Domenica 27 Luglio 2025
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L'ambasciatrice d'Italia a Seul, Emilia Gatto, ha accolto in residenza Kwon Won Gang, presidente di Kyochon, una delle piu' importanti aziende sudcoreane a livello internazionale nel settore della ristorazione, rinomata tra l'altro per la produzione di pollo fritto ed altre specialita' locali. Durante l'incontro, a cui hanno partecipato una delegazione di dirigenti aziendali dei settori sviluppo prodotti, marketing, vendita, design e internazionalizzazione di Kyochon e, per la parte italiana, la Camera di commercio italiana in Corea e l'Italian Trade Agency (Ita) di Seul, sono stati avviati contatti per valorizzare e promuovere una selezione di prodotti enogastronomici italiani, fra cui verdure sott'olio, birra e vino, per un menu' speciale "Kyochon Italy", nell'ambito dei menu proposti dalla catena Kyochon da lanciare presso tutti i punti ristoro del gruppo. In seguito, gli invitati sono stati accolti dal direttore dell'agenzia Ita di Seul, Ferdinando Gueli, insieme al segretario generale della Camera di commercio italiana in Corea, Jacopo Giuman, presso i locali di High Street Italia, la showroom permanente del Made in Italy a Seoul gestita da Ita. Gli incontri con la delegazione di Kyochon hanno permesso di sondare possibili collaborazioni fra diversi marchi del Made in Italy distribuiti in Corea e la famosa ditta coreana, anche in vista della prossima missione di un buyer specializzato di Kyochon a Milano nel prossimo mese di maggio per la fiera Tuttofood 2025, la fiera dedicata all'ecosistema imprenditoriale agroalimentare.
L'economia della Corea del Sud è cresciuta dell'1,4% lo scorso anno, confermando una stima precedente, in un contesto di esportazioni deboli e politiche monetarie restrittive a livello globale, secondo i dati pubblicati martedì dalla banca centrale.
Il prodotto interno lordo reale del Paese, un indicatore chiave della crescita economica, è aumentato dell'1,4% nel 2023, in linea con la stima della Banca di Corea di gennaio, come mostrano i dati preliminari.
Tuttavia, l'espansione economica dello scorso anno ha rappresentato un rallentamento rispetto al +2,6% registrato nel 2022 e al +4,3% del 2021, segnando il livello più basso dal calo dello 0,7% nel 2020 durante la pandemia di coronavirus.
Nel quarto trimestre del 2023, l'economia della quarta maggiore economia asiatica è cresciuta dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, anche in questo caso in linea con la stima precedente.
La quarta economia asiatica è in ripresa da quando, nel quarto trimestre del 2022, ha registrato una contrazione dello 0,3% a causa di un inasprimento monetario aggressivo nei principali Paesi, crescenti tensioni geopolitiche, un aumento del debito delle famiglie e un rallentamento dell'economia cinese, principale partner commerciale della Corea del Sud.
Lo scorso mese, la banca centrale ha mantenuto invariato per la nona sessione consecutiva il tasso d'interesse chiave al 3,5%, preoccupata per una moderazione dell'inflazione più lenta del previsto e per i livelli elevati del debito delle famiglie.
La decisione di mantenere invariati i tassi è arrivata dopo che la Banca di Corea aveva effettuato sette aumenti consecutivi dei tassi tra aprile 2022 e gennaio 2023.
La banca centrale ha dichiarato che l'espansione dello scorso anno è stata sostenuta da esportazioni e domanda interna relativamente solide.
Le esportazioni del Paese sono aumentate del 3,1% lo scorso anno, rallentando rispetto al +3,4% dell'anno precedente, mentre le importazioni sono cresciute del 3,1%, in calo rispetto al +3,5% del 2022.
La divisione foundry di Samsung Electronics potrebbe ricevere un impulso significativo, poiché Google starebbe pianificando di costruire il nuovo chipset Tensor G4 basandosi sull'ultimo progetto Exynos 2400 di Samsung, secondo fonti del settore riportate mercoledì.
Il nuovo smartphone Pixel 9 di Google, previsto per il lancio nella seconda metà di quest'anno, dovrebbe incorporare il chipset Tensor G4.
Fonti del settore, tra cui SamMobile, prevedono che Samsung Foundry produrrà il nuovo chipset di Google utilizzando il suo avanzato processo di produzione a 4 nanometri, basato sul chipset Exynos 2400. È inoltre probabile che utilizzi la tecnologia di packaging fan-out wafer-level di Samsung, che dovrebbe contribuire a mantenere il Pixel 9 più fresco.
Il Tensor G4 adotterà probabilmente un design CPU a otto core, invece dei dieci core dell'Exynos 2400.
Questa notizia arriva mentre Samsung sta ricevendo recensioni positive per la serie Galaxy S24 alimentata dall'intelligenza artificiale, lanciata a gennaio. Dotata del potente chip Exynos 2400, la serie Galaxy S24 ha registrato un record, diventando la serie Galaxy S più venduta in Corea, con un milione di unità vendute in 28 giorni.
Per il Galaxy S23, lanciato nel 2023, tutti i modelli utilizzavano il chip Snapdragon 8 Gen 2. Per la serie Galaxy S24, Samsung ha utilizzato lo Snapdragon 8 Gen 3 per i modelli venduti in Nord America e Cina, mentre per le altre regioni sono stati forniti modelli con Exynos 2400.
Samsung è stata anche il produttore del chipset Tensor G3 utilizzato nella serie Pixel 8.
Per rafforzare il suo chipset di punta Exynos, Samsung ha istituito team dedicati all'ottimizzazione dei processori applicativi e sta valutando l'utilizzo della tecnologia di processo a 3 nm per la prossima generazione di chip.
Secondo fonti del settore, il colosso tecnologico adotterà probabilmente il nuovo chipset Exynos 2500 per tutti i modelli della prossima serie Galaxy S25.
Samsung Foundry punta ad aumentare la sua quota di mercato nel settore delle fonderie e ha fissato l'obiettivo di diventare leader di mercato entro il 2030.
Nel terzo trimestre del 2023, TSMC ha dominato il mercato, assicurandosi il 57,9% delle entrate del settore. Sebbene Samsung abbia registrato una crescita trimestrale del 14,1% nelle sue entrate, si è posizionata molto dietro TSMC, con una quota di mercato del 12,4%.
Con la crescente domanda di chip avanzati per tecnologie future come l'intelligenza artificiale e il metaverso, i leader del Big Tech stanno rivolgendosi a Samsung per produrre i loro chip più avanzati.
Il gruppo farmaceutico tedesco Merck Life Science ha annunciato che investirà circa 300 milioni di euro (326 milioni di dollari) per costruire un nuovo complesso di bioprocessing in Corea del Sud, il suo investimento più grande nella regione Asia-Pacifico.
Il nuovo investimento arriva mentre l'azienda rinnova il suo impegno per espandere le capacità produttive di prodotti biotecnologici in un mercato in rapida crescita. L'obiettivo è anche quello di stimolare l'industria biotecnologica nella regione, prevedendo che il nuovo stabilimento crei circa 300 nuovi posti di lavoro entro il 2028.
Il futuro Bioprocessing Production Center sarà situato su un sito di 43.000 metri quadrati a Daejeon. Sarà dotato di impianti di produzione avanzati, un centro di distribuzione e un magazzino automatizzato.
Merck ha dichiarato che la struttura supporterà le aziende biotecnologiche e farmaceutiche nello sviluppo dei processi, nella ricerca clinica e nella produzione commerciale di biologici. I biologici, derivati da grandi e complessi composti biologici, includono prodotti come vaccini, terapie cellulari e geniche o terapie basate su proteine, come gli anticorpi monoclonali. Rappresentano una delle classi di farmaci a crescita più rapida.
Il centro fornirà prodotti biotecnologici essenziali, come mezzi di coltura cellulare in polvere secca, liquidi di processo, produzione in scala ridotta pre-GMP e sistemi di campionamento sterili.
La nuova struttura dovrebbe essere completata entro l'inizio del 2026, con l'avvio delle operazioni previsto nello stesso anno.
“La regione Asia-Pacifico ospita un gran numero di istituzioni che conducono ricerche innovative e all'avanguardia, produzione e servizi in aree come biotecnologia, mRNA e terapia genica,” ha dichiarato Matthias Heinzel, membro del consiglio di amministrazione e CEO di Merck Life Science.
