Mercoledì 30 Aprile 2025
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Il governo ha deciso di raddoppiare i finanziamenti per le PMI, in modo che le aziende più piccole possano trasformarsi e crescere. Lo farà attraverso due meccanismi: trasferimenti e prestiti agevolati.
Il Presidente Pedro Sánchez ha annunciato oggi due voci di 4,5 miliardi di sovvenzioni e quasi 50 miliardi di prestiti destinati esclusivamente alle aziende con un massimo di 249 lavoratori, dove lavora il 60% dei lavoratori dipendenti in Spagna. Entrambe le sovvenzioni provengono dal Piano di ripresa.
L'attuazione degli oltre 54.000 milioni di finanziamenti alle PMI si articolerà attraverso diversi meccanismi. Gli inviti a presentare proposte sono ora aperti. Secondo fonti governative, Red.es distribuirà 1,38 miliardi di sovvenzioni. Le varie Perte, da parte loro, riceveranno altri 3 miliardi di sovvenzioni. 630 milioni andranno alle garanzie CERSA. Altri 2,4 miliardi andranno al Social Impact Fund e al Cofides Co-investment Fund. L'ICO disporrà di oltre 30 miliardi di prestiti per le linee ICO Green e ICO Business and Entrepreneur.
L'annuncio del Primo Ministro è stato fatto in occasione di un evento sull'impatto del Piano di ripresa sulle PMI spagnole, tenutosi presso la Escuela de la Organización Industrial (EOI) di Madrid. È stata la prima volta che un capo di governo ha visitato questo centro aziendale, situato a pochi metri dal Palazzo della Moncloa, che lavora con 13.000 PMI ogni anno.
Le piccole e medie imprese sono state finora le principali beneficiarie del piano di ripresa nazionale.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)
Ora il Paese è a un passo del cosiddetto investment grade, un certificato di buon pagatore concesso dalle agenzie, che garantisce agli investitori un minor rischio di default.
Di André Catto, g1 - 02/10/2024
Martedì (1°), l’agenzia di rating del rischio Moody’s ha alzato il rating del credito del Brasile da Ba2 a Ba1, con outlook positivo. Ora il Paese è a un passo del cosiddetto investment grade, un certificato di buon pagatore concesso dalle agenzie, che garantisce agli investitori un minor rischio di default.
La nuova classificazione indica ancora un “grado speculativo” che, secondo le agenzie di rischio, indica che il Brasile è meno vulnerabile al rischio a breve termine, ma continua ad affrontare l’incertezza in relazione alle condizioni finanziarie ed economiche avverse.
In altre parole, il Brasile non ha il cosiddetto “certificato del buon pagatore”, una classificazione che segnala un minor rischio di default per chi investe in titoli del Tesoro Nazionale.
A maggio Moody’s aveva annunciato il mantenimento del rating creditizio del Brasile al livello Ba2 e il cambiamento della prospettiva di valutazione da “stabile” a “positivo”, segnalando un possibile miglioramento del rating in futuro.
Fitch Ratings e Standard & Poor's (S&P) mantengono ancora il rating del Brasile con un rating creditizio BB, con un outlook “stabile”, che colloca il Paese in un grado speculativo, ma a due passi dall’investment grade.
Cosa ha detto Moody’s
Secondo l’agenzia, l’aumento del rating brasiliano riflette il significativo miglioramento del credito del Paese, inclusa una crescita più robusta del Prodotto Interno Lordo (PIL) e una storia crescente di riforme economiche e fiscali.
Il cambiamento, dice Moody’s, avviene nonostante il quadro fiscale del Brasile abbia ancora “moderata credibilità”, come si evince dal “costo relativamente alto del debito pubblico”.
“Al contrario, una crescita più robusta e una politica fiscale con una coerente aderenza al quadro fiscale consentiranno al peso del debito di stabilizzarsi nel medio termine, anche se a livelli relativamente elevati”, ha affermato l’agenzia.
Secondo Moody’s, la decisione di mantenere le prospettive positive riflette la possibilità che la crescita economica e il rispetto del quadro fiscale contribuiranno a ridurre l’incertezza sulla traiettoria del debito brasiliano.
Per spiegare l’aumento del rating sovrano del Brasile, l’agenzia ha riferito di aver rivisto la previsione di crescita del PIL del Paese al 2,5%.
Ha anche iniziato a prevedere, nel medio termine, una crescita “molto più solida” rispetto agli anni precedenti la pandemia, “risultante, in parte, dalle riforme strutturali attuate nel corso delle amministrazioni successive”.
“Nei prossimi anni prevediamo che la crescita continuerà ad essere generalizzata, con la domanda interna guidata da un mercato del lavoro relativamente forte – rispetto al passato del Brasile – e salari reali più alti”, ha continuato.
Nel documento, Moody’s ha inoltre indicato come progressi “nei successivi governi”:
La riforma fiscale, a sua volta, è stata definita “una notevole riforma strutturale che migliorerà il contesto imprenditoriale e l’allocazione delle risorse, contribuendo al potenziale di crescita a lungo termine”.
Infine, per quanto riguarda i conti pubblici, Moody’s ha dichiarato di aspettarsi un graduale miglioramento dei risultati primari del governo, in linea con gli obiettivi fiscali per il prossimo triennio.
In una dichiarazione pubblicata dopo la decisione dell’agenzia, il Ministero delle Finanze ha affermato che “mantiene il suo impegno per il miglioramento continuo dei risultati fiscali, compiendo sforzi per aumentare le entrate e contenere le spese”.
