Notizie mercati esteri

Giovedì 17 Ottobre 2024

Brasile. Analisi del mercato dell'olio d'oliva

Introduzione

Il Brasile è considerato il più grande mercato dell’America Latina per l’olio d’oliva, posizionandosi come l'ottavo consumatore di olio d’oliva al mondo e il secondo importatore dopo gli Stati Uniti, rappresentando circa il 2,9% del consumo globale. Circa il 99% dell’olio d’oliva consumato in Brasile viene importato, rendendo il Paese sudamericano uno dei principali mercati mondiali per le aziende olearie. Tuttavia, esistono anche iniziative di produzione locale, soprattutto nello Stato del Rio Grande do Sul, ma queste soddisfano appena l’1% della domanda nazionale.

Negli ultimi anni, alcune tendenze hanno contribuito all’aumento delle vendite di olio d’oliva in Brasile: l'aumento delle vendite di prodotti salubri, con la pandemia, le restrizioni e i lockdown che hanno portato a un maggiore interesse per prodotti freschi, di qualità e minimamente lavorati; il crescente successo delle cucine mediterranee, in particolare quella italiana, sempre più apprezzate anche in Brasile; e l'interesse per prodotti biologici, vegetariani e vegani, soprattutto da parte dei consumatori della Generazione Z.

L’olio d’oliva, sebbene il più costoso tra gli oli vegetali, è percepito come il più sano e viene consumato principalmente dalle classi sociali medio-alte e dalle fasce d’età più giovani. Le prospettive per il futuro del mercato dell’olio d’oliva in Brasile sono molto incoraggianti, con una crescita annuale prevista 9,8% tra il 2021 e il 2025. Attualmente, i principali esportatori di olio d’oliva in Brasile sono Portogallo, Spagna, Argentina, Cile e Italia. Tuttavia, il Brasile consuma principalmente altri tipi di oli vegetali, come l’olio di soia, l’olio di girasole, l’olio di mais e l’olio di colza.

 

PRINCIPALI PAESI IMPORTATORI DI OLIO DI OLIVA:
  1. Stati Uniti: Al primo posto, gli Stati Uniti rappresentano il 36% delle importazioni mondiali di olio d'oliva.
  2. Brasile: Il Brasile è al secondo posto con una quota dell'8%.
  3. Portogallo: Segue il Portogallo con una quota del 7%.
  4. Germania: La Germania è al quarto posto con l'8%.
  5. Regno Unito: Infine, il Regno Unito rappresenta il 5% delle importazioni globali.

 

Questi paesi insieme costituiscono il 71% delle importazioni totali di olio d'oliva nel mondo. È interessante notare che gli Stati Uniti sono il principale importatore, seguiti da paesi europei come il Portogallo e la Germania. Le esportazioni dell’olio extra vergine di oliva sono un aspetto importante per l’Italia, che è uno dei principali produttori e esportatori di questo prezioso olio.

L’Italia esporta verso altre parti del mondo, come il Brasile, la Cina, il Medio Oriente e il bacino del Mediterraneo. L’olio extra vergine di oliva è un prodotto che ha un grande appeal nel mercato internazionale e rappresenta il made in Italy e la nostra cultura agroalimentare.

Per esportare olio d'oliva europeo in Brasile, è importante comprendere i dazi doganali e le procedure coinvolte.

 

DAZI DOGANALI
Valori generali: I dazi doganali variano tra il 7% e il 35%. Stati specifici: Ad esempio, lo Stato di San Paolo applica il 18%, Rio de Janeiro il 19%, mentre altri stati applicano il 17%.

Contingenti tariffari preferenziali: In alcuni accordi commerciali, determinate quantità di merci possono essere importate a dazio ridotto o nullo in un periodo specifico. Questi contingenti sono comunemente presenti negli accordi preferenziali tra paesi o blocchi commerciali.

VALUTAZIONE IN DOGANA
La valutazione in dogana riguarda il calcolo del valore economico delle merci dichiarate all'ingresso alla frontiera. Questo valore è importante poiché i dazi doganali e l'IVA sono calcolati in percentuale sul valore delle merci. Per garantire la corretta classificazione delle merci, è possibile richiedere una decisione relativa a informazioni tariffarie vincolanti (ITV).

 

(Contributo editoriale a cura dell’Ufficio Commerciale della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Gennaio 2025
Mercoledì 16 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Analisi del Mercato Calzaturiero Brasiliano nel 2024

Introduzione

L'industria calzaturiera brasiliana, una componente chiave del settore manifatturiero nazionale, continua a rappresentare una forza significativa sia a livello locale che internazionale. Nel 2024, si prevede che la produzione di calzature in Brasile raggiungerà 857 milioni di paia, consolidando la sua posizione come quinto maggior produttore mondiale, dopo Cina, India, Vietnam e Indonesia.

 

Performance del 2023

Dopo un anno record nel 2022, il 2023 ha visto un calo nelle esportazioni e nella produzione di calzature brasiliane. Le vendite esterne hanno totalizzato 1,16 miliardi di dollari, con 118,34 milioni di paia esportate, segnando una diminuzione del 16,6% in volume e del 10,8% in ricavi rispetto all'anno precedente. Questo calo è stato influenzato da diversi fattori globali, tra cui il rallentamento economico negli Stati Uniti e in Europa, le alte tasse di interesse e l'inflazione record in questi mercati chiave.

 

Prospettive per il 2024

Nonostante il declino del 2023, le previsioni per il 2024 sono ottimistiche. L'Associazione Brasiliana delle Industrie Calzaturiere (Abicalçados) prevede un incremento significativo sia nella produzione che nelle esportazioni. L'industria dovrebbe produrre 857 milioni di paia di calzature, con esportazioni stimate in 125 milioni di paia. Questo posizionerà il Brasile come uno dei leader mondiali nel settore calzaturiero.

 

Mercati Obiettivo e Strategie di Internazionalizzazione

Per sostenere la crescita prevista, Abicalçados e l'Agenzia Brasiliana per la Promozione delle Esportazioni e degli Investimenti (ApexBrasil) hanno sviluppato un programma di internazionalizzazione del settore calzaturiero. Il piano per il biennio 2024/2025 si concentra su mercati strategici come Stati Uniti, Colombia, Cile, Emirati Arabi Uniti, Germania e Angola. Questi paesi sono stati scelti in base al loro storico di accettazione dei prodotti brasiliani e al loro potenziale di mercato.

 

Impatti dell'Economia Globale

Il rallentamento economico globale, l'alto tasso di interesse in Brasile e la rivalutazione del real rispetto al dollaro sono fattori che potrebbero influenzare le esportazioni. L'inflazione elevata nelle principali economie, l'aggiustamento delle scorte negli Stati Uniti e la ripresa della produzione cinese sono ulteriori elementi da considerare. La valorizzazione del real potrebbe ridurre la competitività dei prodotti brasiliani all'estero.

 

Consumo Interno

Il consumo interno di calzature dovrebbe crescere di oltre il 3% nel 2023, stimolando l'industria. Le vendite interne sono stimate tra 754 e 757 milioni di paia, rappresentando più dell'85% della produzione del settore. Tuttavia, questo consumo rimane del 7% inferiore ai livelli pre-pandemia.

 

Materiali e Produzione

La produzione brasiliana si distingue per l'uso di materiali come plastica e gomma, sebbene la loro quota sia diminuita dal 56,2% nel 2020 al 52,1% nel 2022. Invece, la produzione di calzature in pelle è aumentata, specialmente nello Stato del Rio Grande do Sul, noto per la produzione e l'esportazione di calzature in pelle.

 

Esportazioni per Stato

Il Rio Grande do Sul è stato il maggior esportatore di calzature brasiliane nel 2023, seguito dal Ceará e da San Paolo. Nonostante i cali nei volumi esportati, questi stati rimangono fondamentali per l'industria calzaturiera brasiliana.

 

Importazioni

Le importazioni di calzature sono cresciute del 20,6% nel 2023, con la maggior parte proveniente da paesi asiatici come Vietnam, Indonesia e Cina. Questo aumento delle importazioni rappresenta una sfida per i produttori locali, ma anche un'opportunità per migliorare la qualità e la competitività dei prodotti brasiliani.

 

Sintesi del Testo: Profilo del Consumatore di Lusso Brasiliano

Un'analisi condotta da Farfetch Limited ha delineato il profilo del consumatore di lusso brasiliano, evidenziando le tendenze e i comportamenti principali.

 

Gruppi Principali di Consumatori

  1. Entusiasti del Lusso: Vedono il lusso come uno stile di vita e cercano validazione attraverso la moda. Preferiscono prodotti di marche affermate.
  2. Seguaci delle Tendenze: Iniziano a sperimentare il lusso attraverso l'acquisto di articoli di moda riconoscibili, aspirando a uno status. Optano per marchi tradizionali.

 

Marche Preferite

I consumatori brasiliani di lusso tendono a preferire grandi case di moda europee come Dolce & Gabbana, Gucci e Prada.

 

Evoluzione delle Preferenze

Nel 2020, i consumatori si concentravano su prodotti atemporali, mentre dal 2021 hanno iniziato a interessarsi maggiormente ai nuovi lanci e alle tendenze delle marche.

 

Esperienza di Acquisto

I consumatori di lusso brasiliani cercano esperienze di acquisto esclusive, con un servizio personalizzato e umanizzato. Più del 40% desidera maggiore attenzione e cura da parte delle marche, sia online che offline.

 

Tendenze di Consumo Sostenibile

Il consumo sostenibile sta crescendo, specialmente tra le generazioni X, Millennials e Z, che sono più interessate all'origine e all'etica dei prodotti. Le marche rispondono evidenziando preoccupazioni sociali e ambientali.

Il rapporto annuale di Farfetch mostra che i prodotti sostenibili hanno una conversione del 10% superiore rispetto agli altri. Nel 2022, il 27% dei clienti di Farfetch ha acquistato almeno un prodotto sostenibile, in aumento rispetto al 16% del 2021.

 

Commento di Farfetch

Renato Guerra, vicepresidente Latam di Farfetch, sottolinea la diversità e l'evoluzione del mercato di lusso brasiliano, evidenziando che i consumatori sono sempre più attenti alle tendenze globali e alla sostenibilità, pur mantenendo un apprezzamento per il lusso tradizionale. Questa combinazione rende il Brasile un mercato interessante per le marche di lusso globali.

 

(A cura dell’Ufficio Commerciale della Camera di Commercio Italiana di San Paolo - ITALCAM)

 

Una panoramica del mercato digitale brasiliano

L’era digitale ha fatto passi da gigante in Brasile, come rivelato dall’ultimo sondaggio DataReportal. Questo rapporto, intitolato “Digital Brazil 2024”, offre preziose informazioni sullo stato attuale del Paese nel panorama digitale, coprendo aspetti come l’accesso a Internet, l’uso di dispositivi mobili, il comportamento online e non solo. Con il 66,3% della popolazione brasiliana connessa a Internet, il Brasile segue da vicino la media di connettività globale. Questi dati rafforzano la crescente importanza di Internet nella vita quotidiana dei brasiliani ed evidenziano il potenziale di crescita delle strategie di marketing digitale.

(Fonte: e-commerce Brasil)

 

L’85% dell’industria brasiliana pratica l’economia circolare, sottolinea CNI

Programmi di sostenibilità e una maggiore efficacia sono le principali strade adottate

João Nakamura della CNN, a San Paolo | 15/10/2024

Secondo un sondaggio della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) e del Centro di Ricerca sull’Economia Circolare dell’Università di San Paolo (USP), pubblicato il 15 ottobre, l’85% delle industrie del Paese adotta pratiche di economia circolare nella propria catena di produzione.

Le pratiche di economia circolare sono quelle che cercano di ridurre gli sprechi sfruttando al massimo il potenziale di una determinata risorsa.

L’aspettativa è che questo tipo di approccio renda i processi più sostenibili e riduca l’impatto sull’ambiente. Secondo l’indagine, il 68% degli imprenditori del settore afferma che le misure hanno contribuito a ridurre le emissioni di gas serra.