“Espandere la nostra presenza nella regione ci avvicinerà ulteriormente ai nostri clienti in questo mercato dinamico ed evolutivo. Il nostro obiettivo è favorire una collaborazione profonda per accelerare la disponibilità di nuove terapie per i pazienti.”
L'azienda ha aggiunto che collaborerà con il governo di Daejeon per supportare le aziende biotecnologiche presenti nel Daedeok Research Complex della città, oltre a espandere la cooperazione con le università coreane.
A maggio dello scorso anno, Merck ha firmato un memorandum d'intesa con il Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia e il governo di Daejeon per costruire la nuova struttura. Anche il governo coreano ha riposto grandi aspettative nell'accordo, poiché dipende ancora fortemente da materie prime e materiali sussidiari per i farmaci biofarmaceutici.
“Daejeon ospita molte aziende biotecnologiche competitive e i loro talentuosi ricercatori. Insieme a Merck, ci aspettiamo di costruire una nuova catena del valore per le aziende biotecnologiche qui,” ha affermato il sindaco di Daejeon, Lee Jang-woo.
Nel frattempo, la costruzione della nuova struttura sarà affidata a Kolon Global. Secondo un deposito normativo di martedì, il contratto tra Merck Life Science e Kolon Global ha un valore di 176,6 miliardi di won (132 milioni di dollari).
La catena di panetterie Paris Baguette del SPC Group è pronta a entrare nel mercato italiano in collaborazione con la catena italiana di caffè Caffe Pascucci.
Il presidente di SPC Group, Hur Young-in, ha firmato un accordo commerciale con Mario Pascucci, CEO del marchio italiano Caffe Pascucci, durante la visita di Pascucci in Corea domenica, per l'espansione della panetteria in franchising coreana in Italia. L'ingresso di Paris Baguette in Italia segna la sua terza espansione in Europa, dopo i lanci in Francia e Gran Bretagna.
“L'Italia vanta il mercato della panetteria più grande dell'Unione Europea e una ricca cultura del pane,” ha dichiarato Hur. “È un mercato fondamentale in Europa, e siamo felici di collaborare con Pascucci, con cui condividiamo una lunga relazione.”
Dal momento dell'introduzione del marchio italiano in Corea nel 2002, la Corea è diventata il paese con il numero più alto di negozi Caffe Pascucci nel corso di due decenni.
Dopo la cerimonia di firma, Hur e Pascucci hanno visitato il negozio flagship di Paris Baguette nel sud di Seoul, nonché il Lab di Paris Baguette, situato nell'IT Valley di Pangyo, nella provincia di Gyeonggi.
Secondo SPC Group, la filiale a tema futuristico potrebbe fungere da modello per le ambizioni dell'azienda coreana nel mercato italiano quando aprirà i negozi lì.
“Paris Baguette, un marchio globale con oltre 7.000 negozi in 11 paesi, è pronto a risuonare con i gusti italiani. Siamo impegnati a garantire il successo di Paris Baguette sia nel mercato italiano che in quello europeo,”** ha dichiarato Pascucci.
Quando gli è stato chiesto riguardo alla data di debutto di Paris Baguette in Italia, un funzionario di SPC ha affermato che il processo è ancora nelle sue fasi iniziali e si prevede che si estenda oltre quest'anno.
“Rimangono alcuni compiti cruciali, tra cui l'adeguamento alle normative sugli ingredienti da esportazione e l'ottenimento delle necessarie approvazioni, fondamentali per l'espansione del marchio in Italia,” ha aggiunto il funzionario.
Hyundai Motor Group ha annunciato di aver unito le forze con Red Sea Global per implementare soluzioni di mobilità eco-sostenibile nel progetto di sviluppo dell'Arabia Saudita, che prevede l'apertura di resort turistici lussuosi e a favore della natura lungo la costa occidentale del paese mediorientale.
Secondo l'annuncio, i rappresentanti del produttore automobilistico coreano e del megaprogetto saudita hanno firmato un memorandum d'intesa a Riyad domenica. Red Sea Global, interamente posseduta dal Public Investment Fund dell'Arabia Saudita, è responsabile dello sviluppo turistico del paese.
Secondo i termini del memorandum, Hyundai Motor collaborerà con Red Sea Global per effettuare test pilota di veicoli elettrici e a celle a combustibile a idrogeno nel resort delle Isole Ummahat e nella destinazione turistica ultralusso di Amaala, con l'obiettivo di promuovere la diffusione delle auto verdi in Arabia Saudita.
Il produttore automobilistico ha inoltre annunciato che, nel medio-lungo periodo, intende introdurre soluzioni di mobilità futura come mobilità aerea avanzata e guida autonoma nell'area del Red Sea Project.
“Con questo MOU, esploreremo varie opportunità di cooperazione che possano valorizzare al meglio entrambi i partner,” ha dichiarato Lee Dong-kun, vicepresidente di Hyundai Motor Group.
“Hyundai Motor Group continuerà a spingere per partnership che garantiscano motori di crescita futuri e contribuiscano al cambiamento globale del paradigma energetico.”
Lo scorso ottobre, Hyundai Motor aveva annunciato un accordo con il PIF saudita per costruire una pianta di assemblaggio completo (ovvero con parti spedite per essere assemblate) nella King Abdullah Economic City. La pianta avrà una capacità produttiva annuale di 50.000 veicoli.
Red Sea Global è uno dei cinque megaprogetti dell'Arabia Saudita, facenti parte della Vision 2030, finalizzati a distogliere l'economia saudita dalla sua dipendenza dal petrolio e a trovare motori di crescita a lungo termine, tra cui il progetto della futura città Neom, il complesso di intrattenimento Qiddiya, lo sviluppo residenziale Roshn e lo sviluppo dei siti storici di Diriyah.
“Hyundai Motor Group è un leader mondiale nella mobilità di lusso sostenibile,” ha dichiarato John Pagano, CEO di Red Sea Global.
“Grazie alla tecnologia all'avanguardia di Hyundai Motor Group e alle soluzioni di mobilità eco-sostenibile, siamo un passo più vicini alla neutralità carbonica, superando al contempo le aspettative dei clienti in termini di stile, comfort e responsabilità ambientale.”
CJ Cheiljedang, il gigante alimentare sudcoreano, ha annunciato giovedì un investimento di 800 miliardi di won (circa 571,6 milioni di dollari) per costruire nuove strutture produttive in Europa e negli Stati Uniti, nell'ambito degli sforzi per aumentare le vendite all'estero.
L'azienda ha dichiarato che costruirà un nuovo impianto vicino a Budapest, in Ungheria, su un'area di 115.000 metri quadrati. Questo impianto, che dovrebbe iniziare le operazioni nella seconda metà del 2026, produrrà i suoi famosi dumplings bibigo per i mercati europei.
L'impianto sarà espandibile per includere anche la produzione di pollo bibigo.
Si tratta del primo impianto di produzione proprietario dell'azienda in Europa.
Questa mossa arriva dopo l'aumento recente delle vendite all'estero dell'azienda, alimentato dalla crescente popolarità dei cibi e delle bevande coreane nei mercati globali.
Le vendite all'estero di CJ Cheiljedang sono aumentate a 5,4 trilioni di won lo scorso anno, rispetto ai 3,15 trilioni di won nel 2019.
Anche la proporzione delle vendite estere sul totale delle vendite alimentari è aumentata, passando dal 39% al 48% nel periodo citato, secondo quanto dichiarato dall'azienda.
CJ Cheiljedang ha aggiunto che l'impianto ungherese aiuterà l'azienda a rispondere attivamente alla crescente domanda di dumplings in Europa e fungerà da hub strategico per espandere l'attività dell'azienda in Europa centrale e orientale, così come nei Balcani.
Negli Stati Uniti, la sua filiale Schwan's Company ha avviato la costruzione di una struttura produttiva di cibo asiatico a Sioux Falls, South Dakota.
Una volta completato nel 2027, l'impianto produrrà egg rolls e dumplings per il marchio bibigo.