“Oltre a stabilizzare il rapporto debito/PIL, un saldo fiscale più solido contribuirà a ridurre i tassi di interesse e a migliorare le condizioni del credito, creando un ambiente favorevole per l’espansione degli investimenti pubblici e privati”, ha affermato il Ministero.
Fonte: g1 | Economia
(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
A settembre l'inflazione in Polonia ammontava il 4,9%. Nella maggioranza dei paesi europei, l’inflazione ha cominciato a diminuire mentre in Polonia è aumentato dal 4,3% al 4,9%. Questo è il peggiore risultato da dicembre 2023. La più grande diminuzione dell’inflazione si è registrata in Spagna (il 0,8%), Francia e Islanda (il 0,6%) ed in Austria (il 0,5%). Oltre alla Polonia solo Portogallo e Belgio hanno notato l’aumento dell’inflazione. In generale a settembre l’inflazione nell’area dell’euro è diminuita del 0,4%. Secondo gli analisti di Ebury questa diminuzione significa che i tassi di interesse della Banca centrale europea molto probabilmente diminuiranno del 0,25%.
Da molti mesi gli economisti segnalano la difficoltà del settore più importante dell’economia polacca: l'industria. Tuttavia, le previsioni non si sono avverate, perché l'indice PMI per l'industria nazionale è aumentato in modo significativo. Questo indice misura le opinioni dei responsabili degli acquisti di 200 aziende di produzione operanti in Polonia. Gli analisti si aspettavano che il risultato di settembre sarebbe sceso più che in agosto, prospettavano un risultato di 46,5 punti, invece è aumentato a 48,6 punti. Il punto di equilibrio è considerato pari a 50 punti. Secondo un rapporto della società responsabile della preparazione dell’indice PMI, S&P Global Market Intelligence, il valore di settembre è il più alto da novembre 2023. Il risultato del PMI polacco è aumentato a settembre per il terzo mese consecutivo, il che significa che l'industria nel paese sta diminuendo a un ritmo più lento rispetto ad agosto. Trevor Balchin, direttore economico di S&P Global Market Intelligence, aggiunge che la differenza tra i dati per la Polonia e i dati flash per la zona euro è aumentata a 3,8 punti, il che significa che la situazione in Polonia è diventata indipendente dalla cattiva situazione economica nella zona euro. Gli analisti della PKO BP hanno anche notato che lo studio non ha riportato alcun impatto negativo dell’alluvione sul settore produttivo. Hanno inoltre attirato l'attenzione sulla diminuzione della correlazione tra l'indice PMI in Polonia e quello in Germania, che potrebbe significare una crescente diversificazione delle esportazioni nazionali. Si tratta di una notizia positiva se si considerano i gravi problemi dell'industria di trasformazione tedesca. Nonostante i risultati inaspettatamente buoni, gli economisti notano che non si tratta di un successo completo. A settembre l'afflusso di nuovi ordini è nuovamente diminuito, ma al ritmo più lento da novembre. La situazione è simile con la riduzione della produzione che è diminuita ad un ritmo più lento, questa volta da aprile. Nel rapporto, gli analisti affermano anche che si è verificato uno squilibrio nei pensionamenti e nelle riduzioni del personale temporaneo perché i nuovi lavoratori hanno rapidamente colmato le carenze di personale. A causa delle prossime festività natalizie, i produttori prevedono un aumento della domanda di prodotti finiti, aumentando le loro scorte per il secondo mese consecutivo. Allo stesso tempo, i prezzi di questi prodotti sono diminuiti per la 17^ volta in 18 mesi. Tuttavia, i salari reali nell’economia sono aumentati. I risultati molto peggiori della Polonia nel rapporto li hanno avuti la Germania, il cui PMI è sceso a 40,6 punti, e la Francia, che ha segnato 44,6 punti. Un indice più alto ha avuto la Spagna, con il PMI di 53 punti.
Il previsto debutto del Gruppo Żabka (catena di piccoli negozi) alla Borsa di Varsavia avverrà intorno al 17 ottobre. La società intende raccogliere dal mercato fino a 6,45 miliardi di złoty, ma sarà venduto solo il 30% delle azioni emesse. L'offerta pubblica del Gruppo Żabka comprende fino a 300 milioni di azioni. Il prezzo massimo delle azioni nell'offerta è di 21,5 złoty. L'intera società, secondo il prezzo massimo, vale 21,5 miliardi di złoty. L'offerta di Żabka dovrebbe essere la più grande IPO in Polonia dopo l'offerta record di 2,8 miliardi di dollari dell'operatore di e-commerce Allegro.eu nel 2020. I ricavi del Gruppo Żabka nei primi sei mesi del 2024 sono stati pari a 11,15 miliardi di złoty, con un aumento di 1,97 miliardi di złoty (+21,5%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Come detto, Żabka non ha finora distribuito dividendi. Il gruppo prevede che entro il 2028 la sua rete di punti vendita in Polonia comprenderà circa 14.500 negozi, il che significa l'apertura di circa 4.500 nuovi negozi in Polonia tra il 2024 e il 2028.
Santander Bank Polska ha firmato un contratto di locazione per 19 piani del grattacielo The Bridge, costruito da Ghelamco nel centro direzionale di Varsavia. Questa è la più grande transazione sul mercato degli uffici polacco dal 2022, che comprende circa 24.500 metri quadrati di superficie e una terrazza privata al 40° piano. La banca trasferirà la sua sede nel nuovo edificio il prossimo anno e nell'edificio adiacente Bellona verrà creata una filiale moderna della banca. Jarosław Zagórski, direttore generale di Ghelamco Poland, ha sottolineato che Santander affitta metà del grattacielo, il che dimostra l'elevata domanda di uffici di altissima qualità. Il Direttore di Santander Bank Polska Paweł Dziedzina ha dichiarato che il trasferimento fa parte della strategia della banca, che pone l'accento sull'esperienza dei clienti e dei dipendenti, nonché sulle soluzioni ESG a lungo termine e sulle tecnologie moderne che migliorano l'efficienza energetica.
