Notizie mercati esteri

Martedì 8 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Polonia

POLONIA 2025: IL MERCATO DEL LAVORO CAMBIA VOLTO | Analisi completa e opportunità concrete per le imprese italiane

La Polonia sta attraversando una fase di profonda trasformazione economica e sociale, in cui il mercato del lavoro si configura come uno dei principali motori di crescita e innovazione. Il recente report pubblicato da PARP (Agenzia Polacca per lo Sviluppo delle Imprese) fornisce un quadro dettagliato delle dinamiche attuali e future, offrendo importanti spunti per le aziende italiane interessate ad operare nel paese.

 

I PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI E OCCUPAZIONALI

Il tasso di occupazione nella fascia 15–64 anni ha raggiunto il 73,2%, un valore superiore alla media UE. Questo dato riflette la capacità del mercato polacco di assorbire forza lavoro in modo stabile, con un tasso di disoccupazione molto basso (2,9%), tra i più contenuti in Europa. Il numero complessivo della popolazione attiva si attesta attorno ai 17,4 milioni di persone.

Un elemento significativo è la presenza crescente di lavoratori stranieri: nel 2024 si contavano oltre 1 milione di lavoratori non polacchi, in prevalenza provenienti da Ucraina, Bielorussia e Georgia, ma anche da paesi asiatici come India e Filippine. Questo fenomeno risponde a un fabbisogno strutturale di manodopera in molti settori e rappresenta una componente stabile della forza lavoro.

In media, i polacchi lavorano 40,4 ore settimanali, una delle medie più alte dell’UE, segno di un mercato ancora fortemente orientato a logiche produttive tradizionali ma in fase di transizione.

 

SETTORI TRAINANTI E PROFILI PROFESSIONALI PIÙ RICERCATI

Il report individua chiaramente i comparti più dinamici in termini occupazionali e di investimento:

1. Industria e manifattura: la produzione industriale cresce sostenuta da investimenti esteri e pubblici. Le imprese lamentano la difficoltà a trovare operai specializzati, tecnici manutentori, saldatori, elettricisti e operai CNC.

Opportunità per l'Italia: le aziende italiane specializzate in automazione, meccanica di precisione, robotica e tecnologie per l’industria 4.0 possono posizionarsi come partner tecnologici di valore per le imprese polacche, sia attraverso investimenti diretti sia come fornitori di soluzioni e formazione.

2. ICT e tecnologie digitali: la carenza di programmatori, sviluppatori, esperti in cybersecurity e analisti di dati rappresenta un ostacolo alla trasformazione digitale delle imprese.

Opportunità per l'Italia: software house italiane, start-up innovative e provider di soluzioni cloud possono entrare nel mercato polacco offrendo servizi in outsourcing, progetti pilota e collaborazioni con hub tecnologici locali.

3. Costruzioni: settore in forte espansione, trainato da fondi UE e progetti infrastrutturali come il CPK.

Opportunità per l'Italia: imprese italiane attive nell’edilizia, ingegneria civile, impiantistica, sicurezza nei cantieri e fornitura di materiali possono avviare joint venture o entrare in gare pubbliche attraverso consorzi locali.

4. Sanità: le carenze strutturali del sistema sanitario si traducono in alta domanda di personale medico e infermieristico.

Opportunità per l'Italia: aziende italiane attive in dispositivi medici, tecnologie per la telemedicina, formazione sanitaria e servizi per la salute mentale possono inserirsi con proposte innovative ad alto valore aggiunto.

5. Logistica e trasporti: forte sviluppo del commercio elettronico e dei servizi intermodali.

Opportunità per l'Italia: produttori di soluzioni per logistica automatizzata, magazzini intelligenti, software di gestione flotte e tecnologie per la cold chain trovano terreno fertile per collaborazioni e forniture.

 

CAPITALE UMANO: COMPETENZE DA RAFFORZARE

Una delle maggiori sfide è rappresentata dal gap di competenze:

  • Competenze trasversali: autonomia, problem solving, gestione dello stress, lavoro in team e leadership.
  • Competenze digitali: necessarie per supportare l’integrazione di nuove tecnologie in azienda.
  • Competenze linguistiche: inglese e tedesco sono i più richiesti, ma cresce l'interesse per l’italiano nei settori turistico, moda, design.

Opportunità per l'Italia: enti di formazione, camere di commercio, agenzie HR e imprese italiane con esperienza nella formazione tecnica e manageriale possono offrire servizi altamente richiesti, anche in partnership con scuole tecniche e politecnici polacchi.

 

TENDENZE ORGANIZZATIVE: IL LAVORO IBRIDO AVANZA

Il 37% delle imprese polacche adotta modelli di lavoro ibrido, con un impatto significativo su organizzazione, strumenti e spazi.

Opportunità per l'Italia: aziende italiane specializzate in arredi per home office, software per la gestione HR, benessere organizzativo, cyber security per ambienti remoti possono accedere a un mercato in rapida espansione e ancora in fase di consolidamento.

 

SFIDE DEMOGRAFICHE: IL RUOLO DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE

La previsione di un calo della popolazione in età lavorativa (-10% entro il 2035) impone una crescente apertura all’immigrazione economica e alla mobilità del lavoro.

Opportunità per l'Italia: agenzie di collocamento italiane, società di consulenza in ambito lavoro, cooperative sociali, enti formativi possono strutturare percorsi di migrazione qualificata, programmi di integrazione e progetti di scambio lavorativo tra Italia e Polonia.

 

CONCLUSIONI: UNA POLONIA CHE GUARDA ALL’ITALIA

Il mercato del lavoro polacco del 2025 presenta un quadro di grande vitalità, ma anche vulnerabilità su cui le imprese italiane possono intervenire in modo competitivo e sostenibile. Le sinergie possibili sono numerose:

  • Investimenti produttivi in settori a forte domanda
  • Offerta di tecnologie e servizi avanzati
  • Iniziative di formazione professionale congiunta
  • Progetti di internazionalizzazione del capitale umano
  • Collaborazione con istituzioni locali, università e cluster

La Polonia ha bisogno di competenze, tecnologia, affidabilità e visione: l’Italia ha tutte le carte in regola per essere un partner strategico.

 

Fonte: Rynek pracy, edukacja, kompetencje. Aktualne trendy i wyniki badań (kwiecień 2025)

 

GEM Poland 2024 | Imprenditorialità in Polonia: Trend, Dati e Opportunità per le Aziende Italiane

Introduzione

Il report "Global Entrepreneurship Monitor (GEM) Poland 2024" è il più importante strumento di analisi dell'ecosistema imprenditoriale in Polonia. Elaborato dalla Polish Agency for Enterprise Development (PARP) in collaborazione con l'Università di Economia di Katowice, esso raccoglie dati da sondaggi nazionali e valutazioni di esperti, fornendo un quadro completo dell'attitudine all'imprenditorialità, delle condizioni di contesto e delle principali sfide per la nascita e lo sviluppo di imprese.

Questa sintesi analizza i risultati principali del report evidenziando le implicazioni per le imprese italiane, con particolare attenzione alle filiere coinvolte e alle opportunità di collaborazione e investimento.

1. Attività Imprenditoriale: Uno Sguardo Generale

Nel 2023 il tasso TEA (Total Early-stage Entrepreneurial Activity) in Polonia si è attestato all'8,7%, inferiore alla media globale (12,5%) ma con segnali di ripresa rispetto agli anni della pandemia. Il 6,5% della popolazione adulta gestisce imprese consolidate attive da oltre 3,5 anni.

Questi dati segnalano un tessuto imprenditoriale maturo, sebbene meno dinamico nella creazione di nuove imprese rispetto ad altri Paesi europei.

Opportunità per le aziende italiane:

  • Le aziende italiane operanti nei settori della consulenza, formazione manageriale, incubazione e accelerazione di start-up possono offrire know-how e servizi su misura per l'accompagnamento di neoimprenditori polacchi.
  • Possibilità di creare partnership strategiche con hub dell'innovazione e parchi tecnologici polacchi per programmi bilaterali di co-incubazione.

Filiere coinvolte: servizi professionali, consulenza strategica, incubatori, venture capital.