Rafforzando la sua capacità produttiva negli Stati Uniti, CJ CheilJedang punta a consolidare ulteriormente la sua posizione di leadership nel mercato americano dei dumplings, dove attualmente detiene una quota di mercato del 42%.
Gli Stati Uniti rimangono il mercato strategico principale di CJ CheilJedang, rappresentando oltre l'80% delle sue vendite alimentari all'estero. Tuttavia, l'Europa è emersa come un mercato in rapida crescita, con le vendite nel periodo luglio-settembre di quest'anno aumentate del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Per supportare le sue ambizioni globali, CJ CheilJedang ha attivamente ampliato la sua presenza produttiva.
L'azienda attualmente gestisce 20 impianti negli Stati Uniti e ha acquisito la tedesca Mainfrost nel 2018. Inoltre, ha creato filiali locali in Francia e Ungheria a maggio del 2024.
Un consorzio globale, che include la sudcoreana Korea Hydro & Nuclear Power Co. (KHNP), ha vinto il progetto di rifabbricazione di un reattore nucleare invecchiato presso la centrale nucleare di Cernavoda in Romania, come annunciato giovedì dal ministero dell'industria di Seul.
Il progetto, del valore di circa 2,8 trilioni di won (circa 1,93 miliardi di dollari), prevede che KHNP lavori insieme a Candu Energy Inc. del Canada e Ansaldo Nucleare S.p.A. d'Italia per rifabbricare il reattore dell'unità 1 della centrale di Cernavoda, ha spiegato il Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia.
La quota di KHNP nel progetto è di 1,2 trilioni di won, ha aggiunto il ministero.
La cerimonia di firma tra il consorzio e la Societatea Nationala Nuclearelectrica, la compagnia energetica nucleare del paese europeo, si è svolta giovedì a Bucarest (ora locale).
Situato a circa 170 chilometri a est della capitale rumena, il reattore dell'unità 1, con una capacità di 700 megawatt, è in funzione dal 1996, e la sua licenza trentennale scadrà nel 2027.
Il governo rumeno ha cercato di estendere il funzionamento dell'unità per altri 30 anni.
KHNP ha dichiarato che i lavori di rifabbricazione inizieranno a febbraio e si prevede che dureranno circa 65 mesi.
L'azienda sudcoreana si occuperà della costruzione delle infrastrutture, inclusi gli impianti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, con la partecipazione di altre quattro aziende sudcoreane come partner: KEPCO Plant Service & Engineering Co., Doosan Enerbility Co., Hyundai Engineering & Construction Co. e Samsung C&T Corp..
Candu e Ansaldo si occuperanno del lavoro di ingegneria e approvvigionamento, essendo i progettisti originali del reattore.
"Attraverso il successo della rifabbricazione della centrale di Cernavoda, KHNP rafforzerà la sua presenza nel mercato globale", ha dichiarato il CEO di KHNP, Hwang Joo-ho, sottolineando che l'ultimo contratto è stato reso possibile dai 50 anni di esperienza dell'azienda nell'industria delle centrali nucleari.
Il ministero dell'industria ha osservato che il progetto contribuirà a diversificare il portafoglio delle esportazioni della Corea del Sud nel settore dell'energia nucleare.
Un consorzio sudcoreano guidato da KHNP è stato nominato come offerente preferito a luglio per costruire due reattori nucleari presso la centrale di Dukovany nella Repubblica Ceca, con la firma finale prevista per marzo dell'anno prossimo.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Il Banco de España ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per quest'anno, portandole al 2,8%. Si tratta di mezzo punto percentuale in più rispetto alle stime di giugno, un miglioramento legato all'aumento della popolazione dovuto all'immigrazione, alla “tenuta” dell'industria manifatturiera spagnola rispetto ad altri Paesi limitrofi e all'aumento della domanda estera, con particolare riferimento al turismo.
Le “Proiezioni macroeconomiche e relazione trimestrale sull'economia spagnola”, pubblicate martedì, aumentano le proiezioni di crescita per il 2025 di tre decimi di punto percentuale (al 2,2%) e di due decimi di punto percentuale per il 2026 (all'1,9%).
Tuttavia, le previsioni sull'inflazione subiscono pochissime modifiche negli ultimi calcoli, che sono migliori del previsto per quest'anno (il tasso rimarrebbe al 2,9%, un decimo di punto in meno rispetto a quanto previsto a giugno) e peggiori per il prossimo anno (2,1%, un decimo di punto in più). La stima dell'aumento dei prezzi per il 2026 si attesta all'1,8%, come nel precedente bollettino.
“Notevole forza” dell'economia, ma consumi e investimenti destano preoccupazione
Il bollettino della Banca di Spagna fa riferimento a una “notevole forza ” dell'economia spagnola, sia rispetto ai Paesi dell'Eurozona sia rispetto al proprio potenziale, avendo concatenato i primi due trimestri con una crescita dello 0,8%.
Ma accanto alle già citate “dinamiche favorevoli” (migrazione, manifattura, esportazioni e turismo), ci sono alcune sfumature. In primo luogo, la crescita nel terzo trimestre dovrebbe essere un po' più moderata, pari allo 0,6%. In secondo luogo, l'andamento dei consumi delle famiglie e degli investimenti è stato peggiore del previsto nella prima metà dell'anno e, ricordano gli analisti dell'istituto, si tratta di “pilastri fondamentali per una crescita robusta e sostenibile”.
“Potrebbe condizionare la capacità dell'economia spagnola di mantenere il suo recente elevato dinamismo nei prossimi trimestri, soprattutto tenendo conto che, come suggeriscono alcuni indicatori, il contributo del settore estero alla crescita potrebbe moderarsi in futuro”, avvertono nel rapporto che, tuttavia, menziona che gli investimenti in edilizia abitativa e i consumi pubblici hanno mostrato segni di espansione.
La domanda estera netta ha contribuito in gran parte alla crescita del PIL e, secondo il documento, ciò riflette sia lo “straordinario dinamismo” del turismo, favorito da flussi più distribuiti nel calendario e nella geografia spagnola, sia la “continua avanzata” del resto delle esportazioni. Dall'altra parte della medaglia, però, c'è la “scarsa” forza delle importazioni, che ha favorito un saldo positivo.
Sul fronte dell'offerta, la Banca di Spagna segnala che il commercio, gli alberghi e i ristoranti e le attività ricreative e artistiche sono i principali settori in crescita. Anche l'industria e le costruzioni sono cresciute, anche se con minor dinamismo rispetto al primo trimestre dell'anno. Pertanto, solo le attività immobiliari e l'agricoltura e la pesca sono diminuite nel secondo trimestre.
L'autorità di vigilanza spagnola ricorda che la Banca Centrale Europea ha rivisto al ribasso la crescita dell'area dell'euro di un decimo di punto percentuale , portandola allo 0,8% nel 2024, all'1,3% nel 2025 e all'1,5% nel 2026, sebbene si possa ancora considerare un “percorso di ripresa graduale dell'attività”. A ciò contribuisce il dinamismo della domanda interna, in contrasto con le “sorprese negative” del settore manifatturiero europeo, il crollo generale della Germania e, come in Spagna, dei consumi e degli investimenti delle famiglie.
L'inflazione persiste, soprattutto nel turismo e nella ristorazione.
Le lievi correzioni del tasso d'inflazione per quest'anno (2,9%, un decimo di punto in meno) e per l'anno prossimo (2,1%, un decimo di punto in più) sono legate al comportamento tenuto finora, con prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari inferiori alle attese a giugno e, al contrario, un aumento dei prezzi dei servizi.
Inoltre, giustificano l'aggiustamento al ribasso dell'inflazione di quest'anno con la decisione del governo, prima dell'estate, di estendere il rimborso dell'IVA sui prodotti alimentari essenziali e di includere l'olio d'oliva in questo gruppo.
“L'inflazione generale si manterrà intorno ai livelli attuali - o leggermente al di sopra - nella parte finale di quest'anno e all'inizio del 2025, per poi riprendere il suo percorso di decelerazione”, spiegano gli esperti, che sottolineano come si provenga da un tasso del 3,4% nel 2023.
Per quanto riguarda invece il tasso sottostante, risultato dell'esclusione dell'energia e degli alimenti non lavorati, si osserva una “maggiore persistenza” per i servizi e, in particolare, per la ristorazione e il turismo durante l'estate. Secondo il rapporto, ad agosto ha raggiunto il 4,9% per questi settori, mentre nel resto dei servizi è rimasto stabile.