(Polonia Oggi, Gazzetta Italia)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il governo brasiliano ha accolto con satisfazione le recenti approvazioni sanitarie per l’apertura dei mercati in sei paesi
Di Diplomacia Business - 1 ottobre 2024
Il Perù ha autorizzato l’importazione di yerba mate, il Regno Unito e il Messico hanno autorizzato l’importazione di yerba mate trasformata, aumentando la presenza di questo prodotto sul mercato internazionale e consolidando il Brasile come importante fornitore globale di questa “commodity”.
La crusca di manioca brasiliana è stata autorizzata all’esportazione in Australia, Perù, Regno Unito, Angola, Messico e Corea del Sud, ampliando così la portata di questo prodotto in altri mercati.
È stata approvata l’esportazione della polpa di agrumi disidratata in Australia, Messico, Regno Unito, Angola e Corea del Sud, consolidando la leadership brasiliana nel settore degli agrumi.
È stata ottenuta l’autorizzazione all'esportazione di fieno (“alfalfa hay” e “timothy hay”) verso Perù, Angola e Corea del Sud, oltre al fieno trasformato verso il Regno Unito. Ciò crea nuove opportunità nel settore dell’alimentazione animale e diversifica le possibili destinazioni di esportazione.
Inoltre, in Perù è stato aperto il mercato dei fiori di chiodi di garofano essiccati e della fibra di cocco, ampliando la varietà di prodotti agricoli che possono essere esportati in questo mercato.
Con queste venti nuove autorizzazioni, l’agroindustria brasiliana raggiunge la 158esima apertura di mercato nel 2024, per un totale di 236 nuove opportunità dall’inizio del 2023, consolidando il ruolo di leader del Brasile nel commercio agricolo internazionale.
Questi risultati sono il frutto di un lavoro congiunto tra il Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento (Mapa) e il Ministero degli Affari Esteri (MRE).
Fonte: Ministero dell'Agricoltura e dell'Allevamento | Diplomacia Business
L’aumento di competitività dovrebbe aggiungere 130 miliardi di dollari al PIL entro il 2040
di Wellton Máximo - Giornalista presso Agência Brasil - Pubblicato il 30/09/2024
Prevista per il 1° ottobre, la semplificazione delle importazioni fornita dalla migrazione delle operazioni al Portale Unico del Commercio Estero garantirà alle aziende un risparmio di 40 miliardi di R$ all’anno. L’informazione è stata diffusa il 30 settembre dal Segretario del Commercio Estero del Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi (MDIC), Tatiana Prazeres.
Il ministero calcola che il guadagno in competitività e la riduzione della burocrazia dovrebbero aggiungere 130 miliardi di dollari all’economia brasiliana entro il 2040. Il Portale Unico sostituisce Siscomex, un sistema brasiliano di registrazione del commercio estero in funzione dal 1993.
Inaugurata nel 2014, la piattaforma riduce i requisiti documentali, esegue simultaneamente processi eseguiti in sequenza e consente il rilascio di licenze flessibili (in cui diverse operazioni commerciali sono autorizzate in base al volume di carico o per periodi fissi).
Con il portale, invece di compilare più documenti, l’azienda compilerà la Dichiarazione Unica di Importazione (Duimp).
Nel caso delle esportazioni, la migrazione al portale con dichiarazione unificata è iniziata nel 2017 e si è conclusa nel 2018, riducendo i tempi medi di svincolo delle merci da 13 a 4,8 giorni. Per quanto riguarda le importazioni, il progetto pilota Duimp è iniziato nel 2018. Da allora, il tempo medio di rilascio delle merci in arrivo nel Paese è sceso da 17 a nove giorni.
“Il costo giornaliero delle merci fermate equivale allo 0,8% del suo valore. Sulla base delle importazioni per 242 miliardi di dollari lo scorso anno e della riduzione delle operazioni in quattro giorni [da nove a cinque giorni], calcoliamo un guadagno di circa 40 miliardi di R$ per le società del commercio estero [circa 8 miliardi di dollari]”, ha spiegato Tatiana Prazeres.
Fasi
La migrazione delle importazioni al Portale Unico ha iniziato il 1° ottobre e durerà fino alla fine del 2025. Da ottobre a dicembre di quest’anno la Duimp sarà obbligatoria per le importazioni marittime. Da gennaio a luglio 2025, per le merci in arrivo in aereo. Da luglio a dicembre del prossimo anno, per le importazioni attraverso le frontiere terrestri e attraverso la Zona di Libero Scambio di Manaus.
Secondo il MDIC, il Portale Unico del Commercio Estero ha ridotto il numero di documenti emessi ogni anno da 871mila a 135mila. La dichiarazione unica prevede la compilazione di 38 campi, contro i 98 campi della precedente dichiarazione tramite Siscomex.
“Siscomex è diventato importante negli anni ’90, quando ha sostituito i documenti cartacei con quelli digitali. Il Portale Unico è un’evoluzione che riduce il numero di documenti, digitalizza il servizio e consente l’ispezione congiunta [delle merci] tra l’Agenzia delle Entrate del Brasile e altri organismi”, ha affermato il segretario speciale dell'Agenzia delle Entrate del Brasile, Robinson Barreirinhas.