Significa meno emissioni di gas serra, minore estrazione di nuove risorse, migliore utilizzo dell’energia. Le aziende, quindi, riducono l’impronta carbonica dell’attività industriale ed evitano di aggravare altri problemi, come la riduzione della vita utile delle discariche”, valuta Roberto Muniz, direttore Relazioni Istituzionali della CNI.

Tra le industrie che adottano l’economia circolare, le iniziative più comuni sono la promozione di programmi di sostenibilità o l’implementazione di pratiche che aumentano l’efficacia dei processi. Una pratica più comune, come il riciclaggio, viene adottata in tre aziende su dieci.

L’industria è un attore chiave nella transizione verso un’economia circolare e può contribuire ancora di più. Abbiamo promosso una gestione più efficiente delle risorse e la valorizzazione dei prodotti dalla loro nascita fino alla fine del loro ciclo di vita”, sottolinea il Sovrintendente all’Ambiente e Sostenibilità della CNI, Davi Bomtempo.

 

(Fonte: CNN Brasil)

 

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

 

 

 

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Mercoledì 16 Ottobre 2024

Sudafrica. Le esportazioni nel settore tessile e abbigliamento

PREMESSA

Il Sudafrica, una delle economie più sviluppate e diversificate del continente africano, rappresenta un mercato interessante per le aziende italiane del settore tessile e abbigliamento. La sua posizione strategica come hub commerciale per l'Africa sub-sahariana e la crescente domanda di prodotti di qualità offrono opportunità alle esportazioni italiane.

La distribuzione della ricchezza e i gruppi culturali di questo Paese, nota come la "nazione arcobaleno", sono elementi chiave per comprendere il panorama dei consumatori locali. Il Sudafrica è un’economia duale, con una netta divisione tra una piccola ma influente classe medio-alta e una vasta maggioranza con potere d’acquisto limitato. Questo dualismo economico si riflette anche nella struttura delle importazioni di beni di consumo, spesso dominate da grandi volumi di beni a basso costo e bassa qualità; prodotti che si contrappongono alle piccole nicchie di qualità e valore alti come il Made in Italy.

 

L'ACCORDO EPA

Nel 2016 è entrato in vigore l'Economic Partnership Agreement (EPA) tra l'Unione Europea e sei Stati membri della SADC (Sudafrica, Namibia, Lesotho, Botswana, Mozambico ed Eswatini). Questo accordo ha facilitato il commercio tra le due aree, ma con un’asimmetria che favorisce le esportazioni africane verso l’UE [1]. I Paesi della SADC possono proteggere i prodotti sensibili dalla piena liberalizzazione e, in caso di necessità, introdurre misure di salvaguardia per proteggere la loro produzione locale. Ad ogni modo, i Paesi della SADC sopprimono i dazi doganali su oltre il 70% delle importazioni dall’UE e li riducono sul 12% [2].

 

QUADRO STORICO

Il Sudafrica ha cercato di rilanciare il proprio settore manifatturiero, duramente colpito dall'apertura post-apartheid ai mercati internazionali. La riduzione dei dazi e l’eliminazione delle quote sui prodotti tessili e calzaturieri negli anni ’90 hanno portato a una massiccia importazione di beni a basso costo dall’Asia, con una conseguente perdita di oltre 200.000 posti di lavoro nel settore [3].

Per contrastare questa crisi, il Dipartimento del Commercio, dell'Industria e della Concorrenza ha implementato il “Clothing, Textiles, Footwear & Leather Growth Programme” (CTFLGP). Questo programma mira a rilanciare la produzione locale e creare nuovi posti di lavoro, ma ha finora ottenuto solo risultati parziali [4]. Un significativo ostacolo a questo “Rinascimento” è stata la carenza di fornitura di energia elettrica che ha afflitto il Paese per diversi anni, limitandone la crescita economica.

 

FOCUS SUL SETTORE TESSILE E ABBIGLIAMENTO

Il settore tessile sudafricano ha subito un grave declino, con una significativa riduzione della capacità produttiva e delle competenze locali. La reintroduzione delle quote e l’aumento delle tariffe di importazione su alcuni prodotti hanno rallentato questo declino, ma il mercato locale dipende ancora largamente dalle importazioni, soprattutto per i prodotti intermedi come filati e tessuti.

Attualmente, la produzione locale si concentra su prodotti tessili più semplici e su larga scala, come asciugamani e magliette, mentre la maggior parte delle fibre tessili prodotte localmente viene esportata per essere trasformata all’estero [5].

Il mercato di massa dell’abbigliamento a reddito medio-basso continua a essere dominato dalle importazioni asiatiche a basso costo [6]. Vale la pena sottolineare, inoltre, che i produttori di abbigliamento sudafricani, da circa quindici anni, sono stati influenzati negativamente anche dalla proliferazione di prodotti di marchi di moda internazionali (come, per esempio, Zara) rivolti a clienti con un reddito medio-alto.

Oggi, Città del Capo è considerata la capitale della moda e del design sudafricani, mentre l’area intorno a Newcastle, nel nord del KwaZulu-Natal, rimane un importante centro manifatturiero per l’intero settore CTFL, nonostante il fatto che molte fabbriche tessili abbiano chiuso i battenti.

In generale, i dati relativi alle importazioni dall’Italia confermano come queste vadano ad alimentare un mercato di nicchia. L’Italia, inoltre, si configura come il Paese di preferenza delle importazioni sudafricane dall’Europa collocandosi, in termini di quantità e di valore, in testa anche rispetto agli altri Paesi occidentali [7].

Possiamo affermare, dunque, che in linea di massima l’Italia non abbia dei forti competitor internazionali in quanto, seppur superata dai Paesi asiatici e da altri Paesi africani in termini di importazioni, i prodotti che provengono da queste aree geografiche sono destinati al mercato di massa, ovvero a un target di consumatori diverso rispetto a quello dei prodotti Made in Italy.

Le importazioni sudafricane dall’Italia che registrano una performance migliore sono quelle relative alle calzature, seguite da quelle di accessori e articoli di abbigliamento [8].

 

OPPORTUNITÀ DI MERCATO E STRATEGIE

Il mercato sudafricano, con oltre 60 milioni di abitanti, è caratterizzato da profonde disuguaglianze. Una piccola ma influente classe medio-alta, che rappresenta circa il 5% della popolazione, detiene oltre il 20% del potere d’acquisto complessivo. Questo segmento di consumatori tende a preferire prodotti di alta qualità, con una predilezione per i marchi europei e il “Made in Italy” [9].

Le aziende italiane del settore tessile e abbigliamento hanno l’opportunità di penetrare il mercato sudafricano puntando sulla qualità, l’artigianalità e il design. Il segmento del lusso è esso stesso molto promettente, poiché il Paese non può soddisfare internamente la domanda di prodotti di fascia alta [10]. Oltre il 50% dell’abbigliamento venduto in Sudafrica è importato, un dato che dimostra il potenziale per le imprese italiane [11].

Per avere successo, le aziende italiane devono sfruttare la reputazione del "Made in Italy", puntando su strategie di marketing che esaltino la qualità e l’esclusività dei loro prodotti. Inoltre, l’e-commerce rappresenta una crescente opportunità per raggiungere i consumatori sudafricani più benestanti. Le vendite online di abbigliamento sono in aumento e molte piattaforme digitali offrono accesso diretto ai consumatori che preferiscono acquistare prodotti di lusso senza passare attraverso i canali tradizionali.

 

 

[1] APE SADC - Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe | Access2Markets (europa.eu)

[2] Relazioni internazionali (SUD AFRICA) - aggiornato al 25/07/2022 - infoMercatiEsteri - www.infomercatiesteri.it

[3] Clothing industry in South Africa and the implications of policy interventions | Who Owns Whom

  The Clothing Industry – July 2019 | Who Owns Whom

[4] CTCP – Weaving growth into the economy (ctflgp.co.za)

[5] The textile industry in South Africa – November 2020 | Who Owns Whom 

[6] TradeMap: HS 61 e 62 per l’anno 2023

[7] TradeMap: le importazioni dall’Italia per i codici 61 e 62 si collocano rispettivamente in nona e in ottava posizione con l’1,9% delle importazioni totali (2023) – valori CIF.

[8] Valore CIF importazioni sudafricane di calzature dall’Italia nel 2023 (codice 64): 62.018.000 (7,4% delle importazioni totali)  

  Valore CIF importazioni sudafricane di articoli e accessori di abbigliamento dall’Italia nel 2023: 33.845.000 USD

[9] PDF view of the file Marketing_To_The_South_African_Consumer (uct.ac.za) – Cap. 5

[10] Luxury shopping booms in South Africa – BusinessTech

    Buying behaviour in the South African clothing retail industry : considering reference groups and culture (journals.co.za)

[11] PowerPoint Presentation (thedtic.gov.za)

 

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Martedì 15 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

La Polonia può attrarre investimenti di nearshoring

Secondo gli esperti dell’ufficio DLA Piper la Polonia rimane una destinazione attraente per gli investimenti stranieri legati al nearshoring. Nonostante l’aumento del costo del lavoro, gli investitori sono attratti da dipendenti altamente qualificati, da un crescente numero di immobili che soddisfano criteri ambientali e da un mercato sviluppato dei servizi IT. Tuttavia, per incoraggiare le aziende a stabilirsi in Polonia, sono necessarie attività attive di promozione da parte del governo. Il nearshoring prevede l’accorciamento delle catene di fornitura spostando la produzione, la logistica, i magazzini e gli uffici in paesi vicini ai mercati di destinazione. Il motivo dell’emergere di questa tendenza è stata la pandemia di Covid-19, ma la tendenza secondo gli esperti persisterà a lungo a causa dell’attuale situazione geopolitica nel mondo. Un concetto simile a nearshoring è friendshoring, ovvero il trasferimento di investimenti in paesi con un sistema politico e valori simili. La Polonia è anche competitiva riguardo gli immobili commerciali. Un esempio è il mercato dei magazzini, dove nella classifica dei paesi dell'Unione Europea in termini di dimensioni, la Polonia è dietro solo a Germania, Francia e Paesi Bassi. Allo stesso tempo, i costi per affittare magazzini e gestire attività commerciali al loro interno sono minori di quelli di Spagna o Germania. Secondo gli analisti, gli investimenti greenfield (costruiti da zero) e gli investimenti brownfield (rinnovamento delle risorse esistenti) hanno la possibilità di svilupparsi in Polonia, il che rafforza anche la posizione della Polonia come centro logistico e produttivo internazionale. Negli ultimi anni, grazie ai sussidi governativi, i paesi dell’Europa centrale e orientale sono stati percepiti come favorevoli agli investitori, grazie ai quali le aziende grandi di molti settori diversi aprono i loro posti di lavoro, tra cui: in Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

InPost verso l'acquisizione completa della società di logistica britannica Menzies

InPost, azienda logistica di proprietà di Rafał Brzoska, sta conducendo trattative avanzate per acquisire il restante 70% delle quote di Menzies Distribution Group, una delle principali aziende logistiche britanniche. A luglio 2023, InPost aveva già acquisito il 30% delle quote di Menzies per 49,3 milioni di sterline (circa 252,66 milioni di złoty), come parte della sua strategia di espansione nel mercato britannico. Attualmente, sono in corso negoziati per l'acquisto delle quote rimanenti e, secondo fonti di Sky News, la finalizzazione dell'accordo potrebbe avvenire nei prossimi giorni. Tuttavia, il valore dell'acquisizione non è stato ancora rivelato. Menzies Distribution Group è un attore chiave nel settore della logistica nel Regno Unito e in Irlanda. La sua acquisizione permetterebbe a InPost di espandere la gamma di servizi offerti, incluse le consegne di pacchi per 360 giorni all'anno, distinguendosi dalla concorrenza nel settore dell'e-commerce. Rafał Brzoska sottolinea che si tratta di un passo fondamentale nello sviluppo di InPost nel mercato britannico, consentendo una maggiore adattabilità alle esigenze locali dei clienti. (Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Orlen abbandona il progetto Polaris 

Orlen rinuncia al progetto Polaris, che prevedeva lo stoccaggio di CO2 sotto il fondale del Mare di Barents. La decisione è stata presa a causa del tasso di rendimento insufficiente dell'investimento e delle capacità di stoccaggio di CO2 inferiori alle previsioni. Il precedente consiglio di amministrazione, guidato da Daniel Obajtek, aveva promosso questo progetto, che doveva costare fino a 1 miliardo di USD. Il nuovo consiglio di amministrazione, dopo audit che hanno evidenziato potenziali perdite fino a 5 miliardi di PLN, ha deciso di abbandonare il progetto. Tuttavia, Orlen continua a pianificare attività legate alla cattura e allo stoccaggio di CO2, cercando progetti redditizi. Attualmente sono in corso audit che potrebbero influenzare anche altri grandi investimenti, come Olefins III o la costruzione di piccoli reattori nucleari con Synthos.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

La polacca Suempol compra la britannica Copernus Ltd.