In futuro, quindi, il tasso che ha raggiunto il 4,1% nel 2023 dovrebbe continuare a moderarsi nel corso di quest'anno, fino al 2,8%, e continuare a scendere al 2,2% nel 2025 e all'1,9% nel 2026. Pertanto, l'obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea sarà raggiunto ad un certo punto del prossimo biennio.
Il bollettino giustifica questo percorso per l'inflazione di fondo con il previsto rallentamento della domanda e dei costi di produzione, ma ammette che la fine degli sconti sui trasporti pubblici, prevista per l'inizio del 2025, eserciterà una pressione al rialzo.
La disoccupazione scenderà sotto l'11% nel 2026
La Banca di Spagna mantiene le sue proiezioni sull 'occupazione per quest'anno, con un tasso di disoccupazione dell'11,5%. Le prospettive di disoccupazione migliorano, tuttavia, di tre decimi per il prossimo anno (11%) e di cinque decimi per il 2026 (al 10,7%).
Secondo il rapporto, il calo del tasso di disoccupazione è limitato da due fattori: il rallentamento della creazione di posti di lavoro e l'aumento della popolazione dovuto a flussi migratori “relativamente elevati”. A ciò si aggiunge l'invecchiamento della società spagnola, che riduce la “fluidità” del mercato del lavoro e può essere correlato alle difficoltà di incontro tra aziende e lavoratori, ovvero al fatto che ci sono disoccupati e settori con posti vacanti.
“È degna di nota la stagnazione osservata nell'ultimo anno nello stock di disoccupati di lunga durata - circa 1,1 milioni di persone e con un'incidenza che mostra una certa resistenza a scendere sotto il 40% -. Ciò potrebbe suggerire che gran parte dell'attuale stock di disoccupati sia di natura strutturale, il che renderebbe difficile ridurlo attraverso un avanzamento ciclico dell'attività”, riflette il Banco de España.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, un'ultima nota: le retribuzioni per dipendente sono rallentate (con un tasso annuo del 4,8% rispetto al 6% del 2023, anche se è ancora considerato uno sviluppo “positivo”) e la produttività è migliorata nel secondo trimestre dell'anno.
Questi due fattori abbassano il costo del lavoro delle aziende, che mantengono i loro margini “relativamente stabili” e a livelli pre-pandemici. Esistono importanti differenze tra i vari settori, con margini più elevati nell'industria manifatturiera e nei servizi di mercato, e margini più bassi nell'edilizia.
Rischi: guerre, estrema destra e tassi di interesse
La Banca di Spagna vede i rischi in generale “al ribasso”, anche se persistono questioni che sono state ripetute nei rapporti precedenti. La preoccupazione principale rimane l'alta tensione geopolitica, con la guerra in Ucraina e nella Striscia di Gaza come punti focali, oltre alle tensioni commerciali globali. Come nuovi sviluppi, segnala “gli ultimi risultati elettorali in Francia e Germania”, che hanno visto un'avanzata delle forze di estrema destra, e le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Teme inoltre che possano verificarsi brusche correzioni dei prezzi delle attività finanziarie se, ad esempio, la Federal Reserve o la Banca Centrale Europea dovessero invertire bruscamente il loro percorso dei tassi di interesse. “Ciò potrebbe avere un effetto negativo sull'attività economica globale e quindi sull'inflazione”, si legge nel rapporto, che descrive questi rischi come ‘equilibrati’. Inoltre, per quanto riguarda i prezzi, riconosce una “notevole incertezza” sulla velocità del calo dell'inflazione, data la persistenza dei servizi di cui abbiamo parlato in precedenza.
“Incertezza” è ciò a cui si riferisce anche in termini di evoluzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese, con un comportamento ‘debole’ negli ultimi trimestri. L'economia spagnola avrebbe bisogno di essere rivitalizzata se la domanda estera dovesse gradualmente diminuire come previsto.
Infine, la Banca di Spagna ritiene che sarà necessario un aggiustamento di bilancio di circa mezzo punto percentuale di PIL all'anno per rispettare le regole di bilancio europee.
“Questo aggiustamento di bilancio non è incorporato nelle attuali proiezioni, poiché non c'è ancora sufficiente chiarezza sulle misure di entrata e di spesa che verrebbero impiegate come parte di esso”, chiarisce il rapporto, mentre il governo sta negoziando con i gruppi parlamentari per approvare i nuovi conti per il 2025. Il risultato, per il momento, è in bilico.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)
Negli ultimi anni, il Belgio è emerso come uno dei principali hub tecnologici in Europa, attirando startup innovative e grandi aziende tecnologiche. Grazie alla sua posizione strategica nel cuore dell’Europa, il Paese offre un accesso rapido ai mercati principali, un fattore cruciale per le imprese in espansione.
Uno dei principali vantaggi competitivi del Belgio è la presenza di una forza lavoro altamente qualificata e multilingue, supportata da università di prestigio che preparano nuovi talenti tecnologici. Inoltre, il governo belga ha implementato politiche di sostegno significative, tra cui agevolazioni fiscali e programmi di finanziamento dedicati agli imprenditori.
Bruxelles, Anversa e Gand sono le città che guidano la scena tecnologica del Paese. Bruxelles, sede dell'Unione Europea, ospita startup di successo come Showpad, Collibra e Odoo, che hanno raggiunto lo status di unicorni. Anversa, nota per il suo porto strategico, è anche un centro tecnologico in crescita grazie a aziende come Guardsquare. Gand, spesso definita la "Silicon Valley del Belgio", è un fiorente polo tecnologico con acceleratori, centri di ricerca e numerose startup emergenti.
Secondo il "State of Belgian Tech Report 2024", il Belgio sta vivendo una crescita significativa nell'ecosistema tecnologico. Solo nella prima metà del 2024, otto startup tecnologiche belghe hanno raccolto quasi 500 milioni di euro, superando l'intero importo raccolto nel 2023. Le aziende legate all'intelligenza artificiale hanno attirato oltre il 70% degli investimenti in capitale.
Il Belgio conta attualmente quattro unicorni: team.blue, Collibra, Odoo e Deliverect. Queste aziende fungono da catalizzatori per nuove startup, generando competenze e posti di lavoro. Il numero di exit è aumentato costantemente, passando da 13 nel 2018 a 36 nel 2023, con 22 exit registrate solo nella prima metà del 2024.
Nonostante il progresso, ci sono sfide significative. La carenza di talenti esperti e le limitazioni degli ESOP (Piani di Stock Option per Dipendenti) rappresentano ostacoli chiave. Secondo gli imprenditori intervistati, l'approccio fiscale e amministrativo del Belgio limita il potenziale di reinvestimento nel settore tecnologico.
Il panorama degli investimenti è promettente, con un aumento del capitale raccolto dai fondi di venture capital. Gli investitori istituzionali e gli angeli imprenditoriali svolgono un ruolo sempre più rilevante, alimentando la crescita di startup deep tech.
Come afferma Karen Thompson, CEO di StartupBlink, "Il Belgio è uno dei centri tecnologici più attraenti in Europa, con un forte focus su deep tech e innovazione." Con politiche mirate e il supporto di investitori e acceleratori, il Belgio è destinato a consolidare la sua posizione di hub tecnologico globale.
(Fonti:
L’industria HORECA, che comprende hotel, ristoranti e caffè, rappresenta una componente fondamentale dell’economia belga. Questo settore, oltre a essere un motore economico, incarna un’esperienza culturale che riflette le ricche tradizioni culinarie e l’ospitalità del Paese. In Belgio, l’HORECA non è solo una serie di servizi, ma un elemento chiave del turismo e della vita sociale.
Le statistiche recenti evidenziano il peso economico del settore HORECA in Belgio. Nel 2020, oltre 113.744 persone erano impiegate nei ristoranti, mentre 21.541 lavoravano in caffè e bar. Il fatturato complessivo del settore ha raggiunto gli 8,5 miliardi di euro, consolidando il suo ruolo strategico nell'economia nazionale. Inoltre, nel novembre 2023, gli alloggi turistici belgi hanno registrato 2.666.190 pernottamenti, con una prevalenza di soggiorni in hotel, case vacanza e centri turistici.