2. Percezioni e Ostacoli all’Imprenditorialità

Il 43% dei polacchi considera l'imprenditorialità una valida scelta professionale, valore in netto calo rispetto al pre-pandemia. La paura del fallimento rimane alta (52%) e solo il 48% dichiara di possedere le competenze necessarie per avviare un'impresa.

C'è inoltre una scarsa presenza nei media di contenuti che valorizzino la figura dell'imprenditore, limitando l'effetto ispirazionale per i giovani.

Opportunità per le aziende italiane:

  • Sviluppo di programmi educativi e motivazionali in collaborazione con università e scuole polacche.
  • Fornitura di servizi di mentoring, business coaching e soft skill training rivolti a neoimprenditori.

Filiere coinvolte: formazione professionale, coaching, HR, editoria e media digitali.

3. Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica

Le nuove imprese polacche mostrano un'adozione crescente di tecnologie digitali: il 57% le considera indispensabili. Le tecnologie più adottate includono soluzioni cloud, e-commerce, AI e automazione dei processi.

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione, soprattutto tra le imprese fondate dopo il 2020.

Opportunità per le aziende italiane:

  • Esportazione di piattaforme software (ERP, CRM, gestione magazzino) e soluzioni SaaS per PMI.
  • Collaborazioni industriali per l'introduzione di tecnologie 4.0, IoT e robotica nei processi produttivi polacchi.

Filiere coinvolte: ICT, software gestionale, e-commerce, automazione industriale, logistica.

4. Educazione Imprenditoriale e Capitale Umano

L'offerta formativa imprenditoriale è valida a livello universitario, ma risultano ancora carenti i programmi per le scuole primarie e secondarie. Esiste un forte interesse per corsi pratici, esperienziali e modelli di apprendimento innovativi.

Opportunità per le aziende italiane:

  • Creazione di corsi blended o online per giovani e neoimprenditori, anche in collaborazione con enti polacchi.
  • Sviluppo di progetti Erasmus+ o Interreg focalizzati su imprenditorialità giovanile e trasferimento di competenze.

Filiere coinvolte: formazione, EdTech, cooperazione internazionale, risorse umane.

5. Sostenibilità e Responsabilità Sociale

L'87% delle nuove imprese e il 90% di quelle consolidate dichiarano attenzione alle tematiche ESG. Tuttavia, l'effettiva attuazione è più frequente tra le imprese mature (77%) rispetto a quelle giovani (52%).

C'è un crescente interesse verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG ONU), soprattutto tra le aziende consolidate.

Opportunità per le aziende italiane:

  • Fornitura di tecnologie pulite, soluzioni per l'efficienza energetica e certificazioni ambientali.
  • Avvio di progetti di sostenibilità condivisi (es. gestione rifiuti industriali, economia circolare).

Filiere coinvolte: green tech, energie rinnovabili, certificazione ambientale, consulenza ESG.

6. Ecosistema Start-up e Normativa

Le start-up polacche si concentrano su IT, software e innovazione. Gli ostacoli principali sono legati a fiscalità, burocrazia, incertezza normativa e difficoltà di accesso al capitale.

Opportunità per le aziende italiane:

  • Investire in start-up polacche ad alto potenziale, specialmente in settori complementari alla filiera italiana.
  • Costituire joint venture per lo sviluppo congiunto di prodotti innovativi.
  • Offrire supporto legale, fiscale e commerciale a start-up in fase di crescita.

Filiere coinvolte: private equity, servizi legali, consulenza finanziaria, tecnologia, manifatturiero avanzato.

7. Imprenditorialità Femminile e Giovanile

Le donne rappresentano circa il 40% degli imprenditori early-stage. Le giovani generazioni mostrano grande interesse per l'innovazione ma faticano a reperire risorse e mentoring adeguati.

Opportunità per le aziende italiane:

  • Avviare programmi congiunti con associazioni polacche per il supporto all'imprenditorialità femminile.
  • Offrire programmi di microcredito, networking e scambio esperienziale per donne e giovani imprenditori.

Filiere coinvolte: microfinanza, empowerment, formazione, CSR.

Conclusioni

Il contesto imprenditoriale polacco si sta evolvendo verso una maggiore apertura all'innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Nonostante alcune criticità strutturali (burocrazia, accesso al credito, cultura del rischio), la Polonia rappresenta un terreno fertile per le aziende italiane che vogliono esportare competenze, tecnologie e modelli imprenditoriali.

Agire come partner, fornitori o investitori può portare benefici concreti, creando un ecosistema integrato e sinergico tra Italia e Polonia, con impatto positivo su entrambe le economie.

Fonte dei dati: GEM Poland 2024 Report, Polish Agency for Enterprise Development

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 8 Luglio 2025
Martedì 8 Luglio 2025

Notizie dai mercati esteri - Argentina

L’Aeroporto di Rosario si afferma come hub strategico per l’import-export aereo internazionale

Nel mese di maggio 2025, l’Aeroporto Internazionale di Rosario "Islas Malvinas" ha effettuato la sua prima esportazione nell’ambito del regime nazionale “Exporta Simple”, segnando una tappa storica in quanto primo scalo del Paese, al di fuori della capitale, abilitato a realizzare questo tipo di operazioni senza passare per Ezeiza.

L’azienda santafesina Ivolution, specializzata in tecnologia sportiva, ha esportato attrezzature da palestra in Colombia. L’operazione ha permesso alla PMI di ridurre fino al 50% i costi logistici, evitando il trasferimento preliminare a Buenos Aires.

Il regime “Exporta Simple” semplifica le pratiche doganali e consente alle micro, piccole e medie imprese di esportare senza la necessità di essere registrate come esportatori, facilitandone così l’inserimento nei mercati internazionali.

Inoltre, l’aeroporto di Rosario è attualmente oggetto di un processo di modernizzazione. Questi miglioramenti renderanno possibile l’arrivo di aeromobili di maggiore capacità e l’apertura di nuove rotte internazionali.

Questo scenario non solo rafforza il ruolo di Rosario come piattaforma per le esportazioni argentine, ma crea anche le basi per facilitare futuri scambi commerciali bilaterali, aprendo opportunità interessanti per l’ingresso di prodotti, tecnologie e investimenti provenienti da mercati strategici come l’Italia.

 

Rosario come nuova porta sull’export: il Governo di Santa Fe lancia la prima formazione su ‘Exporta Simple’

Il Governo della Provincia di Santa Fe, attraverso il Ministero dello Sviluppo Produttivo guidato da Gustavo Puccini, mira a rafforzare il sistema logistico provinciale. In questa direzione, si stanno attuando diverse iniziative, tra cui un importante investimento in infrastrutture stradali e l’implementazione del regime “Exporta Simple”, un meccanismo semplificato che consente di spedire merci direttamente dall’Aeroporto Internazionale di Rosario. Questo strumento ha già permesso la realizzazione di una prima operazione di export con una riduzione dei costi logistici fino al 50%.

In questo contesto, venerdì 30 maggio, il Ministero provinciale, in collaborazione con ARCA – l’Agenzia di Riscossione e Controllo Doganale, ha organizzato il primo incontro formativo rivolto a imprenditori e PMI interessati a esportare attraverso “Exporta Simple”. L’obiettivo è fornire strumenti pratici e concreti per l’internazionalizzazione delle imprese locali.

(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario​)

Ultima modifica: Martedì 8 Luglio 2025
Lunedì 30 Giugno 2025

SelectFlorida approda a Milano: un’ulteriore prova dei solidi legami economici tra Italia e Florida

In occasione del Business Luncheon della comunità imprenditoriale italiana, organizzato dalla Italy-America Chamber of Commerce Southeast lo scorso 16 maggio a Miami, il Segretario al Commercio dello Stato della Florida, J. Alex Kelly, ha annunciato ufficialmente l’apertura, prevista per settembre 2025, di un nuovo ufficio di rappresentanza di Select Florida a Milano. Select Florida è l’agenzia ufficiale dello Stato per la promozione del commercio estero, dell’attrazione di investimenti e dell’internazionalizzazione delle imprese.

Questa apertura rappresenta un ulteriore passo concreto verso il rafforzamento delle relazioni economiche tra Italia e Florida e si aggiunge a una rete di 18 uffici internazionali già attivi nei principali mercati globali strategici per lo sviluppo economico dello Stato. La scelta di Milano come sede del nuovo ufficio non è casuale, ma riflette l’importanza crescente che l’Italia riveste nella strategia commerciale della Florida.