L'azienda polacca Suempol di Bielsko Podlaskie, uno dei maggiori produttori mondiali di salmone affumicato, ha acquisito la società britannica Copernus Ltd. di Hull, fornitore leader di pesce e frutti di mare per le reti di vendita al dettaglio del Regno Unito. Suempol, operante dal 1989, arricchirà il suo portfolio con nuove specie di pesce, come il merluzzo e l’eglefino, elemento chiave della strategia aziendale a lungo termine per l'espansione in nuovi mercati. Copernus, con uno stabilimento produttivo a Hull, produce annualmente 52 milioni di porzioni di frutti di mare. Suempol dispone inoltre di centri logistici e filiali in Germania e Norvegia, che consentono l’esportazione e il controllo dei prodotti. Infatti, nel 2010, Suempol ha acquisito l'azienda tedesca Norfisk Delikatessen con sede e stabilimento di produzione a Berlino, specializzata nella lavorazione del salmone affumicato. Nel 2013, l'azienda ha effettuato un'altra acquisizione internazionale, rilevando l'impresa produttiva francese Marcel-Baey a Boulogne-sur-Mer.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Risultato negativo della bilancia dei pagamenti

Nell’agosto di quest’anno la Polonia ha registrato un risultato negativo nella bilancia dei pagamenti. Le esportazioni sono scese più rapidamente delle importazioni e il calo riguarda anche gli scambi di servizi e la bilancia dei trasferimenti con l’UE. Ieri la Banca Nazionale Polacca ha riferito che il saldo negativo della bilancia dei pagamenti della Polonia nell'agosto di quest'anno ammontava a 12,1 miliardi di PLN (circa 3 miliardi di euro). C’era anche il problema degli investitori stranieri che ritiravano grandi quantità di profitti dalla Polonia. L’ultima volta che una situazione simile si è verificata nel febbraio 2022. Il motivo dei risultati di agosto è il calo delle esportazioni di merci, soprattutto verso la Germania, nonché il calo delle importazioni (il deficit ammontava a 9,6 miliardi di PLN - oltre 2,2 miliardi di euro). Il reddito degli investitori diretti esteri in termini di partecipazione di capitale in Polonia nell'agosto di quest'anno ammontava a 12,6 miliardi di PLN (circa 3 miliardi di euro). Il saldo negativo dei redditi secondari ammontava a 2,2 miliardi di PLN (circa 500 milioni di euro), e il saldo negativo del settore pubblico ha contribuito a questo risultato (ammontava a 1,5 miliardi di PLN - circa 350 milioni di euro). 

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Il governo polacco spinge perchè un'azienda nazionale acquisti la spagnola Talgo

Il governo polacco è interessato all’acquisto di Talgo (l’azienda spagnola che progetta, produce e mantiene i treni ad alta velocità) e per questo motivo si dice che conduca i negoziati con il governo spagnolo. Recentemente sono state respinte le offerte di Ungheria e Repubblica ceca. La Polonia vuole investire maggiormente nello sviluppo dei treni ad alta velocità e costruire una rete ferroviaria che collegherà le maggiori città polacche. Tre settimane fa la Polonia ha firmato il contratto per la collaborazione tra Talgo e Pesa (il produttore polacco dei veicoli ferroviari). Però è fondamentale ottenere il sostegno del governo spagnolo. L’azienda spagnola ha bloccato l’offerta di Ungheria che valeva 600 milioni di euro. Secondo il governo spagnolo l’investimento con l'Ungheria rischia di creare un danno alla sicurezza nazionale perché il governo ungherese mantiene i buoni rapporti con la Russa. Altresì, ad agosto Talgo ha bloccato l'offerta dell’azienda ceca (Škoda). Il Ministero delle infrastrutture di Polonia ha sottolineato che si interessa di questa materia, ma ora non ci sono informazioni concrete su quale azienda polacca potrebbe acquistare Talgo. Per tanti investitori nel settore ferroviario la vendita di Talgo è un’offerta allettante perché nel 2023 l’azienda spagnola ha raggiunto un fatturato oltre 650 mln di euro. Talgo collabora anche con le aziende di Germania, Danimarca, Stati Uniti, Egitto, Arabia Saudita e Kazakhstan.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Polonia in testa nell'UE per la crescita dei prezzi immobiliari

I prezzi delle abitazioni in Polonia aumentano più rapidamente rispetto al resto d'Europa, creando sfide per gli acquirenti. Secondo i dati di Eurostat, nel secondo trimestre del 2024, l'aumento dei prezzi immobiliari in Polonia è stato del 17,7%, posizionando il paese al primo posto nell'Unione Europea. Al secondo posto si trova la Bulgaria, con un aumento del 15,1%, mentre la crescita media dei prezzi nell'UE è stata del 4,7% su base annua. In alcuni paesi, come Lussemburgo, Germania e Francia, si sono invece registrate riduzioni dei prezzi. L'aumento dei prezzi in Polonia non è dovuto solo ai crescenti costi di costruzione. I margini elevati degli sviluppatori sono uno dei principali fattori che influenzano questa tendenza. I margini degli sviluppatori in Polonia raggiungono il 50%, il livello più alto tra i paesi dell'OCSE. In confronto, le aziende americane al terzo e quarto posto hanno margini del 32-33%, mentre la media dei margini per le aziende è solo del 5%. Nonostante la crescita dinamica dei prezzi, le previsioni per la fine del 2024 indicano che il tasso di crescita in Polonia rallenterà e raggiungerà valori a una cifra. Queste tendenze mostrano una forte dinamicità del mercato immobiliare polacco, ma anche la necessità di monitorare attentamente l'evoluzione della situazione.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

In arrivo, entro l'anno, ingenti fondi UE

Entro la fine dell’anno la Polonia otterrà in totale 67 miliardi di PLN dai pagamenti dei fondi KPO (il piano nazionale di ricostruzione). Quest’anno la Polonia riceverà il pagamento dei fondi di recupero dell’UE che è pari a 40 miliardi di PLN. Venerdì, durante una conferenza su KPO la ministra dell'Economia e delle Finanze, Katarzyna Pełczyńska-Nałęcz ha annunciato che da quando l’Unione Europea ha sbloccato i fondi di recupero per la Polonia, in questi 10 mesi la Polonia ha già ottenuto 27 miliardi di PLN. La ministra ha sottolineato che il governo ha ricevuto i finanziamenti del PFR (il Fondo polacco per lo Sviluppo) pari a quasi 6,5 miliardi di PLN ed entro il 2024 riceverà altri 5 miliardi di PLN. Inoltre Pełczyńska-Nałęcz ha informato dei progetti per il prossimo anno, gli investimenti ammonterebbero in totale a 100 miliardi di PLN. Ora il ministero ha concluso 600 mila di contratti. Nella primavera 2024, la Commissione Europea ha approvato i fondi di recupero per la Polonia di 59,8 miliardi di euro. Questo importo include 25,27 miliardi di euro dalle dotazioni e 34,54 miliardi di euro dai prestiti.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Aeroitalia punta sulla Polonia, si comincia con la rotta Roma-Lublino

Dal 22 marzo 2025, la nuova compagnia aerea italiana Aeroitalia avvierà un collegamento tra Lublino e Roma. Aeroitalia, operativa dal 2022 principalmente in Italia, espande le sue attività verso la Polonia, uno dei primi paesi inclusi nella sua rete di collegamenti internazionali. I voli saranno operati due volte a settimana, aumentando a tre nel periodo estivo. Grazie ai collegamenti presso l’aeroporto di Roma-Fiumicino, i passeggeri possono viaggiare comodamente verso altre destinazioni italiane, come la Sicilia e la Sardegna. Aeroitalia offre biglietti a prezzi competitivi, a partire da 49,99 euro sulla tratta Lublino-Roma. La compagnia, definita "low cask", garantisce un livello di servizio più elevato rispetto ai tradizionali vettori low cost, offrendo comfort e flessibilità nei biglietti. Aeroitalia nasce nel 2022 per volontà del suo investitore Marc Bourgade, presidente esecutivo, e dell’imprenditore boliviano Germán Efromovich, membro del CdA. La compagnia aerea, a capitale interamente privato, è guidata dall’amministratore delegato Gaetano Francesco Intrieri.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Lunedì 14 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Brasile. La Banca Centrale inizia a ricevere proposte per la seconda fase del Drex

La nuova fase del progetto metterà alla prova l’azienda con dipendenti intelligenti

Wellton Máximo - Giornalista presso Agência Brasil | Pubblicato il 13/10/2024

Da 14 ottobre fino al 29 novembre, le aziende interessate a partecipare alla seconda fase di test di Drex, una versione digitale del Real, potranno inviare proposte alla Banca Centrale del Brasile (BC). I test si concentreranno sullo sviluppo di business legati agli smart contract.

“Possono partecipare al progetto pilota le istituzioni che operano nel mercato finanziario che necessariamente hanno la capacità di testare il modello di business proposto, comprese le operazioni di emissione, riscatto o trasferimento di attività, nonché l'effettuazione della simulazione dei flussi finanziari risultanti da eventi di negoziazione, ove applicabile al caso di test”, ha informato la Banca Centrale in una nota.

Generati dalla tecnologia blockchain, utilizzata nelle criptovalute, gli smart contract sono programmi che eseguono automaticamente i termini e le condizioni di un contratto non appena questo viene attivato. Azioni come trasferimenti di denaro, pagamenti, registrazioni, multe per ritardi, avvengono automaticamente, riducendo i passaggi burocratici, come atti e firme presso uno studio notarile, il che riduce i costi e migliora l'efficienza.

Tra le operazioni con contratti intelligenti includono l’acquisto e la vendita di veicoli, beni immobili e negoziazioni di beni agroalimentari. Nel caso della vendita di un veicolo con uno smart contract, ad esempio, non si discuterebbe se spetterà all’acquirente effettuare un deposito prima di ricevere il bene o se il venditore debba trasferire i documenti prima di ricevere i soldi. L’intero processo verrà svolto istantaneamente, attraverso un contratto automatizzato, riducendo i costi della burocrazia, degli intermediari e accelerando le operazioni.

 

Regolamento

Secondo la BC, le proposte per la seconda fase del Drex devono avere un massimo di cinque pagine. Devono essere inviate all’e-mail pilot.drex@bcb.gov.br. I progetti selezionati per la sperimentazione dovranno poi formalizzare un accordo di partecipazione e designare un rappresentante tecnico per il coordinamento.

Secondo la Banca Centrale, le proposte devono dettagliare il modello di business, specificando gli impatti positivi attesi, la necessità di soluzioni per la privacy, la metodologia di test e i possibili impedimenti legali. Non ci sarà alcun limite al numero di proposte selezionate. Il numero finale dipenderà dal numero delle iscrizioni e dalla capacità tecnica e operativa della BC di monitorare le prove.

 

Test

Nel marzo 2023 sono iniziati i test della piattaforma che consentirà la registrazione delle attività finanziarie nella versione digitale del real. La piattaforma scelta è stata Hyperledger Besu, che opera con l’open source, che riduce i costi con licenze tecnologiche e royalties.