L’apertura e la gestione di un’attività HORECA in Belgio richiedono il rispetto di normative specifiche. Ogni imprenditore deve dimostrare competenze manageriali di base, che possono essere validate tramite titoli di studio o esperienza professionale. Inoltre, la Commissione Paritetica dell’Industria Alberghiera (Commission Paritaire n. 302) svolge un ruolo cruciale nel regolare le relazioni tra datori di lavoro e dipendenti, stabilendo contratti collettivi e discutendo condizioni di lavoro.
Il settore HORECA ha affrontato sfide significative dopo la pandemia di Covid-19, aggravate dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina. Iconici caffè belgi come La Fleur en Papier Doré a Bruxelles hanno dovuto chiudere, nonostante campagne di crowdfunding e sforzi di resilienza. L'aumento dei costi delle materie prime e dei prezzi energetici ha messo a dura prova le attività del settore. Anche le birrerie hanno subito l'impatto dell'aumento dei prezzi della CO2, essenziale per la produzione della birra. Tuttavia, alcuni imprenditori hanno trovato modi innovativi per sopravvivere, lanciando servizi di consegna a domicilio e collaborazioni locali.
Nonostante queste difficoltà, il settore ha dimostrato una notevole capacità di adattamento. Le vendite nel segmento dell’ospitalità sono aumentate del 26% nel 2021 rispetto al 2020, con una crescita complessiva del volume di affari del 4,1%. Nuove birrerie sono emerse, mostrando la vitalità e la resilienza del settore.
L’adozione di strategie di marketing efficaci, come la presenza attiva sui social media, la collaborazione con influencer locali e l’organizzazione di eventi promozionali, può fare la differenza. Allo stesso modo, la scelta di fornitori affidabili, che garantiscano prodotti di qualità e un servizio clienti impeccabile, è essenziale per garantire operazioni fluide e redditizie.
In conclusione, il settore HORECA in Belgio rappresenta una combinazione unica di tradizione e innovazione, con un enorme potenziale economico e culturale. Con le giuste risorse, strategie e conoscenze, gli imprenditori possono trasformare le loro idee in attività di successo e contribuire alla crescita continua di questo settore vitale.
(Fonti:
https://www.brusselstimes.com/354821/how-belgian-bars-and-cafes-are-coping-in-the-post-covid-era)
Gli investimenti diretti esteri (FDI) rappresentano un motore cruciale per l'economia belga, contribuendo a sviluppare settori strategici come la manifattura, la logistica e i servizi professionali. Nonostante un contesto globale complesso, il Belgio ha mantenuto una posizione di rilievo nell'attrarre capitali internazionali, dimostrando resilienza in un panorama europeo segnato dal calo degli investimenti.
Negli ultimi anni, il Belgio ha registrato 215 nuovi progetti di investimento estero nel 2023, segnando un calo dell'8% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, questa contrazione è stata più contenuta rispetto alla media europea, consentendo al Paese di avanzare dall'ottavo al nono posto nella classifica degli investimenti diretti esteri in Europa. I settori trainanti sono stati la manifattura, con 63 progetti, e i servizi professionali, che hanno visto un incremento fino a 46 progetti, superando la logistica, scesa a 41 iniziative. La resilienza del settore manifatturiero è stata attribuita alla necessità di soddisfare una domanda crescente e di riorganizzare le catene di approvvigionamento.
Un elemento preoccupante riguarda però l'occupazione associata a questi investimenti, che ha subito una diminuzione del 39%, portando a soli 4.918 nuovi posti di lavoro. Questa flessione è stata più marcata rispetto alla media europea, dove la riduzione è stata del 9%. I settori più colpiti sono stati quelli dei servizi, mentre la manifattura ha mantenuto una stabilità occupazionale relativa.
In termini di provenienza degli investimenti, la Francia ha superato gli Stati Uniti come principale investitore in Belgio, con 38 progetti contro i 29 statunitensi. Questo cambiamento è stato in parte attribuito all'Inflation Reduction Act statunitense, che ha incentivato le aziende americane a investire nel proprio mercato domestico. Anche il Regno Unito ha visto una diminuzione significativa del numero di progetti, mentre il Giappone ha registrato una crescita costante.
Nonostante le sfide, le prospettive per il Belgio rimangono positive. Il 66% degli investitori intervistati per un report realizzato da EY Belgium prevede un miglioramento dell'attrattività del Paese nei prossimi tre anni, in aumento rispetto al 58% dello scorso anno. Tra le motivazioni principali per investire in Belgio figurano l'accesso a nuovi mercati, l'ottimizzazione delle catene logistiche e lo sviluppo di tecnologie innovative.
In conclusione, il Belgio si trova a un bivio: pur mostrando segni di resilienza, deve affrontare criticità legate all'alto debito pubblico, alla stretta del mercato del lavoro e alle sfide nelle catene di approvvigionamento. Con interventi strategici e politiche mirate, il Paese potrebbe rafforzare ulteriormente la sua posizione nel panorama degli investimenti internazionali.
(Fonti:
https://www.kbc.com/en/economics/publications/a-macroeconomic-look-at-belgian-industry%20.html?zone=#2
https://www.ey.com/en_be/newsroom/2024/05/belgium-holds-up-rather-well-in-context-of-declining-foreign-investments-in-europe)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)
I dati pubblicati lo scorso 4 novembre da Turkstat indicano che l'inflazione dei prezzi al consumo (CPI) su base mensile a ottobre è cresciuta del 2,88% (la crescita è leggermente inferiore rispetto al mese precedente quando i prezzi erano aumentati del 2,97%).
Nel mese di ottobre l’inflazione su base annua si è invece ridotta passando dal 49,38% al 48,58%.
Andamento dell’inflazione in Turchia su base annuale, dati aggiornati a ottobre 2024
Tra gli aumenti più significativi si registrano i servizi associati alle spese per l’istruzione e degli immobili con un incremento annualizzato rispettivamente del 93,66% e dell’89,39%. Significativo l’aumento su base annua per la ristorazione e il settore alberghiero (+62,01%). Aumenti inferiori alla media sono stati osservati per i trasporti (+26,14%) e per il tessile-abbigliamento (+31,37%) i cui prezzi su base mensile invece si sono contratti per i primi dello 0,54% e per i secondi dello 0,04%.
In un recente rapporto “Climate Analytics” e “NewClimate Institute”, due istituti di ricerca non-profit, hanno analizzato la capacità richiesta di energia eolica e solare per accelerare la transizione verso l’energia verde e rafforzare la lotta al cambiamento climatico di 11 Paesi che rappresentano il 70% dell'energia eolica e solare prodotta in tutto il mondo.
La Turchia avrebbe un potenziale significativo per aumentare la sua capacità di diffusione di energia eolica e solare: secondo il rapporto il Paese dovrebbe almeno triplicare il suo potenziale elettrico da fonti rinnovabili entro il 2030 a 160-215 TWh dagli attuali 50 TWh; ciò significherebbe portare l’installazione di energia prodotta da vento e sole a 90GW (60GW dal solare e 30GW dall’eolico) con ben cinque anni di anticipo rispetto agli obiettivi del Piano Elettrico Nazionale 2035.
Il settore delle costruzioni è in forte crescita in Turchia: secondo la ENR “Engineering News-Record”, prestigiosa rivista londinese, il Paese si colloca al secondo posto al mondo per numero di aziende impegnate in progetti di ingegneria all’estero, dopo la Cina (81 società), e all'ottavo posto al mondo per reddito generato da contratti con l'estero precedendo Paesi come Regno Unito, Paesi Bassi, Germania e Giappone.
La Turchia è rappresentata da 43 aziende nella "ENR Top 250 International Contractors List” e nel 2023 i ricavi generati all’estero hanno fruttato oltre USD 28 mld su un fatturato totale a livello internazionale di USD 430 mld.
La rivista inglese ENR ha anche pubblicato la "ENR 2024 Top 225 International Design Firms", dove la Turchia si colloca al settimo posto per numero di aziende.