Ad oggi, l’Italia è il secondo partner commerciale europeo della Florida, con un interscambio bilaterale pari a 4,3 miliardi di dollari, dei quali 3,6 miliardi sono costituiti da esportazioni italiane verso il mercato floridiano. Ma il legame economico non si esaurisce nel commercio: l’Italia è anche tra i primi 10 Paesi investitori nello Stato, con circa 400 imprese italiane attive sul territorio, per lo più piccole e medie aziende, che operano attraverso uffici commerciali, sedi operative o impianti produttivi, generando occupazione per oltre 10.000 lavoratori locali.

(Contributo editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast, Inc.)

Ultima modifica: Lunedì 30 Giugno 2025
Lunedì 30 Giugno 2025

Notizie dai mercati esteri - Repubblica Ceca

Il governo ha approvato la missione nello spazio dell'astronauta Svoboda

Il governo ha approvato la missione sulla Stazione Spaziale Internazionale dell'astronauta ceco Aleš Svoboda.

Il maggiore dell'aeronautica ceca Svoboda è stato scelto tra gli astronauti di riserva dell'Agenzia Spaziale Europea. Il viaggio sull'ISS verrà tuttavia probabilmente effettuato in collaborazione con un vettore privato. Non sono ancora chiari i tempi di viaggio. I costi di due miliardi di corone verranno spalmati su tre anni.

La missione nello spazio sarà “un passo concreto di supporto all'industria e alla scienza ceca”, ha commentato il ministro dei trasporti Martin Kupka. Il suo dicastero vuole utilizzare il volo nello spazio per accrescere l'interesse delle giovani generazioni per le materie tecniche e scientifiche.

 

Fonte: https://md.gov.cz/Media/Media-a-tiskove-zpravy/Cesky-astronaut-zamiri-na-Mezinarodni-vesmirnou-st

Fonte fotografia: army.cz

Praga sblocca il progetto per il recupero della stazione Nádraží Holešovice

La giunta di Praga Capitale ha deciso di sbloccare il recupero della stazione di metro Nádraží Holešovice e del circondario.

Il rinnovo della stazione sulla linea di metro C fa parte di un progetto più ampio, a cui collaborano gli sviluppatori immobiliari privati Karlín Group e CPI Property Group. Le due società private sono interessate a realizzare importanti progetti immobiliari nelle vicinanze della stazione. A questa fine era stata fondata una joint venture con l'Azienda di Trasporto Pubblico DPP di proprietà municipale.

Da circa un anno la collaborazione con i soggetti privati era bloccata dalle posizioni dei Pirati, che avevano espresso dei dubbi sulla legalità del progetto. Le altre forze della coalizione cittadina hanno deciso di sbloccare la situazione approvando lunedì la cessione di alcuni terreni chiave, che era prevista dagli accordi con le aziende private. Il progetto in questo modo può andare avanti. Il caso però rappresenta un altro elemento di tensione all'interno della coalizione, che è già scossa dai dissapori tra i Pirati, la coalizione del centrodestra Spolu e il movimento dei sindaci STAN.

Fonte: https://ct24.ceskatelevize.cz/clanek/regiony/vedeni-prahy-souhlasilo-s-prodejem-pozemku-podniku-nove-holesovice-361117

Fonte fotografia: Wikimedia

 

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 30 Giugno 2025
Lunedì 30 Giugno 2025

Notizie dai mercati esteri - Australia

Importazioni di beni di lusso italiani in Queensland: aggiornamenti 2025 e prospettive future

Nel 2025, il mercato dei beni di lusso italiani in Queensland continua a registrare una solida crescita. Le importazioni italiane di beni di lusso in Australia hanno raggiunto un valore di circa 7 miliardi di dollari australiani, con il Queensland che gioca un ruolo cruciale in questa espansione. Questo incremento riflette una crescente domanda di prodotti italiani di alta qualità, eleganza e artigianalità, apprezzati dai consumatori australiani, in particolare quelli del Queensland. I beni di lusso italiani comprendono una vasta gamma di articoli, tra cui automobili, abbigliamento, accessori, pelletteria e gioielli, tutte categorie che hanno visto un incremento nelle importazioni.

Nel settore automobilistico, la domanda di veicoli di lusso italiani è aumentata, con una crescita del 9% nel 2025 rispetto all’anno precedente. Le importazioni di veicoli italiani di fascia alta rappresentano ora circa il 7% delle importazioni totali di veicoli di lusso in Australia, un dato che riflette l'interesse crescente per auto di alta qualità, sostenuto dalla crescita della classe media e dei consumatori ad alta capacità di spesa.

Anche nel settore della moda, le importazioni di abbigliamento e accessori italiani hanno registrato un aumento considerevole. I consumatori del Queensland continuano ad essere attratti dall’eleganza, dalla qualità dei materiali e dall’artigianalità dei prodotti italiani, che sono percepiti come simboli di status e classe. Le importazioni di pelletteria, come borse e portafogli, sono cresciute significativamente, con un incremento del 15%, a dimostrazione dell’interesse dei consumatori per prodotti in pelle di alta qualità.

Il settore della gioielleria ha anche visto una crescita, con un incremento del 14% nelle importazioni di gioielli italiani. La gioielleria di lusso italiana è apprezzata per il suo design sofisticato e l’uso di materiali pregiati, ed è particolarmente ricercata dai consumatori del Queensland, con una domanda in costante aumento. La gioielleria rappresenta ora circa il 4% delle importazioni totali di beni di lusso in Australia, un settore che continua a vedere un forte interesse.

Le importazioni di beni di lusso italiani sono sostenute da accordi commerciali tra l'Australia e l'Unione Europea, che hanno ridotto i dazi doganali e facilitato lo scambio commerciale. L'accordo di libero scambio ha contribuito a rendere i prodotti italiani più competitivi sul mercato australiano, permettendo una maggiore accessibilità dei beni di lusso.

Le previsioni per il futuro sono ottimistiche, con il mercato dei beni di lusso italiani in Australia destinato a crescere ulteriormente. Si stima che le importazioni di prodotti di lusso italiani potrebbero aumentare del 10-12% nei prossimi cinque anni, con il Queensland che continuerà a essere un mercato chiave per questi beni. La crescente ricchezza personale e la domanda di beni di lusso esclusivi contribuiranno a un ulteriore sviluppo del settore.

In sintesi, con il suo mercato sofisticato e in espansione, il Queensland rimane un hub importante per l'importazione di beni di lusso italiani, con una solida proiezione di crescita nei prossimi anni.

 

Fonti:

  • Australian Bureau of Statistics (ABS)
  • Australian Trade and Investment Commission (Austrade)
  • European Union-Australia Free Trade Agreement (EUAFTA) Reports
  • Queensland Government Statistician's Office
  • World Bank: Value added by industry (current US$)

Importazione di prodotti farmaceutici dall'Italia al Queensland

I prodotti farmaceutici sono una significativa importazione dall'Italia in Australia, a causa della loro alta domanda derivante dalla crescente popolazione del Queensland, dall'alto numero di casi di malattie croniche e dall'aumento della consapevolezza sanitaria. I prodotti farmaceutici rappresentano circa il 4,5% delle importazioni australiane. Considerando la pandemia di COVID-19, c'è stata un'impennata nell'importazione del vaccino contro il COVID-19. I vaccini per il COVID-19 hanno provocato un aumento del 745% in valore nelle importazioni di vaccini per la medicina umana dal 2019-2020 al 2021-2022.

Le tendenze del mercato farmaceutico australiano osservate a partire dal 2024 evidenziano anche che le malattie croniche sono una delle principali cause di malattia e mortalità. Il cancro continua ad essere la causa più comune di mortalità precoce tra le malattie croniche, rappresentando un terzo (33%) del carico complessivo. Il cancro della pelle, in particolare, è il tipo di cancro più comune diagnosticato in Australia.

