migliori prestazioni, con 165.873 unità di auto vendute.

La Fiat si è posizionata in testa anche nella classe dei veicoli commerciali leggeri (veicoli che hanno un peso lordo totale fino a 3,5 tonnellate), registrando un calo del 5,4%, mentre la media del settore è stata del 16%.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Fondi da 3 milioni di sterline verranno destinati alla creazione di un nuovo centro creativo a Birmingham

Il progetto per la costruzione di un centro adibito all’industria creativa e il broadcasting è stato appena approvato e finanziato da Greater Birmingham e Solihull Local Enterprise Partnership.

Il centro sarà presto costruito nel centro di Birmingham, grazie all’approvazione dei finanziamenti da parte dei direttori.

Greater Birmingham e Solihull Local Enterprise Partnership hanno convenuto sull’apporto di nuovo capitale al progetto da 18 milioni di sterline, che avrà come sede il deposito The Bond a Digbeth.

I nuovi fondi permetteranno l’inizio dei lavori nell’area da parte dell’agenzia di costruzioni Oval Real Estate.

L’obiettivo è quello di creare 50.000 metri quadrati di area adibita alla produzione di contenuti televisivi da parte di enti indipendenti, in cui gli sviluppatori di contenuti possano ritrovarsi e collaborare in uno spazio comune. Inoltre, gli emittenti avranno l’occasione di lavorare a stretto contatto con i produttori.

Fonte: https://bit.ly/2NR5csT

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

La Borsa di Londra crolla e l’economia UK frena del 9,9% nel 2020

Gli indici della borsa di Londra sono crollati l’8 febbraio, mentre i dati mostrano che l’economia britannica abbia subito una recessione del 9,9% l’anno passato, a causa dei lockdown nazionali imposti dal governo per contrastare la diffusione del virus.

I dati hanno anche mostrato un aumento dell’1,0% del PIL britannico tra ottobre e dicembre, sventando il rischio di una recessione alla fine dell’anno.

L’indice blue-chip FTSE 100 era – 0,2% alle 08.00 del 12 febbraio, con il declino delle azioni finanziarie e nel settore minerario. l’indice a media capitalizzazione è crollato dello 0,1%.

La compagnia britannica Jet2 è crollata del 5,4%, dopo avere raccolto 422 milioni di sterline attraverso una nuova emissione delle azioni, equivalente al 20% del proprio capitale azionario prima della raccolta fondi.

Fonte: https://reut.rs/3q83P6l

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021