Secondo i dati sul settore resi noti il 16 settembre scorso dalla “Automotive Manufacturers Association” (OSD), la produzione di auto in Turchia ha registrato un marcato calo nel mese di agosto 2024: la contrazione infatti è stata del 40,4% con 29.398 unità prodotte rispetto alle 49.300 del 2023. Tuttavia, nel mese in esame, il mercato automobilistico locale è cresciuto dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, con un totale di 69.288 immatricolazioni.
Nel periodo gennaio-agosto 2024, la produzione automobilistica turca è scesa del 4,7% rispetto all’analogo intervallo del 2023 raggiungendo le 571.575 unità mentre le immatricolazioni, pari a 605.639, sono cresciute del 3%.
Sul fronte delle esportazioni, i due terzi dell’export turco del settore è diretto verso i Paesi dell’Unione Europea (incluso il Regno Unito) che assorbono il 67% del totale esportato dalla Turchia secondo i dati recentemente resi noti dalla ULDAG (Automotive Industry Export Association).
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi otto mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia è stato pari a USD 20,7 mld, registrando un incremento del 15,7% rispetto al periodo gennaio-agosto 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 25,41% (USD 12,4 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 3,8% e si sono attestate a USD 8,3 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 4,1 mld.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quarto fornitore (dopo Cina, Russia e Germania) e il quinto cliente (dopo Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Iraq). Le esportazioni italiane costituiscono il 5,5% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,9% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca in seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 30,9 mld) e seguita da Parigi (USD 15 mld) e Madrid (USD 12,8 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Nei primi otto mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (+362%); in calo, invece, l’export di autoveicoli, trattori e parti di ricambio (-15,7%) e di materie plastiche (-11,6%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export si conferma dall’inizio del 2024 quella delle pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (che supera i 3,5 mld di USD), mentre la voce macchinari e apparecchiature meccaniche risulta essere ancora in calo dell’8,2% rispetto ai primi otto mesi del 2023, con un valore di USD 2,1 mld.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento della voce ferro e acciaio (+94,8%) e frutta commestibile e scorze di agrumi o meloni (+57,5%). In calo gli acquisti italiani di macchinari ed apparecchiature meccaniche (-16,4%) e degli indumenti ed accessori di abbigliamento, a maglia che si sono contratti dell’11,1%. Gli autoveicoli, trattori e parti di ricambio si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 1,9 mld (+10,4%).
Secondo i dati diffusi il 27 settembre scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi otto mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 170,8 mld e USD 225,7 mld. Rispetto al 2023, per le prime si è registrata una crescita del 3,9% mentre per le seconde si è avuta una contrazione del 10,7%.
Nei mesi gennaio-agosto 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 54,9 mld, in diminuzione del 33,5% se comparato all’analogo intervallo del 2023.
Nei mesi in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati: Germania (USD 13,6 mld), USA (USD 10,5 mld), Regno Unito (USD 9,8 mld), Iraq (USD 8,4 mld) e Italia (USD 8,3 mld).
Relativamente alle importazioni, nel periodo gennaio-agosto 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Cina (USD 29,4 mld), Federazione Russa (USD 29,2 mld), Germania (USD 17,3 mld), Italia (USD 12,4 mld) e Stati Uniti (USD 10,8 mld).
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Turchia - Izmir)
La Commissione Europea ha approvato, ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, una misura italiana da 1,3 miliardi di euro per sostenere Silicon Box nella costruzione di un impianto avanzato di packaging e testing di semiconduttori a Novara. La misura rafforzerà la sicurezza dell'approvvigionamento, la resilienza e l'autonomia tecnologica dell'Europa nel settore dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi definiti nella Comunicazione sul Chips Act Europeo e nelle Linee Guida Politiche della Commissione Europea 2024-2029.
La misura italiana
L'Italia ha notificato alla Commissione il proprio piano per sostenere il progetto di Silicon Box volto alla realizzazione di un nuovo impianto avanzato di packaging e testing di semiconduttori a Novara. Il packaging avanzato consente di integrare in un unico modulo più chip, spesso con funzioni diverse, creando un modulo multi-chip o un "chiplet". Questo approccio permette al chiplet di funzionare come un unico chip, migliorandone le prestazioni e l'efficienza energetica.
Il nuovo impianto offrirà soluzioni avanzate di packaging che integrano chiplet utilizzando tecniche di packaging a livello di pannello anziché a livello di wafer, insieme a tecnologie di integrazione 3D. La struttura gestirà fasi chiave della produzione, come assemblaggio, packaging e testing dei chip. L'impianto, che dovrebbe raggiungere la piena operatività entro il 2033, sarà in grado di processare circa 10.000 pannelli a settimana.
Il sostegno si concretizzerà sotto forma di una sovvenzione diretta di circa 1,3 miliardi di euro a Silicon Box per supportare un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro. Nell'ambito della misura, Silicon Box si è impegnata a:
La valutazione della Commissione
La Commissione ha valutato la misura italiana ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, in particolare dell'Articolo 107(3)(c) del Trattato sul Funzionamento dell'UE (TFUE), che consente agli Stati membri di concedere aiuti per lo sviluppo di determinate attività economiche a determinate condizioni, e basandosi sui principi stabiliti nella Comunicazione sul Chips Act Europeo.
La Commissione ha rilevato che:
La misura avrà effetti positivi per l'ecosistema europeo dei semiconduttori, contribuendo a rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento, in particolare attraverso la creazione di un impianto avanzato di packaging che copre i passaggi produttivi rilevanti e l'impegno a rispettare gli ordini prioritari in caso di crisi, come definito nel Regolamento Chips Act.
Sulla base di queste considerazioni, la Commissione ha approvato la misura italiana ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato.
Contesto
L'8 febbraio 2022, la Commissione ha adottato la Comunicazione sul Chips Act Europeo, parte di un pacchetto più ampio che include il Chips Act Europeo entrato in vigore il 21 settembre 2023.
Per ulteriori informazioni, la versione non riservata della decisione sarà disponibile con il numero di caso SA.113264 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della concorrenza della Commissione, una volta risolte eventuali questioni di riservatezza.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Singapore)
La Catalogna è un punto di riferimento nell’imprenditorialità. Lo confermano, ancora una volta, i dati raccolti dal rapporto Global Entrepreneurship Monitor (GEM) Catalogna 2023-2024, secondo i quali il tasso di attività imprenditoriale (TEA) della Spagna, ovvero la percentuale della popolazione adulta che dichiara di essere un imprenditore di un'azienda in fase iniziale (fino a 3,5 anni), si è attestata al 7,6%, che rappresenta 0,76 punti in più rispetto al 2022-2023. Con questa percentuale, l'ASD catalana continua a posizionarsi sopra quella spagnola (6,8%) e riduce il divario con quella europea (8,8%).
Per mantenere questo buon trend e promuovere un’imprenditorialità di impatto sul territorio, l’Area Imprenditorialità e Formazione della Segreteria Imprese e Competitività ha continuato a condurre, per tutto il 2024, diversi programmi e iniziative che promuovono e promuovono la cultura e l’imprenditorialità e spirito innovativo in Catalogna attorno a 6 assi:
1. Rafforzamento ed espansione della portata della rete aziendale. La Rete Emprèn (l’insieme dei soggetti pubblico-privati a sostegno dell’imprenditorialità promosso dall’Area Imprenditorialità e Formazione) ha ampliato la propria portata e impatto sul territorio con l’obiettivo di generare un ecosistema di imprese più inclusivo, innovativo e competitivo. Dall'entrata in vigore dell'ordinanza EMT/56/2023, del 24 marzo, che regola l'adesione permanente a questa rete, 105 entità hanno deciso di aderirvi permanentemente.
2. Rafforzamento delle attività di formazione e rilancio per promuovere un’imprenditorialità innovativa e di impatto. Per tutto il 2024, il personale tecnico di tutte queste entità ha beneficiato di un'offerta formativa annuale (corsi e webinar) che è stata rafforzata con l'obiettivo di offrire un quadro di conoscenze trasformativo che favorisca la promozione dell'impatto dell'imprenditorialità.
3. Apportare soluzioni dirompenti in territori innovativi con il programma Primer. Per quanto riguarda il Programma Primer (che, con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo Plus, mira a promuovere la creazione di startup basate sulle opportunità e sui punti di forza del territorio, per realizzare una Catalogna più competitiva e territorialmente equilibrata), anche questo ha ha ricevuto una nuova spinta nel 2024.