La domanda di prodotti farmaceutici, come antidolorifici, farmaci antinfiammatori e terapie per la salute mentale, è alimentata dall'aumento della prevalenza di questi disturbi. Inoltre, ciò ha portato a una maggiore attenzione alla salute preventiva, in particolare con le vaccinazioni e gli strumenti di rilevamento precoce / diagnostici. Ad esempio, secondo i dati del Registro australiano delle immunizzazioni, circa 8,7 milioni di persone sono state vaccinate contro l'influenza tra marzo e luglio del 2023.

Nelle aree urbane e remote del Queensland, c'è stato un crescente interesse per l'innovazione sanitaria e la salute digitale, come la telemedicina e la prescrizione elettronica, aumentando l'accesso ai prodotti farmaceutici (che sta diventando particolarmente importante nelle sue aree remote).

Importare dall'Italia offre alle imprese del Queensland l'accesso a una gamma più diversificata di prodotti farmaceutici, il che può essere vantaggioso per i fornitori di assistenza sanitaria, le farmacie e i consumatori, specialmente se necessitano di farmaci o formulazioni che non sono facilmente disponibili a livello locale. Il commercio di prodotti farmaceutici dall'Italia e da altri paesi può fornire accesso a trattamenti innovativi che potrebbero non essere ancora disponibili in Australia. Questi potrebbero includere terapie avanzate, nuove formulazioni di farmaci o generici più economici.

Considerando i settori sanitari pubblico e privato, entrambi dipendono da una fornitura stabile e diversificata di prodotti farmaceutici. Importare prodotti dall'Italia può migliorare la disponibilità dei medicinali necessari in ospedali, cliniche e farmacie, assicurando che i residenti del Queensland ricevano trattamenti efficaci e tempestivi.

Importare prodotti farmaceutici può aiutare a ridurre i costi dei farmaci nel Queensland introducendo la concorrenza nel mercato. I consumatori australiani possono beneficiare di una gamma più ampia di scelte, il che può portare a una riduzione dei prezzi e a un miglioramento dell'accessibilità.

Essendo parte dell'Unione Europea, l'Italia beneficia di accordi commerciali con l'Australia, il che rende le importazioni più semplici e convenienti, con tariffe ridotte su molti prodotti farmaceutici.

Fonti

Aims International: https://www.aimsinternational.com/es/news/inside-the-success-story-of-italian-pharmaceutical-companies-what-sets-them-apart

DFAT: https://www.dfat.gov.au/geo/italy/italy-country-brief#:~:text=Major%20imports%20from%20Italy%20comprised,in%20Italy%20totalled%20$11%20billion).

Cancer Council: https://cancerqld.org.au/get-support/cancer-information/types-of-cancer/skin-cancer/

Ice Cargo: https://icecargo.com.au/top-10-imports-exports/

Imarc:https://www.imarcgroup.com/australia-pharmaceutical-market#:~:text=4.,va....

Il Settore del Vino: Gli Accordi Commerciali tra Italia e Australia

Il settore del vino rappresenta una delle voci più significative nel commercio bilaterale tra Italia e Australia. La viticoltura italiana, con la sua tradizione millenaria, è apprezzata a livello mondiale, e il mercato australiano, in particolare quello del Queensland, è sempre più attratto dalla qualità e dall'eccellenza dei vini italiani. Gli accordi commerciali tra Italia e Australia hanno svolto un ruolo cruciale nel facilitare questo scambio, contribuendo a rafforzare il flusso di vini di alta qualità tra i due Paesi.

Nel 2024, l'industria vinicola italiana ha registrato un incremento delle esportazioni verso l'Australia, con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente. Secondo le statistiche dell'Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il valore delle esportazioni di vino italiano in Australia ha raggiunto i 320 milioni di euro, un dato che conferma l'apprezzamento crescente dei consumatori australiani per i vini provenienti dalle diverse regioni italiane.

Gli accordi commerciali tra l'Australia e l'Unione Europea, in particolare l'Accordo di Libero Scambio (FTA) entrato in vigore nel 2020, hanno contribuito a facilitare le esportazioni. Grazie a questo accordo, le tariffe doganali sui prodotti vitivinicoli sono state progressivamente ridotte, creando un ambiente favorevole per le imprese vinicole italiane che desiderano accedere al mercato australiano. Questo ha portato a una crescita delle importazioni di vino italiano in Australia, con un aumento del 7% nel solo anno 2024, come riportato da Trade and Investment Queensland.

Nel Queensland, il mercato del vino italiano sta vivendo un momento particolarmente positivo. La crescente domanda di vini italiani è alimentata da una classe media in espansione, sempre più attratta da prodotti di alta qualità, e dalla cultura enogastronomica che ha guadagnato spazio tra i consumatori. Brisbane, la capitale del Queensland, è uno dei principali centri di consumo di vino nel Paese, e le importazioni di vino italiano in quest'area sono aumentate significativamente. L'appeal del vino italiano è fortemente legato alla qualità, alla tradizione e alla varietà dei prodotti, che rappresentano una proposta altamente apprezzata dai consumatori locali.

L'importanza del settore vitivinicolo per il Queensland è testimoniata dal crescente numero di eventi e fiere che promuovono i vini italiani, come il Queensland Wine Week e altre manifestazioni regionali che mettono in risalto l'eccellenza del vino.

Le previsioni per il settore vinicolo italiano in Australia, e in particolare nel Queensland, sono molto promettenti. Si prevede che l'interesse per i vini italiani continui a crescere, grazie anche a fattori culturali come il miglioramento delle abitudini di consumo e l'aumento dell'interesse per la cultura gastronomica italiana. Le esportazioni di vino sono destinate a mantenere un trend positivo, sostenute dalla solida reputazione dei vini italiani e dall'efficacia degli accordi commerciali che favoriscono un accesso sempre più vantaggioso al mercato australiano.

Fonti:

Industria dei Superyacht

La splendida costa del Queensland e gli ambienti marini di livello mondiale sono l’invidia del mondo intero e rappresentano alcune delle principali attrazioni turistiche dello Stato. Questi vantaggi, insieme a una forza lavoro qualificata e a un’infrastruttura marina eccellente, rendono il Queensland una destinazione privilegiata per l’attività dei superyacht.

Il Department of State Development, Infrastructure and Planning, le Infrastrutture e la Pianificazione del Queensland mira a far crescere la quota del Queensland nel settore australiano dei superyacht fino al 90% entro il 2028.

Brisbane si sta rapidamente affermando come una destinazione di primo piano nel mercato dei superyacht di lusso, trainata in parte dall’espansione in corso della Rivergate Marina. L’aumento della domanda di superyacht da parte degli australiani ad alto patrimonio netto ha avuto inizio durante le Olimpiadi di Sydney del 2000, influenzato dalla presenza di imbarcazioni internazionali. Una tendenza simile è riemersa durante la pandemia di COVID-19 nel 2019, quando gli australiani più facoltosi cercavano rifugi sicuri e privati. Con le Olimpiadi di Brisbane del 2032 all’orizzonte, si prevede un ulteriore aumento della domanda, favorito anche dalla crescente popolarità dell’economia dei lavoretti (gig economy) e delle piattaforme di affitto a breve termine come Airbnb. Di conseguenza, le case di lusso e le proprietà sul lungomare di Brisbane attireranno un forte interesse da parte dei visitatori internazionali alla ricerca di alloggi esclusivi e temporanei.

Nuove leggi, l’espansione dei cantieri e delle marine, e investimenti per milioni di dollari stanno contribuendo alla rapida crescita del settore dei superyacht in Australia.

L’introduzione del Special Recreational Vessels Act 2019, che consente ai superyacht stranieri di operare nel mercato del noleggio australiano senza restrizioni all’importazione, ha ulteriormente incentivato l’espansione del settore. Le nuove normative prevedono l’applicazione di una tassa del 10% sui beni e servizi (GST) sui canoni di noleggio raccolti, esentando al contempo le imbarcazioni dai dazi doganali di importazione.