Fonte: Agência do Brasil
Solo nel mese di agosto, i visitatori hanno versato più di 3 miliardi di R$
Agência Brasil – Pubblicata il 26/09/2024
I turisti stranieri hanno generato più di 26 miliardi di R$ in Brasile, da gennaio ad agosto di quest’anno. Il valore è il più alto degli ultimi 29 anni per il periodo ed è superiore di circa il 10% rispetto a quello registrato nei primi otto mesi del 2023. Solo nel mese di agosto, visitatori provenienti da altri paesi hanno iniettato in Brasile più di 3 miliardi di R$. I dati sono stati rilasciati il 25 settembre dalla Banca Centrale.
Nei primi otto mesi dell’anno, il Brasile ha accolto più di 4,45 milioni di turisti internazionali, in aumento del 10,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 e dell’1% in più rispetto a quello registrato da gennaio ad agosto 2019 (43,3mila arrivi in più), anche prima della pandemia covid-19.
Solo nel mese di agosto di quest’anno, 417.900 viaggiatori internazionali hanno visitato le città brasiliane, un numero in aumento del 14,5% rispetto allo stesso mese del 2023.
Il ministro del Turismo, Celso Sabino, afferma che il governo vuole attirare più visitatori internazionali, lavorando sulla connettività aerea ma anche sulle infrastrutture turistiche delle destinazioni. “La crescita di questo valore è dovuta anche al rafforzamento delle azioni di promozione internazionale. Lavoriamo per mostrare sempre di più al mondo che il Brasile è un Paese sicuro che riunisce in un unico luogo bellezze naturali, cultura e gastronomia”, ha affermato in un comunicato.
L’obiettivo del governo federale, attraverso il Piano Nazionale del Turismo (PNT) 2024-2027, è quello di rendere il Brasile il più grande destinatario di turisti in Sud America entro il 2027. Il documento definisce l’obiettivo di raggiungere 8,1 milioni di visitatori internazionali all’anno nelle città brasiliane e generare Ricavi per 8,1 miliardi di dollari nel periodo.
Fonte: Agência Brasil
(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Gli ultimi dati dell'Ufficio Centrale di Statistica (GUS) confermano che l'inflazione in Polonia è in aumento e ha superato l'intervallo accettabile. L'inflazione a settembre è salita al 4,9% anno su anno dal 4,3% di agosto. A marzo era ancora al 2%. La lettura di settembre è la più alta da quando è stata registrata l’inflazione di dicembre 2023 (6%), e si è rivelata leggermente superiore alle aspettative degli economisti: la maggior parte delle previsioni era nell'intervallo 4,8-5,0%. I prezzi di cibo e bevande analcoliche sono aumentati del 4,7% anno su anno e i vettori energetici dell'11,4%. I carburanti per il trasporto privato sono diminuiti del 2% nel corso dell'anno. Su base mensile, i prezzi medi dei beni di consumo e dei servizi sono aumentati solo dello 0,1%, il che è una buona notizia, a dimostrazione del fatto che crescita attuale dei prezzi non è preoccupante e che l'accelerazione su base annua è in gran parte attribuibile a effetti statistici. "L'aumento del tasso di inflazione annuale CPI (Consumer Price Index) è in gran parte il risultato di una base di riferimento bassa rispetto a un anno fa, quando i prezzi di carburanti, vettori energetici e cibo sono scesi in modo significativo sull'onda della diminuzione degli effetti negativi degli shock sui mercati delle materie prime", affermano gli economisti della Banca Millennium. I dati sull'inflazione di fondo per settembre saranno pubblicati il 16 ottobre.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero delle Finanze, la banca PKO BP si è classificata al primo posto nell'elenco dei maggiori contribuenti dell'imposta sul reddito delle società (CIT) secondo i dati del 2023. Tra i dieci maggiori contribuenti CIT, ben sette sono rappresentanti dell'industria finanziaria. Si può dire che la Polonia è un paese di banche e che queste sono quelle che crescono più rapidamente, poiché hanno i profitti più alti e pagano tasse elevate. Tuttavia, questa non è una notizia positiva per l'economia polacca, in quanto alti profitti bancari significano minori profitti per l'“economia reale”, che sostiene costi per consentire a banche e assicurazioni di guadagnare. Gli aumenti più elevati nei pagamenti di CIT sono stati registrati da: PKO BP (+646 milioni złotych su base annua), Santander BP (+596 milioni złotych) e Bank Millennium (+373 milioni złotych).
Nel secondo trimestre del 2024, il debito estero della Polonia è aumentato a 406,44 miliardi di euro dai 400,38 miliardi di euro del primo trimestre, secondo la Banca Nazionale Polacca (NBP). L'aumento del debito è osservato non solo in termini assoluti, ma anche in relazione al PIL. Il settore governativo ha registrato un aumento del debito a 117,69 miliardi di euro, mentre il debito degli altri settori è aumentato a 83,18 miliardi di euro. Espresso in dollari, il debito estero ammonta a 434,77 miliardi di USD. Il debito estero comprende diverse forme di obbligazioni verso i creditori stranieri, come conti correnti, depositi, titoli di debito e prestiti. È un indicatore importante per la valutazione della solvibilità creditizia di un paese da parte delle agenzie di rating internazionali. Il Ministero delle Finanze ha comunicato che la quota degli investitori stranieri nelle obbligazioni polacche è diminuita in agosto di 2,0 miliardi di zloty a 143,8 miliardi di zloty. Il debito nei Titoli di Stato Nazionali (SPW) è aumentato di 17,5 miliardi di zloty, raggiungendo 1.092,9 miliardi di zloty. Questo aumento è dovuto all'incremento del debito verso le banche nazionali e gli investitori non bancari nazionali, nonché alla diminuzione del debito verso i non residenti. Il governo emette titoli di stato, acquistati da investitori nazionali e stranieri e da banche nazionali, per finanziare il debito pubblico.