4. Fomentare la continuità aziendale e le seconde possibilità. Nnel 2024 il Governo della Generalitat della Catalogna ha lanciato un nuovo programma di sostegno alle imprese in difficoltà, che promuoverà la resilienza e la crescita imprenditoriale del nostro Paese. Questa nuova linea di agevolazioni pubbliche a sostegno della continuità aziendale e delle seconde opportunità mira a rafforzare le iniziative delle organizzazioni imprenditoriali che sviluppano proposte a sostegno della continuità delle aziende che potrebbero aver visto a rischio la sopravvivenza dei propri progetti imprenditoriali (contribuendo al miglioramento e all’innovazione in i loro modelli di business); al trasferimento delle imprese (generando nuove opportunità di business) e alla loro chiusura ordinata ed efficiente (favorendo una seconda opportunità).
5. Incoraggiare lo spirito imprenditoriale tra i giovani e le donne. Per quanto riguarda il sostegno e la promozione dello spirito imprenditoriale tra i giovani e le donne, è proseguito per tutto il 2024 con una nuova edizione dell'iFest (il concorso-sfida rivolto ai giovani tra i 15 e i 30 anni condotto congiuntamente dai dipartimenti di Impresa e Lavoro , Istruzione e Formazione Professionale, Cultura, Ricerca e Università, Agricoltura, Zootecnia, Pesca e Alimentazione) e diverse azioni attraverso la piattaforma Dona Emprèn.
6. Mantenere costantemente informato l’ecosistema. Dall'Area Imprenditorialità e Formazione sono state portate avanti diverse azioni volte a tenere costantemente informato l'ecosistema imprenditoriale del Paese. Così, quasi 5.900 persone ricevono ogni due settimane la Newsletter EmprènCat, che raccoglie notizie di interesse su premi, concorsi, eventi, formazione, settori emergenti, tecnologie esponenziali, digitalizzazione, idee innovative e dirompenti (tra gli altri). Allo stesso modo, quasi 20.000 persone si informano attraverso i profili @emprencat su Instagram, X e YouTube, aggiornati quotidianamente con informazioni di interesse per l'ecosistema imprenditoriale del Paese.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)
Le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono la spina dorsale dell'economia belga, rappresentando il 99% delle aziende del Paese, due terzi dei posti di lavoro e circa metà della prosperità economica nazionale. Dopo la pandemia di Covid-19, il Belgio ha registrato cambiamenti positivi, con una crescita significativa delle realtà economiche più diffuse del paese. Tuttavia, persistono le problematiche legate all'inflazione, alla crisi energetica e alle interruzioni delle catene di fornitura.
Secondo i dati del Servizio Pubblico Federale (FPS) Economia, il numero di PMI attive in Belgio ha continuato a crescere, superando 1,142 milioni alla fine del 2022, rispetto a 1,093 milioni nel 2021. Questo incremento di circa 48.745 PMI nel 2022 dimostra una resilienza notevole nonostante un aumento delle cessazioni (78.046 nel 2022) e un incremento del 42% delle bancarotte rispetto al 2021.
A parlarne è stato David Clarinval, Ministro per i lavoratori autonomi e le PMI, che ha sottolineato come questi dati riflettano sia l'impatto della crisi sanitaria sia la vitalità imprenditoriale del Belgio, con una crescita netta del 4,5%. I settori trainanti di questo dato sono state le attività scientifiche e tecniche specializzate, commercio e costruzioni che rappresentano quasi la metà delle PMI belghe.
Una presidenza al Consiglio per una direzione futura
Nel 2024, il focus sulle PMI è stato amplificato anche grazie alla presidenza belga del Consiglio dell'Unione Europea che ha dichiarato il proprio impegno verso le PMI attraverso politiche mirate e un'agenda ambiziosa. Tra le priorità principali vi sono state la revisione della Direttiva sui ritardi di pagamento, con l'obiettivo di creare uno standard europeo moderno che protegga meglio le PMI dai ritardi nei pagamenti. Un altro punto cruciale è stata la riduzione degli oneri amministrativi per le microimprese, mirando a semplificare le normative sull'insolvenza e a ridurre i costi di conformità.
L'accesso ai finanziamenti è un'altra priorità chiave, considerato che l’aumento dei tassi di interesse ha reso più difficile per le PMI ottenere supporto economico. Per questo motivo, a Marzo 2024 è stato organizzato un evento dedicato al tema "Accesso ai finanziamenti per le PMI: valutazioni e prospettive", per individuare carenze nei mercati finanziari e proporre soluzioni. Per una giornata, panelists si sono alternati sulle tematiche della liquidità, della sostenibilità e delle attività necessarie per rendere sempre più stabili economicamente realtà emergenti.
Infine, la presidenza belga ha puntato anche a modernizzare il quadro legale per la proprietà intellettuale e il finanziamento delle PMI. L'uso strategico della proprietà intellettuale potrebbe diventare un'importante leva finanziaria, specialmente nel contesto della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
In questo momento, il Belgio dimostra un forte impegno per sostenere le sue PMI in un contesto economico post-Covid. La crescita costante del numero di PMI, nonostante le difficoltà, sottolinea l'importanza di politiche economiche mirate, che devono essere supportate dai governi locali e dalle istituzioni europee.
(Fonti:
https://www.brusselstimes.com/887135/record-number-of-smes-in-belgium-number-of-jobs-rising
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)
La Commissione Europea ha iniziato la valutazione se il sostegno pubblico che la Polonia intende concedere alla centrale nucleare di Lubiatowo-Kopalino è coerente con le norme UE sugli aiuti di Stato. La Polonia pianifica di sostenere l'investimento attraverso un'iniezione di capitale pari a circa 14 miliardi di euro, che coprirà il 30% dei costi del progetto; garanzie statali che copriranno il 100% del debito contratto da PEJ (Polskie Elektrownie Jądrowe - Centrali nucleari polacche) per finanziare l'investimento; e il cosiddetto contratto per differenza, che garantirà la stabilità dei ricavi per l'intera durata operativa della centrale nucleare, stimata in 60 anni. Questo tipo di contratto è una forma di supporto che assicura l'acquisto dell'energia elettrica prodotta a un prezzo fisso durante il periodo di validità dell'accordo. "In questa fase, sulla base di una valutazione preliminare, la Commissione ritiene che il pacchetto di aiuti sia necessario e abbia un effetto di incentivazione poiché il beneficiario non avrebbe realizzato il progetto senza il sostegno pubblico. Tuttavia, in questa fase la Commissione dubita che la misura sia pienamente coerente con le norme UE sugli aiuti dei paesi", ha affermato la CE. La Commissione ritiene che, poiché esistono tre diverse misure di aiuto (capitale proprio, garanzie, contratto per differenza) che insieme riducono il rischio, sia importante garantire che alla fine non venga concesso un aiuto maggiore di quello strettamente necessario. La CE esaminerà anche il periodo di 60 anni dichiarato per la finalizzazione del progetto e se potessero esserci state altre aziende interessate a portare avanti il progetto, il che avrebbe potuto comportare un importo inferiore di aiuti. L’azienda scelta PEJ dispone già della decisione ambientale per la costruzione e l’esercizio della centrale nucleare con una capacità fino a 3750 MWe nella località di Lubiatowo-Kopalino, oltre alla decisione fondamentale rilasciata dal ministro del Clima. Inoltre, il governo ha inviato alla Commissione Europea una richiesta di notifica per gli aiuti di Stato, sotto forma di ricapitalizzazione della società per un importo di 60 miliardi di złoty e mediante un contratto per differenza. Sulla base delle lettere di intenti ricevute finora, sono state raccolte dichiarazioni di impegno finanziario per un importo complessivo equivalente a oltre 95 miliardi di złoty, provenienti da parte americana, canadese e francese. La centrale sarà realizzata con la tecnologia AP1000 di Westinghouse e sarà composta da tre reattori. Secondo l’aggiornamento in corso del Programma Polacco per l’Energia Nucleare (PPEJ), il primo cosiddetto "cemento nucleare" per il primo reattore sarà versato nel 2028, mentre la sua operatività commerciale inizierà nel 2036.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
“La società Farum (fabbrica di apparecchiature a raggi X e attrezzature mediche) di Varsavia ha aperto la procedura di liquidazione e attualmente vende solo ciò che è rimasto nei magazzini” informa il settimanale “Wprost”. È la più antica delle aziende di Varsavia. Per oltre 200 anni, ha prodotto attrezzature mediche. La società ha fornito attrezzature per cardiologia, anestesiologia e radiologia. Ha anche offerto prodotti come bombole di ossigeno. Oggi, funziona solo il servizio che si occupa delle attrezzature precedentemente vendute, ancora in funzione nelle strutture mediche. Non si sa esattamente cosa abbia costretto la Farum alla liquidazione della società. Secondo un ex dipendente le ragioni sono i costi di produzione elevati e la mancanza di eredi interessati a continuare l'attività. La situazione non è stata facilitata dagli elevati costi di manutenzione della società, compresi quelli relativi all'ottenimento dei documenti necessari, ad esempio per quanto riguarda la certificazione delle attrezzature. Da diversi anni, l'azienda ha gradualmente ridotto il personale e ha anche venduto la superficie precedentemente occupata. Sul suo sito web, c'è ancora un annuncio sulla vendita degli ultimi pezzi di merce dai magazzini. Alcuni anni fa, Farum era al primo posto nella lista delle più antiche aziende di Varsavia, preparata da due dipendenti dell'Università Kozminski. Da loro è stata riconosciuta come "un elemento inseparabile del patrimonio culturale e sociale di Varsavia". La società Farum nacque nel 1819, quando due uomini d'affari aprirono la prima fabbrica di strumenti chirurgici.