Ci sono cinque aree d’azione prioritarie, delineate nella roadmap e piano d’azione per i superyacht del Governo del Queensland:

  • un ambiente normativo favorevole
  • infrastrutture per la crescita
  • promozione del Queensland come destinazione globale per i superyacht
  • rafforzamento delle catene di approvvigionamento
  • promozione delle visite di superyacht in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Brisbane 2032

Oltre alle imbarcazioni in sé, le opportunità offerte dal design d’interni italiano saranno altamente richieste. Con il numero crescente di superyacht in visita o in fase di manutenzione a Brisbane, vi è una domanda sempre maggiore per collaborazioni locali nel design d’interni e per l’importazione di arredi e soluzioni di lusso. I designer e le case di design italiane hanno l’opportunità di:

  • Collaborare con cantieri navali locali come Rivergate e The Yard Brisbane per ristrutturazioni d’interni.
  • Aprire showroom o stringere partnership con studi di design locali e rivenditori di arredamento di lusso.
  • Offrire consulenze di design ai proprietari di yacht con base a Brisbane, desiderosi di interni di livello mondiale senza dover inviare le loro imbarcazioni all’estero.

Fonti

https://www.boatinternational.com/boat-pro/superyacht-insight/australia-market-report-superyacht-boom

https://www.statedevelopment.qld.gov.au/industry/critical-industry-support/qld-superyacht-strategy

https://www.statedevelopment.qld.gov.au/__data/assets/pdf_file/0021/71265/superyacht-roadmap-and-action-plan.pdf

https://www.theguardian.com/australia-news/2023/mar/25/yachts-at-the-top-power-privacy-and-privilege-in-the-world-of-australian-superyachts

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland) Inc.)

Ultima modifica: Lunedì 30 Giugno 2025
Lunedì 30 Giugno 2025

Notizie dai mercati esteri - Australia

Settore delle Energie Rinnovabili in Australia: Prospettive 2025–2026 e Opportunità di Investimento a Brisbane per le Imprese Italiane

Il settore delle energie rinnovabili in Australia continua a mostrare segnali di crescita sostenuta, con previsioni particolarmente positive per il biennio 2025–2026. Dopo un 2024 da record, con circa 7,5 GW di nuova capacità rinnovabile installata, il paese si prepara ad accelerare ulteriormente la propria transizione energetica. Secondo l’Australian Energy Market Operator (AEMO), entro il 2026 si prevede che oltre il 55% della produzione elettrica nazionale provenga da fonti rinnovabili, con un’espansione continua di impianti solari su tetto, parchi eolici su larga scala e sistemi di accumulo energetico. L’AEMO indica che questa traiettoria potrebbe condurre a una penetrazione delle rinnovabili nel mix energetico superiore al 90% entro il 2040, nel contesto di un percorso di decarbonizzazione accelerata.

Questa crescita è sostenuta da una forte volontà politica, sia a livello federale che statale, oltre che da un aumento degli investimenti pubblici e privati. L’Australian Renewable Energy Agency (ARENA) ha recentemente stanziato oltre 46 milioni di dollari australiani per progetti di batterie comunitarie, una tecnologia chiave per affrontare l’intermittenza della produzione rinnovabile e rafforzare la resilienza delle reti locali. In parallelo, il governo del Queensland ha annunciato un piano di investimento da 26 miliardi di dollari australiani fino al 2035 per infrastrutture energetiche sostenibili, dei quali 8,6 miliardi saranno allocati già nel 2025. Tali investimenti puntano anche alla creazione di circa 145.000 posti di lavoro nel settore entro il 2050, con un impatto rilevante in città come Brisbane, che si sta affermando come hub regionale per l’energia pulita.

Brisbane, infatti, si distingue come una delle aree più attive nell’attuazione della transizione energetica. Nella regione del South East Queensland sono in fase di implementazione numerosi progetti strategici, tra cui iniziative per l’idrogeno verde e l’espansione delle batterie su scala comunitaria e commerciale. L’Università del Queensland, con sede a Brisbane, è stata riconosciuta a livello nazionale per il suo impianto pilota di idrogeno verde, mentre altre istituzioni locali stanno sperimentando soluzioni avanzate per il bilanciamento della rete e la gestione intelligente dei consumi. Questa concentrazione di innovazione e investimenti fa di Brisbane una destinazione altamente attraente per imprese internazionali interessate al settore energetico, in particolare per aziende italiane specializzate in tecnologie rinnovabili, componentistica per impianti, sistemi di stoccaggio e idrogeno.

Secondo la World Bank, l’Australia figura tra i paesi con il più alto tasso di crescita nel consumo di energia da fonti rinnovabili, avendo superato il 30% della produzione elettrica da rinnovabili già nel 2023. La banca ha inoltre fissato tra i suoi obiettivi climatici per il 2025 il sostegno all’aggiunta di almeno 36 GW di nuova capacità rinnovabile a livello globale, indicando esplicitamente l’Australia come uno dei mercati prioritari per le politiche di decarbonizzazione avanzata e lo sviluppo tecnologico. Questo riconoscimento rafforza la posizione del paese come piattaforma per la cooperazione internazionale nel settore delle energie pulite.

Per le imprese italiane, Brisbane e il mercato energetico australiano rappresentano una concreta opportunità strategica. L’ambiente normativo è favorevole agli investimenti, le istituzioni locali promuovono attivamente la sostenibilità e sono già attive agenzie come Trade & Investment Queensland e Austrade, che supportano l’ingresso di operatori esteri nei settori ad alto potenziale. Le sinergie tecnologiche, la domanda in forte espansione e i programmi di finanziamento pubblico offrono uno scenario vantaggioso per chi intende contribuire alla transizione energetica australiana portando competenze, innovazione e capacità industriale.

Fonti:

 

Attrezzature, Tecnologie e Servizi per l’Industria Mineraria (METS)

Il Governo del Queensland punta a diventare un competitore globale nel settore delle attrezzature, tecnologie e servizi per l’industria mineraria (METS) entro il 2027. Il settore nel Queensland è attivamente alla ricerca di collaborazioni innovative da portare sul mercato.

Si prevede che il contributo economico del settore crescerà notevolmente man mano che il mondo si avvicina all’obiettivo delle emissioni nette zero entro il 2050. Il Governo è particolarmente interessato a sostenere progetti che favoriscano la transizione globale verso l’energia verde.

Il settore METS del Queensland contribuisce con oltre 3,07 miliardi di dollari all’economia dello stato, inclusi 442,5 milioni di dollari in esportazioni. Attualmente sostiene circa 26.700 posti di lavoro locali, mentre i suoi prodotti e servizi abilitano molti altri impieghi nei settori delle risorse e dell’energia.

Il Queensland possiede ricchi giacimenti di minerali critici, come vanadio e cobalto, oltre a risorse di carbone metallurgico di alta qualità, molto richieste a livello globale. Queste risorse aiuteranno i partner commerciali del Queensland a raggiungere i propri obiettivi di riduzione delle emissioni.

Le grandi aziende minerarie internazionali operanti nel Queensland sono supportate da numerose piccole e medie imprese locali. Queste collaborazioni offrono alle aziende METS del territorio l’opportunità di sviluppare e testare i propri prodotti e servizi direttamente sul mercato locale, con la prospettiva di inserirli successivamente nelle catene di fornitura globali. Le sfide attuali che il settore è chiamato ad affrontare includono:

  • Rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento nazionali e internazionali
  • Colmare lacune nelle capacità aziendali, in particolare nel miglioramento della gestione, nella gestione dei dati, nei sistemi aziendali interni, nelle competenze per l’export e nella conoscenza dei mercati internazionali
  • Ridurre il costo delle attività imprenditoriali in Australia, che risulta spesso superiore rispetto ad altri Paesi

Il Queensland METS Collaborative Project Fund ha sostenuto aziende del settore METS, enti industriali, esperti del settore, ricercatori e agenzie governative per favorire l’innovazione e la collaborazione, sviluppando progetti volti a risolvere le sfide ambientali e di sicurezza che interessano il settore delle risorse.

 

Fonti

https://www.statedevelopment.qld.gov.au/industry/critical-industry-support/mets

https://www.statedevelopment.qld.gov.au/__data/assets/pdf_file/0030/17949/mets-10-year-roadmap-and-action-plan.pdf

 

Recupero delle risorse

L’Australia ha aumentato la sua attenzione al recupero delle risorse, soprattutto dopo la politica cinese del National Sword del 2018, che ha limitato le importazioni di materiali riciclabili contaminati e ha costretto l’Australia a potenziare la lavorazione domestica.