La Polonia è entrata in un periodo di crisi demografica, che potrebbe essere una tendenza a lungo termine. Il numero di nascite è diminuito ed è il più basso dell'intero dopoguerra. I fattori che determinano i cambiamenti nel numero e nella struttura della popolazione polacca includono le nascite, la mortalità, l'aspettativa di vita, l'inizio e la fine dei matrimoni e le migrazioni. Secondo l'Ufficio centrale di statistica (GUS), lo stato di calo delle nascite dura da quasi 30 anni, dal 1990. La persistenza di una bassa fertilità per un lungo periodo di tempo rischia di far entrare nella cosiddetta trappola della bassa fertilità, dalla quale è molto difficile uscire. L'età media delle donne che partoriranno nel 2023 è di 31 anni. Al contrario, il numero di nascite di bambini da donne straniere in Polonia è in aumento. Nel 2023, il numero di nascite da donne straniere in Polonia rappresenterà il 6,7% di tutte le nascite. I risultati delle previsioni indicano che entro il 2060 la popolazione polacca diminuirà di 6,7 milioni di persone (rispetto al 2023).
(Polonia Oggi, Gazzetta Italia)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Danimarca è riconosciuta a livello internazionale per il suo impegno verso la sostenibilità attraverso soluzioni sempre più innovative. Ciononostante, quando si parla di tasso di riciclo e produzione di rifiuti, il Paese ha ancora spazio di miglioramento, complice la diffusa ricchezza dei suoi cittadini. Del resto, si sa, più soldi hai, più cose compri; e più cose compri, più la tua pattumiera diventa milionaria!
Ad ogni modo, la crescente sensibilizzazione dei danesi sull'importanza del riciclo è indubbia e si estende ad un ampio ventaglio di comportamenti eco-sostenibili, come l’utilizzo dei centri di riciclaggio e il mercato dell’usato.
I centri di riciclo e il ruolo di ARC
A Copenaghen, i centri per il riciclo (nærgenbrugsstationer) sono dei veri e propri punti di raccolta di rifiuti domestici differenziati che includono aree di scambio dove è possibile donare o prendere oggetti ancora utilizzabili, promuovendo il riuso all'interno della comunità. In questi centri, il waste management diventa intuitivo e user-friendly. La cultura del dono e della fiducia – radicata nella cultura danese – guida e rende possibili scambi liberi e gratuiti di oggetti pronti a ricevere nuova vita. ARC (Amager Resource Center) è un’azienda pubblica di gestione di rifiuti che non solo sovrintende il pionieristico termovalorizzatore di Copenaghen ma opera nelle cinque municipalità di Dragør, Frederiksberg, Hvidovre, Copenhagen e Tårnby tramite nove centri di riciclo a disposizione della comunità, nel tentativo di promuovere uno smaltimento efficace, consapevole e trasformativo dei rifiuti – a favore del clima e dell’ambiente.
Second-hand in Danimarca
La crescente cultura del riutilizzo, alimentata dal pragmatismo danese e dall’attenzione alla sostenibilità, fa del second-hand un modello mainstream di scambio di beni e uno stile di vita che in Danimarca non ha nulla a che fare con scelte di necessità o di povertà, come accade spesso altrove.
Mercati dell’usato, gruppi sui social media e piattaforme online come DBA.dk giocano un ruolo cruciale in questa economia circolare, specialmente nel settore tessile. Alcuni negozi di abbigliamento, flea markets e fiere del second-hand sono ormai delle istituzioni, soprattutto a Copenaghen, radicate in un’estetica hip che riunisce tutti coloro che ne condividono immaginari e valori green.
Il Deposit Return Scheme Danese
Il second-hand market e il crescente utilizzo dei centri di riciclaggio sono segnali di una società che sta gradualmente abbracciando, sotto un numero crescente di aspetti, la transizione verso un’economia circolare. Questo cambiamento culturale si riflette anche nel supporto delle istituzioni, che incoraggiano pratiche più sostenibili e promuovono politiche a lungo termine per ridurre i rifiuti.
Esemplare in tal senso è il Deposit Return Scheme (DRS) introdotto nel 2001 dal Decreto Legislativo sul deposito per gli imballaggi di bevande. Si tratta di un sistema di deposito con cauzione dove il consumatore paga un sovrapprezzo sulle bevande il cui importo può venire recuperato inserendo gli imballaggi in un apposito raccoglitore automatizzato, che rilascia un ticket da incassare o accrediti su un’app. Ad oggi, è uno dei sistemi di raccolta più efficienti al mondo per gli imballaggi delle bevande – con un tasso di raccolta stabile intorno all'89%.
Verso la leadership europea
Il crescente interesse dei danesi per il riuso insieme al successo del mercato second hand, rappresenta un modello virtuoso che potrebbe ispirare altri Paesi europei. Tuttavia, nonostante gli sforzi della Danimarca, il Paese non è ancora tra i leader in Europa per tasso di riciclo. Paesi come l’Italia, con un impressionante 83% di rifiuti riciclati, sono, per ora, i promotori del riciclo.