Una rete compatibile con la tecnologia Ethereum (un tipo di criptovaluta), Hyperledger Besu permette di effettuare test in ambienti controllati e garantisce la privacy delle transazioni. Sulla base di questa piattaforma, la Banca Centrale spera di vedere lo sviluppo di applicazioni online da parte delle aziende, con uno sviluppo decentralizzato, come ad esempio gli iniziatori di pagamento, uno strumento che consente di effettuare pagamenti al di fuori delle applicazioni bancarie.

Nel giugno dello scorso anno, la Banca Centrale ha scelto 16 consorzi per partecipare al progetto pilota. Questi hanno costruito i sistemi da accoppiare a Hyperledger Besu e hanno sviluppato i prodotti finanziari e le soluzioni tecnologiche. Nell’agosto 2023, la Banca Centrale ha annunciato che la versione digitale del Real si sarebbe chiamata Drex.

I test della prima fase sono iniziati nel settembre 2023, attraverso operazioni simulate che hanno testato la sicurezza, la privacy e l’agilità tra il Real digitale e i depositi tokenizzati delle istituzioni finanziarie. I test si sono svolti in più fasi e hanno valutato i depositi dai conti di riserva bancari; i depositi dai conti di regolamento; i depositi dal conto unico della Tesoreria Nazionale; i depositi a vista bancari e le operazioni con i titoli della Tesoreria Nazionale.

 

Ritardo

L’entrata in circolazione del Drex era inizialmente prevista per la fine di quest’anno o per l’inizio del 2025, ma lo sviluppo della moneta digitale è stato ritardato. Una serie di scioperi dei dipendenti della Banca Centrale nella prima metà dell’anno ha bloccato lo sviluppo dei progetti all’interno dell’autorità. Inoltre, nella prima fase di test sono stati riscontrati problemi di tutela della privacy degli utenti.

La seconda fase di test è iniziata a luglio con i 16 consorzi autorizzati nella prima fase. La Banca Centrale estenderà ora il test a nuovi partecipanti. I test con i contratti intelligenti dureranno fino alla fine della prima metà del 2025.

 

(Fonte: Agência Brasil)

 

Trasporto ferroviario ed energia pulita protagonisti al Business Forum Brasile-Italia

L'evento ha riunito i rappresentanti dei governi Federale, Statale, Fiesp e Ciesp.

di Fábio Dias | 11/10/2024

Energia pulita e trasporti ferroviari potrebbero essere il “fiore all’occhiello” per il rafforzamento delle relazioni commerciali bilaterali tra Brasile e Italia secondo i leader politici ed economici dei due paesi, che hanno partecipato mercoledì mattina (09/10), al Business Forum Brasile-Italia, che si è svolto a San Paolo, presso la sede delle più grandi entità rappresentative del settore nello Stato.

Il Vice Primo Ministro italiano, Antonio Tajani, e una delegazione di imprenditori sono stati ricevuti dal Ministro della Casa Civile brasiliano, Rui Costa, dal Vicegovernatore di San Paolo, Felício Ramuth, dal Presidente della Fiesp (Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo), Josué Gomes, e dal presidente del Ciesp (Centro delle Industrie dello Stato di San Paolo), Rafael Cervone. Durante l’evento sono stati firmati accordi di cooperazione per avvicinare il Brasile e l’Italia.

Cervone ha spiegato che l’agroindustria brasiliana è direttamente legata alla questione energetica dei biocarburanti e delle biomasse. Durante l’evento si è parlato anche di energia solare, eolica e SAF (Sustainable Aviation Fuel). Dopo l’apertura, Cervone ha accennato anche ai trasporti marittimi, a quelli ferroviari, compreso il progetto federale di interconnessione, su rotaia, dell’Oceano Atlantico e dell’Oceano Pacifico. Una mappa del progetto è stata presentata dal ministro Rui Costa.

 

Metalli rari

Il presidente del Ciesp ha citato anche le infrastrutture per la produzione di energia, l’estrazione mineraria e la siderurgia, con l’estrazione di materiali rari, come il grafene (transistor, chip, display, sensori, batterie) come settori importanti per il rapporto Brasile-Italia), il niobio (industria aerospaziale, biomedicina, elettronica, siderurgia) e il molibdeno (acciaio inossidabile, leghe ad alta temperatura, catalizzatori).

Il Brasile oggi ha il secondo maggior quantitativo di metalli rari al mondo, ma siamo solo il settimo produttore. Dobbiamo incentivare e accelerare questa produzione”, ha affermato Cervone.

Ha sottolineato anche il mercato brasiliano nel settore delle infrastrutture per il trattamento dell’acqua, in base alla nuova legislazione mirata ai servizi igienico-sanitari di base del Paese, oltre ai mercati aerospaziale e alimentare, che oggi sono punti di forza dell’economia brasiliana e italiana. Infine, Cervone ha rafforzato la possibilità di joint venture per rafforzare i legami italo-brasiliani.

Come ha detto il ministro italiano, spesso con il know-how di cui dispone l'italiano, compreso design e materie prime avanzate, il Brasile ha qui qualcosa di molto complementare con un mercato continentale. Abbiamo una storia molto lunga, il Brasile è di gran lunga, soprattutto lo Stato di San Paolo, la più grande comunità italiana nel mondo, più grande anche dell’Italia stessa. È una cultura che i brasiliani amano, che è nel nostro DNA e anche nel mio in particolare. Quindi questo approccio ha tutto per funzionare”, ha detto Cervone.

Si stima che 30 milioni di persone che vivono in Brasile siano di origine italiana, di cui 20 milioni vivono nello stato di San Paolo.

 

Agenda sul clima

Tajani ha affermato durante l’evento che l’agenda sul clima deve andare di pari passo con la politica industriale dei paesi.

La lotta al cambiamento climatico è una priorità ma, come diciamo sempre, deve avere una strategia pragmatica. Se questa lotta diventa ideologica si corre il rischio di combattere una battaglia teorica, senza ottenere risultati, penalizzando invece l’industria, le imprese e l’agricoltura”, ha affermato il vicepremier italiano.

Il presidente della Fiesp ha parlato della crisi climatica e ha sottolineato l’importanza della transizione energetica. “Sono pochi i Paesi che possono offrire le migliori condizioni per la transizione energetica come il Brasile, soprattutto con gli investimenti delle aziende italiane, che hanno già investito molto nel settore energetico brasiliano e sono tutte molto benvenute”, ha affermato Gomes.

Il Ministro Rui Costa ha dichiarato che il Brasile sta lavorando per modernizzare e rafforzare i suoi quadri normativi nel settore energetico, in modo che offrano sicurezza economica, giuridica e prevedibilità per gli investitori. Secondo lui lo stesso vale per il settore delle comunicazioni.

Ha inoltre sottolineato che questo martedì (08/10), il governo federale ha istituzionalizzato il programma “Carburante del futuro”, che crea una serie di incentivi e programmi per la transizione energetica (sostituzione dell’energia da fonti fossili con fonti rinnovabili).

 

Il ritorno del trasporto ferroviario

Durante l’apertura dell’evento hanno attirato l’attenzione i discorsi in difesa del salvataggio del trasporto ferroviario nel Paese. “I miei genitori sono venuti a San Paolo in treno e io devo venire in macchina oggi. Il Brasile ha sbagliato a scegliere la strada e si è dimenticato della ferrovia. Quindi anche questo è all’ordine del giorno”, ha detto Cervone.

Sia il Governo dello Stato di San Paolo che il Governo Federale scommettono sul ritorno delle linee ferroviarie, anche alla produzione dei trasporti.

Dal nostro progetto di miglioramento delle infrastrutture logistiche, il Brasile è un Paese continentale, che non può permettersi il lusso di voler trasportare la sua produzione, i suoi carichi, solo attraverso le autostrade. Questo è un costo elevato per chi produce, per il governo e per il cittadino perché paghiamo il mantenimento di questa immensa rete”, ha detto il ministro.

Il vicegovernatore Felício Ramuth ha sottolineato che circa il 30% del commercio bilaterale tra Brasile e Italia si svolge oggi nello Stato di San Paolo. Ha detto che il governo statale sta lavorando ad un audace programma di concessioni e privatizzazioni e ha anche sottolineato l’espansione del sistema ferroviario metropolitano.

Purtroppo in passato il Brasile ha optato per il trasporto stradale, seguendo il modello americano, invece del modello europeo, con il trasporto ferroviario”, ha affermato Ramuth. (A cura di Ciesp – Illustrazione fotografica – riproduzione da Internet)

 

(Fonte: Associação Comercial e Industrial de Garça)

 

San Paolo assume la leadership nelle esportazioni brasiliane del settore agroalimentare

Con una crescita del 9,2%, lo Stato supera il Mato Grosso e si distingue nel panorama nazionale

Pubblicato il: 10/10/2024

Le esportazioni agroalimentari dello Stato di San Paolo hanno registrato un aumento del 9,2% da gennaio a settembre 2024, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un totale di 22,69 miliardi di dollari. Con questa performance, San Paolo si è posizionata come il più grande esportatore del settore nel paese, secondo i dati diffusi dal Segretariato dell'Agricoltura e dell'Approvvigionamento. Secondo un’indagine dell’Istituto di Economia Agraria (IEA-Apta), lo Stato rappresenta ora il 18% del totale esportato dal Brasile, superando il Mato Grosso, la cui quota era del 17,3%.

L’avanzamento di San Paolo è stato trainato soprattutto dalle esportazioni di zucchero e di succo d’arancia, settori in cui lo Stato si distingue come leader nazionale, contribuendo in modo significativo alla posizione dominante del Brasile nel mercato globale. Sebbene il Mato Grosso, il più grande produttore di cereali, semi oleosi e bestiame, sia solitamente in testa alla classifica delle esportazioni agroalimentari, San Paolo aveva già preso questo comando nell’aprile 2024, in un raro caso.

Il settore dello zucchero e dell’alcol è stato il principale responsabile della crescita delle entrate esterne nel settore agricolo di San Paolo, per un totale di 9,15 miliardi di dollari nel periodo. Lo zucchero rappresentava il 93% di questa quantità, mentre l’etanolo corrispondeva al 7%. Le esportazioni di questo settore sono aumentate del 23% in valore e del 30,5% in volume, trainate dallo zucchero, le cui vendite sono aumentate del 31,5% in valore e del 35,2% in volume.

“Ogni mese dimostriamo la forza dell’agrobusiness di San Paolo nella bilancia commerciale. Questi numeri riflettono il nostro impegno congiunto con il settore per mantenere una produzione agricola di alta qualità e competitività sul mercato internazionale”, ha affermato il Segretario dell’Agricoltura e degli Approvvigionamenti di San Paolo, Guilherme Piai, in una nota alla Reuters.

L’indagine IEA-Apta ha mostrato una crescita significativa anche in altre categorie, come caffè verde (+121,6%), carne bovina (+39%), succo d’arancia (+27,5%) e prodotti a base di cellulosa (+15%). La carne ha generato entrate per 2,49 miliardi di dollari, di cui la carne bovina rappresenta l’83,9% di questo valore. Il settore forestale ha totalizzato 2,35 miliardi di dollari, di cui la cellulosa rappresenta il 54,3% e la carta il 38%. Il complesso della soia ha totalizzato 2,1 miliardi di dollari, mentre le esportazioni di succhi, soprattutto di arancia (98%), hanno raggiunto i 2 miliardi di dollari.

Questi cinque gruppi – zucchero, carne, prodotti forestali, soia e succhi – rappresentavano il 79,7% delle esportazioni agroalimentari di San Paolo. Il caffè, un altro prodotto tradizionale di San Paolo, è arrivato al sesto posto, con 944,21 milioni di dollari di esportazioni, di cui il 71,4% era caffè verde e il 24,5% caffè solubile.

Oltre a San Paolo e al Mato Grosso, la classifica dei maggiori esportatori agroalimentari comprende Paraná (11,5%), Minas Gerais (10,1%), Rio Grande do Sul (8,7%) e Goiás (6,6%).