Le principali iniziative e politiche includono:

  • Politica Nazionale sui Rifiuti (2018, aggiornata nel 2021): Stabilisce obiettivi per ridurre i rifiuti e aumentare il recupero.
  • Fondo per la Modernizzazione del Riciclo (RMF): Oltre 250 milioni di dollari in finanziamenti federali per migliorare le infrastrutture di riciclaggio.
  • Divieto di Esportazione dei Rifiuti: L’Australia sta eliminando progressivamente l’esportazione di rifiuti non lavorati (plastica, carta, vetro, pneumatici), incentivando la lavorazione interna.

Il Dipartimento per lo Sviluppo dello Stato, le Infrastrutture e la Pianificazione del Queensland (DSDIP) ha come visione quella di sviluppare industrie sostenibili per il recupero delle risorse che forniscano benefici economici e ambientali misurabili entro il 2029.

Il Piano d’Azione e Tabella di Marcia per il Recupero delle Risorse a 10 Anni, sviluppato dal DSDIP, delinea strategie per affrontare le sfide attuali e offrire soluzioni a lungo termine nel settore dei rifiuti del Queensland. La Strategia 4 del piano rappresenta un’opportunità preziosa per le imprese internazionali, concentrandosi sull’avanzamento delle tecnologie innovative attraverso partnership di investimento, programmi di finanziamento e iniziative collaborative di costruzione di relazioni. La roadmap incoraggia attivamente l’adozione di tecnologie e processi internazionali all’avanguardia, in linea con elevati standard ambientali e comunitari, promuovendo al contempo i risultati chiave nel settore del recupero delle risorse.

L’ingegneria e le tecnologie innovative rappresentano un’area chiave di interesse negli sforzi dell’Australia per migliorare la propria strategia di recupero delle risorse, in particolare per aumentare la deviazione dei rifiuti dalle discariche. Ciò rappresenta una significativa opportunità per le imprese internazionali di contribuire con la propria esperienza e soluzioni al raggiungimento degli obiettivi nazionali

Per facilitare l’ingresso nel mercato australiano, specialmente in settori come il recupero delle risorse, le PMI internazionali possono accedere a diverse forme di assistenza e supporto governativo:

  • Austrade (Commissione Australiana per il Commercio e gli Investimenti): Fornisce servizi di consulenza gratuiti, analisi di mercato e connessioni con partner e investitori locali. Austrade supporta inoltre le imprese idonee con programmi di soft landing e facilitazione degli investimenti.
  • Incentivi del Queensland: Il Queensland offre incentivi, sovvenzioni e programmi di supporto su misura per le aziende estere che investono in settori prioritari come l’economia circolare e le tecnologie pulite. Ad esempio, il Queensland Recycling Modernisation Fund (QRMF) e il Recycling and Jobs Fund.
  • Agenzie di Facilitazione degli Investimenti: Iniziative come Invest Queensland forniscono supporto nella scelta delle sedi, orientamento normativo e opportunità di networking locale.
  • Hub di Innovazione e Acceleratori: L’Australia ospita un numero crescente di acceleratori focalizzati sulla cleantech e sulla sostenibilità (es. CSIRO ON, Circular Economy Lab, Startupbootcamp EnergyAustralia) che aiutano le startup e le PMI internazionali a crescere attraverso mentorship, accesso ai finanziamenti e programmi pilota.
  • Visti per Imprenditori e Investitori: Il Business Innovation and Investment Program (BIIP) e il Global Talent Visa offrono percorsi semplificati per i fondatori di imprese internazionali, in particolare in settori orientati al futuro come la gestione sostenibile dei rifiuti.

Questi percorsi, combinati con un forte supporto politico alla crescita dell’economia circolare, rendono l’Australia una destinazione attraente per le PMI internazionali che desiderano espandere le proprie attività in questo settore.

 

Fonti

https://www.qld.gov.au/environment/circular-economy-waste-reduction/data-reports/recycling-waste

https://www.statedevelopment.qld.gov.au/industry/critical-industry-support/resource-recovery

 

L’export delle machine Meccaniche dall’Italia all’Australia

L'export delle macchine di meccanica di precisione dall'Italia all'Australia rappresenta un settore strategico e in costante evoluzione, testimoniando l’eccellenza tecnologica e la qualità che l'industria italiana è in grado di offrire ai mercati internazionali. L’Italia è riconosciuta in tutto il mondo per la sua competenza nella produzione di macchinari industriali avanzati, tra cui quelli destinati alla lavorazione dei metalli, all’automazione industriale e a settori ad alta specializzazione come quello aerospaziale e medicale.

Nel 2023, l'export di macchinari dall'Italia all'Australia ha continuato a crescere, con un valore di circa 6,19 miliardi di dollari. Questo valore include una vasta gamma di prodotti, tra cui macchinari industriali, che rappresentano una parte significativa delle esportazioni italiane verso l'Australia. Le esportazioni di macchinari italiani sono cresciute di 2,88% rispetto al 2018, segnando un consolidamento delle opportunità di mercato.

Nel dettaglio, macchinari per la lavorazione dei metalli, inclusi torni, fresatrici e macchine utensili, sono tra i prodotti più richiesti dalle aziende australiane. Queste macchine sono utilizzate nelle fabbriche australiane per migliorare la produzione di componenti industriali e metalli, con una domanda crescente anche nell'industria automobilistica e aerospaziale.

Con l’Australia sempre più focalizzata su politiche ambientali e sull’efficienza energetica, le soluzioni italiane per l’automazione sostenibile e l’efficienza energetica nelle macchine di precisione potrebbero diventare un punto di forza nelle esportazioni italiane. Le tecnologie che permettono di ridurre i consumi energetici o migliorare i processi produttivi in modo ecologico stanno guadagnando importanza nel mercato australiano.

Le Olimpiadi del 2032 in Australia offrono significative opportunità per le imprese italiane, soprattutto nei settori della meccanica di precisione e delle tecnologie avanzate. L’evento stimolerà un massiccio investimento in infrastrutture, con la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e infrastrutture di trasporto, creando una forte domanda di macchinari per la costruzione e tecnologie di precisione italiane. Le soluzioni italiane per la lavorazione dei metalli e l’automazione industriale saranno particolarmente richieste per garantire la qualità e l’efficienza nella realizzazione di queste strutture

 

Fonti

https://oec.world/en

https://www.istat.it/en/

https://policy.trade.ec.europa.eu/eu-trade-relationships-country-and-region/countries-and-regions/australia_en

 

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland) Inc.)

Ultima modifica: Lunedì 30 Giugno 2025
Lunedì 30 Giugno 2025

Notizie dai mercati esteri - Australia

Analisi del mercato edile a Brisbane

Il mercato edilizio di Brisbane, capitale del Queensland, ha registrato una crescita significativa nel 2025, grazie a una combinazione di fattori chiave. La pipeline edilizia del Queensland, che nel 2024-2025 era di circa 53 miliardi di dollari, è destinata a crescere fino a un picco di 77 miliardi di dollari entro il 2026-2027, alimentata da investimenti infrastrutturali record e dalla crescente domanda abitativa, legata all’espansione della popolazione e agli eventi preparatori per i Giochi Olimpici del 2032. La Banca Mondiale riporta che il valore aggiunto del settore delle costruzioni in Australia ha superato i 90 miliardi di dollari australiani nel 2024, consolidando ulteriormente il settore come un pilastro fondamentale dell’economia nazionale. Tuttavia, il mercato affronta delle sfide, in particolare la carenza di manodopera qualificata, che si sta facendo sempre più evidente. Nonostante un aumento della forza lavoro del 18% negli ultimi cinque anni, la domanda di artigiani, muratori, carpentieri e tecnici continua a superare l’offerta. Inoltre, i costi dei materiali da costruzione, come acciaio e cemento, sono aumentati notevolmente, causando un incremento generale dei costi di costruzione e mettendo sotto pressione i margini di profitto dei costruttori. Sebbene queste difficoltà possano rallentare alcuni progetti, le prospettive per il mercato delle costruzioni di Brisbane restano positive. La continua crescita della popolazione e il forte supporto governativo sono fattori che continueranno a sostenere la domanda di nuove abitazioni e progetti commerciali. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare l’andamento dei costi e la disponibilità di manodopera qualificata per assicurare che la città possa affrontare la crescente domanda e soddisfare gli obiettivi di sviluppo. Nonostante le difficoltà, Brisbane si conferma come una delle città australiane più promettenti per il settore edilizio, con opportunità per le imprese italiane di entrare in un mercato in espansione e di contribuire alla crescita di una delle economie più dinamiche al mondo. Investire a Brisbane significa entrare in un mercato solido, favorevole all’impresa, dove l’innovazione e la domanda di soluzioni tecnologiche avanzate sono sempre più centrali per il successo dei progetti. Le imprese italiane nel settore delle costruzioni, dell’ingegneria e dei materiali da costruzione hanno dunque un'opportunità concreta per capitalizzare su questa crescita continua e sfruttare il forte ambiente economico del Queensland.

