Venerdì 2 Maggio 2025
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Secondo i dati diffusi il 29 marzo scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi due mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 41,78 mld e USD 54,33 mld.
In rapporto allo stesso bimestre del 2023, si è registrata una crescita, per le prime dell’8,5%, mentre per le seconde si è registrato un decremento del 16%.
Nei mesi gennaio-febbraio 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 12,955 mld, in diminuzione del 51% se comparato agli analoghi mesi del 2023.
A livello geografico, nel bimestre in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 3,484 mld), USA (USD 2,536 mld), Iraq (USD 2,169 mld), Italia (USD 2,156 mld) e Regno Unito (USD 2,088).
Relativamente alle importazioni, a gennaio-febbraio 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Russia (USD 8,352 mld), Cina (USD 6,327 mld), Germania (USD 4,135 mld), USA (USD 2,739 mld) e Italia (USD 2,730 mld).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati diffusi il 12 marzo scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE è stato nel mese di gennaio 2024 pari a USD 910 mln, in aumento del 20% rispetto a gennaio 2023.
Il dato degli IDE in Turchia per il mese in osservazione comprende USD 399 mln in capitale azionario, USD 415 mln da vendite immobiliari a residenti stranieri e USD 102 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 6 mln.
Gli IDE nel mese di gennaio 2024 hanno rappresentato un flusso finanziario pari al 36% del deficit delle partite correnti.
Nel mese di gennaio 2024, con una quota pari al 59% del totale degli IDE, i Paesi UE complessivamente considerati si sono confermati i principali investitori in Turchia.
Per quanto riguarda i singoli Paesi, al primo posto si piazzano gli Stati Uniti seguiti da Germania e Regno Unito.
Il settore “commercio all’ingrosso e al dettaglio” ha realizzato il maggiore afflusso di IDE (USD 984 mln) precedendo quello “elettronica e ITC” (rispettivamente USD 394 e 345 mln) e il minerario (171 mln).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Il governo polacco mira a rendere le cose più facili per gli imprenditori attraverso modifiche programmate al diritto economico. Il Ministero dello Sviluppo e della Tecnologia propone una maggiore semplicità nell'apertura di un'impresa, una minore regolamentazione e un sostegno alle imprese più piccole, come l'artigianato. Il ministro Krzysztof Hetman sottolinea che l'obiettivo è creare un ambiente imprenditoriale più amichevole e stabile. Il primo pacchetto di modifiche, soggetto a consultazione pubblica, è destinato a migliorare le condizioni delle imprese polacche. Include quasi 50 soluzioni in 35 leggi, volte a rendere più facile l'avvio di un'impresa e a eliminare le preoccupazioni legate ai tempi ristretti per l'introduzione di nuove norme. Le modifiche previste comprendono anche la riduzione dei tempi di ispezione delle microimprese, l'estensione del periodo di vacatio legis e l'introduzione del principio "one in, one out” che in altre parole significa, per ogni nuova regola che entra in vigore, ne deve essere revocata almeno una. Il Ministero incoraggia gli imprenditori a partecipare attivamente alle consultazioni, assicurando loro che le loro opinioni saranno prese in considerazione nella stesura della legge.
Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Banca Mondiale ha alzato la previsione del PIL per la Polonia per il 2024 al 3%, che è lo 0,4% in più rispetto alla previsione iniziale. Guidate dal rimbalzo del consumo privato, dalla riduzione dell'inflazione e dall'aumento dei salari reali, le previsioni della Banca Mondiale per la Polonia sono ottimistiche. Le previsioni di crescita sono state alzate anche per sei paesi su 22 analizzati dalla Banca Mondiale. L'analisi ha dimostrato che la Polonia ha prospettive di crescita migliori rispetto agli altri paesi della regione, nonostante Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia siano già considerati sviluppati. Ci si aspetta che la diminuzione dell'inflazione migliorerà ulteriormente la situazione economica in Polonia. Il programma di investimenti guidato dalle riforme strutturali e dai fondi dell'UE supporta anche la crescita del PIL. La Banca Mondiale sottolinea la necessità di migliorare l'ambiente competitivo, ridurre il coinvolgimento dello Stato nell'economia e migliorare la qualità dell'istruzione per ottenere risultati economici migliori. La prospettiva di crescita ucraina è migliore di quella russa, con previsioni del 3,2% di crescita nel 2024. Inoltre, la Banca Mondiale raccomanda una maggiore concorrenza sul mercato, tramite la rimozione delle barriere per i nuovi imprenditori e agevolando l'uscita dal mercato delle aziende non produttive.
Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il settore automobilistico in Ontario rappresenta uno dei pilastri economici più dinamici e innovativi della provincia. Con una manodopera altamente qualificata che conta oltre 100.000 lavoratori e un contributo annuale di circa $16 miliardi CAD al PIL canadese, l'Ontario si distingue per la sua eccellenza produttiva e la sua solida cultura dell'innovazione. La collaborazione tra le aziende del settore, le università dell’Ontario e i centri di ricerca, alimenta un ambiente di ricerca e sviluppo dinamico e orientato al futuro. Un segmento emergente e promettente è rappresentato dalle circa 400 aziende impegnate nello sviluppo della Smart Mobility. Grazie alla crescente transizione ecologica ed elettrica, l'Ontario ha attratto notevoli investimenti esteri, con un totale di $25 miliardi CAD di capitali attirati, incentivati anche da politiche provinciali e federali.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada)
Il mercato canadese del Beauty & Personal care sta vivendo una fase di significativa espansione, con un previsto fatturato di 12 miliardi di CAD nel 2024. Questo incremento è alimentato dal ricambio generazionale e dall'interesse crescente dei consumatori più giovani, oltre che dall'influenza delle promozioni via social media, dalla globalizzazione e dalle vendite online. In questo contesto, l'Italia si posiziona come un attore di rilievo, con un export annuale di prodotti da barba di circa 6 milioni di dollari CAD e un forte riconoscimento del marchio Made in Italy per la sua qualità superiore. Nelle informazioni di settore qui elaborate, saranno esaminate le tre principali opzioni di distribuzione disponibili per le aziende italiane.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada)
L’industria agroalimentare canadese è un pilastro dell’economia nazionale, contribuendo all'1.7% del PIL e posizionandosi come la seconda industria manifatturiera del Paese. Nel 2022, il Canada ha importato paste alimentari per oltre 800 milioni di dollari canadesi, con l'Italia come terzo fornitore più grande, dopo Stati Uniti e Cina. La provincia dell’Ontario detiene una particolare importanza in questo contesto, rappresentando il 4° paese fornitore del Canada nel settore agroalimentare e il primo tra i paesi europei. Il successo dell’Ontario si deve a diversi fattori, tra cui la sua posizione geografica strategica, una rete logistica efficiente, un regime fiscale vantaggioso e una forza lavoro altamente qualificata.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada)
Praga potrebbe essere destinata a un notevole rinnovamento delle sue infrastrutture di trasporto nei prossimi anni, con investimenti che superano i 100 miliardi di corone, secondo quanto annunciato dal vicesindaco Zdeněk Hřib. Nel periodo compreso tra il 2025 e il 2030, la capitale ceca ha in programma una serie di progetti di investimento che ammontano a oltre 110 miliardi di corone per migliorare le infrastrutture di trasporto. Tra questi, il progetto più ambizioso è la realizzazione della linea D della metropolitana, per la quale è previsto un investimento di quasi 57 miliardi di corone. Altri progetti di rilevanza includono la modernizzazione della linea C della metropolitana, l'implementazione di un circuito stradale interno, il potenziamento di snodi cruciali del trasporto pubblico come la stazione di Smíchov, e il potenziamento e la manutenzione straordinaria dei ponti e delle principali arterie stradali. Tuttavia, la realizzazione di questi progetti dipenderà crucialmente dalle fonti di finanziamento disponibili. Il vicesindaco Hřib ha sottolineato che Praga dovrebbe ricevere un finanziamento statale per il circuito stradale interno, simile a quanto accade a Brno, considerandolo un'opera di importanza nazionale. Altre opere potrebbero beneficiare di finanziamenti provenienti dall'Unione Europea
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
I dati economici del primo trimestre confermano le previsioni positive per il 2024 in Repubblica Ceca. In particolare, si nota una ripresa della produzione industriale nel mese di febbraio, trainata dal settore automobilistico e con prospettive ottimistiche per il futuro. Parallelamente, l'inflazione rimane contenuta, consentendo margini di manovra per politiche monetarie accomodanti.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
L'economia circolare, un approccio sostenibile, promuove condivisione, riutilizzo e riciclo per estendere il ciclo di vita dei prodotti, contrastando il modello lineare "estrarre, produrre, utilizzare e gettare". Il Parlamento europeo sostiene misure contro l'obsolescenza programmata per una gestione più responsabile delle risorse.