(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Negli ultimi anni, il mercato canadese delle bevande analcoliche ha registrato una crescita significativa, evolvendosi da una presenza limitata alle festività come il “Dry January” a un fenomeno di consumo diffuso tutto l’anno.
Il settore della produzione chimica rappresenta un pilastro strategico per l'economia dell'Ontario, integrando innovazione, sviluppo tecnologico e risposte alle esigenze emergenti di una società in evoluzione. Le informazioni riportare in allegato dimostrano come, pur incidendo in misura modesta sull'occupazione totale della provincia, il settore ha una rilevanza cruciale, generando un significativo contributo al PIL e rispondendo a una crescente domanda di prodotti essenziali, come quelli farmaceutici e sanitari.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
Il presidente dell'Associazione Venezuelana Esportatori (AVEX), Gustavo González Velutini, ha dichiarato che le esportazioni non petrolifere del Venezuela verso la Russia si basano su caffè, cacao, avocado e altri prodotti.
González Velutini ha dichiarato che il Venezuela ha fatto i suoi sforzi per provare ad aderire ai BRICS e ha sottolineato che il lavoro che stanno facendo ha determinato che ad oggi il Venezuela importa più prodotti dai BRICS di quanti ne esporta.
Tuttavia, ha commentato, il Venezuela esporta in 24 dei 27 paesi che compongono l'Unione Europea (UE): "questo è importante, il prodotto venezuelano ha qualità, consistenza, continua a mandare i suoi prodotti all'estero e i paesi continuano a comprare".
Il lancio di una piattaforma digitale di finanziamento agricolo è previsto per marzo 2025, ha annunciato il presidente dell'Associazione venezuelana di agrotecnologia (AVAT), José Augusto Linárez.
“Si tratta di un sistema di credito, unico in Venezuela, attraverso il quale i produttori potranno vendere i loro raccolti, acquistare attrezzi, sementi e mezzi di produzione e ottenere servizi agricoli in cinquemila agro-negozi in tutto il Paese”.
All'evento hanno partecipato Celso Fantinel, presidente della Confederazione delle Associazioni dei Produttori Agricoli (Fedeagro), e Saúl Elías López, presidente della Società Venezuelana degli Agronomi, i principali alleati dell'AVAT, che cerca di migliorare la produzione alimentare.
"Agroo.com.ve è una piattaforma globale specializzata che collega tutti gli attori della catena del valore agricola e facilita le transazioni dirette, ottimizza le operazioni e riduce i costi." "In un anno ha permesso a 2.100 utenti di fatturare, acquistare e fare inventario", ha affermato Linárez.
Finanziamento agricolo
Linárez ha spiegato che la piattaforma digitale di finanziamento agricolo non ha ancora un nome, ma ha detto che sarà operativa entro marzo 2025.
Ha indicato che questo strumento sarà disponibile per 350.000 produttori agricoli a conduzione familiare e si prevede che avrà un impatto, in un primo anticipo promozionale, su 30.000 lavoratori agricoli.
Ha spiegato che i produttori familiari potranno rivolgersi a una rete di negozi agricoli con un algoritmo totalmente nuovo e, come indica il nome, si tratta di un insieme di istruzioni ordinate e finite che consentono di risolvere un problema.
Ha indicato che lo strumento digitale funzionerà come altri sistemi che permettono di acquistare a credito, ma in questo caso è unico per il settore agricolo e rivitalizzerà la produzione alimentare del Paese.
La presidente dell'Associazione venezuelana delle agenzie di viaggio e turismo (Avavit), Vicky Herrera de Díaz, ha dichiarato che l'anno 2024 “è stato piuttosto atipico, piuttosto controverso, piuttosto impattato dalle diverse situazioni che abbiamo vissuto, come i problemi di connettività, elettricità e servizi pubblici”.
In questo senso, ha detto che spera di poter “concepire una stagione natalizia interessante per i nostri turisti e per il nostro settore”.
Ha sottolineato che si sta cercando di riprendere la commercializzazione di diverse destinazioni, con l'obiettivo di “poter avere una stagione natalizia con una grande mobilitazione”.
Herrera de Díaz ha aggiunto che si spera di poter chiudere l'anno 2024 “con una stagione adeguata, che ci permetta di concludere questo anno con soddisfazione e di iniziare il 2025 con l'obiettivo che molte cose vadano molto meglio e che si possa riprendere la connettività che avevamo e andare avanti con i progetti che abbiamo dal punto di vista turistico”.
La presidente di Avavit ha dichiarato di sperare di avere “un marketing adeguato alla stagione” per le vacanze di Natale e Capodanno sull'isola di Margarita, a Nueva Esparta.
Ha inoltre sottolineato che quest'anno il turismo locale è stato importante nel Paese: “I venezuelani hanno cercato la possibilità di fare le loro vacanze in luoghi vicini”.
Il presidente dell'Associazione nazionale supermercati e self-service (ANSA), Italo Atencio, prevede una crescita del settore fino al 72% entro il 2025.
Nel 2024, il sindacato conta 224 aziende e 80 catene di supermercati affiliate, ha affermato Atencio, precisando che si tratta di un settore che genera circa 120.000 posti di lavoro diretti.
In questo senso, ha affermato che questo settore è quello che contribuisce maggiormente al prodotto interno lordo (PIL) del paese e che ciò genera "un forte impatto sulla creazione di posti di lavoro".
Tuttavia, ha affermato che le sfide che gli imprenditori devono affrontare sono legate al flusso di cassa e alla redditività.
Il leader ha precisato che gli Stati con i maggiori investimenti sono Lara e Carabobo. Allo stesso modo, ha osservato che fino al 31 ottobre "54 supermercati avevano aperto o cambiato il loro modello di business, rispetto ai 38 dell'anno scorso".
Atenció ha indicato che il "compito" per il 2025 sarà "approfondire l'esperienza di acquisto e il modo in cui i modelli di business vengono digitalizzati", indica una nota di VTV.
Il governo venezuelano sta promuovendo pratiche agricole sostenibili tra le comunità indigene del Paese, a seguito di un incontro in un villaggio indigeno nello stato nord-orientale di Anzoátegui, ha riferito il Ministero della Scienza e della Tecnologia.
Il portafoglio dello Stato ha indicato, in un comunicato stampa, che gli ingegneri della Fondazione per lo sviluppo della scienza e della tecnologia (Fundacite) hanno condiviso le conoscenze sull'"agricoltura biologica e rigenerativa", al fine di "preservare l'ambiente e garantire la sicurezza alimentare nella località .
Il ministro ha spiegato che è stato concordato un piano di formazione sulla produzione di fertilizzanti organici, sulla gestione globale dei parassiti e delle malattie, nonché sulla conservazione del suolo.
(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)