Fonti:

  • World Bank: Value added by industry (current US$)
  • Queensland Government Statistician's Office
  • Australian Bureau of Statistics (ABS)
  • JLL Research
  • The Access Group Australia

 

Infrastrutture, Smart Cities e Progettazione Urbana nel Queensland

Il Queensland sta vivendo una profonda trasformazione infrastrutturale e urbana, spinta da una rapida crescita della popolazione (soprattutto nel Sud-Est del Queensland), dall’arrivo dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Brisbane 2032 e da un’evoluzione verso città sostenibili, vivibili e tecnologicamente avanzate.

Questo sta generando una crescente domanda di design innovativo, tecnologie verdi, eccellenza ingegneristica e soluzioni urbane intelligenti.

Opportunità per le imprese internazionali includono:

  • Edifici verdi e progettazione resiliente al clima sono sempre più richiesti, con il Brisbane City Council che offre incentivi finanziari agli sviluppatori che integrano caratteristiche di edilizia sostenibile nei loro progetti.
  • I nodi di trasporto sono una delle maggiori preoccupazioni per i residenti del Sud-Est del Queensland, con il documento "Connecting SEQ 2031" del Queensland Cabinet and Ministerial Directory che evidenzia sfide legate alla congestione del traffico, sovraffollamento dei mezzi pubblici e infrastrutture deboli per camminare e andare in bicicletta. Brisbane è stata inoltre classificata come la decima peggior città al mondo per il trasporto pubblico. Per questo motivo, sono necessari miglioramenti nei sistemi di trasporto pubblico intelligenti (autobus, treni, metropolitana, e-mobility), così come corridoi di trasporto sostenibili e infrastrutture ciclabili. Le aziende italiane attive nella tecnologia per la mobilità, nella pianificazione urbana o nell’ingegneria dei trasporti possono inserirsi nei principali progetti urbani del Queensland come Cross River Rail e SEQ City Deal.
  • Anche i grandi progetti infrastrutturali richiedono maggiore attenzione per quanto riguarda scuole, ospedali, zone di energia rinnovabile, autostrade, stadi e riqualificazione delle aree costiere. Progetti di punta come il Cross-River Rail, i green bridges, lo sviluppo degli stadi olimpici e molti altri rappresentano opportunità per aziende attive nei settori delle costruzioni, dell’ingegneria civile, dell’innovazione nei materiali, nonché nei partenariati pubblico-privati.
  • L’urban analytics potrebbe collaborare con i consigli comunali e gli hub di innovazione come The Precinct a Brisbane per migliorare le problematiche legate al traffico, al trasporto pubblico e alle attività edilizie riscontrate nel Queensland.

 

Fonti

https://www.abc.net.au/news/2022-03-21/qld-south-east-qld-city-deal-transport-digital-liveability/100925714

https://www.brisbane.qld.gov.au/building-and-planning/planning-and-design/Urban-design#:~:text=Brisbane%20City%20Council%20recognises%20the,Download%20the

https://cabinet.qld.gov.au/documents/2010/jul/connecting%20seq%202031/Attachments/2%20-%20connectingseqweb02parta%5B1%5D.pdf

https://www.theguardian.com/australia-news/2025/jan/08/brisbane-traffic-congestion-ranked-10th-worst-in-world-but-experts-question-black-box-analysis

 

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland) Inc.)

Ultima modifica: Lunedì 30 Giugno 2025
Martedì 17 Giugno 2025

L’economia di Hong Kong supera le aspettative nel primo trimestre 2025

L’economia di Hong Kong si dimostra ancora una volta robusta e capace di resistere all’incertezza economica e alle tensioni geopolitiche. Nonostante l’attuale guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, il PIL di Hong Kong cresce del 3,1% nel primo trimestre 2025, superando le aspettative di crescita dell’intero anno, attestate tra il 2% e il 3%. Questa cifra è superiore anche alla crescita del PIL nel 2024, pari al 2,5%. 

Le ragioni di questa crescita sono molteplici. Una di queste è sicuramente la politica fiscale espansiva. Infatti, la spesa pubblica è cresciuta del 2,1% nell’ultimo trimestre del 2024 e dell’ 1,2% rispetto al 2024 nel primo trimestre del 2025. Questa si è concentrata sugli investimenti nell’infrastruttura, esempi di ciò sono il Sustainable Bond Programme e l’ Infrastructure Bond Programme per finanziare infrastrutture su larga scala e progetti verdi, sul sostegno all'innovazione e alle industrie strategiche, come dimostrato dalla creazione dell’ Innovation and Technology Industry-Oriented Fund (ITIF) da 10 miliardi di HK$ e lo stanziamento di 1 miliardo di HK$ per creare un Istituto di ricerca e sviluppo sull'IA,  e sul sostegno alle PMI e ai settori orientati all'esportazione, centrato sull’immissione di 1,5 miliardi di HK$ nel BUD Fund e nell’Export Marketing and Trade and Industrial Organisation Support Fund

L’aumento del turismo è un altro fattore che ha contribuito alla crescita economica. Da gennaio ad aprile di quest’anno, Hong Kong ha registrato un totale cumulativo di 16 milioni di arrivi di visitatori, con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente. Analizzando, invece, solo il mese di aprile 2025 l’aumento rispetto all’anno scorso è stato pari al 13%, equivalente a 3,8 milioni di visitatori. Sebbene il turismo rappresenti solo l’1,7 % del PIL di Hong Kong, questa crescita sembra promettente. 

La spinta principale alla crescita proviene tuttavia dal commercio estero. Infatti, in vista dell’aumento dei dazi imposti dagli Stati Uniti all’inizio di aprile molte spedizioni sono state anticipate. Ciò ha portato a un aumento delle esportazioni pari all’8,4% rispetto all’anno scorso. L'export dei servizi è invece aumentato del 6.6% nel primo trimestre 2025, spinto da un incremento delle attività finanziarie.  Inoltre, il 12 maggio 2025, gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo temporaneo di distensione dei dazi, riducendo le aliquote tariffarie dai livelli punitivi (fino al 125%) di inizio aprile a un più moderato 10%  per un periodo di 90 giorni a partire dal 14 maggio 2025. Questa situazione dovrebbe favorire un ulteriore aumento delle esportazioni di Hong Kong in questo periodo. 

Nonostante le aspettative positive, alcuni analisti evidenziano anche delle preoccupazioni. In primo luogo, ancora non è noto cosa accadrà allo scadere dei 90 giorni di pausa della guerra sui dazi. Infatti, a patto che Stati Uniti e Cina non decidano di accordarsi nuovamente, le tariffe di inizio aprile verranno ristabilite alla fine di questo periodo. Inoltre, la spesa privata è diminuita dell’1,1% in termini reali rispetto all’anno scorso, seguendo un calo marginale dello 0,2% nel trimestre precedente. Ciò preoccupa particolarmente in quanto il consumo privato rappresenta buona parte del PIL di Hong Kong, pari al 67.4% alla fine del 2024. Il governo di Hong Kong ha però già preso azioni per invertire questa tendenza: ha promosso eventi su larga scala e il rilancio dell’Hong Kong Shopping Festival che incentivano non solo il turismo ma anche i consumi interni, ha mantenuto un basso tasso di disoccupazione (3,2%) per sostenere il reddito delle famiglie, e ha potenziato fondi come il BUD Fund e l’E-Commerce Express per supportare il commercio al dettaglio e digitale locale.

Nel complesso, l’economia di Hong Kong ha mostrato una resilienza notevole nel primo trimestre del 2025. Tuttavia, il mantenimento di questo slancio dipenderà dalla stabilità degli accordi commerciali globali e dalla capacità del governo di rilanciare la domanda interna.