In questo contesto, l’Italia potrebbe fungere da guida per la Danimarca e altre nazioni che vogliono migliorare le loro performance di riutilizzo. Grazie alla sua esperienza e alle sue infrastrutture avanzate, l’Italia è in una posizione ideale per condividere il proprio know-how con imprese danesi desiderose di migliorare i propri sistemi di gestione dei rifiuti. Questa collaborazione potrebbe rappresentare un passo importante verso un futuro più sostenibile per tutta l’Europa, dove l’economia circolare acquista un ruolo sempre più centrale.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Secondo uno studio condotto dalla società internazionale SD Worx, quasi il 51% dei polacchi ammette di essere soddisfatto del proprio stipendio attuale e solo il 17,5% dichiara una forte insoddisfazione. La Polonia è unica in questo senso su scala europea. Lo studio è stato condotto su un gruppo di 18000 dipendenti provenienti da 18 paesi europei. Gli ultimi dati mostrano che lo stipendio medio in Polonia è leggermente superiore a 6500 zloty lordi. Per gli uomini è 6770 zloty lordi e per le donne 6350 zloty lordi. Analizzando più in dettaglio, sappiamo che il 10% dei polacchi guadagna 4242 zloty o meno, il 20% fino a 4512,10 zloty e il 70% fino a 7563,29 zloty lordi al mese. Supponiamo che solo i percettori di reddito più alto siano soddisfatti del loro stipendio, ovvero il gruppo del 51% dei polacchi con lo stipendio più alto. Ciò porta alla conclusione che un importo pari allo stipendio medio deve essere soddisfacente almeno per alcune persone. Allo stesso tempo, lo studio SD Worx mostra che lo stipendio è la cosa più importante per i polacchi (e anche per gli europei) quando scelgono un datore di lavoro specifico. Lo stipendio è un criterio chiave per il 60% degli intervistati. La sicurezza del lavoro e la stabilità finanziaria sono al secondo posto per gli europei (42%), e subito dietro ci sono un buon clima lavorativo e relazioni con i colleghi (41%).
Il governo ha approvato emendamenti al bilancio per il 2025, con l'obiettivo di supportare le vittime delle alluvioni e la ricostruzione delle aree danneggiate dalle inondazioni. Le entrate del bilancio ammonteranno a 632,85 miliardi di zloty, mentre le spese rimarranno a 921,62 miliardi di zloty, con un deficit di 288,77 miliardi di zloty. Sono stati stanziati fondi significativi per la prevenzione e la gestione delle calamità naturali (3,191 miliardi di zloty), incrementata la riserva per l'edilizia di 421 milioni di zloty e garantiti ulteriori fondi per l'edilizia abitativa (4,7 miliardi di zloty). Fondi record sono stati destinati alla sanità (221,7 miliardi di zloty) e alla difesa nazionale (186,6 miliardi di zloty). Al contempo, sono state ridotte altre riserve, tra cui quelle per gli obblighi del Tesoro dello Stato e la riserva generale. Le modifiche al piano delle entrate per il 2025 derivano anche dal regolamento del Ministro delle Finanze del 19 settembre 2024, che ha prorogato i termini di pagamento degli acconti su alcune tasse per il 2025 per i soggetti colpiti dalle alluvioni. Le inondazioni che hanno colpito le regioni meridionali e sud-occidentali della Polonia hanno causato molti danni e perdite. In queste circostanze, aiutare le vittime è una priorità urgente.
Amazon ha pubblicato l'ultima ricerca, da cui emerge che le aziende polacche si concentrano sempre più sulle esportazioni nelle loro vendite online. L’anno scorso, oltre il 90% delle piccole e medie imprese polacche che vendevano su Amazon hanno deciso di puntare sui mercati esteri. Si tratta di un aumento di 15 punti percentuali rispetto al 2022. La maggior parte dei prodotti sono stati venduti nelle categorie casa e cucina, bellezza e abbigliamento. Circa il 70% dei venditori esportava prodotti verso i paesi dell'Unione Europea (le direzioni di trasporto più popolari erano Germania, Francia e Italia) e oltre il 55% al di fuori dell'UE, preferibilmente negli Stati Uniti. Il valore totale delle vendite all'estero delle aziende polacche ha superato i 4,7 miliardi di PLN (oltre un miliardo di euro). L'aumento della popolarità delle vendite transfrontaliere è stato notato, tra gli altri, da Katarzyna Ciechanowska-Ciosk, country leader di Amazon in Polonia, e Daniel Blumczyński, membro del consiglio di amministrazione di PayU. Secondo loro, i venditori polacchi di e-commerce sono sempre più disposti a testare nuove possibilità e sono interessati a vendere su mercati parzialmente simili alla Polonia, come la Repubblica Ceca, la Slovacchia o la Romania.
Il Consiglio di Politica Monetaria (RPP) ha presentato i principali assunti della politica monetaria per il 2025, prevedendo un aumento dell'inflazione e della dinamica economica. Le previsioni indicano che l'inflazione, dopo un aumento temporaneo nella seconda metà del 2024 e all'inizio del 2025, inizierà a diminuire verso l'obiettivo di inflazione della NBP, fissato al 2,5% +/- 1 punto percentuale. Ad agosto, l'inflazione è stata del 4,3% anno su anno. Il presidente della Banca Centrale della Polonia (NBP), Adam Glapiński, prevede che l'inflazione inizierà a diminuire dalla metà del 2025 e tornerà all'obiettivo di inflazione nel 2026. La dinamica del PIL dovrebbe accelerare nel 2025, guidata principalmente dal consumo privato, nonostante un export più debole. Gli investimenti dovrebbero aumentare grazie ai fondi dell'UE nel quadro finanziario 2021-2027. Nonostante la bassa disoccupazione, la dinamica dei salari nominali dovrebbe diminuire. L'RPP ha indicato diversi fattori di rischio, come la politica fiscale nazionale, le regolamentazioni sui prezzi dell'energia e la situazione geopolitica, inclusi i conflitti armati e la volatilità dei mercati finanziari. Le incertezze riguardano anche le future politiche economiche delle principali economie e l'impatto della politica climatica dell'UE sui prezzi di beni e servizi. Le misure fiscali potrebbero portare a un aumento del deficit del settore pubblico e la procedura di disavanzo eccessivo potrebbe imporre una politica fiscale più restrittiva. L'RPP sottolinea l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia sulle aspettative di inflazione delle famiglie e sulla dinamica dei salari, che rappresenta anche una significativa fonte di incertezza.