Nonostante le sfide affrontate, come la siccità che ha colpito la produzione di canna da zucchero, caffè e arance, l’agrobusiness di San Paolo ha dimostrato la sua resilienza, come sottolineato dal Segretario Piai.

Il surplus della bilancia commerciale del settore agricolo di San Paolo ha raggiunto i 18,45 miliardi di dollari, con un incremento dell’8,9% rispetto ai primi nove mesi del 2023. In totale, le esportazioni del settore agroalimentare hanno rappresentato il 43,5% delle esportazioni dello Stato, mentre le importazioni sono state pari al 7,5% del totale.

 

(Fonte: Portal do Agronegócio)

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Venerdì 11 Ottobre 2024

Svizzera. Occupazione in svizzera: una bilancia delicata

La crescita dell'occupazione in Svizzera è strettamente legata ai lavoratori provenienti da altri paesi. Negli ultimi decenni, la percentuale di cittadini stranieri impiegati nel settore del lavoro svizzero è aumentata in modo significativo: nel 1991 era del 26%, mentre oggi si avvicina al 34%. Secondo i report, tre quarti dei lavoratori stranieri provengono dai paesi dell'Unione europea. La maggior parte di loro vive in Svizzera: i lavoratori frontalieri corrispondono a circa un terzo e provengono principalmente da Francia, Italia e Germania, con alcuni provenienti anche da Austria e Liechtenstein.

"Nonostante la partecipazione relativamente elevata della popolazione nazionale nella forza lavoro, le aziende non riescono a soddisfare la richiesta di manodopera, o solo in misura insufficiente", ha spiegato Roland Müller, direttore dell'Associazione svizzera dei datori di lavoro durante una recente presentazione sulla libera circolazione delle persone. Gli stranieri svolgono un ruolo fondamentale in alcuni settori, e ci sono addirittura settori economici che dipendono sostanzialmente dall'immigrazione, come l'edilizia e la ristorazione. In queste aree, la percentuale di lavoratori stranieri è significativa. Gli stranieri sono anche presenti in occupazioni come i servizi alla persona e il trasporto: persino la metà dei baristi in Svizzera non è cittadino della Confederazione.

La situazione presenta una percentuale di occupati più bassa quando si analizzano settori profesisonali in cui sia richiesta padronanza della lingua tecnica ecomepenze specifiche nonchè familiarità con la realtà locale. Ad esempio, gli stranieri costituiscono una minoranza tra avvocati e personale amministrativo di alto livello. Nessun impatto negativo sull'occupazione, anzi.

Nel 2023, il tasso di disoccupazione tra i cittadini svizzeri ha raggiunto il livello più basso degli ultimi vent'anni. Questo dato riflette un'evoluzione positiva e promettente per il mercato del lavoro nel paese.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

 

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Venerdì 11 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

Esteso il sostegno per i consumatori di energia elettrica

Nel 2025 il sostegno per i consumatori di energia elettrica sarà prolungato, come annunciato dalla ministra del clima, Paulina Henning-Kloska. Le attuali sovvenzioni sulle bollette, realizzate sotto forma di bonus energetico, saranno continuate, anche se i dettagli riguardanti la nuova forma di sostegno saranno rivelati dopo l'approvazione del bilancio statale. Nel piano di bilancio governativo per gli anni 2025-2028, è previsto un aumento del 15% delle tariffe regolamentate per i consumatori finali e una riduzione delle misure volte a mitigare gli effetti dell'aumento dei prezzi dell'energia. Attualmente sono in vigore i prezzi massimi per l'energia elettrica: 500 PLN per MWh per le famiglie e 693 PLN per MWh per i consumatori vulnerabili, come le amministrazioni locali, le scuole e le piccole e medie imprese. Questo sistema sarà in vigore fino alla fine del 2024.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Sbarca sul mercato polacco la catena malese MR.DIY

La catena di negozi MR.DIY ha annunciato ufficialmente il suo ingresso nel mercato polacco. L'azienda malese aprirà i suoi primi negozi in Polonia il mese prossimo. MR.DIY dispone già di 4.000 negozi in tutto il mondo in 12 paesi, principalmente in Asia (per esempio in Thailandia, Singapore, Filippine) ma è presente anche sui mercati spagnolo e turco. La Polonia sarà il terzo paese in Europa e tredicesimo al mondo in cui apparirà questa catena di negozi. Secondo il giornale "Rzeczpospolita", MR.DIY competerà non solo con i negozi che vendono articoli per la casa e il giardino, come Castorama o Leroy Merlin, ma anche con i discount industriali, come Pepco, Action, Woolworth o Dealz. Entro la fine del primo trimestre del 2025 l'azienda malese intende aprire un totale di 10 negozi in Polonia. Nei mesi di novembre e dicembre di quest'anno inizieranno ad aprire i primi quattro negozi nei centri commerciali a Zabrze, Cracovia, Piotrków Trybunalski e Bielsko-Biała. Non è ancora certo dove saranno aperte i negozi restanti. 

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Contributi per impianti fotovoltaici: nuova edizione del programma “La mia elettricità"

Il programma “La mia elettricità 6.0” ha annunciato un significativo aumento del budget da 400 milioni PLN a 1,25 miliardi PLN, con l'obiettivo di supportare le persone che investono in impianti fotovoltaici e magazzini di energia. L'apertura delle domande è iniziata il 2 settembre e già dopo tre giorni sono state presentate richieste per oltre la metà del budget iniziale. Al 15 settembre, erano state registrate quasi 37.000 domande per un valore totale di circa 445 milioni di złoty, di cui 200 milioni di złoty riguardavano il finanziamento di magazzini di energia elettrica. Il finanziamento per i prosumer che hanno sostenuto spese per impianti dopo il 1° gennaio 2021 ammonta fino a 7.000 złoty nel caso di microimpianti con magazzini di energia o calore, e fino a 6.000 złoty senza di essi. I prosumer possono anche ottenere fino a 16.000 PLN per un magazzino di energia elettrica con capacità minima di 2 kWh e fino a 5.000 złoty per un magazzino di energia termica. In totale, il finanziamento massimo per impianti con magazzini può raggiungere 28.000 złoty. A partire dal 1° agosto 2024, una condizione fondamentale per ottenere il finanziamento sarà l'investimento in un magazzino di energia o di calore. Il programma è finanziato dai Fondi Europei per le Infrastrutture, il Clima e l'Ambiente: (FEnIKS) per il periodo 2021-2027, e l'apertura delle domande continuerà fino al 20 dicembre 2024 o fino a esaurimento dei fondi disponibili.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Sistema fiscale polacco complesso e mutevole

Gli imprenditori polacchi impiegano in media 334 ore all'anno per adempiere ai loro obblighi fiscali. Sebbene da anni gli economisti chiedano al governo di semplificare il sistema fiscale, non si intravedono cambiamenti in meglio. Un rapporto di Grant Thornton mostra che, nonostante un'aliquota fiscale nominale del 19 percento, l'aliquota fiscale effettiva reale raggiunge in media il 30 percento. L'anno scorso è stato particolarmente doloroso per i maggiori gruppi di capitale quotati in borsa. I loro profitti lordi sono diminuiti, mentre la pressione fiscale è aumentata. Oltre il 16% delle aziende ha registrato perdite. Sorprendentemente, quasi due terzi di questo gruppo hanno dovuto comunque pagare le tasse. Si notano differenze significative nel livello di tassazione quando si tratta di aziende nazionali e straniere. Le aziende non polacche hanno difficoltà a gestire le complesse normative. Il fatto che il sistema fiscale debba essere cambiato è dimostrato dalla posizione della Polonia nella classifica dei sistemi più competitivi. Secondo gli esperti, uno dei maggiori problemi del sistema fiscale polacco è la sua imprevedibilità.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

GUS: l’economia polacca cresce più lentamente di quanto previsto

GUS (l’Ufficio Nazionale di Statistica) ha pubblicato i dati aggiornati sulla crescita dell’economia polacca negli anni 2022-2023. Secondo i nuovissimi dati l’economia della Polonia nel 2023 è cresciuta solo dello 0,1% rispetto al 2022. Dunque il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,1% rispetto al documento che GUS ha pubblicato il 18 aprile 2024. GUS spiega che l’aggiornamento dei dati è stato causato dall'ottenimento di più dettagliate revisioni delle statistiche. Questa procedura è stata necessaria perché GUS ha ottenuto maggiori informazioni sulla finanza delle imprese, sul commercio estero di beni e servizi e sul carico delle Istituzioni di Governo e degli Enti locali. Nel 2023 i consumi alimentari sono scesi dello 0,3% (non come prevedevano del 1%), la domanda di investimenti è aumentata del 12,6% quindi dello 0,5% meno di quanto previsto. Mentre l'esportazione è aumentata del 3,7% (prevedevano l’aumento del 3,4%). L’aggiornamento dei dati rivela che il PIL è aumentato del 5,3% quindi è un risultato peggiore di quello previsto.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

10 miliardi di zloty di fondi europei per la transizione energetica

La Banca Europea per gli Investimenti ha approvato le richieste della Polonia per un sostegno di 10 miliardi di zloty dal Fondo di Modernizzazione per quattro programmi: costruzione di impianti di stoccaggio di energia, supporto al trasporto elettrico pesante e il programma Energia per le campagne. Questa è la più grande tranche di sostegno finora dal fondo per la Polonia. Il primo programma, con un budget di 4 miliardi di zloty, riguarda il supporto a magazzini di energia elettrica su larga scala con una potenza minima di 2 MW e una capacità di almeno 4 MWh, con un finanziamento fino al 45-65% dei costi ammissibili. Il secondo programma prevede 2 miliardi di zloty per la ristrutturazione della rete elettrica al fine di costruire stazioni di ricarica per il trasporto pesante elettrico, con sovvenzioni fino al 100% dei costi ammissibili. Il terzo programma, anch'esso con un budget di 2 miliardi di zloty, supporta l'acquisto o il leasing di camion elettrici, con un finanziamento fino al 60% dei costi ammissibili. Il quarto programma aumenta il budget di Energia per le campagne da 1 miliardo di zloty a 3 miliardi di zloty, finanziando impianti a biogas, installazioni fotovoltaiche e magazzini di energia nelle aree rurali e rurali-urbane. Il Fondo di Modernizzazione è finanziato dai proventi delle aste di quote di emissione nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS) e mira a sostenere la trasformazione e la modernizzazione del settore energetico.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

La Polonia finanzia l'acquisto dei moduli Starlinks per l'Ucraina

Ieri il ministro degli Affari Esteri Radosław Sikorski ha dichiarato che i moduli Starlink utilizzati dai soldati ucraini durante i combattimenti sono sponsorizzati dalla Polonia. In precedenza si pensava che fossero stati trasmessi da Elon Musk, che ha spesso parlato della guerra e ha minacciato di limitare il finanziamento di questa tecnologia agli ucraini. Sikorski ha rivelato questa informazione in una conferenza stampa, nella quale ha anche accennato al rinviato vertice di Ramstein sugli aiuti all'Ucraina. Il presidente Andrzej Duda avrebbe dovuto partecipare a questo incontro iniseme ai primi ministri dei paesi che sostengono l’Ucraina. In ogni caso il Ministero degli Affari Esteri ha preparato una posizione governativa per il Presidente Duda, grazie alla quale potrà rappresentare la sua posizione e quella dell'intero paese. I moduli Starlink erano stati precedentemente consegnati all'Ucraina in base ad un accordo concluso dal Pentagono americano e dalla società di Elon Musk. Tuttavia, il contratto del valore di 23 milioni di dollari è terminato a maggio di quest’anno e finora non è stato prorogato. In precedenza i media ucraini avevano riferito che i russi utilizzavano gli Starlink situati nelle aree temporaneamente occupate. Le autorità ucraine hanno quindi collaborato con SpaceX per risolvere i problemi. Lo stesso Elon Musk ha affermato che la sua azienda non ha mai venduto o fornito alcuna attrezzatura all'esercito russo.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Venerdì 11 Ottobre 2024

Regno Unito. Il governo britannico annuncia importanti riforme dei diritti dei lavoratori

Il governo del Regno Unito ha presentato un ambizioso disegno di legge sui diritti dei lavoratori, che mira a modernizzare il mercato del lavoro e stimolare la crescita economica. Questa iniziativa, denominata "Employment Rights Bill", rappresenta la più significativa riforma dei diritti dei lavoratori in una generazione.