Fonti: 

  1. https://www.scmp.com/news/hong-kong/hong-kong-economy/article/3310649/hong-kongs-economy-grows-31-first-quarter?module=perpetual_scroll_0&pgtype=article
  2. https://www.whitecase.com/insight-alert/united-states-and-china-agree-partially-de-escalate-april-tariffs
  3. https://www.reuters.com/world/asia-pacific/hong-kong-q1-gdp-expands-31-yy-faster-than-forecast-2025-05-02/
  4. https://www.thestandard.com.hk/hong-kong-news/article/302516/Hong-Kong-sees-13pc-growth-in-April-tourist-arrivals-reaching-38m
  5. https://research.hktdc.com/en/article/MzIwNjkzNTY5

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Hong Kong and Macao)

Ultima modifica: Martedì 17 Giugno 2025
Martedì 17 Giugno 2025

Notizie dai mercati esteri - Portogallo

Le esportazioni portoghesi crescono del 7,7% nel primo trimestre 2025

Tra gennaio e marzo 2025, le esportazioni di beni del Portogallo hanno raggiunto 21,2 miliardi di euro, con un aumento di 1,5 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, corrispondente a una crescita tendenziale del 7,7%. Le importazioni sono cresciute del 7%, attestandosi a 27,4 miliardi di euro. Nonostante l’aumento del deficit della bilancia commerciale a 6,2 miliardi di euro, il tasso di copertura delle importazioni con le esportazioni è migliorato, raggiungendo il 77,3%, secondo i dati dell’Istituto Nazioale di Statistica (INE).

L’Unione Europea ha concentrato il 73% delle esportazioni nazionali, con particolare rilievo per la Spagna (25,4% del totale), la Germania (16,2%) e la Francia (11,8%). Le esportazioni verso i paesi extra-UE sono rimaste sostanzialmente stabili, con Stati Uniti e Regno Unito come principali mercati extra-comunitari. Tuttavia, la quota degli Stati Uniti è diminuita di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2024.

Tra i prodotti più esportati si segnalano Macchinari e Apparecchi (14,7%), Prodotti Chimici (12,9%) e Veicoli e Materiale di Trasporto (12,3%). Le esportazioni di prodotti chimici sono raddoppiate (+100,9%), trainate principalmente dai farmaceutici, mentre anche i settori dei macchinari e dei minerali hanno registrato aumenti significativi. La Germania è stato il paese che ha maggiormente contribuito alla crescita complessiva delle esportazioni, con una variazione del +51,8%.

Il PIL portoghese cresce dell’1,6% su base annua

Secondo i dati diffusi a maggio dall'Istituto Nazionale di Statistica (INE), nel primo trimestre del 2025 il Prodotto Interno Lordo (PIL) del Portogallo è cresciuto dell’1,6% in termini reali rispetto allo stesso periodo del 2024, segnando però un rallentamento rispetto al +2,8% registrato nel trimestre precedente.

Confrontando invece il primo trimestre del 2025 con il quarto trimestre del 2024, il PIL ha subito una contrazione dello 0,5% in volume, dopo un aumento dell’1,4% nel trimestre precedente.

Occupazione in crescita in Portogallo: oltre il 24% dei disoccupati trova lavoro nel primo trimestre 2025

Nel primo trimestre del 2025, il 24,2% delle persone che risultavano disoccupate nel quarto trimestre del 2024 è riuscito a reinserirsi nel mercato del lavoro, corrispondente a circa 89.200 individui. La quota maggioritaria, pari al 59,4%, è rimasta in stato di disoccupazione, mentre il 16,4% è passato all’inattività. L’analisi per genere evidenzia una maggiore incidenza della transizione verso l’occupazione tra gli uomini (27,0%) rispetto alle donne (21,5%).

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE), il 31,1% dei disoccupati di breve durata ha trovato un impiego, così come il 18,0% degli inattivi appartenenti alla cosiddetta “forza lavoro potenziale”. Si è inoltre registrata una dinamica significativa all’interno del mercato del lavoro: il 24,3% dei lavoratori con contratto a termine ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato, mentre il 21,6% dei disoccupati è divenuto lavoratore dipendente. Tra i giovani NEET (non impegnati in attività lavorative, formative o scolastiche), il 23,8% ha avviato un’attività lavorativa, indicando segnali positivi di miglioramento nell’integrazione professionale di questa fascia di popolazione.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

Ultima modifica: Martedì 17 Giugno 2025
Martedì 17 Giugno 2025

E-Metanolo: Il futuro sostenibile inizia in Danimarca

In un momento cruciale per la transizione energetica globale, la Danimarca segna una nuova pietra miliare con l’avvio del primo impianto al mondo su scala commerciale per la produzione di e-metanolo. Situato nel sud del Paese, all’interno del Solar Park Kassø – il più grande campo fotovoltaico dell’Europa settentrionale – il nuovo stabilimento è stato completato in meno di due anni dall’ottenimento del permesso di costruzione, confermando il ruolo della Danimarca come pioniere nelle energie rinnovabili. Il progetto è stato sviluppato dalla danese European Energy, in collaborazione con il colosso giapponese Mitsui & Co.

L’e-metanolo è un carburante sintetico prodotto utilizzando energia rinnovabile, idrogeno verde e CO₂ biogenica, ovvero anidride carbonica catturata da impianti di biogas e da processi di incenerimento dei rifiuti. A differenza del metanolo tradizionale, che deriva da fonti fossili come carbone e gas naturale, questa versione verde consente una riduzione delle emissioni di CO₂ fino al 97%. L’impianto di Kassø ha una capacità produttiva di 42.000 tonnellate annue, equivalenti a circa 53 milioni di litri di e-metanolo.

Il combustibile prodotto è già destinato a importanti attori internazionali. Il gruppo danese A.P. Moller – Maersk, leader mondiale nel trasporto marittimo, utilizzerà l’e-metanolo per alimentare la Laura Mærsk, la prima nave portacontainer al mondo progettata per operare con questo tipo di carburante, oltre a una flotta di altre 25 navi dual-fuel in fase di costruzione. Anche LEGO e Novo Nordisk integreranno l’e-metanolo nei propri cicli produttivi, sostituendo il metanolo fossile nella realizzazione di componenti plastici e dispositivi medici. Tali applicazioni rientrano in strategie aziendali orientate alla decarbonizzazione della produzione.

Sostenibilità e scalabilità: un modello per il futuro energetico

La realizzazione dell’impianto ha richiesto un investimento complessivo di circa 150 milioni di euro, di cui 53 milioni finanziati da un fondo pubblico danese per l’energia verde. Il costo elevato riflette la complessità tecnologica legata alla produzione industriale di combustibili sintetici, una frontiera finora esplorata solo tramite progetti pilota. Secondo Knud Erik Andersen, CEO di European Energy, la progressiva diffusione di questi impianti permetterà di raggiungere la parità di costo con il metanolo fossile entro il 2035.

Oltre alla produzione di carburante, l’impianto contribuirà al riscaldamento di circa 3.300 abitazioni locali attraverso il recupero del calore generato durante il processo. Questo aspetto rafforza la dimensione circolare del progetto, ottimizzando l’utilizzo delle risorse in un’ottica di efficienza energetica.

Guardando al futuro, European Energy e Mitsui hanno annunciato l’intenzione di ampliare la capacità produttiva dell’impianto e replicare il modello in Europa, Australia, Brasile e Stati Uniti. Secondo i responsabili, il prossimo impianto previsto sarà tre volte più grande rispetto a quello attuale. L’avvio dell’impianto di Kassø rappresenta un passaggio significativo dall’innovazione alla produzione industriale nel campo dei carburanti sintetici.

La possibilità di integrare energia rinnovabile, cattura del carbonio e applicazioni industriali su larga scala offre uno scenario concreto di transizione per settori chiave come trasporti, chimica e manifattura. Le esperienze sviluppate in contesti come quello danese offrono indicazioni rilevanti sulle direzioni evolutive delle filiere industriali europee, in un equilibrio sempre più stretto tra sostenibilità ambientale e competitività tecnologica.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Martedì 17 Giugno 2025