In Polonia il livello medio dei prezzi è inferiore del 37% rispetto alla media UE. “La Polonia è uno dei tre paesi più economici dell’UE in termini dei prezzi (2023)”, afferma Dariusz Jarosz, giornalista finanziario. Ha pubblicato un’interessante mappa su LinkedIn, che mostra il livello medio dei prezzi polacchi contro i prezzi medi negli altri paesi. Questi calcoli mostrano che solo Bulgaria (-43%) e Romania (-46%) sono più economiche della Polonia. I prezzi più vicini ai prezzi polacchi sono quelli in Italia. Germania e Francia alterano leggermente le statistiche, mentre la Spagna le sottostima. Il più costoso è il Lussemburgo, dove i prezzi sono superiori del 52% rispetto alla media UE, ma quel paese ha anche il reddito medio più alto. Anche Irlanda (+45%) e Danimarca (+43%) sono molto costose. Dariusz Jarosz sottolinea che "l'elenco è stato preparato tenendo conto della valuta necessaria per acquistare la stessa quantità di prodotti in diversi paesi. I calcoli sono stati effettuati in base al consumo individuale effettivo di beni e servizi consumati dagli individui (in contrapposizione al PIL) e al tasso di cambio in ciascun paese".
La società italiana UniCredit ha aumentato il proprio pacchetto d'azioni nella tedesca Commerzbank dal circa 9% al 21%. Commerzbank è il principale azionista di mBank, una delle più grandi banche al dettaglio e aziendali in Polonia. Il risultato di questo intervento improvviso è l’intensificarsi delle tensioni tra la banca italiana e il governo tedesco. Venerdì scorso il governo tedesco ha annunciato che non venderà le sue azioni pari al 12% della Commerzbank, mentre ieri il presidente di UniCredit, Andrei Orcel, ha annunciato l'acquisto delle azioni, metà delle quali provenivano dal governo tedesco. L’ultima transazione non verrà regolata finché la Banca Centrale Europea non darà alla banca italiana il consenso necessario per aumentare il numero di azioni oltre il 10%. UniCredit ha tuttavia presentato richiesta per aumentare la propria quota al 29,9%. Questo processo può richiedere fino a 90 giorni e, se la società riceverà il consenso, potrà diventare il maggiore azionista di Commerzbank. Il presidente Orcel ammette che l'obiettivo è prendere il sopravvento sui rivali europei e cercare di consolidarli nel settore utilizzando UniCredit. Le azioni della banca italiana suscitano preoccupazione in Germania, si teme l'indebolimento del settore bancario tedesco.
La massa monetaria si è attestata a 2 trilioni 363,68 miliardi di złoty alla fine di agosto 2024, con un aumento dello 0,5% al mese e del 7,8% su base annua. Questo risultato è stato marginalmente peggiore delle previsioni degli economisti. Il debito del settore delle imprese non finanziarie è aumentato di 4 miliardi di złoty, raggiungendo i 415,5 miliardi di złoty, mentre quello delle famiglie è aumentato di 3,7 miliardi di złoty, raggiungendo i 795,2 miliardi. Ad agosto, il valore dei depositi e delle altre passività delle famiglie incluse nella massa monetaria è aumentato di 4,1 miliardi di złoty, raggiungendo i 1.000 miliardi e 268,5 miliardi di złoty. Il valore del contante in circolazione è aumentato dello 0,8% su base mensile e ammonta a 384,58 miliardi di złoty (con un incremento annuo dell'8,5%). Secondo gli esperti, i polacchi stanno ricostruendo i propri risparmi. La maggiore propensione al risparmio è una delle ragioni della moderata crescita dei consumi.
(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Svizzera si conferma, ancora una volta, il paese più innovativo al mondo. A dirlo è l'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO) che ha esaminato diversi indicatori provenienti da oltre 130 nazioni, registrando per la Svizzera un indice particolarmente elevato che l’ha portata a superare “avversari” come Svezia e Stati Uniti.
Nel rapporto sul “Global Index Innovation” la Svizzera continua ad eccellere in molteplici settori, piazzandosi tra le prime cinque posizioni in tutte le categorie analizzate. Solo un settimo posto: quello sull’innovazione delle infrastrutture.