Punti chiave della riforma:

  1. Eliminazione del periodo di qualifica di due anni: I lavoratori godranno di protezione contro il licenziamento ingiusto fin dal primo giorno di lavoro.
  2. Fine dei contratti a zero ore: Sarà garantito un numero minimo di ore ai lavoratori che prestano servizio regolarmente.
  3. Divieto delle pratiche di "licenzia e riassumi": Saranno vietate le tattiche di licenziamento e riassunzione a condizioni peggiori.
  4. Congedi dal primo giorno: Diritto al congedo di paternità, parentale e per lutto fin dall'inizio del rapporto di lavoro.
  5. Rafforzamento dell'indennità di malattia: Eliminazione del limite di salario minimo per poter accedere all'indennità e del periodo di attesa.
  6. Flessibilità lavorativa: Il lavoro flessibile diventerà la norma, ove possibile.
  7. Tutele per le donne: Maggiori protezioni per le donne in gravidanza e le neomamme.
  8. Agenzia per il Lavoro Equo: Creazione di un nuovo ente per l'applicazione dei diritti dei lavoratori.

Il vice primo ministro Angela Rayner ha dichiarato: "Stiamo voltando pagina su un'economia caratterizzata da insicurezza, bassa produttività e salari bassi. Le nostre proposte per rendere il lavoro remunerativo forniranno la sicurezza necessaria per aumentare la produttività e far crescere la nostra economia."

Il segretario per le imprese Jonathan Reynolds ha aggiunto: "È nostra missione far muovere l'economia e creare una crescita sostenibile a lungo termine. Il nostro piano darà al mondo del lavoro un aggiornamento molto necessario, aumentando salari e produttività."

Queste riforme mirano a bilanciare le esigenze dei lavoratori e delle imprese, promuovendo un ambiente di lavoro più equo e produttivo. Il governo britannico si impegna a collaborare con le aziende e i sindacati per implementare queste riforme, con l'obiettivo di stimolare la crescita economica e migliorare gli standard di vita in tutto il Regno Unito.

Le reazioni iniziali da parte di aziende, sindacati e organizzazioni del lavoro sono state generalmente positive, con molti che vedono in queste riforme un passo importante verso un mercato del lavoro più moderno ed equo.

(Contributo editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Venerdì 11 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Francia

Nautica in Francia: la fine dell'epoca d'oro post-Covid

Il settore della nautica in Francia ha vissuto un picco durante il periodo post-Covid, con vendite che hanno superato i 2 miliardi di euro nel 2023. Tuttavia, la stagione 2023-2024 ha visto un calo del 23% nelle vendite di imbarcazioni nuove, in particolare delle "day boat", che hanno registrato una diminuzione del 27%. Il leader del settore, Beneteau, ha riportato un fatturato in calo del 31,5% nella sua divisione barche.

Diversi fattori hanno contribuito a questa contrazione: l'incertezza economica globale, l'aumento dei prezzi delle materie prime, e condizioni di finanziamento meno favorevoli. Le scorte dei concessionari rimangono elevate, soprattutto per le barche più vecchie.

Tuttavia, ci sono segmenti che si stanno mantenendo, come i catamarani, che hanno visto una crescita del 5% grazie alla loro stabilità e comfort, particolarmente richiesti nel noleggio. Le aziende stanno investendo in innovazioni, come catamarani "eco-responsabili", e c'è un rinnovato interesse nei saloni nautici autunnali, segno di una possibile ripresa. . Il cantiere Windelo, ad esempio, sta investendo 4 milioni di euro per raddoppiare la produzione di catamarani "eco-responsabili" a Canet-en-Roussillon entro il 2025. Si prevede che il suo fatturato raggiungerà i 13,5 milioni quest'anno, rispetto ai 4,5 milioni del 2022.

Nonostante la flessione, il settore è abituato a gestire cicli e cerca di mantenere le competenze, preparandosi per un futuro recupero. Problemi come il trasferimento di competenze dovuto all'imminente pensionamento di molti professionisti del settore e le difficoltà abitative per i lavoratori rimangono sfide cruciali. Il settore nautico in Francia continua a rappresentare un’importante parte dell'economia, con un fatturato complessivo di 6,3 miliardi di euro e quasi 45.000 dipendenti.

 

Tassa sui biglietti aerei: il governo francese vuole prelevare un miliardo di euro

Il governo francese, attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, sta pianificando un significativo aumento della tassa di solidarietà (TSBA) sui biglietti aerei, che potrebbe portare a un incremento di un miliardo di euro per le casse statali nel 2025. Questa tassa, introdotta nel 2006 per finanziare la lotta contro l'AIDS in Africa, ha già subito varie modifiche e attualmente rappresenta fino al 40% del prezzo di un biglietto aereo in Francia.

L’aumento della TSBA potrebbe quasi triplicare il gettito annuale, passando da 460 milioni di euro a circa 1,4 miliardi. In particolare, per i voli a lungo raggio in business class, la tassa potrebbe aumentare da 63,07 euro a 200 euro per voli superiori a 5.000 km. Anche per i voli in classe economica ci sarebbero aumenti significativi. I voli intraeuropei e quelli verso i dipartimenti d'oltremare potrebbero subire modifiche, ma non è stata presa una decisione definitiva.

Il nuovo regime fiscale colpirà soprattutto le compagnie aeree francesi, come Air France, che già contribuisce in misura significativa alla TSBA. La compagnia ha espresso preoccupazione per l'impatto di questo aumento sui prezzi dei biglietti e sulla competitività, soprattutto in un contesto dove il trasporto aereo francese ha già perso quote di mercato nel corso degli anni.

L'industria aerea teme anche che l'aumento delle tasse possa spingere i passeggeri a cercare voli da altri hub internazionali, compromettendo ulteriormente l'attrattiva della Francia come destinazione turistica. Inoltre, ci saranno ulteriori oneri nel 2025, come un aumento delle tasse sugli aeroporti e sui profitti aziendali, che si aggiungeranno ai costi già elevati per le compagnie aeree. Questo complesso scenario fiscale rischia di riflettersi negativamente sui prezzi dei biglietti e sulla competitività generale del settore aereo francese.

 

Disinquinamento delle acque reflue: il conto si preannuncia salato per la Francia

Una direttiva europea riveduta rafforzerà in modo significativo le norme sul trattamento delle acque reflue prima che vengano scaricate nell'ambiente. L'importo del conto per la Francia è stimato in diversi miliardi di euro.

La direttiva rivista sull'acqua reflua urbana, adottata in primavera, richiederà il rispetto di norme più rigorose per la rimozione di sostanze inquinanti come azoto, fosforo e microinquinanti entro i prossimi anni.

L'adozione della direttiva è prevista dopo la correzione finale del testo, con una scadenza di trenta mesi per l'attuazione da parte degli Stati membri. Le nuove norme estenderanno l'obbligo di trattamento delle acque reflue a comunità più piccole e introdurranno requisiti per il monitoraggio di patogeni e microplastiche. Nonostante le critiche alla mancanza di azioni sulle fonti di inquinamento, gli esperti considerano la direttiva fondamentale per la qualità dell'acqua.

I costi complessivi, stimati dalla Commissione europea in 3,8 miliardi di euro all'anno, potrebbero essere sottovalutati, con alcune autorità locali come Lione e Nizza che prevedono spese enormi. La direttiva introduce anche il principio "chi inquina paga", facendo ricadere parte dei costi di eliminazione dei microinquinanti sui produttori di medicinali e cosmetici.

Tuttavia, ci sono contestazioni sui costi e sulle modalità di applicazione, e i produttori stanno preparando studi per contestare le stime della Commissione. L'impatto finanziario sulle famiglie potrebbe essere contenuto, con un aumento previsto del prezzo dell'acqua limitato al 2,26% in media nell'UE.

 

Questa pelle vegetale che sostituirà la pelle animale

La start-up Tannerie Végétale, fondata da Fanny Deléage nel 2020, sta sviluppando una pelle vegetale innovativa, chiamata Phyli, come alternativa sostenibile alla pelle animale. Deléage, ingegnera con un dottorato in scienza dei materiali, ha deciso di abbandonare il settore alimentare per affrontare l'impatto ambientale e la sofferenza animale associati all'allevamento. La produzione di pelle tradizionale è estremamente dannosa per l'ambiente, emettendo 40-48 kg di CO2 per metro quadrato e richiedendo enormi quantità di acqua e sostanze chimiche.

Phyli si distingue per la sua riciclabilità, biodegradabilità e per non contenere plastica o solventi. La start-up utilizza proteine vegetali derivate da co-prodotti agricoli, sostituendo anche i tannini chimici con quelli vegetali per il trattamento della pelle. Nonostante le differenze visive rispetto alla pelle animale, Phyli possiede caratteristiche meccaniche simili, con un'attenzione particolare alla flessibilità e alla resistenza.

Il suo principale concorrente rimane il micelio, filamenti di funghi che permettono di realizzare un materiale alternativo di qualità senza l'utilizzo di plastica.  

Il processo produttivo di Phyli emette solo 4 kg di CO2 per metro quadrato, rendendola dodici volte meno inquinante della pelle animale e più sostenibile rispetto alla pelle sintetica a base di petrolio. Tannerie Végétale punta a collaborare con marchi di lusso, offrendo un prodotto che soddisfa i requisiti del settore.

Attualmente, la start-up ha una capacità di produzione limitata a 5.000 m² all'anno e prevede di espandere la sua linea produttiva per realizzare articoli di pelletteria, come scarpe e borse, entro il 2026. Con già 500.000 euro di finanziamenti ottenuti, Tannerie Végétale sta cercando ulteriori investimenti per scalare la produzione e dimostrare che una soluzione ecologica ed economica alla pelle è possibile.

 

Il piano del governo francese di tassare pesantemente il gioco d'azzardo e le scommesse online

Il governo prevede di aumentare le tasse sul gioco d'azzardo e le scommesse online a partire dal 2025 per frenare la crescita del settore e recuperare quasi 500 milioni di euro all'anno per la previdenza sociale. Nel bilancio presentato il 10 ottobre è prevista una revisione dei contributi previdenziali per lotterie casinò e scommesse mirata a raccogliere 1,6 miliardi di euro invece degli 1,2 miliardi previsti attualmente. I contributi variano notevolmente: ad esempio le scommesse sportive pagano il 6,6% mentre le vincite al casinò superiori a 1.500 euro arrivano al 16,7%.

Il governo intende semplificare il sistema allineando le aliquote per la maggior parte delle categorie di gioco le aliquote per le scommesse sportive e ippiche subiranno un incremento significativo portandosi al 10% e al 15% rispettivamente per il poker online si prevede un aumento del contributo dallo 0,2% all'1%.

Il governo giustifica queste misure con motivi sanitari richiamando l'attenzione sull'aumento dei giocatori d'azzardo problematici che secondo stime recenti riguardano circa 370.000 persone in Francia.

Le misure potrebbero comportare una riduzione del 5% del consumo di gioco tuttavia l'elevata pressione fiscale sul settore già gravato da 5 miliardi di tasse nel 2021 e da un contributo eccezionale sui profitti rischia di compromettere la sua sostenibilità.

La Corte dei conti ha evidenziato che le aliquote fiscali in Francia sono superiori di oltre 20 punti rispetto ad altri paesi europei per la lotteria e da 3 a 10 punti per le scommesse sportive e ippiche.