Stimolando riutilizzo e riciclaggio, si riducono i rifiuti, preservando risorse e biodiversità e abbassando le emissioni di gas serra. La progettazione responsabile, cruciale nell'80% dell'impatto ambientale, affronta il problema degli imballaggi eccessivi. Oltre agli impatti ambientali, l'estrazione e l'uso delle materie prime aumentano le emissioni di CO², ridotte da un approccio circolare che crea posti di lavoro e risparmio economico. La transizione stimerebbe 700.000 posti di lavoro nell'UE entro il 2030, migliorando competitività e innovazione.
La riprogettazione circolare offre prodotti durevoli e innovativi, migliorando la qualità di vita. Ad esempio, il ricondizionamento dei veicoli commerciali leggeri anziché il riciclo porterebbe a risparmi annuali di €6,4 miliardi, risparmi energetici di €140 milioni e riduzione delle emissioni di gas serra di 6,3 milioni di tonnellate.
Le azioni italiane
Il tasso di utilizzo di materiali circolari in Italia è superiore alla media UE dell’11,7% nel 2021 (i dati più recenti disponibili), ma era del 20,6% nel 2020 e del 19,5% nel 2019. In termini di produttività delle risorse, siamo secondi alla Francia tra le principali economie europee, con una produzione di 3,2 euro per chilogrammo di materiale consumato. Siamo al primo posto in termini di percentuale di riciclaggio, con il 72% di tutti i rifiuti prodotti, compresi quelli speciali e urbani.
Il rapporto evidenzia che in Italia il 44% delle aziende adotta pratiche di circolarità, superando il 34% delle aziende che non adottano tali pratiche. L'Italia è uno dei Paesi dell'UE con il maggior successo nell'economia circolare, con un tasso di riciclaggio del 68% (rispetto alla media europea del 57%). Inoltre, il tasso di utilizzo di materiali circolari è superiore alla media europea (19,3% rispetto all'11,9%).
Le sfide della rivoluzione green per le aziende comprendono la difficoltà, soprattutto per le PMI, di promuovere la sostenibilità esternamente. Mentre le grandi aziende possono facilmente adottare un modello di economia circolare, le imprese più piccole lottano di più. Tuttavia, la crescente domanda di prodotti sostenibili spinge molte aziende nel settore dei sensori e automazione, a estendere la sostenibilità a tutta la catena di fornitura. Ottimizzando internamente e collaborando con i fornitori, queste aziende affrontano la sfida di trasformare l’intero processo produttivo verso la sostenibilità.
Le azioni tedesche
Il governo federale tedesco sta sviluppando una strategia nazionale per l’economia circolare (NKWS – Nationale Kreislaufwirtschaftsstrategie). La NKWS è una strategia quadro in cui il governo federale definisce gli obiettivi, i principi e le misure che sono alla base di tutte le strategie relative alla politica delle materie prime. Gli obiettivi principali della NKWS sono la protezione dell’ambiente e del clima, la riduzione dell’invasione e la salvaguardia della biodiversità.
Le circostanze di partenza a causa del suo dominio economico globale, la Germania necessita di grandi quantità di materie prime. Tuttavia, l’attuale elevato fabbisogno di nuovi investimenti, come quelli per lo sviluppo sostenibile, le energie rinnovabili e la difesa, indica che nei prossimi anni saranno necessarie più materie prime. Inoltre, il consumo medio tedesco di materie prime è di gran lunga superiore alla media mondiale. Per esempio, l’obiettivo delineato nella strategia cinese per lo sviluppo sostenibile di contrastare il predominio delle materie prime sulla crescita economica è stato raggiunto, anche se non nella misura desiderata.
Negli ultimi trent’anni, la Germania ha sviluppato un sistema di gestione dei rifiuti di alta qualità e un’infrastruttura significativa per un’economia circolare, non solo in termini di raccolta, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti, ma anche in termini di responsabilità globale dei prodotti.
Tuttavia, I dati raccolti dall'Ufficio Statistico Europeo (Eurostat) indicano che solo il 13% circa del consumo totale di materie prime della Germania è costituito da materie secondarie. Di conseguenza, il consumo di materie prime è elevato e probabilmente continuerà a crescere senza subire cali significativi. Il governo tedesco vuole cambiare questa situazione e passare a un'economia circolare che risparmia risorse, il che dovrebbe tradursi in un minor consumo di materiali primari. L'obiettivo della Strategia nazionale per l'economia circolare è quello di delineare il percorso di questa trasformazione.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Tedesca)