La Confederazione Elvetica, ancora una volta, domina nel mondo per l'accesso alle nuove tecnologie e per la produzione di know-how.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Bar e ristoranti prevedono un aumento delle vendite, ma altri settori segnalano rischi di incidenti sul lavoro e peggioramento della salute
Con l’eccezione del trio “politica, religione e calcio”, pochi argomenti dividono i brasiliani tanto quanto l’ora legale. Mentre alcuni auspicano il ritorno della misura, abolita nel 2019 dal governo di Jair Bolsonaro, altri sperano che tutto rimanga uguale. Al di fuori dell'ambito delle “opinioni personali”, il ritorno all'ora legale è stato raccomandato dall'Operatore del Sistema Elettrico Nazionale (ONS) per evitare un possibile blackout nel Paese a causa della scarsa quantità di pioggia quest'anno. La misura potrebbe anche ridurre la domanda massima fino al 2,9%, generando un risparmio di 400 milioni di R$ tra ottobre e febbraio, secondo i calcoli del governo. Lo studio è stato presentato al Ministero delle Miniere e dell'Energia (MME) e ora spetta a Planalto decidere se adottare o meno il provvedimento. Tuttavia, anche prima che venga presa qualsiasi decisione, settori della società sono divisi. Mentre bar e ristoranti prevedono un aumento delle vendite, gli esperti avvertono che spostare l'orologio avanti di un'ora può nuocere alla salute e aumentare il rischio di incidenti sul lavoro. È quanto sottolinea João Gabriel Pio, responsabile economico della Federazione delle Industrie di Minas Gerais (Fiemg).
“Un cambiamento nel ciclo del sonno può causare stanchezza, irritabilità, nuocere alla produttività e aumentare il numero di infortuni sul lavoro. Uno studio pubblicato sul Journal of Applied Psychology ha rivelato che, in media, si sono verificati 3,6 infortuni in più nei lunedì successivi al passaggio all’ora legale, rispetto agli altri giorni negli Stati Uniti, rafforzando gli impatti negativi di questo adattamento”, si legge.
Mercado Mineiro ha ricercato valori per 34 tagli
Il prezzo medio della carne continua a salire a Belo Horizonte e nella regione. Il sito di ricerca Mercado Mineiro ha alzato i valori per 34 tagli, e solo sei non sono diventati più costosi tra agosto e settembre.
I massimi più alti erano quelli del bue. Il più grande di questi, con il 5,5%, era il filet mignon, da R $ 63,44 a R $ 66,96. Un altro è stato l'anatroccolo, che è passato da R$ 38,30 a R$ 40,12, con un incremento del 4,7%. D'altro canto, la picanha è stato uno dei tagli che è sceso almeno di qualche centesimo. Il chilo è sceso dello 0,4% ed è passato da R$63,67 a R$63,40 in un mese. Da inizio anno gli aumenti sono più discreti, la maggior parte inferiori al 2%.
Tra le carni suine, l'aumento percentuale maggiore è stato quello del prosciutto con osso: da R$ 19,12 a R$ 19,84, ovvero il 3,7%. I tagli di carne di maiale sono stati quelli che sono aumentati di più dall’inizio del 2024, raggiungendo un aumento del 14,4% nel caso delle costolette, che sono passate da R$ 23,58 a R$ 26,99.
Anche il pollo è diventato più costoso. La coscia e la coscia, ad esempio, sono diventate più costose del 3% e il prezzo è passato da R$ 11,70 a R$ 12,06. Durante l'anno, l'aumento più marcato è stato del 10% e ha interessato i seni freddi, il cui chilo è passato da R$ 14,04 a R$ 15,45.
Nonostante il calo, i prezzi rimangono alti e variano notevolmente tra le stazioni della capitale e la regione metropolitana di Belo Horizonte
I consumatori di Belo Horizonte hanno notato una leggera riduzione del prezzo della benzina, ma la sensazione di sollievo potrebbe essere impercettibile. Un'indagine realizzata dal sito MercadoMineiro, in collaborazione con l'applicazione comOferta, ha analizzato i prezzi del carburante in 198 stazioni di servizio tra il 18 e il 22 settembre 2024.
Pubblicato questo lunedì (23/9), l'indagine ha rivelato che, nonostante i prezzi siano diminuiti, le variazioni tra gli stabilimenti nella Grande Bosnia-Erzegovina rimangono significative.
Rispetto ai prezzi pubblicati in agosto, la benzina ha subito una riduzione dello 0,44%, ovvero 3 centesimi al litro, da R$6,38 a R$6,35. Per Feliciano Abreu, di MercadoMineiro e comOferta, questa riduzione è quasi impercettibile per il consumatore.
L’etanolo, a sua volta, ha presentato uno scenario simile. Rispetto al prezzo medio di agosto, l'etanolo ha avuto un leggero calo dello 0,40%, ovvero 2 centesimi, passando da R$ 4,51 a R$ 4,49. Tuttavia, come sottolinea Abreu, da gennaio a settembre 2024, il prezzo dell’etanolo è aumentato del 32,90%, passando da un prezzo medio di R$ 3,38 a R$ 4,49.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)
L’International Business Forum di Santa Fe, tenutosi recentemente a Rosario, Argentina, ha rappresentato un'importante opportunità per le PMI italiane e aziende provenienti da tutto il mondo. Organizzato dal Governo della Provincia di Santa Fe, l'evento ha visto la partecipazione di circa 1000 aziende e 200 compratori internazionali provenienti da oltre 40 Paesi, creando un ambiente fertile per lo scambio di idee e opportunità commerciali.
Gli incontri d'affari hanno costituito il fulcro del forum, permettendo agli imprenditori italiani di espandere i propri mercati target e di stabilire nuove partnership strategiche in un Paese con una crescente domanda di beni e servizi. La partecipazione delle PMI italiane non solo contribuisce a consolidare le esportazioni, ma offre anche l'opportunità di conoscere realtà affini e di trarre spunto per future iniziative. In questo modo, il forum si propone come un catalizzatore per il rafforzamento dei vincoli commerciali e delle relazioni inter-aziendali.
In sintesi, l’International Business Forum di Santa Fe si è confermato un evento cruciale per l'internazionalizzazione delle PMI italiane, offrendo numerose opportunità di espansione nel mercato argentino, facilitando scambi commerciali strategici e rafforzando i legami tra le imprese a livello globale.
(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)