 

Alimentazione: i consumatori vogliono mangiare in modo più sano ed esotico

I produttori alimentari stanno tornando a investire nell'innovazione in risposta alle nuove esigenze dei consumatori, desiderosi di mangiare in modo più sano ed esotico. Questo rilancio sarà al centro del Salone Internazionale dell'Alimentazione (SIAL) di Parigi, in programma dal 19 al 23 ottobre, dove quasi il 10% delle innovazioni provenienti da oltre 130 paesi sarà presentato. Dopo un calo del tasso di innovazione nel 2022, le aziende stanno cercando di recuperare il terreno perduto, poiché molti dei prodotti disponibili nei negozi oggi sono stati lanciati negli ultimi cinque anni.

Le tendenze attuali si concentrano su prodotti semplici, salutari ed ecologici, ma anche su sapori esotici. Aziende come Grapeful e Aryze Co offrono nuove interpretazioni di alimenti tradizionali, come barrette di hummus e succhi di moringa, puntando sulla salute e sulla praticità. Dopo il successo della cucina giapponese, il SIAL presenterà anche nuove ricette del sud-est asiatico, con ingredienti come zenzero e peperoncino che stanno guadagnando popolarità. La diffusione di spezie come il sommacco e l'innovazione nelle texture alimentari, come le rillettes sminuzzate, evidenziano ulteriormente questa ricerca di novità.

Nonostante l'inflazione, i consumatori rimangono attenti ai prezzi, creando opportunità per prodotti più semplici e accessibili. Le aziende possono così offrire articoli con meno ingredienti e trasformazioni, mantenendo la qualità a un costo più contenuto. In sintesi, il SIAL si preannuncia come una piattaforma per esplorare le nuove frontiere del cibo, con un forte focus sull'innovazione e la diversificazione dei sapori.

 

A Marsiglia, verrà presto realizzato un edificio fatto di terra di scavo

Entro il 2026 verrà realizzato un campus studentesco di sei piani all'ingresso di Marsiglia utilizzando terreno di scavo da riqualificazione urbana. Il progetto è il primo del programma "Costruire in Terra" per recuperare 2,2 milioni di tonnellate di macerie il campus avrà 6.200 m2 e una struttura in calcestruzzo a basse emissioni rivestita con cassoni di legno riempiti di terra cruda.

Il tutto sarà prefabbricato e assemblato in loco entro luglio 2026 con un focus sull'economia circolare e materiali biologici; questo approccio mira a sostenere lo sviluppo di un settore delle costruzioni più sostenibile e innovativo.

Saint-Gobain non parteciperà al progetto ma sta sviluppando un altro edificio residenziale utilizzando un materiale da costruzione innovativo chiamato Terlian che utilizza terra di scavo e ha prestazioni energetiche superiori. Questo prodotto è convalidato dal Centro Scientifico e Tecnico per l'Edilizia per costruzioni inferiori a 8 metri e ha trovato le sue prime applicazioni nella costruzione di case singole nelle Alpi Marittime.

Si tratta di un sistema a graticcio 2.0 che si comporta come un assorbitore naturale di calorie.

Il calcestruzzo a inerzia termica offre efficienza energetica e resistenza maggiore rispetto agli standard attuali (5% in più), infatti, la costruzione di facciate con questo materiale è rapida e sostenibile. Grazie a una rete di centri di stoccaggio inerti in Francia ciò consente di implementare efficacemente pratiche di economia circolare locale e di ridurre l'impatto ambientale del settore edilizio.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

 

 

 

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Venerdì 11 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Australia

Opportunità di investimento nel settore manifatturiero e dell’energia sostenibile in Australia

L'Australia produce solo due terzi della quantità di manufatti che consuma, mentre la maggior parte dei Paesi sviluppati ne produce in eccesso. 

La percentuale del settore manifatturiero sul PIL è scesa da quasi il 30% negli anni '50 e '60 a poco meno del 6% nel 2023. 

A maggio 2023, circa 881.000 persone lavorano nel settore manifatturiero in Australia (1) rappresentando circa il 6,4% dei posti di lavoro totali del Paese. Il numero di persone impiegate nel settore è destinato a crescere fino a raggiungere 1.02 milioni di posti di lavoro entro maggio 2033 (16,3% di crescita).  

Il settore manifatturiero chiede incentivi governativi per contribuire a rilanciare il settore come parte del piano di ripresa della COVID-19. La pandemia COVID-19 ha ricordato agli australiani l'importanza di poter produrre una gamma completa di attrezzature e forniture essenziali; inoltre, la recessione COVID ha creato un grande vuoto economico che un settore manifatturiero rivitalizzato potrebbe contribuire a colmare nei prossimi anni. 

Dal 2021, gli investimenti diretti esteri (IDE) dell'Australia nel settore manifatturiero hanno mostrato alcune variazioni: 

- 2021: 111,0 miliardi di dollari australiani 

- 2022: 116,3 miliardi di dollari australiani 

- 2023: 114,5 miliardi di dollari 

Queste cifre rappresentano gli IDE nel settore manifatturiero come percentuale degli IDE totali in Australia, pari a circa il 9,7% nel 2023 (2).  Dal 2022 l'Australia ha fatto passi da gigante nell'attrarre investimenti esteri nel settore dell'energia pulita.  

Nel 2022, l'Australia si è classificata al terzo posto a livello globale per l'attrazione di investimenti diretti esteri (IDE) nelle energie rinnovabili. Questa posizione è stata determinata dai progetti di idrogeno verde su larga scala del Paese e da altre iniziative in materia di energie rinnovabili. 

L'Australia ha più di 100 progetti sulla produzione di idrogeno verde e la pipeline di progetti è aumentata in valore da 230 miliardi di dollari australiani nel 2021 a 300 miliardi di dollari australiani nel 2022.  

I principali impegni includono: 

  • La sudcoreana POSCO intende investire 40 miliardi di dollari australiani nell'industria dell'idrogeno verde. 
  • Un consorzio giapponese, Tokyo Gas, Toho Gas, Osaka Gas Australia (OGA), si è impegnato a investire 2,35 miliardi di dollari australiani nella filiera energetica dell'idrogeno. 

Negli ultimi cinque anni sono stati investiti più di 30 miliardi di dollari per diversificare e decarbonizzare il settore elettrico australiano. Questi investimenti mirano a ridurre i costi dell'elettricità per i consumatori e le imprese e a installare una capacità di generazione più moderna, efficiente e flessibile, evidenziando l'impegno dell'Australia nella transizione verso un futuro di energia pulita e la sua attrattiva come destinazione per gli investimenti esteri nelle energie rinnovabili. 

L'Australia sta adottando diverse misure per promuovere la crescita e intensificare gli investimenti. Una di queste iniziative chiave è il pacchetto Future Made in Australia (3), del valore di 22,7 miliardi di dollari, che contribuirà a facilitare gli investimenti del settore privato necessari affinché l'Australia diventi una parte indispensabile dell'economia globale. Si tratta di un fondo incentrato in particolare sull'incoraggiamento degli investimenti del settore privato in aree prioritarie per stimolare la crescita economica e per rendere l'Australia leader nella produzione e nella tecnologia delle energie rinnovabili. 

Questo programma prevede un percorso più rapido per prendere decisioni migliori in materia di ambiente, energia, pianificazione, patrimonio culturale e approvazione degli investimenti esteri. 

Sono compresi: 

  • 134,2 milioni di dollari per dare maggiore priorità alle approvazioni di progetti di energia rinnovabile di rilevanza nazionale e per sostenere decisioni più rapide in materia di ambiente, patrimonio culturale e pianificazione. 
  • Collaborare con gli Stati e i territori attraverso il Consiglio ministeriale per l'energia e il cambiamento climatico per accelerare le connessioni alla rete elettrica. 
  • 20,7 milioni di dollari per migliorare l'impegno con le comunità interessate dalla transizione energetica e accelerare la realizzazione di progetti energetici chiave. 
  • 15,7 milioni di dollari per rafforzare l'esame delle proposte di investimento straniero ad alto rischio, migliorare le attività di monitoraggio e applicazione e favorire decisioni più rapide. 

Esistono due correnti in cui un'industria può giustificare l'intervento del governo per attrarre investimenti privati su scala, il “flusso di trasformazione a zero” e il “flusso di resilienza economica e sicurezza” . 

Flusso di trasformazione a zero 

Il Flusso di trasformazione a zero si concentra sulle industrie che contribuiranno in modo significativo alla transizione a zero emissioni.  

Gli aspetti chiave includono: 

  • Investimenti nelle energie rinnovabili: Sostegno a progetti che migliorano le capacità delle energie rinnovabili, come l'energia solare ed eolica. 
  • Decarbonizzazione: Promozione di tecnologie e pratiche che riducono le emissioni di carbonio in vari settori. 
  • Opportunità economiche: Creare opportunità di crescita aprendo mercati per prodotti e servizi a basse emissioni. 
  • Gestione efficiente dei costi: Garantire che gli investimenti pubblici siano utilizzati in modo efficiente per ottenere riduzioni significative delle emissioni. 

 

Flusso di resilienza economica e sicurezza 

Il Flusso di resilienza e sicurezza economica mira a rafforzare la sicurezza economica dell'Australia concentrandosi sulle industrie critiche. 

 Gli aspetti chiave includono: 

  • Capacità interna: Sostenere i settori in cui la capacità nazionale è necessaria per la resilienza e la sicurezza economica. 
  • Resistenza della catena di approvvigionamento: Migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento per ridurre la vulnerabilità alle interruzioni. 
  • Investimenti pubblici: Fornire investimenti pubblici per sbloccare gli investimenti del settore privato in settori critici. 
  • Sviluppo sostenibile: Promuovere lo sviluppo sostenibile e la diversificazione delle catene di approvvigionamento. 

 

Il pacchetto Future Made in Australia può essere applicato anche alle imprese straniere che intendono investire in Australia, comprendendo misure per incoraggiare gli investimenti stranieri, quali: 

  • Rimborso del 75% delle spese di candidatura per le offerte competitive non accolte. 
  • Approvazioni semplificate per le proposte di investimento straniero, soprattutto nei progetti di energia rinnovabile e in altri settori prioritari. 
  • Miglioramento delle attività di monitoraggio e applicazione per garantire un'efficace selezione degli investimenti esteri sensibili. 

Il governo ha istituito un quadro di interesse nazionale (4) per garantire che gli investimenti siano responsabili e mirati, con particolare attenzione ai settori che contribuiscono alla trasformazione a zero emissioni e alla resilienza economica. Le imprese straniere sono incoraggiate a investire in queste aree prioritarie e il governo ha snellito i processi di approvazione per facilitare decisioni più rapide sulle proposte di investimento straniere. Inoltre, sono previsti incentivi e misure di sostegno per attrarre e consentire gli investimenti in questi settori. 

 

Focus: settore delle infrastrutture in Australia - tendenze ed opportunità

Il settore delle infrastrutture australiano è una pietra miliare della sua economia, supportando la crescita economica, l'espansione della popolazione e la qualità della vita. L'interesse degli investitori nel settore delle infrastrutture australiano è in crescita grazie alla sua capacità di generare rendimenti stabili, spesso supportati da contratti a lungo termine che offrono protezione contro la volatilità economica. Le infrastrutture digitali e gli asset legati alla transizione energetica, soprattutto, promettono stabilità e rendimenti affidabili anche in tempi turbolenti. 

I progetti infrastrutturali finanziati dal governo stanno spingendo l'attività di costruzione ingegneristica, con un sostanziale aumento del 18,8% nel settore di costruzione di trasporto finanziato pubblicamente (raggiungendo un record di 30,1 miliardi di dollari nei dodici mesi fino a giugno 2023) e previsioni che indicano un picco di 34,8 miliardi di dollari entro l'anno fiscale 2025. Tuttavia, sono emerse preoccupazioni riguardo l'aumento dei costi (le carenze di manodopera stanno spingendo verso l'alto i salari) e le limitazioni della capacità industriale (causate da superamento dei costi, vincoli di budget e ritardi nei progetti), che potrebbero indurre il governo a rivedere al ribasso il proprio piano di investimenti. 

Le persistenti carenze di manodopera nel settore delle costruzioni sono evidenti in un aumento del 3,8% dell'indice dei prezzi salariali per i lavoratori edili nell'anno fiscale 2023, il più alto dal 2012. Nonostante le aspettative che un aumento dell'immigrazione possa alleviare alcune carenze, si prevede che la capacità lavorativa rimanga limitata, portando a una crescita salariale più alta, come dimostrato nel secondo trimestre del 2023, in cui il valore del lavoro svolto è aumentato a 30,0 miliardi di dollari, con un incremento del 17,7% rispetto allo stesso trimestre del 2022.    

Opportunità nel settore delle infrastrutture australiano 

  • Crescita della Popolazione: La popolazione australiana è cresciuta di circa l'1,3% all'anno in media negli ultimi tre decenni e si prevede che raggiunga i 30 milioni tra il 2029 e il 2033. Una popolazione in crescita significa maggiori esigenze infrastrutturali, grazie all’ aumento della pressione su asset obsoleti, delle congestioni stradali, dell’affollamento nei trasporti pubblici e a maggiori richieste su infrastrutture sociali quali strutture ospedaliere, centri d’istruzione e spazi verdi. 
  • Impegno del Governo australiano: Il governo australiano è impegnato in un programma di investimento delle infrastrutture di oltre 120 miliardi di dollari in dieci anni, garantendo un programma continuo di progetti di infrastruttura per il trasporto terrestre sostenibile. Il governo sta collaborando con stati e territori per fornire un “pipeline” credibile e sostenibile di progetti che supportino una serie di obiettivi economici e sociali, tra cui produttività, resilienza, sostenibilità e vivibilità. Alla data del bilancio 2024-25, il governo ha già impegnato 96,5 miliardi di dollari verso progetti di costruzione della nazione nel Programma di Investimento per le Infrastrutture, nei dieci anni dal 2024-25, dimostrando la grande importanza per questo settore nel paese.  
  • Aumento nell’adozione di strategie di delocalizzazione: In Australia, una tendenza significativa che sta rimodellando il panorama delle costruzioni è l'adozione di strategie di delocalizzazione, come l'esternalizzazione. Questa pratica consente alle aziende di delegare compiti di progetto e servizi accessori a appaltatori e specialisti esterni, creando opportunità per aziende italiane che vogliano entrare nel mercato australiano senza alti livelli di rischio e investimento.  

Nuove Tendenze nell'Industria delle Costruzioni Infrastrutturali 

  • Aspetti ESG e Sostenibilità: C'è una crescente enfasi sui criteri ESG (Ambientali, Sociali e di Governance) nelle decisioni di investimento, influenzando quali transazioni vengono perseguite. Il sentimento pubblico ha subito una trasformazione, con una maggiore consapevolezza degli investimenti "verdi" e "sostenibili", mentre l'International Sustainability Standards Board (ISSB) sta lavorando allo sviluppo di standard globali di sostenibilità per soddisfare le esigenze degli investitori e dei mercati finanziari. 
  • Transizione Energetica verso Infrastrutture più Eco-Sostenibili: Poiché l'Australia si allontana dal carbone e dal gas verso l'energia rinnovabile, sono necessari investimenti significativi (circa 50 miliardi di dollari entro il 2035) per raggiungere obiettivi di emissioni nette pari a zero, con 12 miliardi di dollari all'anno destinati al settore elettrico da fondi pensione, potenzialmente creando opportunità per le aziende nell'industria delle infrastrutture sostenibili. 
  • Rivoluzione dell'Infrastruttura Digitale: In un'era dominata da applicazioni di streaming video, intelligenza artificiale (AI) e Internet delle Cose (IoT), l'Australia si trova in prima linea in una rivoluzione digitale per costruire un'infrastruttura digitale resiliente per gli anni a venire. La domanda di dati sta portando a un aumento degli investimenti in data center e reti mobili migliorate, supportati da contratti a lungo termine. I principali operatori di telecomunicazioni dell'Australia hanno ceduto i loro asset in fibra e torri per liberare capitale per migliorare le loro reti mobili, in particolare per l'implementazione del 5G. 
  • Infrastrutture Adattabili nelle Città Intelligenti Australiane: La pandemia di COVID-19 ha rimodellato i modelli di vita e di lavoro, aumentando la necessità di infrastrutture più adattabili nelle città intelligenti in Australia. Questa domanda comprende l'affrontare le sfide del trasporto, dai sistemi di gestione del traffico intelligente alle reti di ricarica per veicoli elettrici, promuovendo sostenibilità ed efficienza. 

Il nuovo interconnettore sottomarino di energia di Prysmian Australia 

Un esempio di come il settore delle infrastrutture continui a crescere e attrarre investimenti importanti è fornito da uno dei partner del CCIE a Sydney, Prysmian Australia. Infatti, il Gruppo Prysmian, gigante italiano dei cavi, ha ottenuto un contratto di 600 milioni di euro con Marinus Link, una sussidiaria di TasNetworks, per progettare, fabbricare, fornire e installare un nuovo interconnettore sottomarino di energia tra Victoria e Tasmania, Australia. Questo progetto segue un accordo di riserva di capacità firmato a settembre 2023 e un accordo di finanziamento tra i governi australiano, tasmaniano e del Victoria nell'ottobre 2022. 

Prysmian fornirà un sistema di cavi ad alta tensione in corrente continua (HVDC), compresi cavi monofase da 320 kV e un sistema di monitoraggio permanente. Il progetto si estende per 345 km, di cui 255 km sott'acqua e 90 km interrati, e si prevede che sarà completato entro il 2030. Mira ad aiutare l'Australia a raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, con un risparmio previsto di fino a 70 milioni di tonnellate di CO2 equivalente entro il 2050. 

L'interconnettore avrà una capacità iniziale di 750 MW, facilitando il trasferimento efficiente di elettricità tra le due regioni. Inoltre, Prysmian è pronta a ottenere ulteriori contratti, incluso un progetto per collegare Mallorca al continente spagnolo. 

Il settore delle costruzioni infrastrutturali in Australia offre quindi un ampio ventaglio di opportunità per le aziende che desiderano espandersi in questo campo, grazie a una combinazione di fattori favorevoli. La robusta pianificazione governativa e gli investimenti pubblici, insieme alla continua crescita della popolazione e alla crescente domanda di soluzioni sostenibili, creano un ambiente dinamico e in espansione. Per le industrie italiane, l'Australia rappresenta un mercato ideale per entrare in contatto con progetti di grande portata, specialmente nelle aree legate alla transizione energetica, alle infrastrutture digitali e alla sostenibilità. L'adozione di strategie di delocalizzazione consente inoltre di entrare nel mercato con una minore esposizione al rischio, mentre i contratti a lungo termine e le collaborazioni con enti pubblici garantiscono stabilità economica. Con il continuo sviluppo delle "smart cities" e degli investimenti nelle infrastrutture ecocompatibili, l'Australia offre opportunità strategiche che rispondono alla crescente esigenza di innovazione e sostenibilità globale, rendendola un mercato allettante per le aziende che vogliono espandersi e investire in ambito delle infrastrutture. 

Sitografia  

Čavčić M (2024) Prysmian bringing Australia’s subsea green electricity interconnector to life for €600 million, https://www.offshore-energy.biz/prysmian-bringing-australias-subsea-green-electricity-interconnector-to-life-for-e600-million/ , accesso effettuato il 25/09/2024 

Australian Bureau of Statistics (2018) Australia's population to reach 30 million in 11 to 15 years, https://www.abs.gov.au/articles/australias-population-reach-30-million-11-15-years#:~:text=Source,which%20are%20guided%20by, accesso effettuato il 23/09/2024 

Oxford Economics Australia (2024), Future of Construction in Australia https://oxfordeconomics.com.au/construction-sector-analysis-in-australia/#:~:text=Australian%20near%2Dterm%20building%20outlook,billion%20(constant%20FY2021%20prices) accesso effettuato il 20/09/2024 

Marchant T, Kohler A, (2024), High inflation and interest rates spark investors interest in Australian infrastructure sector, https://www.ey.com/en_au/insights/strategy-transactions/australian-infrastructure-sector-to-be-reshaped accesso effettuato il 25/09/2024 

 

Politica australiana sugli investimenti esteri: novità 2024

Il governo australiano ha annunciato un cambio sostanziale alla propria politica sugli investimenti esteri; il Tesoriere federale Jim Chalmers ha dichiarato che l'obiettivo è quello di dare priorità alla sicurezza economica, garantendo al contempo che l’Australia rimanga una destinazione attraente per gli investitori. 

Nel complesso, ci si aspetta che gli investitori stranieri notino un risultato netto positivo da questi cambiamenti. Tuttavia, resta da vedere come verranno attuate queste modifiche e il loro impatto più ampio sull'attrazione degli investimenti esteri in Australia. 

Una sintesi dei cambiamenti principali: 

  • Processi semplificati: Gli investimenti a basso rischio beneficeranno di approvazioni più rapide, in quanto il FIRB (Foreign Investment Review Board) sta lavorando per snellire i processi per gli investimenti meno rischiosi. A seguito di questa proposta di snellimento, il Tesoriere ha annunciato il nuovo obiettivo di trattare il 50% dei casi entro i 30 giorni inizialmente previsti dalla legge a partire dal 1° gennaio 2025. 
  • Focus sulla compliance e sul potere di “call-in”: Verranno impiegate risorse aggiuntive per garantire il rispetto delle condizioni di approvazione, anche per effettuare visite in loco ai progetti critici. Queste risorse sosterranno anche l'uso del potere di “call-in” del Tesoriere per riesaminare gli investimenti che si rivelano nel tempo fonte di preoccupazione per la sicurezza nazionale. 
  • Controllo più severo: Gli investimenti ad alto rischio in infrastrutture critiche, minerali critici, tecnologie critiche e quelli in prossimità di strutture sensibili del governo australiano o che coinvolgono dati sensibili saranno sottoposti a un controllo più severo per proteggere l'interesse nazionale. 
  • Rimborso delle tasse per le offerte non accolte: Il Tesoriere eserciterà i suoi poteri per rinunciare e rimborsare le tasse per le domande di investimento straniero che non sono state accolte in una procedura di gara. 
  • Approccio basato sul rischio: Gli investimenti saranno classificati in base al rischio percepito (in base alla natura dell'investitore, all'obiettivo dell'investimento e alla struttura della transazione), consentendo un'allocazione più efficiente delle risorse. 
  • Sgravi mirati: Il Governo pubblicherà una bozza di regolamento per esentare le transazioni di interfinanziamento che coinvolgono gli investitori istituzionali dalle procedure di approvazione degli investimenti stranieri e consentirà agli investitori stranieri di acquistare immobili “Build to Rent” a sostegno di tali progetti. 
  • Maggiore trasparenza e linee guida aggiuntive: Agli investitori saranno fornite linee guida più chiare attraverso:  
  • un documento aggiornato sulla politica degli investimenti esteri, che includa il nuovo approccio basato sul rischio, informazioni su quali settori saranno oggetto di uno screening più efficiente e il nuovo processo accelerato, che dovrebbero iniziare a entrare in vigore dal 1° luglio 2024;  
  • e maggiori indicazioni pubbliche sull'approccio del Governo agli investimenti esteri e all'integrità fiscale. 

Punti aggiuntivi: 

  • Le riforme non richiederanno modifiche legislative, ma ottimizzeranno i quadri esistenti. 
  • Non ci saranno modifiche alla soglia monetaria zero per gli investitori governativi stranieri. 
  • Sebbene sia possibile un controllo retrospettivo, l'attenzione principale è rivolta agli investimenti futuri. 
  • Il FIRB continuerà a concentrarsi sulle strutture fiscali, notando che, nonostante l'“approccio semplificato”, i rischi fiscali elevati identificati potrebbero ritardare il processo di approvazione. La nuova politica evidenzia come aree di attenzione le riorganizzazioni, la strutturazione pre-vendita progettata per facilitare l'uscita degli investitori in modo efficace dal punto di vista fiscale, il finanziamento di parti correlate e la migrazione degli asset. È stata inoltre segnalata la prospettiva di rating ad alto rischio e di revisioni successive al completamento dell'operazione.  

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)

 

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025